Latte materno: produzione, composizione benefici e conservazione

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

Approfondimenti su composizione e valori nutrizionali del latte materno, sui benefici e le possibili controindicazioni per il neonato. Scopriamo i metodi di conservazione, le cause della scarsa produzione ed i rimedi per stimolarla.

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
  2. Valori nutrizionali
    1. Calorie
  3. Fasi
    1. Colostro, transizione e latte maturo
  4. Poppata: quando e come
    1. Conservazione
  5. Benefici
    1. Sviluppo e crescita
    2. Sistema immunitario
    3. Malattie infiammatorie ed allergie
    4. Quoziente intellettivo
    5. Sviluppo emotivo
    6. Obesità
    7. Salute della mamma
  6. Quando è controindicato
  7. Latte artificiale sostituzione o integrazione

Cos’è il latte materno?

Il latte materno è il liquido che viene prodotto dopo il parto dalle ghiandole mammarie della donna e che serve a nutrire il neonato per tutto il primo anno di vita o anche più a lungo, a seconda delle esigenze del piccolo.

Secondo l'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) è l’alimento migliore per il neonato perchè fornisce le giuste quantità dei nutrienti e quindi favorisce il corretto sviluppo del bambino e nello stesso tempo previene l’insorgenza di numerose malattie.

Composizione: i valori nutrizionali.

Ma cosa contiene di particolare? Il latte materno ha valori nutrizionali eccezionali in ragione dei quali può essere considerato l’alimento più completo in assoluto.

Esso è costituito per l’87 % da acqua e per il restante 13 % da molti nutrienti che sono così ripartiti (100 g):

Il latte materno è naturalmente dolce grazie alla presenza del lattosio che rappresenta lo zucchero più abbondante. Per quanto riguarda il contenuto dei micronutrienti, troviamo:

E’ anche ricco di minerali, quindi potassio, calcio, sodio e fosforo. Ferro e zinco, seppur presenti in piccole quantità, si trovano nel latte materno in una forma che viene assorbita facilmente e completamente.

Calorie.

Il latte materno Fornisce 70 kcal per 100 grammi.

Fasi: quando arriva e quando va via il latte materno?

Il latte inizia ad essere prodotto dalla donna fin dai primi minuti dopo il parto. Alla fine della gravidanza la contrazione dell’utero, che permette il parto e che è dovuta all’azione degli ormoni ossitocina e prolattina, innesca la produzione di latte da parte della ghiandola mammaria e la cosiddetta montata lattea. La mamma produrrà il latte in maggiore quantità nei primi mesi dopo il parto, poi esso diminuirà progressivamente e diventerà non nutriente fino a scomparire del tutto.

Certo non c’è da preoccuparsi: si tratta di un fenomeno del tutto normale che rende necessaria, a partire dal sesto mese, l’integrazione del latte con un’alimentazione comune: lo svezzamento. Qualora lo si voglia, dopo lo svezzamento si potrà fare uso di latte vaccino (non è indicato come sostitutivo del latte materno perchè ha una scarsa digeribilità).

Dal colostro al latte maturo: i cambiamenti nel tempo.

Il colostro è il latte materno prodotto nei 2 – 3 giorni successivi al parto. Esso si differenzia dal latte materno prodotto per tutto il resto dell’allattamento perché è più nutriente, contiene più proteine, è meno grasso e apporta anticorpi che servono al neonato per difendersi dalle prime infezioni. Contiene inoltre una maggiore quantità di zinco rispetto al latte maturo, e il meconio, una sostanza ad azione lassativa che facilita l’inizio della peristalsi dell’intestino e l’espulsione di gas e feci.

Dopo i primi tre giorni, avremo per un paio di giorni il latte di transizione e a seguire il latte maturo.

La poppata: quando e come va assunto il latte della mamma.

L’allattamento al seno è sempre la scelta migliore in assoluto! Tuttavia nei casi in cui l’allattamento al seno non sia possibile, si possono adottare altri modi per allattare. Intanto la mammella si può svuotare attraverso spremitura manuale o attraverso il tiralatte.

L’alimentazione del lattante si compone mediamente di 8 poppate giornaliere che si riducono a 4 durante lo svezzamento. Si può usare una siringa senza l’ago o un biberon per dare il latte al bimbo. Una poppata ha una durata media di 15 minuti e viene fatta ogni 2 – 6 ore.

Se si riesce ad allattare al seno, è importante che il bimbo finisca il latte contenuto in un seno, prima di passare all’altro. Sarebbe bene, inoltre, accertarsi che il bambino abbia succhiato anche la parte finale sia perché è ricca di grassi, sia perché in questo modo la ghiandola è stimolata a produrre altro latte per la poppata successiva.

Soprattutto all’inizio dell’allattamento si possono formare delle lesioni intorno al capezzolo, cosiddette ragadi che però, nutrendo il seno con prodotti specifici e trovando la giusta posizione del bambino durante la poppata, andranno via in poco tempo.

Come conservare il latte raccolto!

Dopo la raccolta tramite spremitura manuale o tiralatte, il latte materno va posto in un recipiente di vetro o di plastica riempito per i tre quarti e coperto. Per evitare che prenda un sapore acido o un odore sgradevole e perda le caratteristiche nutrizionali, può essere conservato per non più di:

Il latte materno congelato o refrigerato può essere riscaldato a bagnomaria, mettendo il contenitore in una casseruola con acqua tiepida.

Proprietà e benefici del latte della mamma.

