Vediamo cos'è la fibromialgia una malattia cronica caratterizzata da dolore muscolo scheletrico. scopriamo quali sono i sintomi e quali le terapie per alleviarli.
La fibromialgia è una condizione cronica (i suoi sintomi possono durare per mesi o addirittura anni) complessa che colpisce non solo il sistema muscoloscheletrico, ma anche il sistema nervoso, il sistema immunitario e il sistema endocrino.
Essa, infatti, è detta anche sindrome fibromialgica, in quantoè caratterizzata da un insieme di sintomi e segni che non sono causati da una malattia specifica, ma da una combinazione di fattori.
Il termine "sindrome" è utilizzato anche perché non esiste una causa specifica per la malattia e non esiste un test specifico per la diagnosi che si basa sui sintomi e sull'esclusione di altre patologie che possono causare dolore simile.
La fibromialgia non è una malattia degenerativa, tuttavia, può causare limitazioni fisiche e disturbi emotivi.
Chi si ammala di fibromialgia?
La fibromialgia è una delle sindromi reumatiche più comuni che colpisce principalmente le donne, con un rapporto di 3:1 rispetto agli uomini. Tuttavia, la malattia può interessare anche gli uomini e i bambini: si stima che colpisca (secondo diverse fonti e studi epidemiologici) tra il 2% e l'8% della popolazione mondiale ma si pensa chela sua incidenza sia in aumento.
La maggior parte delle persone che sviluppano la fibromialgia hanno un'età compresa tra i 20 ei 50 anni, ma può anche insorgere in età più avanzata o in età pediatrica.
La sindrome è più comune in persone che hanno una storia familiare della malattia, in quelle con una malattia reumatica esistente, in coloro che hanno subito un trauma fisico o psicologico, o in coloro che hanno una maggiore sensibilità al dolore.
Come ci si accorge di avere la fibromialgia? Ecco i sintomi iniziali:
I sintomi della fibromialgia sono molto variabili e possono cambiare da persona a persona e nel tempo (ciò rende ancora più complessa la diagnosi).
I sintomi principali sono:
dolore muscoloscheletrico diffuso (è il sintomo principale) un dolore intenso che causa un affaticamento cronico
La fibromialgia colpisce principalmente i tessuti molli come i muscoli, i tendini e i legamenti del corpo, causando dolore diffuso. In genere sono coinvolti principalmente i muscoli del collo, della schiena, delle spalle, dei glutei e delle cosce, ma può anche interessare altre aree del corpo. I tessuti interessati si trovano in tutto il corpo e sono coinvolti nei movimenti e nella stabilità delle articolazioni ed ecco perché il dolore è accompagnato da rigidità e difficoltà di movimento delle articolazioni.
Quali sono i punti da toccare per capire se si ha la fibromialgia?
Per capire se si ha la fibromialgia, è necessario considerare una serie di sintomi e fattori di rischio. Ecco alcuni punti da toccare per valutare la possibilità di avere la fibromialgia:
Dolore diffuso: il dolore deve essere diffuso, ovvero presente in almeno 4 delle 5 regioni corporee (sinistra e destra, sopra e sotto la vita).
Dolore muscoloscheletrico: il dolore dovrebbe interessare i tessuti molli, come muscoli, tendini e legamenti.
Punti trigger: i punti trigger sono aree dolorose che si trovano su specifici punti del corpo. La pressione su questi punti può causare dolore o sensibilità.
Fatica cronica: la fatica persistente, nonostante il riposo, è un sintomo comune della fibromialgia.
Problemi del sonno: i pazienti con fibromialgia spesso hanno difficoltà a dormire, si svegliano frequentemente durante la notte o si sentono stanchi al risveglio.
Problemi cognitivi: la fibromialgia potrebbe causare problemi di concentrazione e di memoria a breve termine.
Ansia e depressione: i pazienti con fibromialgia spesso presentano sintomi di ansia e depressione.
Storia familiare: la fibromialgia ha una componente ereditaria e la presenza di familiari con la stessa malattia può aumentare il rischio di svilupparla.
Se si sospetta di avere la fibromialgia, è importante parlare con un medico per una valutazione completa dei sintomi e per una diagnosi accurata.
