L’acne giovanile, spesso causato da squilibri ormonali tipici dell'adolescenza, è un incubo per molti ragazzi. Analizziamone i processi di formazione per capire come controllare l'azione degli ormoni androgeni in modo da attenuare la comparsa di brufoli e comendoni. Scopriamo i rimedi naturali che possono contribuire a ridurre le manifestazioni dell'acne e le strategie per prevenirlo.
L’acne giovanile è un comune disturbo che, come dice il nome, si presenta in una grossa percentuale di giovani a partire dall’età della pubertà (intorno ai 12 anni) fino ai 18-20 ma che a volte può persistere per tempi più lunghi e continuare durante l’età adulta.
L’acne non è però tutta uguale, esistono varie tipologie con diverse caratteristiche e che quindi vanno affrontate in maniera diversa.
La forma che più frequentemente colpisce ragazzi e ragazze in età puberale è la “comedonica”, caratterizzata dalla presenza di comedoni, ossia punti neri o bianchi sparsi soprattutto sul viso ma a volte anche sul tronco e sulle spalle.
Quando i comedoni si infiammano, si può passare ad una forma più severa di acne dove l’irritazione porta a rossore e gonfiore della parte interessata.
Un terzo tipo, considerata la forma più grave, si presenta invece quando l’infiammazione è associata alla presenza di pus, i brufoletti diventano vere e proprie pustole o piccole cisti, che necessitano di maggior tempo per la guarigione e che possono lasciare evidenti cicatrici.
L’acne giovanile non è da considerarsi una patologia grave in quanto gli effetti sull’organismo sono pressoché nulli, l’unica problematica strettamente associata all’acne è quella estetica: poiché però si presenta in genere in un’età in cui l’autostima riveste un’importanza fondamentale, la comparsa degli inestetismi può provocare nei ragazzi anche gravi problemi psicologici e di socializzazione, che se non vengono affrontati in modo serio possono aggravarsi con il tempo e diventare patologici.
Le cause più comuni.
L'acne è causata dall'aumento degli ormoni chiamati androgeni, che stimolano la produzione di sebo nei follicoli piliferi della pelle. Questo sebo in eccesso va ad otturare i pori che funzionano da sbocco della ghiandola sebacea.
L'ostruzione dei follicoli e l'infiammazione causano la comparsa di brufoli e comedoni che possono essere chiusi o aperti:
nel primo caso si forma il cosiddetto punto bianco
mentre nel secondo caso i fastidiosissimi punti neri.
All’interno di questi follicoli ostruiti, a causa della mancanza di ossigeno, si può avere una proliferazione batterica, in particolare di Propionibacterium acnes, che provoca la liberazione di acidi grassi con azione infiammatoria. Tutto questo processo porta alla rottura delle pareti dei comedoni e si vengono a formare le bolle tipiche dell’acne giovanile.
Queste cause ormonali e batteriche sono comunque spesso accompagnate da altre possibili cause:
una predisposizione genetica: l'acne può essere ereditaria, quindi se i tuoi genitori o familiari hanno avuto problemi di acne, è più probabile che tu li avrai anche tu.
Fattori ambientali come lo stress : lo stress della vita quotidiana può provocare un aggravamento dei sintomi e allo stesso tempo questo aggravamento può causare altro stress: un vero e proprio circolo vizioso. Anche la mancanza di sonno, la scarsa igiene del viso e l'esposizione al sole possono peggiorare i sintomi dell'acne.
L'uso di prodotti per la cura della pelle aggressivi: l'uso di prodotti per la cura della pelle o di trucco che contengono oli o altre sostanze comedogeniche può ostruire i follicoli piliferi e peggiorare i sintomi dell'acne.
Alimentazione : alcuni studi hanno suggerito che determinati alimenti come latticini e carboidrati raffinati possono peggiorare i sintomi dell'acne. Tuttavia, la ricerca in questo campo è ancora controversa e non c'è una prova definitiva che dimostri una correlazione tra cibo e acne.
