La pelle grassa si caratterizza per l’incontrollata produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee e può essere grassa oleosa, grassa seborroica, grassa asfittica, mista. Ma da cosa è causata? E quali sono i prodotti consigliati dagli esperti per curarla? Andiamo a scoprirlo...
La pelle grassa, in particolare quella del viso, è un problema estetico che può avere forti ripercussioni sul piano individuale e sociale di chi ne è affetto, soprattutto quando si associa alla comparsa di brufoli e punti neri.
Questo disturbo è causato da una maggior produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee che rende la pelle oleosa al tatto, lucida e spenta.
Tipologie.
Sebbene l’aggettivo “grassa” ci faccia venire in mente una pelle lucidae unta al tatto, non sempre essa assume queste caratteristiche; infatti, ne esistono varie tipologie. Vediamo quali.
La forma più “semplice” è la pelle grassa oleosa, dovuta ad una secrezione sebacea più alta della norma, ma non troppo abbondante. La pelle è lucida (soprattutto nella zona T) e untuosa; tuttavia risulta essere più protetta nei confronti degli agenti ambientali (come freddo secco e vento) che potrebbero danneggiare gli strati più esterni, provocando la perdita d’acqua immagazzinata nel derma. La pelle disidratata si assottiglia più velocemente, è meno tonica ed elastica, e tende a segnarsi più facilmente, con formazione di rughe sempre più profonde.
Se la secrezione è molto abbondante, si parla di pelle grassa seborroica. Il sebo in eccesso tende ad accumularsi nel follicolo pilifero provocandone la dilatazione (i così detti pori dilatati), e la pelle acquisisce l’aspetto a buccia d’arancia.
La pelle grassa asfittica, tipica dell’adolescente, si presenta secca, ruvida al tatto e ricca di comedoni, come conseguenza di un’ostruzione del follicolo. I comedoni sono costituiti da sebo, cellule morte e microrganismi; se si trovano in profondità vengono definiti “chiusi” o punti bianchi (si presentano come brufoli sotto pelle), se si trovano nell’ostio (ovvero la parte del follicolo che sbocca nell’epidermide) si parla di comedoni aperti (o punti neri), il cui colore è dovuto all’ossidazione della melanina in essi contenuta. La presenza di questi “tappi” impedisce la regolare secrezione di sebo, col risultato che la pelle appare secca e “tira”. La presenza dei comedoni predispone all’acne: la rottura di questi “tappi” all’interno del follicolo, e la produzione di acidi grassi irritanti da parte di microrganismi quali Propionibacterium acnes e Staphylococcus aureus, avvia dei processi infiammatori che possono portare alla formazione di papule e pustole (brufoli) che, se non trattate adeguatamente, possono avere esiti cicatriziali (la pelle appare cosparsa da veri e propri “buchi”).
Pelle mista: nello stesso viso, si ha la coesistenza di pelle grassa (eventualmente con tendenza acneica) e pelle secca.
La pelle grassa può essere associata alla couperose, un inestetismo particolarmente frequente in persone con carnagione e occhi chiari, La pelle (molto sensibile a stimoli quali freddo, caldo, emozioni, alcool e qualsiasi cibo tendente ad aumentare la circolazione) tende ad arrossarsi (flushing) per poi tornare al colorito di partenza. Sebbene il flushing sia un fenomeno inizialmente temporaneo, col tempo, le pareti dei capillari e il derma circostante perdono elasticità e il rossore diventa persistente (eritrosi); i capillari dilatati diventano visibili (soprattutto nelle guance e nel naso).Nei casi più gravi, la couperose può evolvere in acne rosacea, con la comparsa di papule e pustole.
Puoi approfondire le caratteristiche della couperose.
Cause dell’eccessiva attività delle ghiandole sebacee.
Nonostante il problema possa interessare diverse parti del corpo (come schiena, petto e braccia), il viso è sicuramente la zona più soggetta ad “ungersi”.