Perché ci si ammala di fibromialgia? Ecco le possibili cause:
Le cause precise della fibromialgia non sono del tutto note, ma si pensa che la sindrome sia dovuta a una combinazione di:
fattori genetici
fattori ambientali
fattori psicologici
Ad esempio, alcune persone hanno una maggiore sensibilità al dolore a causa di una anomalia del sistema nervoso, mentre altri possono sviluppare la fibromialgia a seguito di un infortunio (un incidente alla schiena o alle articolazioni può causare danni ai tessuti molli e ai nervi, che a loro volta possono causare dolore cronico e diffuso) o di un trauma psicologico. Inoltre, alcuni fattori quali lo stress, possono peggiorare i sintomi rendendo ancora più difficile individuare una causa precisa.
Alcuni studi hanno suggerito che la fibromialgia viene associata a una diminuzione dei livelli di serotonina e di altre sostanze chimiche del cervello che influiscono sulla percezione del dolore.
Come si diagnostica? Le analisi del sangue e i test per la diagnosi:
La diagnosi, data la complessità della malattia, si basa sulla presenza dei sintomi e sull'esclusione di altre condizioni mediche (molte patologie, infatti, possono manifestare gli stessi sintomi).
Le analisi da fare:
Per la diagnosi e la gestione della fibromialgia, potrebbero essere necessarie le seguenti analisi:
Esame del sangue: per escludere altre condizioni mediche che possono causare sintomi simili.
Test del sonno: per valutare la qualità del sonno e identificare eventuali disturbi del sonno. Il test del sonno viene effettuato in un centro di sonno specializzato o in un ospedale e può durare da una notte a diversi giorni. Esso può variare a seconda del tipo di test che viene effettuato, ma in generale, vengono applicati sensori sulla pelle per monitorare i segnali del sonno, come il movimento oculare, i segnali elettrici del cervello, i movimenti muscolari e la respirazione.
Test di valutazione del dolore: per valutare l'intensità e la distribuzione del dolore. Il test può essere effettuato da un medico o da un fisioterapista e può includere: l'anamnesi del dolore, l'identificazione dei punti sensibili o doloranti anche durante determinati movimenti e l'utilizzo di una scala numerica o una scala visiva per valutare l'intensità del dolore.
Risonanza magnetica: per escludere altre condizioni mediche che possono causare dolore.
Test di laboratorio: per valutare i livelli di nutrienti, come vitamina D, magnesio e acido alfa-linolenico (ALA), che influiscono sulla fibromialgia.
Qual è la cura per la fibromialgia?
Ad oggi non esiste una cura specifica ma si possono ridurre i sintomi con farmaci e terapie fisiche e psicologiche personalizzate in base alle esigenze individuali del paziente.
I farmaci utilizzati per trattare i sintomi della fibromialgia possono includere antidolorifici, antinfiammatori non steroidei (FANS), farmaci anticonvulsivanti e antidepressivi.
La terapia fisica può aiutare a ridurre il dolore e si avvale di massaggi, ultrasuoni, stimolazione elettrica, termoterapia e idroterapia.
Le terapie psicologiche sono molto utili per ridurre i problemi emotivi ed i disturbi che possono scaturire, come ansia e depressione. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) è la forma di terapia psicologica più utilizzata.
Se vuoi approfondire il tema delle terapie ti rimandiamo all'articolo dedicato alle cure ed i trattamenti per la fibromialgia che prende in esame le terapie correnti e quelle sperimentali.
Alimentazione: cosa fa bene alla fibromialgia?
L'alimentazione può avere un impatto importante sulla fibromialgia e sulla gestione del dolore.
Fermo restante che è opportuno consultare sempre un professionista prima di apportare modifiche significative alla propria dieta, vi sono delle linee guida generali che si possono seguire:
Seguire una dieta equilibrata e ben bilanciata, che comprenda frutta, verdura, proteine magre, cereali integrali e grassi salutari. Essa, infatti, fornisce tutti i nutrienti necessari per sostenere il sistema immunitario e combattere l'infiammazione. Inoltre, una dieta equilibrata aiuta a mantenere il peso giusto che riduce la pressione sulla schiena e sulle articolazioni.
Evitare i cibi infiammatori, come zucchero raffinato, alimenti trasformati e grassi saturi che aggravano l'infiammazione e quindi il dolore.