Medicinali: alcuni farmaci come gli steroidi e i farmaci per l'epilessia possono causare acne. Gli steroidi, come gli steroidi anabolizzanti, possono causare l'acne perché aumentano la produzione di ormoni androgeni nel corpo. Questi ormoni possono stimolare le ghiandole sebacee a produrre più sebo, contribuendo così all'ostruzione dei follicoli piliferi e alla formazione di brufoli. I farmaci per l'epilessia, come la carbamazepina e la valproato, possono anche causare l'acne perché possono aumentare la produzione di ormoni androgeni.
Come curare l'acne giovanile?
Ci sono diversi modi per combattere l'acne giovanile. E' importante però sottolineare che l'acne è una condizione cronica e che ogni trattamento deve essere continuato per un periodo di tempo prolungato per ottenere risultati soddisfacenti. E' sempre consigliabile comunque consultare un dermatologo per valutare la situazione e decidere la cura più adatta. I vari rimedi sono:
Prodotti cosmetici per la cura della pelle: esistono molti prodotti sul mercato, come creme e gel, che contengono perossido di benzoile o acido salicilico e possono aiutare a ridurre l'infiammazione e l'ostruzione dei follicoli piliferi.
Terapie topiche con antibiotici o retinoidi: le forme più lievi di acne possono essere curate attraverso unguenti e pomate con diversi principi attivi che hanno lo scopo di impedire la proliferazione batterica e bilanciare i livelli di sebo prodotti dalle ghiandole.
Terapie farmacologiche orali: nei casi più severi, per cui la terapia topica risulta insufficiente, si può ricorrere ad una terapia sistemica, generalmente per via orale.
Alcuni rimedi naturali e della nonna possono essere utilizzati per trattare l'acne giovanile, anche se è importante sottolineare che la loro efficacia non è stata dimostrata scientificamente.
Sana alimentazione: sono moltissimi i luoghi comuni da sfatare ma l’alimentazione può sicuramente influire sulla sintomatologia dell’acne giovanile.
Terapie farmacologiche: quali scegliere?
Come già accennato, gli inestetismi propri dell’acne possono provocare negli adolescenti anche gravi problemi a livello psicologico, per questo motivo è necessario affrontarla in tempo e ricorrere a delle terapie che ne arrestino la gravità ed evitino la comparsa di irrimediabili cicatrici.
Esistono varie terapie farmacologiche, volte ad affrontare i problemi alla radice o ad alleviare i sintomi sia a livello topico che sistemico:
Terapie topiche:
Perossido di benzoile: è un agente antimicrobico e keratolitico che aiuta a ridurre la proliferazione di batteri e a dissolvere il sebo ostruendo i pori.
Acido salicilico: è una sostanza che ha proprietà esfolianti e antimicrobiche, aiuta a rimuovere le cellule morte della pelle e a ridurre la proliferazione di batteri.
Retinoidi topici: come adapalene e tretinoina, sono derivati della vitamina A e aiutano a ridurre l'ostruzione dei follicoli piliferi e aumentare la velocità con cui le cellule della pelle si rigenerano.
Antibiotici topici: come clindamicina e eritromicina, sono utilizzati per ridurre la proliferazione di batteri e l'infiammazione.
Terapie orali:
Antibiotici: come tetracicline, eritromicina e minociclina sono utilizzati per trattare l'acne moderata o grave, riducendo la proliferazione di batteri e l'infiammazione.
Contraccettivi orali: possono essere utilizzati per trattare l'acne nelle donne, in quanto possono aiutare a regolare i livelli ormonali. Il contraccettivo orale, molto spesso è utilizzato in caso di sindrome da ovaio policistico, condizione molto spesso associata allo sviluppo di acne.
Isotretinoina: è un farmaco per via orale utilizzato per trattare l'acne grave. Agisce riducendo la produzione di sebo e la proliferazione di batteri, ma presenta numerosi effetti collaterali ed è utilizzato solo in casi selezionati e sotto la stretta supervisione di un medico.
Stile di vita e rimedi della nonna.
Ferma restando la validità della terapia farmacologica per combattere le forme più severe di acne giovanile, molto spesso gli inestetismi meno gravi possono essere combattuti alcune “buone norme”:
Innanzitutto, è importante ricordare che alcuni comportamenti quotidiani possono peggiorare le condizioni della pelle come l’uso di saponi e creme aggressivi per l’epidermide, è sempre meglio usare prodotti leggeri e che non provocano irritazioni come il sapone di Marsiglia puro.