Grazie alla presenza di proteine, sali minerali ed altri nutrienti non solo il latte materno aiuta il neonato a svilupparsi correttamente, ma grazie alle proprietà anti infettive, ed anti allergiche comporta dei benefici davvero straordinari, sia nel breve che nel lungo periodo:

Consente sviluppo e crescita corretti del bambini.

Per un neonato l’assunzione di un alimento così ricco e completo e l’apporto di nutrienti nei giusti tempi e nelle giuste proporzioni è il modo migliore di nutrirsi, fino ad un anno di età, per avere una crescita corretta sia fisica che psicologica. Il bambino che assume il latte materno per i primi sei mesi non ha bisogno di altri alimenti e neanche dell'acqua. Il latte materno è inoltre molto digeribile ed ha effetti psicologici importanti per lo sviluppo del bambino.

Rafforza il sistema immunitario.

Grazie alla presenza di zinco, di anticorpi e, di lattoferrina e di acidi grassi insaturi e di acidi grassi essenziali, come l’acido linoleico, il latte materno facilita la maturazione del sistema immunitario.

Riduce il rischio di sviluppare malattie infiammatorie ed allergie.

Grazie alla presenza di globuli bianchi e di anticorpi specifici IgA il latte materno ha un’azione anti infettiva e protegge il neonato da patogeni presenti nell’ambiente esterno e quindi aiuta a contrastare infezioni intestinali, diabete mellito, celiachia. Non solo, l'allattamento al seno protegge il neonato dall’insorgenza di allergie in quanto non avendo contatto con gli alimenti il sistema immunitario ha il tempo di svilupparsi, sono rarissimi i casi di allergie al latte materno.

Aumenta il quoziente intellettivo.

L’assunzione di latte materno pare aumenti il quoziente intellettivo del neonato proporzionalmente ai mesi di allattamento (quindi più a lungo si allatta, più il QI del bimbo tenderebbe ad aumentare).

Facilita lo sviluppo emotivo.

L'allattamento al seno rafforza il legame del neonato con la mamma e questo consente un corretto sviluppo emotivo del bambino.

Limita notevolmente il rischio di obesità.

Inoltre il latte materno non solo ha effetti benefici sul metabolismo e sul suo funzionamento, ma grazie alla presenza di leptina, una sostanza che aumenta il senso della sazietà, facilita il controllo della suzione ed evita al neonato di assumere cibo in eccesso.

Apporta benefici anche alla salute della mamma.

L’allattamento al seno oltre ad essere fondamentale per il bambino apporta benefici anche alla mamma non solo psicologici ma anche fisici.

Esso, infatti, sembra proteggere la donna da alcune forme tumorali al seno ed alle ovaie.

Preserva la eventuali sanguinamenti post parto. La suzione, infatti stimola la produzione di ossitocina un ormone che stimola l’utero a ritrovare le condizioni pre parto.

Aiuta a ritrovare la linea in quanto l’allattamento comporta un certo dispendio di energia.

Infine aiuta a contrastare l’osteoporosi secondo uno studio condotto dai ricercatori dell'MRC Epidemiology Resource Centre di Southampton in Gran Bretagna.

Allattamento: possibili controindicazioni ed effetti indesiderati.

Certo, come abbiamo visto, il latte di mamma rimane la scelta migliore ed è davvero difficile eguagliarlo.

Tuttavia esistono esistono dei casi in cui è meglio evitare l’allattamento al seno:

Latte artificiale: quando è necessario integrarlo o sostituirlo al latte materno?

La quantità del latte che la mamma produce a volte non basta a nutrire il piccolo in modo adeguato. Se il latte prodotto è troppo poco, il bambino potrebbe:

Per far sì che la quantità di latte prodotta aumenti, la nutrice deve riposare di più in modo da ridurre lo stress, rivolgersi a un medico per vedere se ha problemi di tiroide, bere almeno 2 litri e mezzo di acqua al giorno e mangiare cibi che favoriscono la produzione di latte quali:

Nel corso dell’allattamento è meglio evitare di ricorrere all’omeopatia e se proprio necessario farne uso solo dopo aver consultato il proprio medico.

Alimenti che invece danno un sapore amaro al latte sono: birra, cavoli, aglio, cipolla, mandorle, peperoni, asparagi, alcune spezie.

Per tutto il corso dell’allattamento sarà quindi bene non assumere tutti questi cibi, oltre ad evitare alcol e fumo.

Quando però il latte materno è assente o, nonostante tutto, è insufficiente, il latte artificiale può sostituire integrarlo.

Esso è un latte di origine animale (ma si trova anche il latte artificiale di soia) modificato in modo da conferirgli proprietà nutrizionali in grado di soddisfare le necessità del bambino.

In realtà, soprattutto a livello di nutrienti, oggi non ci sono più enormi differenze tra il latte naturale e il latte artificiali, visto che negli ultimi anni l’industria si è dimostrata in grado di produrre un latte artificiale fortificato sempre più simile a quello materno.

Esistono formule di partenza per i primi tre - sei mesi e formule di proseguimento per lattanti nelle varie fasi, 6, 9 e 12 mesi. È disponibile anche il latte artificiale antirigurgito, più denso e meno indigesto del latte materno, indicato per quei bambini il cui rigurgito potrebbe ostacolare una crescita tranquilla.

Per preparare il latte artificiale non bisogna seguire particolari ricette, basta solo aggiungere a ogni misurino raso di polvere 30 ml di acqua in bottiglia o di rubinetto bollita per 20 minuti, in modo che sia sterile.

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

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