Assumere una giusta quantità di nutrienti importanti, tra cui la vitamina D, il magnesio e l'acido alfa-linolenico (ALA). La vitamina D è importante per la salute delle ossa e del sistema immunitario, una carenza di vitamina D è stata associata a una maggiore sensibilità al dolore. Il magnesio è necessario per il corretto funzionamento dei muscoli e del sistema nervoso, mentre l'acido Alfa-Linolenico (ALA), che è un acido grasso omega-3, ha proprietà antinfiammatorie.
Quali sono i cibi da evitare per chi soffre di fibromialgia?
Per gestire al meglio i sintomi della fibromialgia potrebbe essere opportuno evitare o limitare il consumo di alcuni alimenti:
Zucchero raffinato: può peggiorare l'infiammazione, indebolire il sistema immunitario rendendolo più suscettibile alle malattie e alle infezioni, e può causare un aumento eccessivo di peso.
Alimenti trasformati: spesso contengono conservanti, additivi e coloranti artificiali che provocano infiammazioni.
Grassi saturi: presenti in carni rosse, latticini e fritti, contribuiscono all'infiammazione in quanto aumentano la produzione di molecole infiammatorie e i livelli di colesterolo LDL (colesterolo cattivo).
Glutine: causa infiammazione nei soggetti celiaci o sensibili al glutine.
Alcol: può peggiorare la qualità del sonno e di conseguenza aumentare la stanchezza.
Caffeina: che ha un effetto stimolante e causa aumento di ansia e alterazione del sonno.
Ecco alcune statistiche interessanti sulla fibromialgia:
Prevalenza: Secondo i dati della Fondazione per la Fibromialgia, circa il 2-4% degli adulti soffre di fibromialgia negli Stati Uniti. Nel mondo, la prevalenza è stimata dal 2% al 8%.
Sesso: La fibromialgia colpisce principalmente le donne, che rappresentano il 75-90% dei casi.
Età: La fibromialgia può colpire persone di qualsiasi età, ma è più comune nelle persone di mezza età. In media, le persone sono di età compresa tra i 30 e i 50 anni quando ricevono la diagnosi.
Diagnosi errata: Secondo una revisione sistematica della letteratura, circa il 50% delle persone con sintomi di fibromialgia ricevono una diagnosi errata iniziale.
Comorbidità: La fibromialgia è spesso associata ad altre condizioni, tra cui sindrome dell'intestino irritabile, cefalea a grappolo, sindrome delle gambe senza riposo, depressione e ansia.
Disabilità: La fibromialgia causa disabilità significativa, impedendo alle persone di lavorare a tempo pieno o di partecipare alle attività quotidiane. Secondo una ricerca del 2019, il 40% delle persone con la fibromialgia ha una disabilità grave.
Costi sanitari: La fibromialgia è associata a costi sanitari significativi. Secondo un'analisi del 2017, i pazienti con fibromialgia hanno una spesa annua media di 8.274 dollari per le cure mediche, rispetto ai 4.669 dollari della popolazione generale.
Impatto sulla qualità della vita: La fibromialgia ha un impatto significativo sulla qualità della vita delle persone. Dalle conclusioni di una revisione della letteratura del 2019, si è evinto che la fibromialgia influisce negativamente sul lavoro, la vita sociale e sessuale, il sonno e l'umore.
Trattamento farmacologico: Secondo una sintesi sistematica del 2020, i farmaci comunemente prescritti per la fibromialgia includono antidepressivi, anticonvulsivanti e analgesici oppioidi. Tuttavia, questi farmaci possono avere effetti collaterali significativi e non funzionano per tutti i pazienti.
Trattamento non farmacologico: Ci sono molte terapie non farmacologiche disponibili per la fibromialgia, come la terapia cognitivo-comportamentale, la fisioterapia, l'esercizio fisico, l'agopuntura e il massaggio. In base ad una revisione del 2019, queste terapie possono essere efficaci per migliorare il dolore, la funzione fisica e la qualità della vita dei pazienti.
Ruolo del sonno: La fibromialgia interferisce con il sonno delle persone, che può peggiorare i sintomi della malattia. Secondo i risultati di una revisione critica del 2017, i disturbi del sonno sono presenti nel 75-90% dei pazienti con fibromialgia.
Causa sconosciuta: La causa esatta della fibromialgia è ancora sconosciuta, ma si ritiene che sia legata a una combinazione di fattori genetici, ambientali e psicologici.