Detergere il viso troppo di frequente è un altro comune errore che molti ragazzi compiono nella speranza di togliere il sebo in eccesso, in questo modo però la cute tende a produrne sempre di più per mantenere l’equilibrio, basta dunque detergere il viso la mattina e la sera prima di andare a letto per evitare squilibri nella produzione di grasso cutaneo.
Infine, mai schiacciare brufoli e punti neri! Anche la classica pulizia del viso svolta dall’estetista può provocare un aggravamento dell’infiammazione; è sempre meglio aspettare che la lesione guarisca in modo spontaneo invece che torturarla in vari modi che possono provocare infiammazioni persistenti e cicatrici sulla pelle.
Rimedi naturali per ridurre l’acne giovanile.
Quando questi semplici accorgimenti non bastano e la fastidiosa acne si presenta comunque è possibile ricorrere a diversi rimedi naturali; questi rimedi spesso non sono risolutivi ma riescono a contrastare in maniera efficace i sintomi più comuni, nell’attesa del decorso spontaneo della patologia.
Nonostante comunque siano rimedi naturali e generalmente privi di effetti collaterali, è sempre buona abitudine evitare il “fai da te” e rivolgersi al dermatologo di fiducia.
Sempre più usato il micropeeling, una tecnica che consiste nel frizionare una volta al giorno (preferibilmente la sera) la parte del corpo interessata dall’acne con una lozione a base di acido glicolico e acido salicilico a basse concentrazioni. Questa lozione libera i follicoli dal tappo di sebo e previene l’infiammazione.
Insieme al micro peeling viene spesso utilizzata una terapia fotodinamica, che usa dunque la luce per curare l’infiammazione localizzata. Non essendo una cura farmacologica si può utilizzare anche per anni, per evitare la comparsa di forme severe di acne e mantenere la pelle sana nell’attesa che l’acne regredisca spontaneamente.
Succo di limone può essere utilizzato per pulire la pelle e ridurre l'infiammazione. Tuttavia, il limone può causare irritazione della pelle e sensibilizzare alla luce solare, quindi è importante diluirlo con acqua e non usarlo se si ha la pelle sensibile o se si sta esposizione al sole.
Il miele è un antibatterico naturale e può essere utilizzato come maschera per pulire la pelle e ridurre l'infiammazione.
L'olio essenziale di tea tree, un olio essenziale ottenuto dalla Malaleuca alternifolias, ha proprietà antibatteriche e antinfiammatorie e può essere utilizzato per trattare l'acne. Tuttavia, è importante utilizzarlo diluito in quanto può causare irritazione della pelle se usato puro.
Lo zenzero ha proprietà anti-infiammatorie e può essere utilizzato per trattare l'acne.
L'aloe vera, ed in particolare il gel ottenuto dalla pianta, ha proprietà lenitive e idratanti e può essere utilizzata per trattare l'acne e lenire la pelle infiammata.
Un ulteriore metodo per combattere l’acne giovanile prevede l’uso dell’omeopatia, che si concentra maggiormente sugli aspetti psicologici della patologia. Per lenire lo stato infiammatorio, il rimedio omeopatico per eccellenza è il Platano macerato glicerico o il Ribes macerato glicerico, terapia che si prolunga per circa 2-3 mesi. Per intervenire invece sulla componente psicologica, quindi sull’ansia e sullo stress, si può utilizzare il Gelsemium o Nux vomica, da assumere due volte al giorno finché non si nota un netto miglioramento della sintomatologia.
I rimedi omeopatici, per quanto naturali, devono essere sempre prescritti da un omeopata o da un medico specialista.
Acne e alimentazione.
Molto spesso si tende a dare la colpa della comparsa dell’acne all’alimentazione, spesso sregolata, degli adolescenti.
Gli alimenti più frequentemente condannati sono in genere la cioccolata, gli insaccati e i fritti ma non esistono evidenze scientifiche che correlano la comparsa dell’acne con l’assunzione di questi cibi. Anche se non esistono alimenti nettamente vietati, si possono seguire delle “linee guida” per condurre un’alimentazione più corretta per evitare la comparsa e il perdurare dei fastidiosi inestetismi.
