Cosa sono le lipasi e che rapporto hanno con i grassi? Cosa si nasconde dietro i livelli troppo alti o troppo bassi di questi enzimi? Analizziamo quali sono i valori fisiologici e per quali cause essi vengono alterati.
La lipasi è un enzima che aiuta a digerire i grassi. Essa provoca la rottura dei trigliceridi (grassi), da cui sono così rilasciati glicerolo e acidi grassi, più facili da assorbire e utilizzare come energia.
La lipasi viene prodotta da diversi organi, tra cui il pancreas e le ghiandole salivari, e viene rilasciata nel tratto digestivo per facilitare la digestione dei grassi presenti negli alimenti.
In alcune malattie come la pancreatite, la produzione di lipasi può essere alterata causando una serie di problemi digestivi.
Quanti tipi ne esistono?
Ci sono diverse tipologie di lipasi, che differiscono per la loro struttura e funzione. Alcune delle più comuni sono:
Lipasi pancreatiche: queste lipasi vengono prodotte dal pancreas e sono importanti per la digestione dei grassi nell'intestino. L' enzima arriva col succo pancreatico nel duodeno, in modo da ottenere gli acidi grassi che sono agevolmente assorbiti dalle pareti intestinali. Il pancreas produce anche una co-lipasi, un’altra proteina che lega la lipasi e ne rende più efficiente l’attività.
Lipasi gastriche: vengono prodotte dallo stomaco e aiutano a digerire i grassi nello stomaco. Sono presenti nel succo gastrico dello stomaco, in cui l’ambiente è molto acido. Nell’adulto digerisce al massimo il 30% dei trigliceridi assunti col pasto, perché sarà la lipasi pancreatica a compiere la maggior parte del lavoro. E’ invece molto operativa nei neonati, insieme alla lipasi linguale, poiché nei piccoli l’enzima pancreatico è scarsamente attivo.
Lipasi delle ghiandole salivari: vengono prodotte dalle ghiandole salivari e aiutano a digerire i grassi nella bocca, cominciando la scissione dei grassi fin dai primi momenti della digestione, cioè in bocca.
Lipasi del tessuto adiposo (lipasi ormone-sensibile (HSL): queste lipasi sono prodotte dalle cellule adipose e sono collocate proprio dentro gli adipociti. Aiutano a liberare i grassi dai depositi per essere più facilmente utilizzati come energia.
Lipasi lipoproteiche: sono presenti sulla superficie delle lipoproteine e promuovono l'idrolisi dei trigliceridi trasportati dalle lipoproteine del sangue, tra cui le ben note lipoproteine LDL (“low density lipoproteins”-lipoproteine a bassa densità- colesterolo cattivo) e VLDL (“very low density lipoproteins”- lipoproteine a bassissima densità) Esistono due forme di lipasi lipoproteica: Lipoprotein-lipasi del tessuto adiposo, attivata dall’insulina, che rompe i trigliceridi per ottenere acidi grassi destinati ad essere accumulati negli adipociti e la lipoprotein-lipasi del tessuto muscolare scheletrico e cardiaco attivata da glucagone e adrenalina che interviene sui trigliceridi delle LDL che vengano idrolizzati e usati a scopo energetico.
Lipasi epatica: è prodotta dal fegato e alimenta la rigenerazione delle LDL.
lipasi lisosomiale: è detta anche “lipasi acida” e si trova in organelli racchiusi nelle cellule, i lisosomi, che digeriscono diverse molecole, tra cui trigliceridi e colesterolo.
Ciascuna di queste tipologie di lipasi ha un ruolo specifico nella digestione e nella metabolizzazione dei grassi nel corpo.
I valori degli enzimi idrolitici: alti, bassi o nella norma.
Nel sangue le lipasi che circolano sono, per la maggior parte, di origine pancreatica, quindi è possibile monitorarne i livelli attraverso analisi su prelievo di sangue venoso.
Il tasso di lipasi non rientra nei parametri controllati “di routine”, ma la sua analisi è richiesta solitamente in caso di sospetta pancreatite (o altre patologie che possono coinvolgere il pancreas), quindi in concomitanza con sintomi quali nausea, acuti dolori addominali, perdita di appetito.
I valori normali della lipasi variano in base all'età, al sesso e al laboratorio che esegue il test. In generale, i valori normali per adulti possono essere tra 20 e 150 unità/litro (U/L).
sotto i 50 anni ………. 5-58 U.I./L
sopra i 50 anni ………. 5-67 U.I./L
I livelli di lipasi possono aumentare in caso di infiammazione o infezione del pancreas, come la pancreatite acuta o cronica, o in caso di tumori del pancreas. Anche alcune patologie del fegato e del tratto biliare possono causare un aumento dei livelli di lipasi.
Al contrario, i livelli di lipasi possono diminuire in caso di insufficienza pancreatica, una condizione in cui il pancreas non è in grado di produrre abbastanza enzimi digestivi, o in caso di malattie croniche del pancreas come la fibrosi cistica.
E' importante che per capire l'effettivo significato dei valori della lipasi, sia necessario considerare anche i valori degli altri enzimi pancreatici, come l'amilasi.