Questa predisposizione è dovuta, fondamentalmente, ad una maggior densità di ghiandole sebacee, soprattutto nella zona T (fronte, naso e mento) e, in minor misura, nelle guance. Le ghiandole sebacee sono deputate alla produzione e alla secrezione del sebo (costituito da lipidi e detriti cellulari) che, insieme al sudore (prodotto dalle ghiandole esocrine), va a costituire il film idrolipidico, una miscela di sostanze avente il compito di idratare, ammorbidire e proteggere la cute da agenti esterni. L’attività delle ghiandole è sotto il controllo di diversi fattori e può risultare alterata, qualora insorgano degli squilibri. In particolare, un’aumentata secrezione di sebo (seborrea), sta all’origine della pelle grassa.
La seborrea può essere dovuta a cause endogene cioè di natura interna, che a cause esogene cioè determinate da fattori esterni.
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Tra le cause endogene abbiamo:
Predisposizione genetica.
Per predisposizione genetica si intende la presenza nel DNA di varianti che predispongono all'insorgere di una patologia. Infatti, la predisposizione ala pelle grassa è un problema che si presenta tra molti membri della stessa famiglia.
Squilibri ormonali.
La seborrea è associata ad un aumento dei livelli di androgeni, soprattutto il DHT (diidrotestosterone). Quest’ultimo è un prodotto del metabolismo del testosterone, rispetto al quale risulta essere fino a tre volte più potente. L’enzima implicato nella conversione è la 5-α-reduttasi, abbondante nei follicoli piliferi. A seguito del legame col suo recettore, il DHT stimola la proliferazione delle cellule ghiandolari e, quindi, la loro attività secretoria. La seborrea affligge soprattutto gli uomini, i quali hanno livelli di androgeni più alti rispetto alle donne, nonché una maggior densità di follicoli nel volto (barba) e nel resto del corpo. Oltre agli androgeni, anche gli ormoni surrenali (come il cortisolo), aumentano le secrezioni sebacee, mentre gli estrogeni la riducono.
Le principali cause di squilibri ormonali sono:
Adolescenza: lo squilibrio è dovuto a modifiche dell’attività di ghiandole quali gonadi (ghiandole sessuali), ipofisi e tiroide. I ragazzi risultano più colpiti a causa di un livello di androgeni più elevato.
Ciclo ovarico femminile: l’aspetto della pelle è fortemente influenzato dai livelli di estrogeni, che sono alti prima dell’ovulazione e bassi dopo l’ovulazione. In quest’ultimo periodo, vien meno il loro effetto protettivo e predominano gli androgeni: la pelle diventa grassa.
Gravidanza: l’aumento degli androgeni circolanti (soprattutto quelli placentari) e degli ormoni surrenalici è responsabile di inestetismi cutanei (pelle grassa, brufoli, etc.) e agli annessi (aumentata crescita di peli, fragilità di unghie e capelli, etc.)
Menopausa: la seborrea è dovuta all’azione predominante degli androgeni sugli estrogeni che, oramai, sono in calo.
Sindrome dell’ovaio policistico, una patologia che può essere causata da disfunzioni ovariche, tiroidee, ipofisarie, ipotalamiche e/o surrenali. E’ caratterizzato da pelle grassa, acne, irsutismo (crescita smodata dei peli), sovrappeso e resistenza all’insulina, irregolarità del ciclo mestruale, talvolta infertilità e disturbi dell’umore
Difficoltà digestive.
Le ghiandole sebacee possono espellere i lipidi in eccesso derivanti da un’alimentazione ricca di grassi o da un’insufficiente secrezione di bile, necessaria per la digestione dei grassi stessi;
Stress.
Stimoli come lo stress possono portare all’attivazione del sistema nervoso e, quindi, aumentare le secrezioni ghiandolari.
La pelle grassa può insorgere anche per cause esterne come:
Farmaci.
