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Le gomme da masticare sono amate da adulti e bambini. Ma fanno male? Secondo alcuni farebbero addirittura bene al nostro corpo, aiutando la digestione, favorendo il dimagrimento e non solo. Scopriamo quindi come vengono prodotte, cosa contengono, possibili effetti benefici ed i rischi associati ad un consumo eccessivo.
Le gomme da masticare, altresì note come chewing gum, sono dei prodotti che, come dice il nome stesso, vengono masticati senza poi essere deglutiti. Benché le prime tracce risalgano ai Maya, che masticavano il lattice ricavato dalla corteccia della sapodilla (chicle), il chewing gum moderno fu inventato da William Sample nel 1869, che ne ottenne il brevetto sia come dolce, sia come medicinale. Come vedremo più avanti, infatti, le gomme da masticare possono veicolare i farmaci, risultando utili in terapia (Aslani and Rostami, 2015).
L’ingrediente caratteristico di questi prodotti è, senza ombra di dubbio, la gomma base.
Dal punto di vista chimico, la gomma base è un polimero estensibile (elastomero) che può essere ricavato:
I chewing gum che contengono la maggiore quantità di elastomeri sono quelli adatti per fare le bolle, i cosiddetti bubble gum, fatto che li rende particolarmente popolari tra i più giovani.
La gomma base, oltre a conferire elasticità al chewing gum, funge da supporto inerte per tutti gli altri ingredienti, ovvero:
Questi ingredienti per trasformarsi in gomme da masticare subiscono un processo che consta di varie fasi:
A questo punto, si può procedere con il confezionamento che può essere vaio:
I valori nutrizionali delle gomme da masticare variano a seconda del tipo. Esaminiamo Il contenuto nutrizionale medio in 100 g di gomme con e senza zucchero.
Gomme con zucchero:
Gomme senza zucchero:
Essendo la gomma base una sostanza non nutritiva, che non influisce quindi sull’apporto calorico, è logico pensare che le calorie dei chewing gum derivino dagli altri ingredienti, principalmente gli zuccheri, che apportano 4 Kcal per grammo. L’uso dei sostituti degli zuccheri, e degli edulcoranti artificiali intensivi, può ridurre il valore energetico della gomma da masticare: mentre i primi, infatti, apportano 2,4 Kcal per grammo, i secondi hanno un apporto calorico quasi nullo.
In media 100 grammi di:
gomme da masticare con zucchero contengono 360 Kcal.
gomme da masticare senza zucchero contengono 268 Kcal.
Sebbene vengano considerati un semplice sfizio, in realtà, i chewing gum possono esserci d’aiuto in molteplici situazioni, sia per gli effetti correlati alla masticazione, sia perché possono veicolare farmaci e nutrienti.
La masticazione, oltre ad essere fondamentale per la digestione del cibo, è fortemente associata allo stress e alle funzioni cognitive, come dimostrato dagli studi empirici di Hollingworth (1939). In una revisione di 22 studi clinici, a cura di Hirano e Onozuka (2015), è emerso che le gomme da masticare migliorano l’attenzione e il tono dell’umore, riducendo contemporaneamente lo stress, benché tali effetti siano temporanei (non durano più di mezz’ora). Ma in che modo aumentano l’attenzione?
Secondo l’ipotesi più accreditata, esposta nella revisione suddetta, tra i fattori coinvolti vi sono:
Altrettanto importanti sono gli effetti dei chewing gum sulla cosiddetta memoria di lavoro, necessaria per mantenere ed utilizzare le informazioni durante la comprensione, l’apprendimento e il ragionamento. Secondo quanto riportato da Weijenberg e colleghi (2015), infatti, le gomme da masticare la migliorano poiché riducono lo stress, sebbene il meccanismo sia ancora poco chiaro.
Masticati dopo i pasti, i chewing gum stimolano le secrezioni digestive e migliorano la motilità gastrointestinale, effetti riconducibili al rilascio dell’acetilcolina (il mediatore responsabile di tali funzioni).
In uno studio di Lunding e colleghi (2008), infatti, la masticazione di un chewing gum zuccherato, per 10’ dopo un pasto liquido, ha migliorato la digestione in 40 volontari sani e in 12 pazienti affetti da dispepsia (cattiva digestione).
Le gomme da masticare, inoltre, possono migliorare le funzionalità digerenti anche in situazioni ben più importanti, come l’ileo post-operatorio (Ge et al., 2015).
