Antidepressivi: benefici, controindicazioni ed effetti collaterali dei farmaci contro la depressione

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Vitalba Genna
(Specialista in psicologia e psicoterapia sistemico-relazionale)

Quando gli antidepressivi, sono davvero necessari? Quali sono le controindicazioni all'utilizzo degli psicofarmaci? E come scegliere tra i tanti prodotti che agiscono sul tono dell'umore quello più indicato? Approfondiamo caratteristiche, utilizzo e controindicazioni dei farmaci contro la depressione.

    Indice Articolo:
  1. Cosa sono? Come agiscono?
  2. Tipologie
    1. Antidepressivi di prima generazione
    2. AD di seconda generazione
    3. Antipsicotici
    4. Ansiolitici
    1. Quali sono?
  3. Come scegliere?
  4. Benefici
    1. Umore
    2. Ansia
    3. Sonno
    4. Fame
    5. Fumo
  5. Come assumerli?
    1. Quando fanno effetto?
    2. Come interromperli?
  6. Effetti collaterali
    1. Sindrome serotoninergica
  7. Fanno ingrassare?
  8. Creano dipendenza?
  9. Controindicazioni
    1. Gravidanza
    2. Disturbi maniacali
    3. Bambini
    4. Dieta ricca di tiramina
  10. Antidepressivi naturali
    1. Fiori di Bach
    2. Cacao
    3. Iperico
    4. Griffonia

Gli antidepressivi cosa sono?

Gli antidepressivi (AD), sono la tipologia di psicofarmaci solitamente più utilizzati per il trattamento della depressione e dei patologici abbassamenti dei toni dell’umore. Ad oggi esistono diverse categorie di antidepressivi che hanno un diverso meccanismo di azione, ma sono tuttavia accomunati dal fatto che agiscono sul sistema nervoso centrale.

Essi interagiscono i recettori simpatici, enzimi e proteine apportando modificazioni dei meccanismi dei neuroni cerebrali. Hanno un effetto ritardato e devono essere assunti per un tempo lungo anche dopo la risoluzione del disturbo per prevenire le ricadute. Gli psicofarmaci hanno rappresentato una svolta importantissima nella storia della psicologia e della psichiatria, non solo perché hanno permesso l’individuazione di protocolli di cura più efficaci e più integrati, ma anche perché hanno contribuito ad accrescere le conoscenze circa le cause e le caratteristiche della depressione. Infatti, l’evidenza dell’efficacia degli AD sulla sintomatologia depressiva, ha permesso di individuare il ruolo della componente biologica nella manifestazione di questo disturbo.

Il fatto che gli antidepressivi, agendo sulla capacità delle proteine di legarsi ad altre sostanze (cioè sulla sensibilità recettoriale), permettevano un miglioramento dei sintomi depressivi, ha dato la conferma che a livello biologico l’abbassamento del tono dell’umore sia causato da un’alterazione di questa sensibilità recettoriale.

Ma la scoperta degli AD non è stato un processo semplice e, come accade per le più grandi scoperte della medicina, l’effetto antidepressivo di un farmaco è stato scoperto per caso intorno agli anni ’50. In quella occasione, infatti, è stato evidenziato come un farmaco solitamente utilizzato per il trattamento della tubercolosi (l’iproniazide) aveva un effetto positivo anche sui sintomi di tipo depressivo.

Le tipologie di farmaci che agiscono sul tono dell’umore.

Ad oggi, la comunità scientifica riconosce un’ampia gamma di tipologie di farmaci antidepressivi esse variano per:

Tuttavia, nonostante l’esistenza di questa ampia gamma, il numero degli AD attualmente prescritti è notevolmente ridotto giacché, sulla base delle caratteristiche di ciascuna tipologia, col tempo si è lentamente abbandonata la prescrizione dei primi farmaci antidepressivi (chiamati “di prima generazione”) a favore dei farmaci “di ultima generazione” che hanno la caratteristica di essere:

I meccanismi di azione dei principali farmaci AD.

Al fine di comprendere meglio l’evoluzione storica degli antidepressivi, possiamo distinguere varie tipologie di AD.

Antidepressivi di prima generazione.

Inibitori delle mono-amino-ossidasi (I-MAO).Così chiamati perché agiscono sulla sintomatologia depressiva attraverso la inibizione irreversibile degli enzimi (I MAO) deputati alla distruzione della serotonina, della noradrenalina e della dopamina, “neurotrasmettitori del buon umore”, dal momento che nei pazienti depressi se ne riscontrano bassi livelli.

