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Cosa sono gli edulcoranti? Aspartame, ciclamato, mannitolo… spesso, nel leggere le etichette dei prodotti ci imbattiamo in questi nomi, sono tutti composti che vengono utilizzati come sostituti dello zucchero, ma fanno male? Scopriamolo.
Gli edulcoranti sono molecole che conferiscono un sapore dolce quando aggiunte a cibi e bevande. La loro storia comincia nel 1879, grazie alla scoperta fortuita della saccarina, il primo dolcificante sintetico; da quel momento ne sono seguiti molti altri.
La normativa europea prevede che ad ognuno debba corrispondere un codice formato dalla lettera E e da un numero, e tali sigle vengono individuate dai consumatori negli ingredienti dei prodotti industriali.
Gli edulcoranti sono sostanze utilizzate per sostituire lo zucchero tradizionale, fornendo dolcezza senza apportare le stesse calorie. Possono essere classificati in due categorie principali: naturali e artificiali.
Gli edulcoranti naturali sono derivati da fonti vegetali o animali. Essi includono:
Gli edulcoranti artificiali sono creati in laboratorio e includono:
Questi additivi alimentari si suddividono inoltre in due categorie:
Sono caratterizzati di solito dall’avere un notevole potere dolcificante accompagnato da un apporto calorico nullo, cioè non vengono utilizzati per produrre energia, ma nella maggior parte dei casi lasciano il nostro corpo immodificati, nelle urine. L’aspartame rappresenta un’eccezione rispetto a quanto detto sopra, infatti viene scisso nei suoi componenti e dà un apporto calorico simile a quello del saccarosio (ma se ne usa molto meno).
Ovviamente, per poter stabilire quanta dolcezza conferiscono gli edulcoranti intensivi abbiamo bisogno di un valore di riferimento, e questo è dato dalla dolcezza del saccarosio, che tutti noi abbiamo in casa.
I più diffusi nel nostro paese sono quattro edulcoranti intensivi di natura sintetica:
Anche detti polialcoli, differiscono dagli edulcoranti intensivi perché non del tutto acalorici (offrono da 2 a 2,8 Kcal/g) e perché il loro potere dolcificante è di poco inferiore a quello del saccarosio.
Tuttavia, rispetto all’altra classe di dolcificanti hanno il vantaggio di conferire consistenza ai cibi, poiché trattengono l’acqua e sono addensanti e plastificanti.
Tra i polioli di uso comune ricordiamo:
Inoltre i polioli regalano una sensazione di freschezza, con l’eccezione dell’isomalto.
Ma ultimamente è un altro edulcorante a trovarsi sotto le luci della ribalta: si tratta della stevia, un arbusto dal quale vengono estratte molecole dal grande potere dolcificante, i glicosidi steviolici, indicati con la sigla E960. Un estratto delle foglie di Stevia rebaudiana contiene soprattutto
Puoi approfondire i benefici e le controindicazioni della stevia.
Gli edulcoranti sono disponibili nei negozi sotto forma di compresse, bustine o in forma liquida e vengono aggiunti alle bevande o ai dolci fatti in casa. Spesso vengono combinati per formare delle miscele (es. acesulfame K e saccarina), in questo modo si può correggere il fastidioso retrogusto che alcuni edulcoranti hanno.
Gli edulcoranti sono presenti in una vasta gamma di prodotti alimentari e bevande. Possono essere trovati in molte categorie di alimenti, dai dolci alle bevande, fino ai prodotti per la cura orale. Ecco una panoramica dettagliata dei principali luoghi in cui è possibile trovare edulcoranti:
Gli edulcoranti sono ampiamente utilizzati nelle bevande, soprattutto quelle dietetiche e a basso contenuto calorico. Alcuni esempi includono:
Gli edulcoranti sono comuni nei prodotti dolciari e negli snack. Ecco alcuni esempi:
Anche i prodotti da forno possono contenere edulcoranti, specialmente le versioni a basso contenuto calorico o senza zucchero. Ad esempio:
Gli edulcoranti, in particolare i polioli, sono comuni nei prodotti per l'igiene orale grazie ai loro benefici per la salute dentale:
Gli edulcoranti sono presenti in vari alimenti processati per ridurre il contenuto calorico senza compromettere il gusto:
Gli edulcoranti sono comuni negli integratori alimentari, specialmente in quelli progettati per la perdita di peso o il fitness:
Anche alcuni medicinali e prodotti farmaceutici contengono edulcoranti per migliorare il gusto, specialmente quelli destinati ai bambini:
L'uso degli edulcoranti offre diversi vantaggi, tra cui la possibilità di gestire il peso, controllare il diabete e migliorare la salute dentale.
