Digiuno Terapeutico: Guida Completa ai Benefici, Tipi e Precauzioni

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Il digiuno terapeutico è una pratica antica che sta guadagnando sempre più popolarità grazie ai suoi numerosi benefici per la salute. In questa guida completa, esploreremo i vari tipi di digiuno terapeutico, i benefici associati, come iniziare e le precauzioni da prendere. Scopriremo inoltre le testimonianze di coloro che hanno sperimentato il digiuno terapeutico e gli studi scientifici che ne supportano l'efficacia. Immergiti nel mondo del digiuno terapeutico e scopri come può aiutarti a migliorare la tua salute in modo naturale.

    Indice Articolo:

Cos'è il digiuno terapeutico.

Il digiuno terapeutico è una pratica che deriva dalle tradizioni delle discipline orientali, a cui poi si sono aggiunti studi e ricerche che hanno dimostrato che l’uomo sopravvive in uno stato di totale assenza di cibo per circa 24 giorni, purché naturalmente venga mantenuta costante l’idratazione.

Sulla base di queste teorie si sono sviluppati molti centri che propongono digiuni terapeutici di diversa durata, sostenendo che l’astinenza dal cibo possa avere grandi benefici per l’organismo.

I sostenitori della digiunoterapia ne vantano le proprietà depurative, disintossicanti e di prevenzione delle malattie: il corpo, infatti, non essendo impegnato a metabolizzazione nuove sostanze, concentra tutte le sue energie nell’eliminazione di scorie e tossine.

Introduzione al digiuno terapeutico.

Il digiuno terapeutico si basa sull'astensione volontaria dal cibo per un periodo di tempo determinato. Questo approccio ha lo scopo di favorire il benessere e la guarigione del corpo. Vediamo insieme quali sono gli aspetti fondamentali del digiuno terapeutico e perché potrebbe essere utile per te.

Definizione e scopo del digiuno terapeutico.

Il digiuno terapeutico è una pratica che prevede l'astensione temporanea dal cibo per favorire la guarigione e il benessere del corpo. Esploriamo i motivi per cui viene utilizzato.

Storia e origini del digiuno terapeutico.

Il digiuno terapeutico ha radici profonde nella storia e nelle tradizioni di diverse culture. Approfondiamo le origini e l'evoluzione di questa pratica nel tempo:

Tipi di digiuno terapeutico.

Esistono diversi tipi di digiuno terapeutico che si adattano alle esigenze e agli obiettivi individuali.

Ecco una panoramica dei più comuni:

Ogni tipo di digiuno terapeutico ha i suoi benefici e viene scelto in base alle proprie preferenze.

Digiuno intermittente.

Il digiuno intermittente è una forma di digiuno terapeutico che alterna periodi di alimentazione e digiuno. Scopriamo insieme i dettagli di questa pratica e i suoi benefici.

Digiuno prolungato.

Il digiuno prolungato è un tipo di digiuno terapeutico in cui ci si astiene dal cibo per periodi più estesi. Vediamo i dettagli e i potenziali benefici di questa pratica:

Digiuno a giorni alterni.

Il digiuno a giorni alterni è un digiuno che prevede l'alternanza di giorni di alimentazione normale e giorni di digiuno o restrizione calorica. Scopriamo i dettagli e i vantaggi di questa pratica.

Digiuno una volta a settimana.

Il digiuno una volta a settimana è un tipo di digiuno terapeutico che prevede un giorno di digiuno completo o parziale ogni settimana.

Benefici del digiuno terapeutico.

Il digiuno terapeutico offre numerosi vantaggi per la salute, sia a livello fisico che mentale. Scopriamo alcuni dei principali benefici:

Miglioramento dell'energia e della concentrazione.

Il digiuno terapeutico favorisce un aumento dell'energia e una maggiore concentrazione mentale. Ecco alcuni motivi:

Perdita di peso e controllo dell'appetito.

Il digiuno terapeutico influenza positivamente la perdita di peso e il controllo dell'appetito. Vediamo come:

Seguire un programma di digiuno terapeutico aiuta a gestire l'appetito e a raggiungere i propri obiettivi di peso in modo sostenibile.

Autophagy e rigenerazione cellulare.

Il digiuno terapeutico favorisce l'autofagia e la rigenerazione cellulare. Ecco perché:

Incorporare il digiuno terapeutico nella propria routine serve a migliorare la salute a livello cellulare e migliorare la longevità.

Depura lo spirito e il corpo.

Il digiuno, mettendo a riposo l’apparato digerente, pulisce l’intestino, elimina le tossine e i liquidi in eccesso. Digiunando, cioè smettendo di ingerire cibo, le mucose digestive, eliminate tutte le scorie, si autoriparano.