Rischio di suicidio: I pazienti con fibromialgia hanno un rischio aumentato di ideazione suicidaria e tentativi di suicidio rispetto alla popolazione generale. Secondo una analisi sistematica del 2018, il rischio di suicidio tra i pazienti con fibromialgia è circa due volte superiore rispetto alla popolazione generale.
Sindrome da affaticamento cronico: La fibromialgia e la sindrome da affaticamento cronico (ME/CFS) sono due condizioni correlate che spesso si verificano insieme. Secondo una analisi sistematica del 2020, circa il 30-70% delle persone con fibromialgia ha anche la sindrome da affaticamento cronico.
Domande frequenti.
Le domande più comuni che nel tempo hanno posto gli utenti:
Chi è a rischio di sviluppare la fibromialgia?
La fibromialgia colpisce chiunque, ma è più comune nelle donne tra i 20 e i 50 anni. Alcuni fattori di rischio possono includere la presenza di altri disturbi cronici come l'artrite reumatoide o il lupus, un infortunio fisico o emotivo, e una predisposizione genetica.
Come posso alleviare il dolore associato alla fibromialgia?
Ci sono diverse strategie che possono aiutare ad alleviare il dolore associato alla fibromialgia. Questi includono l'assunzione di farmaci per il dolore prescritti dal medico, la terapia fisica, l'esercizio fisico regolare, l'utilizzo di tecniche di rilassamento come la meditazione o lo yoga, e l'applicazione di calore o freddo sulla zona dolorante.
Posso fare esercizio fisico se ho la fibromialgia?
Sì, l'esercizio fisico può essere utile per tutte le persone che soffrono di fibromialgia. Tuttavia, è importante iniziare gradualmente e lavorare con un professionista della salute qualificato per sviluppare un programma di esercizio adatto alle proprie esigenze e capacità. L'esercizio fisico può aiutare ad alleviare il dolore, migliorare la qualità del sonno e ridurre l'affaticamento. Tuttavia, è importante evitare di esagerare e di ascoltare il proprio corpo per evitare lesioni o peggioramento dei sintomi.
Posso seguire una dieta specifica per la fibromialgia?
Non esiste una dieta specifica per la fibromialgia, ma alcune persone possono trarre beneficio dall'adozione di una dieta sana ed equilibrata che includa cibi ricchi di nutrienti come frutta, verdura, proteine magre e cereali integrali. Inoltre, alcuni soggetti con fibromialgia potrebbero trovare utile evitare cibi che possono causare infiammazione come zucchero raffinato, carboidrati raffinati e alimenti trasformati.
La fibromialgia è una malattia invalidante?
La fibromialgia diventa invalidante per alcune persone, ma non lo è per tutte. La gravità dei sintomi può variare da persona a persona e può influire sulla capacità di lavorare, svolgere le attività quotidiane e mantenere relazioni sociali. Tuttavia, molte delle persone che soffrono di fibromialgia riescono a gestire i loro sintomi con successo e a mantenere uno stile di vita attivo.
Posso lavorare se ho la fibromialgia?
Sì, molte persone affette da fibromialgia riescono a lavorare con successo. Tuttavia, potrebbe essere necessario apportare alcune modifiche al lavoro o all'orario di lavoro per gestire i sintomi della fibromialgia. È importante consultare il proprio datore di lavoro e il medico per sviluppare un piano che funzioni per le proprie esigenze e capacità. In alcuni casi, potrebbe essere necessario modificare il tipo di lavoro o considerare alternative come il lavoro da casa o il lavoro part-time.
La fibromialgia è ereditaria?
Non è ancora noto se la fibromialgia sia ereditaria o meno. Tuttavia, alcune ricerche suggeriscono che potrebbe esserci una predisposizione genetica alla condizione. Ci sono anche fattori ambientali e di stile di vita che possono influire sul rischio di sviluppare la fibromialgia, come lo stress, l'inattività fisica e la dieta.
Quali sono le opzioni di trattamento per la fibromialgia?
Ci sono diverse opzioni di trattamento per la fibromialgia, tra cui farmaci per il dolore, la terapia fisica, la terapia cognitivo-comportamentale, l'agopuntura, la terapia occupazionale e altri approcci di medicina alternativa. È importante rivolgersi al proprio medico per trovare il trattamento o la combinazione di trattamenti più adatti alle proprie esigenze.