Gli edulcoranti forniscono dolcezza senza le calorie associate allo zucchero. Questo è utile per coloro che cercano di ridurre l'apporto calorico per perdere peso o mantenere un peso sano. Riducendo le calorie senza sacrificare il gusto, gli edulcoranti possono aiutare a mantenere un regime dietetico sostenibile a lungo termine.
Gli edulcoranti non influenzano i livelli di zucchero nel sangue come fa lo zucchero tradizionale. Questo li rende una scelta eccellente per le persone con diabete che devono monitorare attentamente i loro livelli di glucosio. Utilizzare edulcoranti al posto dello zucchero può aiutare a prevenire picchi glicemici e migliorare il controllo glicemico.
In questo caso è utile conoscere l’indice glicemico degli edulcoranti, ossia la velocità con la quale la glicemia aumenta a seguito della loro assunzione (valore di riferimento: glucosio = 100).
| Edulcoranti intensivi: 0 |
| Sorbitolo: 9 |
| Mannitolo: 0 |
| Isomalto: 9 |
| Maltitolo: 35 |
| Xilitolo: 13 |
| Glicosidi steviolici: 0 |
Lo zucchero è noto per essere una delle principali cause della carie dentale. Gli edulcoranti, in particolare i polioli come lo xilitolo, non vengono metabolizzati dai batteri presenti nella bocca nello stesso modo dello zucchero, riducendo così il rischio di carie. Infatti, alcuni edulcoranti possono addirittura contribuire a prevenire la formazione della placca.
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Una revisione pubblicata dalla rivista European Food Research & Technology nel 2015 riporta che lo xilitolo, assunto con regolarità e a piccole dosi
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Nonostante i numerosi vantaggi, l'uso degli edulcoranti non è privo di rischi e controversie. È importante essere consapevoli dei potenziali effetti collaterali e delle discussioni scientifiche in corso.
La sicurezza degli edulcoranti è stata oggetto di numerosi studi scientifici. La maggior parte degli edulcoranti approvati per l'uso sono considerati sicuri dalle principali autorità sanitarie, come la FDA e l'EFSA. Tuttavia, alcuni studi suggeriscono possibili effetti collaterali e la necessità di ulteriori ricerche a lungo termine.
Gli edulcoranti possono causare effetti collaterali in alcune persone. Ad esempio, i polioli hanno un effetto lassativo se consumati in grandi quantità. Alcuni edulcoranti artificiali sono stati associati a mal di testa, disturbi gastrointestinali e reazioni allergiche in soggetti sensibili.
Gli edulcoranti artificiali, in particolare, sono stati al centro di molte controversie. L'aspartame, ad esempio, è stato accusato di essere legato a vari problemi di salute, tra cui cancro e disturbi neurologici. Tuttavia, studi ampi e ben progettati non hanno trovato prove conclusive di tali rischi.
Poiché neppure l’uso degli edulcoranti è esente da effetti collaterali, è stata stabilita una dose giornaliera accettabile (DGA) in modo che possano essere ingeriti in tutta sicurezza.
| Acesulfame K: 9 mg/Kg di peso corporeo/giorno |
| Aspartame: 40 mg/Kg/giorno |
| Ciclamato: 11 mg/Kg/giorno |
| Saccarina: 5 mg/Kg/giorno |
| Glucosidi steviolici: 4 mg/kg/giorno |
Attenzione: è abbastanza facile raggiungere la DGA quando si assumono bevande dietetiche, perché solitamente consumiamo una quantità maggiore di liquidi rispetto a cibi solidi.
Bisogna inoltre tener presente che un bambino pesa meno di un adulto, dunque la dose massima di un certo dolcificante da assumere in un giorno sarà inferiore.
Raggiungere la dose giornaliera accettabile non è pericoloso per la salute, se si verifica saltuariamente.