Un parametro connesso con l’insorgenza dell’acne è l’indice glicemico, ossia quel valore che esprime l’innalzamento dei livelli di zuccheri nel sangue dopo un pasto. L’innalzamento di questo valore è strettamente correlato con i livelli di insulina che influiscono in maniera diretta sui livelli di androgeni, i principali responsabili dell’acne giovanile. Seguire dunque una dieta a basso indice glicemico può aiutare a mantenere un equilibrio dei livelli ormonali.
Gli alimenti da evitare.
Sono da evitare:
i cibi ricchi di zuccheri semplici: consumare molti cereali integrali combatte l’acne ma anche molte altre patologie sempre più diffuse in occidente.
il latte e i latticini in quanto possiedono grandi quantità di leucina, un amminoacido che sembra coinvolto nell’insorgenza degli stimoli che portano all’acne. Molto spesso inoltre nel latte si possono ritrovare degli ormoni, introdotti mediante l’alimentazione delle mucche, che influiscono negativamente sull’equilibrio ormonale dell’organismo.
Infine, è utile evitare l’assunzione di acidi grassi trans (per capirci, quelli presenti nelle fritture e nelle margarine) e assumere preferibilmente olio extravergine di olia e acidi grassi polinsaturi; in questo modo si eviterà di peggiorare la condizione della pelle e allo stesso tempo si miglioreranno molte funzioni dell’organismo.
Quanto dura l'acne giovanile?
L'acne giovanile è una condizione comune che può durare per diversi anni. La maggior parte dei ragazzi e delle ragazze ne soffre durante l'adolescenza, ma l'acne può anche persistere nell'età adulta.
La durata dell'acne varia da persona a persona e dipende da diversi fattori, tra cui la gravità della condizione, la risposta ai trattamenti e gli sbalzi ormonali.
In generale, l'acne tende a migliorare con l'età, ma alcune persone possono continuare a sperimentare i sintomi anche in età adulta.
La cosmesi che aiuta a coprire i brufoli.
Essendo l’acne giovanile un problema cronico della pelle, è normale che i giovani (e in particolar modo le ragazze) tendano ad usare cosmetici per coprire le imperfezioni.
E’ generalmente vero che bisogna lasciare la pelle libera di respirare e che bisogna evitare di usare prodotti aggressivi che possono provocare o peggiorare le infiammazioni ma non per questo si deve demonizzare il trucco.
Un consiglio da seguire è senza dubbio quello di acquistare sempre prodotti di qualità, diffidare dai prodotti low cost che spesso contengono sostanze dannose e che i cosmetici siano sempre indicati per il tipo di pelle da trattare.
Quando si vogliono usare cosmetici su una pelle affetta da acne è sempre necessario applicare come base una crema che equilibri la cute e sia specifica per il tipo di pelle (grassa, secca o mista).
Si può quindi procedere con l’uso di un correttore, da applicare direttamente sulle lesioni per coprirle al meglio, e procedere con il trucco che si preferisce prestando sempre attenzione alla qualità dei prodotti utilizzati.
Molti centri dermatologici infine propongono la tecnica del camouflage, che consente di mascherare i segni dell’acne ma anche di altre patologie della pelle con ottimi risultati: dopo un attento esame della cute e della tipologia di acne, si spiega ai giovani come coprire gli inestetismi, con quali prodotti e che colorazioni utilizzare. In genere i giovani imparano abbastanza in fretta e possono poi utilizzare la stessa tecnica autonomamente a casa.
Domande frequenti:
Di seguito rispondiamo in maniera diretta e sintetica ad una serie di domande frequenti che ci vengono poste sull'argomento:
Come si curano le acne giovanili?
Le acne giovanili possono essere trattate con una combinazione di farmaci topici e sistemici, terapie fisiche e uno stile di vita adeguato. Alcuni dei trattamenti comunemente usati sono:
Farmaci topici (da applicare direttamente sulla zona interessata) come creme e lozioni contenenti perossido di benzoile, acido salicilico, retinoidi e antibiotici.