Per tale motivo un digiuno terapeutico viene prescritto per la preparazione ad un intervento chirurgico, nel postoperatorio dopo un intervento di chirurgia dell’intestino o in presenza di una malattia dell’apparato gastroenterico (per esempio in caso di pancreatite acuta o di ileo paralitico). In tutti questi casi comunque è vero che l’intestino non lavora, ma l’organismo non viene lasciato senza nutrienti grazie all'applicazione delle flebo.

Diminuisce i segni dell'invecchiamento.

Un digiuno ben organizzato comporta, come abbiamo detto, l’eliminazione di scorie e tossine dall'organismo che sono la causa degli stati infiammatori. Una dieta a base di verdure e frutta, apporta molti antiossidanti che rinforzano il sistema immunitario e stimolano la produzione di nuove cellule che rende corpo e mente più giovani.

Digiuno terapeutico per dimagrire.

Il digiuno terapeutico è un valido strumento per favorire la perdita di peso. Ecco alcune ragioni per cui il digiuno aiuta a dimagrire:

Il digiuno terapeutico deve essere integrato con una dieta equilibrata e uno stile di vita sano per ottenere risultati duraturi e sostenibili.

Il digiuno fa perdere peso ma non va sopravvalutato.

La pratica del digiuno fa effettivamente perdere peso, essa instaura un bilancio energetico negativo (le calorie bruciate sono più di quelle introdotte che sono praticamente pari a 0) necessario per perdere peso.

È però utile approfondire quest’aspetto per capire perché questa perdita non deve essere considerata un reale dimagrimento, e quindi perché è del tutto sbagliato pensare di digiunare per perdere i chili in eccesso.

Il digiuno aiuta a bruciare i grassi ma cosa accade alla massa magra?

Il corpo per ricavare glucosio preleva dal muscolo sia le proteine sia il glicogeno e di conseguenza si verifica la perdita della massa magra. Questa diminuzione comporta naturalmente perdita di tonicità muscolare a cui va aggiunto il fatto che allertato dallo stato di privazione, l’organismo si abitua a bruciare meno calorie. Una volta finito il digiuno quindi si avranno meno muscoli (motivo per cui l’ago della bilancia scende) ed un metabolismo più lento, il che fa innalzare notevolmente il rischio di ingrassare appena si torna ad alimentarsi in modo normale, riprendendo molti più chili di quelli persi con il digiuno.

Quanti chili si perdono?

Ovviamente questo dipende dal metabolismo della persona, dalla durata del digiuno e dal tipo di digiuno; in linea di massima, una persona che brucia 2500 k calorie al giorno e che pratica un digiuno assoluto perderà:

Digiuno terapeutico e patologie.

Il digiuno terapeutico influisce positivamente su diverse patologie. Ecco alcuni esempi:

Prima di intraprendere un digiuno terapeutico per affrontare una patologia specifica, consultare un medico per discutere se sia adatto al proprio caso e ricevere indicazioni personalizzate.

Digiuno terapeutico nel trattamento del diabete.

Il digiuno terapeutico è utile per il trattamento del diabete di tipo 2. Ecco alcuni benefici:

Prima di iniziare un digiuno terapeutico per il diabete, è fondamentale parlare con il proprio medico, che potrà valutare se il digiuno sia adatto al tuo caso e fornire consigli specifici.

Gestione dell'infiammazione e delle malattie autoimmuni.

Il digiuno terapeutico svolge un ruolo importante nella gestione dell'infiammazione e delle malattie autoimmuni. Ecco alcuni punti chiave:

Prima di iniziare un digiuno terapeutico per gestire l'infiammazione o le malattie autoimmuni, è essenziale consultare un medico per un'adeguata valutazione e un approccio personalizzato.

Prevenzione e supporto nella lotta contro il cancro.

Il digiuno terapeutico serve a prevenire e supportare la lotta contro il cancro. Ecco alcuni benefici chiave:

Il digiuno terapeutico non sostituisce le terapie tradizionali per il cancro. Prima di intraprendere un digiuno in caso di cancro, consultare sempre un medico.

Cosa succede durante il digiuno.

Durante il digiuno, il corpo sperimenta diversi cambiamenti per adattarsi all'assenza di cibo. Ecco alcuni dei principali processi che avvengono:

Il digiuno terapeutico ha effetti diversi a seconda della durata e del metodo scelto. Consultate un medico o un nutrizionista per determinare il tipo di digiuno più adatto.

Cosa accade al corpo quando si digiuna.

Quando si digiuna, il corpo non riceve dall'esterno le sostanze nutritive di cui ha bisogno, per cui deve ricavarle degradando sé stesso: questo processo è denominato "autolisi". Si attivano quattro vie metaboliche che a partire da substrati diversi producono glucosio:

In questo modo l’organismo consuma le sue riserve sia di carboidrati sia di grassi sia di proteine.