Per quanto concerne i polioli non esiste una vera e propria DGA. Se un prodotto in commercio ne contiene più del 10% va obbligatoriamente segnalato nell’etichetta che potrebbero dare un effetto lassativo. Infatti, essi vengono assorbiti solo in piccola parte dall’intestino, dunque stazionano al suo interno, e avendo la capacità di richiamare l’acqua per osmosi (che rende le feci molto meno compatte), se assunti in quantità eccessiva, provocano diarrea; senza contare che possono essere metabolizzati dai batteri che popolano l’intestino crasso (la cosiddetta flora intestinale), che li fermenta producendo acidi grassi a catena corta e gas, e quindi responsabili di gonfiore addominale e flatulenza.
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Gli edulcoranti sono soggetti a controlli sia perché vengano approvati sia dopo l’autorizzazione all’utilizzo. Devono anzitutto rispettare degli standard di purezza severi. Stando a quanto riporta il regolamento N. 231/2012 dell’UE:
Poiché gli edulcoranti vengono usati in piccole quantità, la quantità di metalli pesanti (nichel, piombo, arsenico, selenio) introdotta nell’organismo è talmente bassa da non poter causare dei danni. |
Oltre a valutarne la purezza, i gruppi di ricerca hanno il compito di verificare se l’uso continuativo degli edulcoranti ha un effetto cancerogeno, cioè se queste molecole possono causare tumori.
Tra i dolcificanti artificiali l’aspartame è forse quello più demonizzato dall’opinione pubblica. La preoccupazione dei consumatori, ma anche e soprattutto la pubblicazione di dati scientifici, ad esempio quelli presentati da Soffritti et al. sull’effetto cancerogeno nei topi alimentati per lungo tempo con aspartame, ha indotto l’EFSA (European Food Safety Authority) ad anticipare la nuova valutazione sulla sicurezza di questo edulcorante.
Gli esperti dell’EFSA hanno raccolto numerosi e recenti studi per verificare una eventuale relazione causa-effetto tra aspartame e patologia, e dunque se fosse necessario rivedere la DGA.
La rivalutazione di questo additivo alimentare ha confermato che l’aspartame nella popolazione sana è sicuro.
La valutazione del rischio associato agli altri dolcificanti verrà completata entro il 2020.
L’eventuale cancerogenicità non è l’unico effetto derivato dall’assunzione di edulcoranti ad essere oggetto di ricerche.
Prendiamo come esempio uno studio pubblicato su Nature da Suez et al. nel 2014, il quale apre le porte ad un’ipotesi alquanto paradossale: i dolcificanti artificiali, impiegati sia da chi un problema di sovrappeso/obesità sia da chi ha il diabete, possano in realtà determinare un aumento della glicemia.
Gli autori dello studio hanno anzitutto esaminato dei topi nutriti con delle miscele dolcificanti comunemente usate. La conseguenza è stata una riduzione della tolleranza al glucosio (IGT Impaired Glucose Tolerance), condizione che precede il diabete, nella quale la glicemia è compresa tra 140 mg/dL e 200 mg/dL.
Lo sviluppo di intolleranza al glucosio non dipendeva tanto dall’ospite quanto dall’alterazione del microbiota intestinale a favore di alcune specie, che, a loro volta, alteravano il metabolismo dei topi.
Un gruppo di volontari sani a seguito dell’assunzione di edulcoranti manifestava alterata tolleranza al glucosio e disbiosi intestinale esattamente come gli animali da esperimento.
I risultati ottenuti da Suez e collaboratori sicuramente dovranno essere confermati da altre ricerche, ma se così dovesse accadere si dovrà modificare l’uso che di tali molecole si fa, sempre più frequente e massiccio.
È bene sapere che alcune persone dovrebbero assumere le sostanze dolcificanti con prudenza. Infatti:
In attesa di studi aggiuntivi sugli edulcoranti, teniamo presente una parola: equilibrio.
Se scegliamo di assumere un dolcificante, preoccupiamoci di controllare che gli alimenti che acquistiamo non contengano lo stesso, in modo da non raggiungere la DGA.
Ricordiamoci che non è il consumo di prodotti a ridotto contenuto di zucchero a rendere salutare una dieta: questo vale per gli adulti, ma anche per i bambini.
E infine, per casi particolari (patologie, gravidanza, obesità infantile) prima di introdurre stabilmente nella propria alimentazione un dolcificante è consigliabile consultare un medico.