I cortisonici e gli anabolizzanti mimano gli effetti degli androgeni endogeni e possono provocare la così detta “acne steroidea”. La sospensione della pillola anticoncezionale può portare ad un effetto di rimbalzo, ovvero, l’organismo tenta di ripristinare le condizioni precedenti l’uso degli estroprogestinici, aumentando i livelli di androgeni.
Alimentazione scorretta.
Un' alimentazione sregolata può provocare un aumento di sebo e quindi pelle grassa. Un eccessiva alimentazione o anche alimenti ricchi di grassi rendono la pelle particolarmente grassa ed untuosa. Anche fumo ed alcol sono responsabili di pelle grassa, il Il fumo, infatti, sporca la pelle, mentre l'alcool, sovraccarica il fegato provocando un ammento del sebo.
Uso di cosmetici inadeguati al proprio tipo di pelle.
Alcuni detergenti rimuovono lo “sporco” in maniera troppo aggressiva, provocando un effetto di rimbalzo (la pelle irritata reagisce aumentando la secrezione di sebo).
Rimedi naturali per la cura del viso oleoso.
Il fatto che la pelle grassa sia causata, spesso e volentieri, da squilibri di natura ormonale, non implica che vi sia sempre bisogno di un trattamento farmacologico vero e proprio.
L’uso di prodotti per il viso adeguati può rappresentare un buon punto di partenza per risolvere o, quantomeno, minimizzare il problema.
Detergenti.
L’obiettivo della detersione è quello di asportare l’eccesso di sebo con delicatezza, onde evitare effetti di rimbalzo. I comuni detergenti e i detergenti aspecifici (come i doccia shampoo) contengono, infatti, componenti molto aggressivi come SLES e LES (rispettivamente sodium laureth sulfate e sodium lauryl sulfate), i quali rimuovono completamente il film idrolipidico, lasciando la pelle talmente tanto pulita da farla “tirare”; l’organismo reagisce aumentando la secrezione sebacea, col risultato che, nel giro di qualche giorno, la pelle è ancora più lucida.
Gli esperti consigliano, quindi, di usare:
Detergenti a base di tensioattivi non ionici (come Tween e Span) oppure detergenti per affinità. I primi sono delle sostanze in grado di facilitare il contatto dell’acqua con lo sporco, di natura lipidica, e favorirne la rimozione; i secondi posseggono caratteristiche simili a quelle del sebo fisiologico, per cui si mescolano ad esso e asportano quello in eccesso senza alterare la composizione del film idrolipidico, mantenendo la pelle morbida ed idratata;
Detergenti con un pH simile a quello cutaneo (intorno a 5,5) per ridurre la secrezione sebacea;
Detergenti contenenti sostanze specifiche per le pelli grasse e/o a tendenza acneica, quali antimicrobici (per ridurre il rischio di infezioni) come gli oli essenziali (lavanda, melaleuca, salvia, mirra); seboregolatori come i sali di zinco e l’acido azelaico (che riducono anche la proliferazione microbica). In particolare, l’acido azelaico sembra essere in grado di ridurre la seborrea attraverso l’inibizione delle 5-α-reduttasi (responsabile della produzione di DHT); inoltre possiede anche proprietà cheratolitiche (esfolianti); lenitive, per ridurre eventuali arrossamenti, come camomilla e aloe vera (aventi, tra l’altro, proprietà disinfettanti).
Le regole principali per la corretta detersione della pelle grassa sono:
Evitare lavaggi frequenti (non più di 3 al giorno). Talvolta, potrebbe essere utile lavarsi con sola acqua nonostante l’impiego di detergenti delicati;
Usare acqua tiepida (l’acqua calda o quella fredda possono irritare la pelle);
Tamponare il volto con l’asciugamano, senza sfregare;
Non usare prodotti senza risciacquo che possono accumularsi nella pelle e peggiorare la situazione.