L’ileo post-operatorio è una complicanza della chirurgia addominale, caratterizzata da dolore, nausea e vomito, la cui severità dipende dall’estensione dell’incisione chirurgica e dall’uso degli analgesici oppiacei, ostacolanti la funzionalità del tratto digerente.
Da una metanalisi di 25 studi clinici, per un totale di 2.214 pazienti, è emerso che le gomme da masticare accelerano la ripresa della funzionalità digerente, dopo la chirurgia colon-rettale (Song et al., 2016). Benefici analoghi sono stati riscontrati in un’altra metanalisi, che ha esaminato gli effetti del chewing gum in 882 donne sottoposte al cesareo, anch’esso causa di tali disfunzioni (Huang and He, 2015).
Studi dimostrano che, oltre a migliorare la digestione, il chewing gum masticato dopo i pasti aiuta a controllare il peso corporeo, sia nei soggetti normopeso, sia in quelli sovrappeso e obesi. Secondo l’ipotesi più accreditata, infatti, non solo masticare la gomma comporta di per sé un dispendio energetico, ma mima anche i benefici del mangiare lentamente (Hamada et al., 2016). Mangiare lentamente, infatti, aumenta la termogenesi indotta dal pasto (diet-induced thermogenesis, DIT), ovvero l’energia necessaria per la digestione degli alimenti (Hamada et al., 2016).
Ma non solo: masticare il chewing gum dopo i pasti riduce significativamente l’appetito, il desiderio di cibi salati e ricchi di carboidrati, effetti che contribuiscono alla riduzione del peso corporeo (Park et al., 2016).
Le gomme da masticare possono contrastare la xerostomia, la secchezza delle fauci, poiché stimolano la secrezione di saliva. Ciò è dovuto al fatto che mimano la presenza di cibo nel cavo orale, e contengono edulcoranti che, grazie al loro gusto, aumentano la salivazione. Questi benefici sono stati riscontrati in uno studio di coorte, coinvolgente 31 pazienti oncologici sottoposti alla radioterapia, nei quali la xerostomia si è manifestata come effetto collaterale. Dei 20 pazienti che hanno completato lo studio, della durata di due mesi, 14 hanno sperimentato un aumento della salivazione grazie alle gomme al maltitolo, un edulcorante sostitutivo degli zuccheri (Kame et al., 2016).
La sindrome da ruminazione, che si verifica soprattutto nei più giovani, è caratterizzata dal rigurgito facile (e spesso ripetitivo) del cibo appena ingerito, che viene masticato e inghiottito nuovamente. Purtroppo non si conosce la causa di questo disturbo, benché sembri implicato lo stress e la sovrapposizione con la bulimia (un disturbo alimentare). Ebbene, secondo quanto riportato da Tack e colleghi (2011), le gomme da masticare potrebbero ridurre la frequenza degli eventi di ruminazione nei bambini e negli adolescenti, quando associate alle terapie comportali e farmacologiche.
Nei diabetici, le gomme da masticare aiutano a controllare la glicemia, cioè i livelli ematici di glucosio. In particolare:
Come abbiamo anticipato, esistono anche chewing gum sono utilizzati come forme farmaceutiche.
Le gomme masticare medicate sono costituite, oltre che da una base di elastomeri naturali o sintetici da uno o più principi attivi che vengono rilasciati durante la masticazione.
La prima gomma medicata, fu immessa sul mercato negli anni ‘20 con il nome di Aspergum®, e conteneva l’acido acetilsalicilico (il principio attivo dell’Aspirina®); tuttavia, le gomme sono state ammesse come sistemi di rilascio, solo con l’introduzione di quelle alla nicotina (Aslani and Rostami, 2015).
Queste formulazioni veicolano farmaci ad azione locale o sistemica e li rilasciano rapidamente. Esse riducono il rischio di effetti indesiderati e di sovradosaggio, anche se inghiottite accidentalmente e non costituiscono un problema se si ha difficoltà a deglutire.
A seconda del principio attivo contenuto le gomme medicate possono apportare molti benefici:
L’alitosi è un disturbo che in 9 casi su 10 è dovuto alla produzione dei composti sulfurei volatili (CSV), responsabili dell’alito cattivo, da parte dei batteri presenti tra i denti, nelle pieghe gengivali e nella lingua. Una revisione di 10 studi clinici, ad opera di Munz e colleghi (2010), riporta che tali effetti sono ascrivibili a:
La sensibilità dentale è un disturbo che si manifesta quando la dentina (un tessuto duro del dente) rimane scoperta a causa dell’erosione dello smalto e delle gengive. Calcio e fluoro possono contrastarla, poiché prevengono l’erosione dello smalto, quando assunti con i chewing gum (Kitasako et al., 2012).