Integrare gli edulcoranti nella dieta quotidiana è vantaggioso per ridurre l'assunzione di zuccheri e calorie. Tuttavia, è importante farlo in modo consapevole e bilanciato. Ecco alcuni consigli pratici per utilizzare gli edulcoranti nella vita di tutti i giorni:
Capire come leggere le etichette degli alimenti è essenziale per identificare la presenza di edulcoranti e fare scelte alimentari informate. Ecco una guida su cosa cercare:
Gli ingredienti sono elencati in ordine decrescente di peso. Gli edulcoranti possono apparire sotto diversi nomi, tra cui:
Informazioni Nutrizionali
Dichiarazioni sulla Confezione
Additivi e Numeri E
Avvertenze per i Consumatori Sensibili
Quantità Relative
Immaginiamo di leggere l'etichetta di un pacchetto di biscotti senza zucchero. L'etichetta potrebbe riportare:
Gli edulcoranti approvati dalle autorità sanitarie, come la FDA negli Stati Uniti e l'EFSA in Europa, sono considerati sicuri per il consumo umano. Tuttavia, è importante consumarli con moderazione e tenere conto delle linee guida fornite dalle autorità competenti. Studi scientifici approfonditi sono stati condotti su molti edulcoranti per garantire la loro sicurezza.
Sì, gli edulcoranti sono utili nella perdita di peso poiché forniscono dolcezza senza le calorie associate allo zucchero. Sostituire lo zucchero con edulcoranti può ridurre l'apporto calorico complessivo, aiutando a creare un deficit calorico necessario per la perdita di peso. Tuttavia, è importante combinare l'uso degli edulcoranti con una dieta equilibrata e l'esercizio fisico.
La maggior parte degli edulcoranti non influenza i livelli di zucchero nel sangue, rendendoli una scelta sicura per le persone con diabete. Edulcoranti come la stevia, il sucralosio e l'aspartame non causano picchi glicemici, mentre alcuni polioli, come l'eritritolo, hanno un impatto minimo sul glucosio nel sangue.
Alcuni edulcoranti, in particolare i polioli come il sorbitolo e il xilitolo, possono causare disturbi gastrointestinali come gonfiore e diarrea se consumati in grandi quantità. È consigliabile introdurre gradualmente questi edulcoranti nella dieta per permettere al corpo di adattarsi.
Gli edulcoranti più adatti per la cottura sono quelli stabili al calore, come il sucralosio e l'eritritolo. Questi edulcoranti mantengono la loro dolcezza anche a temperature elevate, rendendoli ideali per la preparazione di dolci e prodotti da forno.
La ricerca scientifica non ha dimostrato effetti collaterali gravi a lungo termine per gli edulcoranti approvati. Tuttavia, è sempre consigliabile consumare tutti gli additivi alimentari con moderazione e consultare un professionista della salute in caso di preoccupazioni specifiche.
Molti edulcoranti sono considerati sicuri durante la gravidanza, ma è importante consultare il proprio medico prima di introdurli nella dieta. Alcuni edulcoranti, come l'aspartame, sono stati ampiamente studiati e approvati per l'uso durante la gravidanza, ma la moderazione è fondamentale.
Non ci sono prove scientifiche conclusive che colleghino gli edulcoranti approvati al cancro. Studi approfonditi hanno esaminato questa preoccupazione e le autorità sanitarie, come la FDA e l'EFSA, hanno stabilito che gli edulcoranti sono sicuri per il consumo umano nelle quantità approvate.
Gli edulcoranti naturali sono derivati da fonti naturali come piante e frutti, mentre gli edulcoranti artificiali sono sintetizzati in laboratorio. Esempi di edulcoranti naturali includono la stevia e il monk fruit, mentre esempi di edulcoranti artificiali includono l'aspartame e il sucralosio. Entrambi i tipi vengono utilizzati per ridurre l'assunzione di zuccheri e calorie.
Alcuni edulcoranti hanno un retrogusto diverso dallo zucchero, che potrebbe richiedere un periodo di adattamento. Ad esempio, la stevia può avere un leggero retrogusto amaro, mentre il sucralosio è generalmente molto simile al gusto dello zucchero. È utile sperimentare diversi edulcoranti per trovare quello che si adatta meglio alle proprie preferenze.
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