Come fare un digiuno terapeutico?

Un digiuno terapeutico non si improvvisa, ma va fatto secondo alcune semplici regole se non si vuole incorrere in pesanti effetti collaterali.

Come funziona: le regole.

Il digiuno è dunque la rinuncia volontaria al cibo per un periodo di tempo stabilito. I cardini della digiuno-terapia sono:

In questo modo è possibile ristabilire l’equilibrio psicofisico, compromesso dallo stress di tutti i giorni e da una cattiva alimentazione.

Come prepararsi al digiuno.

La preparazione è la fase di transizione graduale nella quale si passa da un’alimentazione solida a una liquida. Bisogna scegliere un periodo adatto al digiuno, sufficientemente lungo e privo di impegni improrogabili.

Nei giorni di preparazione occorre:

Man mano che il digiuno vero e proprio si avvicina, l’alimentazione dovrà essere costituita esclusivamente da frutta e verdura centrifugata. Aglio e cipolla sono particolarmente indicati per i centrifugati perché favoriscono la depurazione dell’organismo.

Cosa fare durante il digiuno terapeutico.

Ovviamente non si deve intraprendere un digiuno terapeutico prolungato senza allenamento. Per la prima volta è consigliato fare una prova di 3 giorni per “imparare” a digiunare. Dopo la preparazione, nel digiuno vero e proprio occorre bere acqua sia di giorno sia di notte, purché sia:

In alcuni casi il nutrizionista propone un digiuno attenuato, cioè un digiuno in cui sia consentito mangiare una moderata quantità di frutta e verdura, ma esclusivamente crude, oppure è consigliata l’assunzione di tè verde, succo di limone, di pompelmo e centrifugati di verdure miste.

Nel corso del digiuno è essere utile assumere integratori. La spirulina apporta vitamine, sali minerali, proteine e la clorofilla, che ha proprietà depurative, e se ne consigliano 5 pasticche 3 volte al giorno. Sono poi indicati integratori a base di fibre, come lo psyllium e il glucomannano, e compresse di Echinacea che rafforza il sistema immunitario. L’aglio viene assunto sia come ingrediente dei centrifugati sia sotto forma di compresse.

La ripresa dell’alimentazione.

Alla fine del digiuno bisogna riadattare l’organismo e in particolare l’apparato digerente alla reintroduzione di cibi solidi. Il riavvicinamento al cibo solido deve essere molto graduale tenendo sotto stretto controllo gli impulsi famelici conseguenti al digiuno.

Non si può ricominciare con un’alimentazione onnivora ma si riprenderà una dieta vegetariana, con l’ausilio di integratori biologici come alghe e fermenti lattici. Se per esempio il digiuno è durato una settimana, la rialimentazione dovrà durare 3 giorni, passando gradualmente dai liquidi ai solidi.

Quando digiunare e per quanto tempo.

I periodi più adatti sarebbero prima dell’inverno, nel solstizio d’inverno e nell'equinozio di primavera. Il nutrizionista stabilisce per quanti giorni digiunare: partendo da un minimo di 3 giorni, si può arrivare a un massimo di 45 giorni; La durata media è di 7 giorni ma sono stati documentati anche casi di digiuno durati 120 giorni. Il digiuno è utile per un giorno dopo un’abbuffata oppure periodicamente per un giorno una volta a settimana o per 3 giorni due volte al mese o almeno due volte l’anno per una settimana.

Consigli per iniziare.

Iniziare un digiuno terapeutico sembra un'impresa difficile, ma seguendo questi semplici passaggi, potrai introdurlo nella tua routine in modo sicuro ed efficace:

Esempio pratico: guida passo dopo passo.

Ecco una guida pratica per iniziare un digiuno terapeutico 16/8, uno dei metodi più popolari e facili da seguire:

Preparazione e pianificazione.

Suggerimenti per superare la fase di adattamento.

Integratori e supporto nutrizionale.

Dieta del digiuno serale.

Controindicazioni e precauzioni.

Quando digiunare è altamente sconsigliato.

Tenendo presenti i possibili effetti indesiderati, possiamo dire che il digiuno terapeutico è assolutamente da sconsigliare:

Chi non dovrebbe praticare il digiuno terapeutico.

Effetti collaterali e come gestirli.

Ricorda, se gli effetti collaterali diventano insopportabili o persistenti, interrompi il digiuno e consulta un medico per valutare la tua situazione. La sicurezza e il benessere sono sempre la priorità.

Può provocare danni all'apparato digerente.

Il digiuno non controllato potrebbe causare la comparsa di ulcere ed erosioni nelle pareti dello stomaco, atrofia della mucosa intestinale, aumento del rischio di calcoli alla colecisti. Questo accade perché l’apparato gastroenterico non esercita più la funzione fisiologica di digestione, i villi intestinali si appiattiscono e la mucosa perde la sua naturale capacità di assorbimento.