La fibromialgia può essere curata?
Attualmente non esiste una cura per la fibromialgia. Tuttavia, ci sono molte opzioni di trattamento disponibili che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita. È importante lavorare con un professionista della salute qualificato per sviluppare un piano di trattamento personalizzato e seguire attentamente le istruzioni del medico per ottenere i migliori risultati.
Quali sono i fattori che possono scatenare i sintomi della fibromialgia?
Ci sono molti fattori che possono scatenare i sintomi della fibromialgia, tra cui lo stress, la fatica, il dolore, i cambiamenti meteorologici, la mancanza di sonno, l'inattività fisica e l'ansia. È importante imparare a riconoscere i fattori che scatenano i propri sintomi e sviluppare strategie per gestirli.
La fibromialgia può causare depressione?
Sì, la fibromialgia potrebbe causare depressione in alcune persone. La condizione può essere stressante e invalidante, e il dolore cronico può avere un impatto significativo sulla salute mentale. È importante parlare con il proprio medico se si sviluppano sintomi di depressione, in modo da poter ricevere il trattamento adeguato.
Approfondimenti
Il Ruolo dei Biomarcatori nella Diagnosi e nel Trattamento della Fibromialgia
La fibromialgia, una condizione caratterizzata da dolore muscoloscheletrico diffuso, affatica e disturba la vita di milioni di persone in tutto il mondo. La sua diagnosi è complessa, spesso basata su criteri clinici soggettivi. Tuttavia, recenti studi hanno iniziato a esplorare il potenziale dei biomarcatori come strumenti diagnostici e terapeutici, offrendo nuove prospettive nella comprensione e nel trattamento di questa enigmatica condizione.
Biomarcatori: Una Nuova Frontiera nella Diagnosi della Fibromialgia
La ricerca sui biomarcatori nella fibromialgia ha guadagnato slancio negli ultimi anni. Un biomarcatore è una sostanza misurabile nel corpo che può indicare la presenza o lo stato di una malattia. Nella fibromialgia, i biomarcatori potrebbero aiutare a distinguere la condizione da altri disturbi con sintomi simili.
Biomarcatori Genetici ed Epigenetici: Studi recenti hanno suggerito che specifiche variazioni genetiche ed epigenetiche potrebbero essere associate alla fibromialgia. Questi biomarcatori potrebbero non solo aiutare nella diagnosi ma anche offrire intuizioni sulla predisposizione genetica alla condizione.
Biomarcatori Sierologici: Alcune ricerche hanno identificato differenze nei profili di citochine nel sangue periferico dei pazienti con fibromialgia. Questi biomarcatori sierologici potrebbero riflettere l'attività infiammatoria o altri processi patologici associati alla fibromialgia.
Biomarcatori e Personalizzazione del Trattamento
La presenza di biomarcatori specifici potrebbe anche influenzare il trattamento della fibromialgia. Ad esempio, la risposta ai farmaci o ad altri interventi terapeutici potrebbe variare a seconda del profilo biomarcatore del paziente.
Trattamenti Mirati: La comprensione dei biomarcatori potrebbe portare allo sviluppo di trattamenti più mirati, che tengono conto delle specificità biologiche individuali dei pazienti.
Monitoraggio dell'Efficacia del Trattamento: I biomarcatori potrebbero essere utilizzati per monitorare l'efficacia del trattamento, fornendo un feedback obiettivo sulla risposta del paziente.
Sfide e Prospettive Future
Nonostante il potenziale dei biomarcatori nella gestione della fibromialgia, ci sono ancora molte sfide da affrontare. La variabilità individuale e la complessità della condizione rendono difficile identificare biomarcatori universali. Inoltre, la ricerca è ancora nelle sue fasi iniziali, e sono necessari ulteriori studi per validare l'utilità clinica di questi biomarcatori.
Validazione Clinica: È fondamentale condurre studi più ampi e rigorosi per validare l'efficacia e l'affidabilità dei biomarcatori nella pratica clinica.
Integrazione con Approcci Clinici Esistenti: I biomarcatori dovrebbero essere integrati con gli attuali criteri diagnostici e terapeutici, piuttosto che sostituirli, per fornire un approccio olistico alla gestione della fibromialgia.