Gli antidepressivi triciclici (TCA). Così chiamati per la loro struttura molecolare a tre anelli, hanno la funzione di ripristinare la giusta concentrazione di neurotrasmettitori nello spazio tra i neuroni (spazio sinaptico). È stato dimostrato, infatti, che nei soggetti depressi tale concentrazione sia notevolmente ridotta.

Gli antidepressivi atipici o di seconda generazione.

Gli antidepressivi atipici hanno un meccanismo d’azione ancora più efficace in quanto, pur avendo gli stessi effetti dei TCA vengono meglio tollerati dai pazienti.

Gli nibitori selettivi del re-uptake della serotonina (SSRI). Sono dei farmaci che agiscono sulla sintomatologia depressiva bloccando il processo naturale (il re-uptake) che porta alla diminuzione dei livelli di serotonina nell’organismo.

Gli inibitori reversibili della monoaminoossidasi A (RIMA). Sono IMAO di nuova generazione, che, a differenza della precedente categoria di AD, hanno una azione più selettiva (e quindi più precisi) e meno drastica dal momento che la loro azione di inibizione è reversibile.

Inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI). Sono una tipologia di AD molto simile ai TCA ma più efficaci e innovativi. Dallo stesso significato dell’acronimo SNRI (Inibitori Selettivi del Re-Uptake della serotonina e della noradrenalina) è possibile comprendere come questa tipologia, agisca sia sui livelli di serotonina che di noradrenalina, (altro neurotrasmettitore implicato nella regolazione dell’umore che in soggetti affetti da depressione si trova a livelli bassi).

Gli Inibitori del reuptake della nor-epinefrina e della dopamina (NDRI). Questi nuovi farmaci antidepressivi, tra cui il bupropione, sembrerebbero agire sui sistemi dopaminergici e, a dosaggi più elevati, sui sistemi della noradrenalina.

Gli inibitori della ricaptazione della noradrenalina (NaRI). Questi farmaci agiscono bloccando il trasportatore della noradrenalina ed hanno particolari effetti sulla concentrazione mentale e sul deficit di attenzione.

Le Benzamidi sostituite.

Sono antipsicotici che agiscono sui sistemi della dopamina (un altro neurotrasmettitore che regola l’umore) che a dosi basse, hanno un effetto antidepressivo mentre a dosi elevate possono essere usati per i sintomi della schizofrenia. Le Benzamidi sostituite, inoltre, sono molto efficaci per il trattamento del disturbo distimico e il disturbo depressivo cronico (la cui durata è almeno biennale, nonostante la gravità non sia elevata).

Ansiolitici.

In alcuni casi, anche le benzodiazepine, farmaci di tipo ansiolitico, che agiscono sull'attività del neurotrasmettitore GABA (implicato negli stadi di rilassamento e sedazione), possono essere utilizzati per il trattamento della depressione.

Quali sono?

IMAO: Moclobemide, Brofaromina, Fenelzina,Tranilcipromina.

TCA: Clomipramina, Trimipramina, Nortriptilina,Imipramina, Amitriptilina, Doxepina,

SSRI: Citalopram, Fluoxetina,Paroxetina, Fluvoxamina, Sertralina

RIMA: Moclobemide

SNRI: Desvenlafaxina, Milnacipran, Venlafaxina, Duloxetina.

NDRI: Bupropione, Metilfenidato

NaRI: Reboxetina, Mazindolo, Viloxazina.

Antipsicotici: Amisulpride, Sulpiride.

Ansiolitici: benzodiazepine.

Come scegliere un farmaco antidepressivo?

Di fronte ad una così vasta gamma di farmaci di tipo antidepressivo, è naturale chiedersi in base a cosa sceglierne uno. Per rispondere a questo dubbio, è importante sottolineare che la sua assunzione, dovrebbe essere sempre consigliata e prescritta da un medico generico, da uno psichiatra o da un neurologo.

Solo in seguito ad una visita specialistica, è possibile individuare la necessità di assumerlo e, quindi, la scelta del farmaco più adeguato.

Che siano di prima o seconda generazione, però, obiettivo comune dei farmaci AD è sempre quello di intervenire e ridurre la sintomatologia depressiva. Vediamo insieme quali sono i benefici degli AD e in che senso è possibile parlare di effetti miracolosi di questi psicofarmaci.

Sembrerebbe che in circolazione sia possibile ottenere farmaci antidepressivi senza ricetta ma se ne sconsiglia vivamente l’assunzione a causa dei possibili effetti collaterali.

Benefici: effetti positivi degli antidepressivi.