Dopo la detersione, meglio evitare l’uso di tonici a base alcolica (troppo irritanti), per restringere i pori. Meglio optare per prodotti astringenti naturali e più delicati come: detergente alla bardana, allo zolfo, al cetriolo, a base di tea tree oil (olio di melaleuca) o sapone di Aleppo a base di olio d’oliva e olio d’alloro. Questi detergenti, infatti, hanno proprietà disinfettanti, lenitive e nutrienti.
Esfolianti per la pelle grassa.
L’uso di esfolianti ha lo scopo di rimuovere le cellule morte, in maniera tale da favorire il ricambio dell’epidermide (lo strato cutaneo più superficiale), e di liberare i pori ostruiti.
Per chi possiede una pelle problematica, sarebbe opportuno fare la pulizia del viso dall’estetista almeno una volta al mese. L’esfoliazione può avvenire attraverso:
Peeling fisici: si tratta dei così detti scrub, costituiti da particelle che esercitano un’azione abrasiva sulla pelle; le particelle possono essere costituite da semi ridotti in granuli (pesca, albicocca, jojoba), amido di riso, farina d’avena, bicarbonato, etc. Si possono fare anche a casa (almeno volta alla settimana), avendo cura di dilatare i pori con vapore acqueo prima del trattamento; per fare ciò basta porre il viso ad una distanza di circa 12 cm da una bacinellina di acqua bollente, avendo l’accortezza di coprire il capo con un asciugamano, per evitare che il vapore si disperda.
Creme per l’idratazione e la protezione solare della pelle seborroica.
Contrariamente a quanto si possa pensare, anche la pelle grassa va idratata. Quali creme usare? Si tratta di formulazioni leggere (oil-free) e non occludenti, tra cui:
Creme all’acido ialuronico (un normale componente del nostro derma, in grado di “intrappolare” l’acqua, mantenendo la cute idratata);
Creme al karité, emollienti e lenitive; si può rimuovere l’eccesso con un tonico alla lavanda.
Creme all’aloe vera: idratante, emolliente, lenitiva e cicatrizzante.
Così come i detergenti, anche le creme per questo tipo di pelle contengono delle sostanze funzionalizzanti ad azione disinfettante, seboregolatrice e lenitiva.
Per quanto riguarda l’esposizione alle radiazioni, le pelli grasse non differiscono dalle altre: anch’esse hanno bisogno di essere protette, in quanto gli UV-B possono peggiorare processi infiammatori in atto. Sono da prediligere le creme con un fattore di protezione medio-alto, contenenti polveri opacizzanti per ridurre l’effetto lucido. Da ridurre al minimo l’uso di lampade abbronzanti.
Prodotti per il trucco.
I prodotti per il trucco della pelle oleosa devono essere ipoallergenici e non comedogeni. Vediamo quali sono:
Fondotinta, è fondamentale per la buona riuscita della base. Nei mesi più freddi si può optare per un fondotinta liquido, purché oil-free, ovvero privo di sostanze ad azione occludente e comedogena, come i siliconi; in estate, quando il problema si fa più evidente, meglio optare per un fondotinta compatto, con un alto contenuto di polveri opacizzanti.
Cipria compatta, è costituita da polveri in grado di assorbire il sebo in eccesso. Prolunga la durata del fondotinta.
Integratori fitoterapici per contrastare l’untuosità della pelle.
L’uso di integratori alimentari, secondo la medicina naturale, ci permette di affrontare il problema dall’interno, potenziando i benefici apportati dai cosmetici.
In generale, si tratta di formulazioni a base di estratti vegetali, tra cui annoveriamo:
Bardana (Arctium lappa), l’azione disinfettante delle sue radici è dovuta all’inulina, ed ai polieni (antibatterici e antifungini); l’azione purificante è dovuta agli acidi organici che stimolano il drenaggio delle tossine e ne facilitano l’escrezione per via urinaria (azione diuretica) e per via biliare (azione coleretica); l‘azione astringente e lenitiva è legata ai tannini. Va usata sotto controllo medico in gravidanza, durante l’allattamento e nell’infanzia. Controindicata in chi soffre di ostruzione delle vie biliari (calcoli), in quanto stimola il flusso biliare. Assumere da 2 a 4 capsule al giorno con abbondante acqua, prima dei pasti.