In uno studio clinico randomizzato, condotto in doppio cieco, i pazienti che hanno masticato 2 gomme a base di calcio, 3 volte al dì per due settimane, hanno avuto una riduzione significativa rispetto al placebo, della sensibilità all’aria, all’acqua fredda e al tatto (Porciani et al., 2014).
Le gomme a base di esametafosfato di sodio (4-7,5%), possono prevenire la formazione delle macchie dovuta alla deposizione di cibo e bevande (Demarco et al., 2009);
Le gomme allo xilitolo che, riducendo l’adesione batterica alla superficie dei denti, impediscono la formazione della placca e l’erosione dei tessuti dentali (Milgrom et al., 2012).
Attenzione: masticare le gomme non preclude l’uso dello spazzolino e del filo interdentale, fondamentali per una buona igiene orale.
Le gomme agli estratti di aloe gel, dalle note proprietà lenitive, immunomodulanti ed antinfiammatorie (Aslani et al., 2015), accelerano la guarigione orale in caso di lichen planus, ulcere e ascessi indotti dalla chemioterapia. Generalmente, si masticano 1-2 chewing gum 3 volte/die per 5’, dopo i pasti o tra un pasto e l’altro.
I chewing gum che contengono farmaci (dimenidrinato) ed estratti vegetali (zenzero), i cui effetti si sommano a quelli di per sé posseduti dalle gomme (Aslani and Rostami, 2015) , prevengono nausea e vomito in chi soffre il viaggio.
Il dimenidrinato (Xamamina®, TravelGum®) è disponibile in gomme, contenenti 20 mg di farmaco, da masticare per 10’ quando si avvertono i primi sintomi; una volta svanito l’effetto, in genere dopo 1-3 ore, si può masticarne un’altra fino ad un totale di 4 gomme/die negli adulti e 2 gomme/die nei bambini.
Anche le gomme a base di zenzero (NoVomit®) dovrebbero essere masticate alla comparsa dei primi sintomi, ma i dosaggi sono maggiori:
Possono essere usate in tutta sicurezza anche in gravidanza.
Le gomme a base di nicotina (Nicorette®), usate per smettere di fumare, sono probabilmente le più conosciute tra quelle medicate. La posologia abituale è di 10 gomme da 2 mg al giorno, da masticare lentamente per 30’, ogni volta che si avverte il bisogno di fumare; questo nei primi tre mesi, dopodiché si scala la dose fino ad interrompere il trattamento, quando si arriva a 12 gomme giornaliere.
Approfondidsci le tecniche per smettere di fumare.
Se hai una forte dipendenza dal fumo, e mastichi più di 15 gomme da 2 mg al giorno, dovresti ricorrere al dosaggio doppio, facendo attenzione a non masticare più di 15 gomme da 4 mg al dì.
Non potevamo concludere la nostra disamina, senza occuparci della sicurezza relativa ai chewing gum: nonostante i molteplici benefici, infatti, non sono privi di reazioni avverse e controindicazioni.
Tutte le gomme, nessuna esclusa, possono provocare problemi all’articolazione temporo-mandibolare e al muscolo massetere, fondamentali per il movimento della mandibola, poiché correlate agli effetti indotti dalla masticazione.
Masticare gomme stimola la secrezione acida che è aggrava i sintomi di patologie quali gastrite e, reflusso ed ulcera gastrica.
Masticando in continuazione le gomme si tende ad inghiottire aria, cui conseguono gonfiore e crampi.
Alcune gomme medicate come le gomme alla nicotina e al dimenidrinato, non vanno consumate in gravidanza ed allattamento per possibili effetti sul feto/lattante.
Il consumo eccessivo di gomme zuccherate aumenta il rischio di:
Il consumo eccessivo di gomme senza zucchero causa effetti lassativi, in quanto i sostituti dello zucchero richiamano acqua nel lume intestinale.
Questo gruppo, ben più numeroso del precedente, comprende gli effetti collaterali associati a particolari ingredienti o farmaci.
Le informazioni riportate hanno uno scopo puramente illustrativo. Per qualsiasi dubbio o curiosità, rivolgetevi al medico o al farmacista di fiducia.
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