L’obiettivo principale dei farmaci di tipo antidepressivo è quello di intervenire sulla sintomatologia depressiva;

Inoltre, poiché l’abbassamento del tono dell’umore è una caratteristica trasversale a molte altre condizioni patologiche di tipo psichiatrico (come schizofrenia, disturbi di personalità, disturbi di ansia) e/o organico (condizioni di disabilità, di malattie croniche, etc.), gli AD possono essere prescritti anche in assenza di una diagnosi specifica. In questi casi, la decisione medica di intervenire farmacologicamente sull'umore ha lo scopo di facilitare, da un punto di vista psicologico e medico, il trattamento del disturbo principale.

Ripristinano il tono dell’umore.

Gli antidepressivi permettendo al paziente di poter gioire e provare piacere in quanto regolano i neurotrasmettitori responsabili delle alterazioni del tono dell'umore quali serotonina, dopamina e noradrenalina.

Riducono gli stati di ansia.

Gli stati di ansia si acuiscono nei periodi di maggiore stress e possono protrarsi per periodi lunghi. I soggetti avvertono costantemente un senso di preoccupazione e di angoscia che non riescono a controllare. L’uso di benzodiazepine è utile per ridurre l’ansia, ma può portare dipendenza e quando si sospende occorre scalare gradualmente il dosaggio senza interrompere bruscamente l'assunzione.

Regolano i ritmi sonno-veglia.

Solitamente chi è depresso soffre di insonnia o ipersonnia. La maggior parte dei soggetti depressi ha difficoltà ad addormentarsi o si sveglia ripetutamente durante le prime ore del mattino. Gli antidepressivi hanno effetti sedativi se assunti prima di andare a dormire.

Regolano le sensazioni di fame e sazietà.

I pazienti depressi soffrono di inappetenza o iperfagia. Scarso appetito e perdita di peso possono alternarsi con consumo eccessivo di cibo e aumento di peso. Gli antidepressivi agendo sulla serotonina, riducono la sensazione precoce di fame e quindi la quantità totale di alimenti ingeriti.

Aiutano a smettere di fumare.

Infine, i più recenti psicofarmaci di tipo antidepressivo, possono essere utilizzati anche nel trattamento del tabagismo per far smettere di fumare.Il motivo è che essi contrastano la depressione che è una delle cause del vizio del fumo.

Inoltre, secondo uno studio condotto da Hughes JR et al. nel gennaio del 2007 sul rapporto tra fumo ed antidepressivi, i farmaci bupropione e nortriptilina raddoppiano le possibilità di smettere di fumare indipendente dalla loro azione antidepressiva.

Come assumerli?

Leggere gli effetti sorprendenti dei farmaci antidepressivi, può creare l’aspettativa magica di poter ottenere con una pillola il rimedio allo stato depressivo.

In realtà, la situazione è molto più complessa e vi sono norme precise sulle quantità da assumere, tempi degli effetti e le modalità di interruzione.

Dopo quanto tempo dall'assunzione del farmaco è possibile iniziare a vedere gli effetti?

I tempi della efficacia non sono così immediati e generalmente gli antidepressivi danno una risposta nell'arco di un mese, ma i tempi che dipendono da:

Sulla base di queste variabili, il vostro medico di fiducia saprà indicarvi i dosaggi, la durata della vostra terapia (più o meno prolungata) e le modalità di interruzione della stessa.

La modalità di interruzione della terapia.

Relativamente a questo aspetto, i farmaci AD non devono mai essere interrotti improvvisamente e si dovrà procedere molto cautamente con una diminuzione graduale delle dosi quotidiane fino ad arrivare alla sospensione totale del farmaco.

Per tutti questi motivi, è assolutamente sconsigliato interrompere o modificare arbitrariamente la cura farmacologica e invitiamo a rivolgervi al vostro medico di fiducia per qualsiasi dubbio o titubanza, non solo perché il farmaco potrebbe non avere l’effetto antidepressivo desiderato ma anche perché potreste andare incontro a spiacevoli effetti collaterali.

Effetti collaterali dei farmaci contro la depressione.

Tutti i farmaci antidepressivi hanno effetti collaterali. Generalmente tali effetti si manifestano solo all'inizio della terapia per poi scomparire del tutto.

L’assunzione di farmaci antidepressivi può avere tali effetti indesiderati:

Sindrome serotoninergica.

La FDA (Food and Drug Administration, Agenzia per gli alimenti e i medicinali) ha inoltre reso noto che l’assunzione di antidepressivi SSRI o SNRI , IMAO in associazione con farmaci a base di triptofano, usati per la cura dell’emicrania, potrebbe causare la sindrome serotoninergica, che è una forma di intossicazione da serotonina che provoca agitazione, allucinazioni, febbre, ipertensione e che può essere letale.

Se si riscontra uno o più di questi effetti, invitiamo a rivolgersi immediatamente al vostro medico per un riadattamento o variazione della terapia.