Lipasi ed Amilasi.
La lipasi e l'amilasi sono entrambi enzimi digestivi che aiutano a scomporre i nutrienti nell'organismo. Tuttavia, hanno funzioni diverse:
La lipasi è un enzima che aiuta a digerire i grassi. Aiuta a rompere i grassi in acidi grassi e glicerolo utilizzati dal corpo come fonte di energia.
L'amilasi è un enzima che aiuta a digerire i carboidrati. Aiuta a scomporre i carboidrati in zuccheri semplici, come glucosio, utilizzati dal corpo come fonte di energia.
Entrambe le lipasi e amilasi sono prodotte da organi specifici del sistema digestivo.
Livelli anormali di entrambi gli enzimi possono indicare problemi di salute come la pancreatite, una condizione infiammatoria del pancreas, o la sindrome di Sjogren, una malattia autoimmune che colpisce le ghiandole salivari.
Quando preoccuparsi?
I livelli elevati di lipasi possono indicare la presenza di una malattia o di un'infezione del pancreas, come la pancreatite acuta o cronica, o di un tumore del pancreas.
In generale, è importante consultare sempre un medico in caso di valori anormali dei livelli di lipasi.
In caso di sintomi come dolore addominale, nausea, vomito, febbre e ittero, è importante consultare immediatamente un medico perché potrebbero essere segni di una pancreatite acuta.
Lipasi alta: le cause.
La lipasi alta può essere causata da diverse ragioni, alcune delle quali possono essere più gravi di altre.
E' importante consultare un medico per determinare la causa dei valori anormali e per decidere la giusta azione da prendere.
Ecco alcune delle principali cause di lipasi alta:
Pancreatite: la pancreatite è un'infiammazione del pancreas che può causare dolore addominale intenso, nausea, vomito e febbre. La pancreatite può essere acuta o cronica. La pancreatite acuta è un'emergenza medica che richiede un trattamento immediato. i valori della lipasi nel sangue aumentano nel giro di ore dopo un attacco caratterizzato da forti dolori addominali, e impiegano circa 4 giorni, o più, a riabbassarsi; inoltre, nella pancreatite acuta, alti livelli di lipasi sono associati anche ad alti livelli di amilasi. La pancreatite cronica invece è una condizione a lungo termine che può causare danni permanenti al pancreas.
Tumori del pancreas: i tumori del pancreas possono causare un aumento dei livelli di lipasi. I tumori, benigni o maligni, possono causare sintomi come dolore addominale, perdita di peso e ittero.
Malattie del fegato e del tratto biliare: alcune malattie del fegato e del tratto biliare, come la colelitiasi e la colecistite, possono causare un aumento dei livelli di lipasi. La formazione di calcoli nella cistifellea o una sua infiammazione possono ostacolare il passaggio di bile e succhi pancreatici, con conseguente infiammazione del pancreas stesso.
Farmaci: alcuni farmaci, come i farmaci per il diabete e gli steroidi, possono causare un aumento dei livelli di lipasi poichè alterano la permeabilità cellulare, favorendo la fuoriuscita delle lipasi.
Lipasi bassa: le cause.
Un livello di lipasi basso nel sangue può essere causato da diversi fattori, tra cui:
Insufficienza pancreatica: l'insufficienza pancreatica è una condizione in cui il pancreas non è in grado di produrre abbastanza enzimi digestivi, tra cui la lipasi. L'insufficienza pancreatica può essere causata da malattie croniche del pancreas, come la fibrosi cistica, o da danni al pancreas dovuti a una pancreatite acuta o cronica.
Pancreatite cronica: il pancreas è la principale fonte di lipasi, quindi qualsiasi malattia che colpisca quest'organo può causare una produzione ridotta di lipasi. La pancreatite cronica (infiammazione del pancreas) può danneggiare le cellule del pancreas e ridurre la produzione di enzimi digestivi, tra cui la lipasi.
Alcuni farmaci, come gli inibitori della pompa protonica (IPP) e gli antagonisti del recettore delle prostaglandine (FANS), possono ridurre la produzione di enzimi digestivi, tra cui la lipasi. Questi farmaci possono influire sulla funzionalità del pancreas, dove la lipasi viene prodotta. Inoltre, alcuni farmaci possono interferire con il processo di digestione, riducendo la quantità di lipasi necessaria per digerire i grassi.
Livelli particolarmente bassi di lipasi sono spesso uniti ad alti tassi di colesterolo e trigliceridi nel sangue, pressione alta, vene varicose e difficoltà di perdita di peso, tutte problematiche connesse al mancato “smaltimento” dei grassi ingeriti.
Deficit da lipasi lisosomiale: i rischi.
Il deficit di lipasi lisosomiale è una rara condizione ereditaria che si verifica a causa di una mutazione genetica che rende il corpo incapace di produrre la lipasi lisosomiale.
Tale proteina è necessaria per il metabolismo dei grassi, e senza di essa, i grassi si accumulano nei lisosomi, causando danni ai tessuti e organi del corpo. I sintomi possono includere dolori addominali, diarrea, danni al fegato e al pancreas, e problemi neuropsichiatrici. Non esiste un trattamento specifico per questa condizione, e la gestione dei sintomi è essenziale.