Tarassaco (Taraxacum officinalis), così come la bardana, anche il tarassaco stimola l’eliminazione delle tossine attraverso i reni e la bile. In particolare, le foglie (ricche di sali minerali, flavonoidi, steroli vegetali) hanno un’azione diuretica, mentre le radici (ricche di inulina e derivati dell’acido caffeico) hanno un’azione coleretica. Valgono le stesse controindicazioni della bardana. Assumere da 2 a 4 capsule al giorno, prima dei pasti.
Ortica (Urtica dioica): le foglie di ortica devono i suoi effetti seboregolatori all’elevato contenuto di zinco ma, la salute di pelle e annessi cutanei in toto, è dovuta anche al silicio e alle vitamine A, B, C ed E. Si può associare al lievito di birra; assumere da 2 a 4 capsule al giorno, prima dei pasti.
Argilla verde, gli effetti benefici sulla pelle sono da attribuire all’elevato contenuto di sali minerali, soprattutto silicio e potassio, ma anche zinco, selenio e ferro. Per via interna, è in grado di adsorbire tossine e facilitarne l’eliminazione. Si consigliano: 3 bustine al giorno per gli adulti e 2 bustine al giorno per i bambini sopra i 5 anni.
Viola del pensiero (Viola tricolor), le sommità fiorite della pianta hanno un’azione analoga a quella della bardana (astringente e purificante), alla quale la viola viene spesso associata. Se ne possono assumere da 2 a 4 capsule al giorno, con abbondante acqua, prima dei pasti.
Lievito di birra (Saccharomyces cerevisiae), combatte l’insorgenza di lesioni acneiche grazie alla sua attività antibatterica (soprattutto verso Staphylococcus aureus). Da non usare in caso di infezioni fungine ricorrenti (come candidosi), gravidanza, allattamento e deficit immunitario. Assumere da 2 a 4 capsule al giorno, prima dei pasti.
Olio di argan (Argania spinosa) e olio di borragine (Borago officinalis) (anche in associazione), l’elevato contenuto di acidi grassi essenziali (omega-3 e omega-6) aiuta a ridurre l’infiammazione di papule e pustole. Assumere massimo 3 capsule al giorno, prima dei pasti.
Integratori omeopatici.
Tra i rimedi naturali, abbiamo anche quelli omeopatici, il cui impiego si basa sul fatto che la pelle riflette lo stato di salute interiore del paziente.
Tra i principali abbiamo:
Pulsatilla 30 CH (una dose globuli ogni dieci giorni) associata ad Eugenia jambosa 5 CH (cinque granuli per 3 volte al giorno), per le adolescenti femmine;
Natrum muriaticum 9 CH (cinque granuli al mattino) per adolescenti maschi introversi;
Selenium metallicum 5 CH (cinque granuli per tre volte al giorno) quando c’è anche affaticamento;
Kalium bromatum 5 CH (cinque granuli per tre volte al giorno) per gli adolescenti ansiosi che presentano cisti sebacee sul volto;
Crema alla calendula, per avere un’azione rinfrescante, da applicare due volte al giorno;
Antimonium crudum o Nux vomica 7CH (tre granuli per due volte al giorno) nei pazienti in cui l’acne è dovuta a stress;
Thuya occidentalis 30 CH quando il problema è dovuto a patologie delle ghiandole surrenali o all’ ovaio policistico (cinque granuli al mattino).
Rimedi fai da te per la pelle grassa.
Vediamo ora alcuni rimedi naturali che possiamo preparare comodamente a casa.