Gli antidepressivi fanno ingrassare?

Alcuni antidepressivi comportano effettivamente il rischio di un aumento di peso. Gli antidepressivi infatti, stimolano alcuni recettori coinvolti nell'aumento di peso.

A ciò si uniscono altre cause direttamente conseguenti alla malattia.

Danno dipendenza?

Anche gli antidepressivi come gli ansiolitici danno assuefazione e dipendenza.

Generalmente si dice che non danno assuefazione, ma questo è vero solo in parte: danno una dipendenza diversa dagli ansiolitici che potremmo definire a lunga scadenza.

Mentre, infatti gli ansiolitici come le droghe, hanno un effetto immediato sul tono dell’umore, gli antidepressivi cominciano a fare effetto dopo almeno 10/15 giorni. E’ l’effetto immediato che crea la dipendenza.

Tuttavia una certa letteratura scientifica sostiene che anche gli antidepressivi creano assuefazione e chi incomincia ad avere benefici, difficilmente rinuncia all'utilizzo degli antidepressivi e se vengono sospesi, spesso, non avendo risolto la patologia, si ripresentano i sintomi.

Tali farmaci per essere innocui vanno assunti quindi per breve tempo (circa due mesi) nel dosaggio adeguato al bisogno e sospesi gradatamente.

Non vi sono ancora sufficienti studi sugli effetti che hanno se assunti per lunghi periodi.

Controindicazioni.

È opportuno anche ricordare che i farmaci antidepressivi, sono generalmente controindicati a:

Donne in gravidanza.

Gli antidepressivi possono provocare gli eventuali danni al feto.

Pazienti affetti da disturbi maniacali.

Il disturbo dell’umore è assolutamente contrario alla depressione, in quanto il farmaco potrebbe peggiorare la sintomatologia maniacale.

Bambini.

Sempre la Food and Drug Administration in uno studio del 2004 ha dimostrato che il 4% di bambini ed adolescenti che assumevano gli antidepressivi aveva avuto fantasie suicidarie o aveva tentato il suicidio. Per tale motivo su tutti i farmaci antidepressivi venduti negli Stati Uniti vi è un riquadro nero sulle confezioni dei farmaci .

Soggetti che seguono una dieta ricca di tiramina.

La tiramina è una sostanza presente in formaggi, salumi, pesce affumicato, birra, vino, fave, etc e non va assunta in concomitanza con I-MAO in quanto le sostanze potrebbero provocare gravi effetti collaterali.

Gli antidepressivi naturali.

Come ampiamente evidenziato, gli psicofarmaci di tipo antidepressivo sono degli strumenti per il trattamento dei sintomi correlati, ma hanno effetti collaterali altrettanto importanti.

Nelle forme lievi di depressione è possibile utilizzare anche antidepressivi naturali, proposti dalla medicina omeopatica o utilizzare oli essenziali, piante officinali o fiori di Bach , che comportano delle controindicazioni veramente molto lievi.

Quali sono gli antidepressivi naturali?

I fiori di Bach.

Approfondisci le caratteristiche dei fiori di Bach.

Tra le erbe riconosciute dalla medicina popolare capaci di apportare benefici ai sintomi della depressione troviamo:

Cacao.

Alcuni studi americani, hanno per esempio dimostrato che anche il cacao e derivati (quindi anche il cioccolato) possono essere considerati degli antidepressivi naturali in quanto sembrerebbero avere un effetto sui livelli di serotonina e noradrenalina.

Approfondisci le proprietà del cacao.

L’iperico o erba di San giovanni.

L’iperico è riconosciuto come farmaco anche dalla medicina tradizionale ed è efficace nel trattamento di depressioni lievi.

Le foglie ed i fiori vengono utilizzate per fare tisane ed infusi che, grazie ai i principi attivi in esse contenuti (ipericina, flavonoidi, tannini ed oli essenziali), servono a ridurre i sintomi della depressione. Esso, infatti, inibisce la ricaptazione di serotonina e noradrenalina come i farmaci antidepressivi.

Va assunto nella dose di circa 900 mg al giorno ed ha un effetto che si manifesta dopo 2/3 settimane.

L’iperico come antidepressivo naturale.

Griffonia

La griffonia è una pianta i cui semi sono ricchi di 5-idrossitriptofano che favorisce la sintesi della serotonina, un neurotrasmettitore molto importante per l’organismo. Gli estratti dei semi sono presenti in molti integratori alimentari capaci di migliorare il tono dell'umore e contrastare i disturbi del sonno.

Informazioni Sugli Autori:

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Dottoressa Vitalba Genna
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