A seconda dell’entità del deficit, la sintomatologia può essere più o meno marcata e presentarsi presto o tardi; nel caso di un esordio precoce delle conseguenze del deficit (praticamente dalla nascita) si ha la malattia di Wolman, mentre la manifestazione tardiva della carenza enzimatica è detta CESD- malattia d’accumulo di esteri del colesterolo (cioè di colesterolo + acidi grassi).
L’esordio neonatale purtroppo ha esito letale, mentre per la CESD una dieta molto attenta, quasi totalmente priva di grassi, soprattutto saturi, unita a terapie farmacologiche in continuo aggiornamento, permettono di vivere normalmente.
Livelli alterati di lipasi: che fare? Diagnosi e terapie.
Se si riscontrano valori alterati della lipasi, è importante consultare immediatamente un medico per ulteriori indagini e un trattamento appropriato.
Il medico potrebbe raccomandare:
esami del sangue per determinare i livelli precisi di lipasi e altri enzimi pancreatici,
esami come un'ecografia o una tomografia computerizzata per visualizzare il pancreas.
Oltre allo scrupoloso rispetto della terapia farmacologica prescritta dal medico per trattare eventuali problemi di salute quali pancreatite, colecistite, ecc…, ci sono delle buone abitudini che agevolano il miglioramento della nostra situazione.
In caso di lipasi alta…
Riposo a letto: il riposo a letto aiuta a ridurre il carico sul pancreas e a prevenire ulteriori danni.
Dieta a basso contenuto di grassi: può aiutare a ridurre il carico sul pancreas e a prevenire ulteriori danni.
Evitare l'alcool e il fumo: l'alcool è una delle principali cause di pancreatite e il fumo può peggiorare i sintomi.
Bere molta acqua (un buon riferimento è quello di 8-10 bicchieri in un giorno), perché la lipasi è idro-solubile, quindi ne favoriamo la diluizione.
Farmaci per controllare il dolore e l'infiammazione: i farmaci antidolorifici possono essere utilizzati per controllare il dolore associato alla pancreatite, mentre i farmaci antiinfiammatori possono essere utilizzati per ridurre l'infiammazione del pancreas.
In caso di lipasi bassa…
I valori delle nostre lipasi non sono alti ma…troppo bassi! Come possiamo agire?
fare esercizio fisico: svolgere un’attività fisica regolare è davvero un’ottima abitudine! Studi dimostrano che l’attività fisica, promuovendo un abbassamento dei livelli di trigliceridi nel sangue e agendo positivamente anche sul colesterolo, finisca col favorire anche un innalzamento dei livelli di lipasi;
Utilizzare integratori: è possibile trovare in commercio integratori di lipasi, sia di origine animale che vegetale. Spesso questi integratori sono una mix di più enzimi (lipasi+amilasi+pectinasi+…) per agevolare la digestione nel suo complesso, ma è comunque possibile trovare anche integratori esclusivamente di lipasi. La posologia tipica prevede 1-2 compresse una mezz’ora prima dei pasti, per avere una corretta digestione e un aumento dei livelli dell’enzima. Sarebbe invece decisamente rischioso tentare di rifornirsi di lipasi direttamente dal cibo: bisognerebbe consumare alimenti crudi (carne e pesce crudi o al massimo marinati, latte non pastorizzato) o non “lavorati” (ad esempio olio extravergine di oliva non filtrato), alimenti cioè che trattengono acqua e quindi le lipasi in essa disciolte. Sono chiari i pericoli legati al consumo di cibi del genere! Al massimo possiamo concederci qualche frutto tropicale in più, come papaya e avocado, abbastanza forniti di lipasi;
Come in caso di lipasi alta, anche per lipasi bassa lo stile alimentare deve essere accorto. Bassi livelli di lipasi indicano una vera difficoltà nel digerire i grassi, quindi introduciamone meno possibile (l’ideale è non superare i 20g al giorno)! Una dieta ricca in frutta, verdura e cereali, insieme all’abitudine di scegliere cibi quali yogurt e formaggi a contenuto di grasso ridotto, può essere la giusta risposta!
Il trattamento farmacologico dipende dalla causa precisa dei livelli bassi di lipasi.
Studi e pubblicazioni.
Di seguito alcuni esempi di studi e pubblicazioni importanti sulla lipasi:
"Structural basis for the hydrolysis of triglycerides by human pancreatic lipase-related protein 2" pubblicato nel 2002 da J. Biol. Chem. autori J. E. Murphy et al.
"Lipases: structure, mechanism, and genetic engineering" pubblicato nel 2005 da Annu Rev Biochem. autori R. L. Cramer et al.
"Lipases: a versatile family of hydrolases" pubblicato nel 2009 da Cell Mol Life Sci. autori R. L. Cramer et al.
"Lipases as biocatalysts in organic synthesis" pubblicato nel 2011 da Chem. Soc. Rev. autori C. R. Saha et al.
"Lipases in biotechnology" pubblicato nel 2016 da Biotechnol Adv. autori R. L. Cramer et al.
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