Aumenta i corpi chetonici.

L’ aumento dei corpi chetonici (chetoacidosi) nel sangue, che insorge in seguito ad un digiuno prolungato, comporta disidratazione, ipotensione, tachicardia, nausea e vomito fino al coma, ipoglicemia, deficit delle proteine plasmatiche con rischio di malnutrizione. Quando, infatti, si effettua un lungo digiuno, l’organismo consuma dapprima le scorte di glicogeno e poi quelle di grassi accumulati per produrre energia. Contemporaneamente l’organismo produce i chetoni che sono acidi grassi che vanno eliminati con le urine

In alcuni casi potrebbe causa bradicardia e aumentare il rischio di infarto.

Il digiuno influenza la frequenza cardiaca causando bradicardia, aritmia, angina instabile per carenza di potassio che è il minerale che permette la contrazione del miocardio (muscolo del cuore). I rischi sono infarto e arresto cardiaco.

Generalmente fa perdere massa magra e aumenta quella grassa.

Il digiuno causa ipotrofia dei muscoli perché il corpo per ricavare glucosio preleva dal muscolo sia le proteine sia il glicogeno. Questa causa perdita di massa magra con flaccidità e rallentamento del metabolismo.

Influisce sul ciclo mestruale.

Il digiuno esercita un’influenza sugli ormoni femminili molto negativa determinando amenorrea e dismenorrea (rispettivamente assenza e irregolarità del ciclo mestruale), compromettendo quindi la fertilità della donna.

Provoca insonnia e favorisce lo stress.

Un digiuno prolungato provoca danni anche a carico del cervello perché causa giramenti di testa, vertigini ed emicrania, insonnia e quindi esaurimento.

I rischi del digiuno.

Per ridurre i rischi associati al digiuno, consulta sempre un medico o un nutrizionista prima di iniziare e segui le loro raccomandazioni per una pratica sicura ed efficace.

Consultare un medico prima di iniziare.

In sintesi, consultare un medico prima di iniziare il digiuno terapeutico è essenziale per garantire che tu lo pratichi in modo sicuro ed efficace, ottenendo i migliori risultati possibili.

Testimonianze e studi sul digiuno terapeutico.

Le testimonianze e gli studi sul digiuno terapeutico mostrano potenziali benefici per la salute e il benessere generale. Bisogna ricordare che gli effetti potrebbero variare da persona a persona e consultare sempre un medico prima di iniziare un digiuno terapeutico.

Ricerca scientifica e studi clinici.

Va sottolineato che la ricerca sul digiuno terapeutico è ancora in corso e che i risultati variano a seconda degli individui. Consultare un medico prima di iniziare un programma di digiuno terapeutico è fortemente consigliato.

Domande frequenti.

Ricordarsi sempre di consultare un medico prima di iniziare un programma di digiuno terapeutico, poiché le esigenze e le condizioni individuali potrebbero variare.

Il digiuno fa ingrassare?

Il digiuno in sé non fa ingrassare, il problema è che le carenze possono rallentare il metabolismo e favorire la perdita di massa magra, quindi si riprende il peso perso o anche di più se nella fase di rialimentazione non ci si controlla.

Quanto tempo durano i benefici del digiuno?

I benefici del digiuno variano da persona a persona e dipendono da diversi fattori come la durata, la frequenza e lo stile di vita adottato dopo il digiuno.

I risultati variano a seconda dell'individuo e delle sue specifiche esigenze di salute. Consultare un medico per una guida personalizzata sul digiuno terapeutico.

Posso fare esercizio fisico durante il digiuno terapeutico?

Fare esercizio fisico durante il digiuno terapeutico è possibile, ma occorre seguire alcune precauzioni per farlo in modo sicuro:

È sempre consigliabile consultare un medico o un esperto di fitness prima di iniziare un programma di esercizi.

Cosa posso bere durante il digiuno?

Durante il digiuno terapeutico, è fondamentale rimanere idratati. Ecco alcune opzioni di bevande consentite:

Evita bevande zuccherate, alcoliche e ricche di calorie, poiché interromperebbero il digiuno e ne annullerebbero i benefici.

Per quanti giorni si può digiunare?

La durata del digiuno terapeutico varia a seconda delle esigenze individuali e degli obiettivi. Ecco alcuni punti da considerare:

Ricorda che la sicurezza e il benessere devono sempre essere la priorità principale durante un digiuno terapeutico.

Bibliografia.

Fonti autorevoli, studi interessanti e pubblicazioni scientifiche che ci hanno aiutato ad approfondire l'argomento per una trattazione completa.

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