Scrub con bicarbonato di sodio: basta versare due cucchiai di bicarbonato in una ciotolina, aggiungere un po’ d’acqua tiepida e mescolare fino ad ottenere una massa omogenea. Applicatelo sulla pelle detersa e massaggiate delicatamente; quindi rimuovete i residui.
Maschera all’argilla verde: l’argilla verde è conosciuta da tempo per le sue proprietà dermopurificanti e astringenti. Prendetene 3 cucchiai, miscelateli con dell’acqua tiepida e mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Quindi applicatela nel viso e lasciatela in posa; una volta asciugata rimuovetela usando una spugnetta imbevuta di acqua tiepida.
Maschera all’argilla verde, kiwi e yogurt: miscelate un vasetto di yogurt bianco ad un kiwi tagliato a pezzetti e un cucchiaio di argilla verde, quindi mescolate fino ad ottenere un impasto omogeneo. Applicate l’impasto sul viso e lasciatelo in posa per 15’-20’; rimuovete i residui come nel punto precedente. Se non disponete dell’argilla, potete prepararla usando solo yogurt e kiwi, avendo l’accortezza di lasciarla in posa per 30’. Dopo aver rimosso la maschera, potete tamponare la pelle con un batuffolo di ovatta imbevuto di limone, in modo da restringere i pori.
Rimedi a base di menta: la menta possiede proprietà astringenti e rinfrescanti. Potete schiacciare le foglie fresche e applicarle direttamente sui brufoli, oppure potete fare degli impacchi imbevendo delle garze nell’infuso, preparato aggiungendo 1,5 g di foglie essiccate ad una tazza di acqua bollente; lasciate raffreddare e filtrate.
Decotto di bardana, da bere o sottoforma di impacchi. Aggiungete un cucchiaio di radice essiccata in una tazza d’acqua bollente; quindi filtrate e lasciate raffreddare.
Trattamenti farmacologici per la pelle grassa.
Qualora i rimedi di cui abbiamo parlato dovessero risultare inefficaci e le complicanze di una pelle grassa non curata (l’acne) siano sempre più estese o compaiano nell’età adulta, sarebbe bene rivolgersi allo specialista.
Il medico può prescrivere degli esami mirati (come il dosaggio di androgeni nelle donne) e studiare delle terapie ad hoc.
Tra i farmaci più impiegati nel trattamento dell’acne abbiamo:
Derivati della vitamina A (o retinoidi), tra cui la tretinoina (acido trans-retinoico), l’isotretinoina (acido cis-retinoico) e l’adapalene. Si tratta di farmaci in grado di inibire la formazione dei microcomedoni, che rappresentano la fase iniziale dell’acne. I retinoidi possono essere utilizzati per via topica (sottoforma di gel, onde evitare di appesantire le pelli già grasse) per il trattamento dell’acne di stadio I, o per via sistemica in caso di acne antibiotico-resistente o acne nodulo-cistica grave.
Antibiotici: sono usati per trattare infezioni acneiche sostenute da P. acnes, S. aureus e S. pyogenes. In particolare clindamicina ed eritromicina sono usate sottoforma di pomate per il trattamento di infezioni superficiali (acne pustolosa di stadio II). Le tetracicline vengono somministrate per via orale, per infezioni più profonde (acne pustolosa di stadio III).
Pillola anticoncezionale: nelle donne, l’acne giovanile (ma anche quella associata alla sindrome dell’ovaio policistico) può essere trattata con estroprogestinici, che contrastano gli effetti dovuti a livelli di androgeni più alti della norma.
Qualora l’acne abbia lasciato cicatrici più o meno profonde (come nel caso dell’acne nodulo-cistica), lo specialista può proporre la chirurgia laser, che consiste nel sottoporre la pelle a radiazioni che determinano la dissoluzione degli strati cutanei colpiti. Ciò porta alla scomparsa delle cicatrici più superficiali e ad un miglioramento di quelle più profonde.
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