I biomarcatori rappresentano una promettente frontiera nella diagnosi e nel trattamento della fibromialgia. Offrono la possibilità di una diagnosi più precisa e di trattamenti personalizzati, migliorando potenzialmente la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, è necessaria una maggiore ricerca per superare le sfide esistenti e per sfruttare appieno il loro potenziale nella pratica clinica.
Bibliografia
Ecco un elenco di fonti e pubblicazioni scientifiche relative alla fibromialgia che abbiamo consultate per la realizzazione articolo e che possono essere utili per chi vuole approfondire il tema o verificare le informazioni:
The American College of Rheumatology 1990 Criteria for the Classification of Fibromyalgia. Report of the Multicenter Criteria Committee
Autori: F Wolfe, H A Smythe, M B Yunus, R M Bennett, C Bombardier, D L Goldenberg, P Tugwell, S M Campbell, M Abeles, P Clark, et al.
Abstract: Questo studio stabilisce i criteri per la classificazione della fibromialgia, includendo il dolore diffuso e la sensibilità in 11 o più dei 18 punti specifici, senza esclusioni per anomalie radiografiche o di laboratorio concomitanti.
Peer Reviewed: Sì
The American College of Rheumatology Preliminary Diagnostic Criteria for Fibromyalgia and Measurement of Symptom Severity
Autori: Frederick Wolfe, Daniel J Clauw, Mary-Ann Fitzcharles, Don L Goldenberg, Robert S Katz, Philip Mease, Anthony S Russell, I Jon Russell, John B Winfield, Muhammad B Yunus
Abstract: Sviluppo di criteri semplici e pratici per la diagnosi clinica della fibromialgia adatti all'uso in cure primarie e specialistiche, senza richiedere un esame dei punti dolenti.
Peer Reviewed: Sì
Fibromyalgia: Pathogenesis, Mechanisms, Diagnosis and Treatment Options Update
Autori: Rosalba Siracusa, Rosanna Di Paola, Salvatore Cuzzocrea, Daniela Impellizzeri
Abstract: Aggiornamento sulla patogenesi, i meccanismi, la diagnosi e le opzioni di trattamento della fibromialgia, con un focus su biomarcatori genetici, epigenetici e sierologici.
Peer Reviewed: Sì
Passive transfer of fibromyalgia symptoms from patients to mice
Autori: Andreas Goebel, Emerson Krock, Clive Gentry, Mathilde R Israel, Alexandra Jurczak, Carlos Morado Urbina, Katalin Sandor, Nisha Vastani, Margot Maurer, Ulku Cuhadar, Serena Sensi, Yuki Nomura, Joana Menezes, Azar Baharpoor, Louisa Brieskorn, Angelica Sandström, Jeanette Tour, Diana Kadetoff, Lisbet Haglund, Eva Kosek, Stuart Beva, Camilla Svensson, David A Andersson
Abstract: Dimostrazione che l'IgG dei pazienti con FMS produce ipersensibilità sensoriale dolorosa sensibilizzando gli afferenti nocicettivi periferici.
Peer Reviewed: Sì
Fibromyalgia: an update on clinical characteristics, aetiopathogenesis and treatment
Abstract: Panoramica sulle caratteristiche cliniche, l'etiopatogenesi e il trattamento della fibromialgia, con una discussione sulle varie ipotesi di etiopatogenesi.
Peer Reviewed: Sì
Is fibromyalgia associated with a unique cytokine profile? A systematic review and meta-analysis
Autori: Luke Furtado O'Mahony, Arnav Srivastava, Puja Mehta, Coziana Ciurtin
Abstract: Evidenza di differenze significative nei profili di citochine nel sangue periferico dei pazienti con fibromialgia rispetto ai controlli sani.
Abstract: Discussione sull'implicazione dei gangli della radice dorsale nella fibromialgia e sulle molecole pronocicettive come potenziali bersagli terapeutici.
Abstract: Riassunto delle conoscenze scientifiche e delle opinioni degli esperti sulle principali controversie riguardanti la sindrome della fibromialgia.
Peer Reviewed: Sì
The efficacy of vitamin D in treatment of fibromyalgia: a meta-analysis of randomized controlled studies and systematic review
Autori: Kang Qu, Ming-Xi Li, Yu-Ling Zhou , Peng Yu, Ming Dong
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