Farmaci sistemici come antibiotici orali, contraccettivi ormonali e isotretinoina.
Terapie fisiche come pulizia della pelle, terapia fotodinamica e laser.
Stile di vita: evitare prodotti per la cura della pelle aggressivi, non schiacciare o premere i brufoli, mantenere una dieta equilibrata e gestire lo stress.
È importante notare che ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra, quindi è importante parlare con un medico per una diagnosi e un piano di trattamento personalizzato.
Come capire se l'acne é ormonale?
L'acne ormonale è spesso associata a cambiamenti ormonali, come la pubertà, la gravidanza, il ciclo mestruale e la menopausa. I segni che indicano che l'acne è ormonale includono:
L'acne che peggiora durante il ciclo mestruale.
L'acne che appare in momenti di cambiamento ormonale come la pubertà o la gravidanza.
L'acne che si sviluppa in aree specifiche del viso, come le guance, il mento e il collo.
L'acne che non risponde ai trattamenti topici.
Se sospetti che la tua acne sia ormonale, parla con il tuo medico. Potrebbe essere necessario un esame del sangue per misurare i livelli ormonali e determinare se l'acne è causata da un squilibrio ormonale. Il medico può quindi raccomandare un trattamento adeguato, come i contraccettivi ormonali o altri farmaci ormonali.
Cosa può provocare l'acne?
L'acne è causata da una combinazione di fattori come la produzione eccessiva di sebo, la proliferazione di batteri Propionibacterium acnes, la chiusura del follicolo pilifero e l'aumento delle cellule morte della pelle. Altri fattori che possono influire sull'acne includono l'uso di prodotti per la cura della pelle aggressivi, lo stress, la dieta, la predisposizione genetica e gli ormoni.
Quanti anni dura l'acne giovanile?
L'acne giovanile può durare diverse settimane o mesi, ma in alcuni casi può durare anni. La durata dell'acne giovanile varia da persona a persona e dipende da molteplici fattori, come la genetica, la dieta, lo stile di vita e la risposta del corpo ai trattamenti. In generale, l'acne tende a peggiorare durante la pubertà e poi a migliorare con il passare degli anni, ma alcune persone possono continuare a sperimentare l'acne anche da adulti fino anche ai 25 anni di età.
Come capire se si tratta di acne da stress?
L'acne da stress è un tipo di acne che può essere causato da una varietà di fattori stressanti, come la preoccupazione, la mancanza di sonno o un'alimentazione non equilibrata. Ecco alcuni segni che potrebbero indicare che l'acne è causata da stress:
L'acne peggiora o compaiono nuovi brufoli in momenti di stress intenso.
L'acne sembra peggiorare durante periodi di esame o durante eventi stressanti importanti.
L'acne non risponde ai trattamenti topici e sistemici.
Si nota un'associazione tra lo stress e l'acne.
Quale vitamine fanno bene all'acne?
Alcune vitamine sono state trovate utili per la cura dell'acne, tra cui:
Vitamina A: La vitamina A è un ingrediente attivo comunemente usato in molti trattamenti per l'acne perché aiuta a prevenire la formazione di brufoli e a ridurre la produzione di sebo.
Vitamina B5 (acido pantotenico): La vitamina B5 è nota per aiutare a prevenire la comparsa di acne e a ridurre la produzione di sebo.
Vitamina C: La vitamina C ha proprietà antiossidanti e può aiutare a ridurre l'infiammazione e a prevenire la formazione di brufoli.
Vitamina D: La vitamina D è stata associata a una riduzione dell'acne in alcune ricerche e potrebbe avere un effetto positivo sul sistema immunitario, che può aiutare a prevenire la formazione di brufoli.
È importante notare che la vitamina B5, la vitamina C e la vitamina D sono solitamente presi in forma di supplemento e possono interagire con altri farmaci o avere effetti collaterali. Per questo motivo, è sempre meglio consultare il proprio medico prima di prendere qualsiasi integratore. Il medico può consigliare la dose adeguata e valutare se l'integrazione di vitamine è una buona opzione per la tua pelle.
Che cosa fa peggiorare l'acne?
Ci sono molte cose che possono peggiorare l'acne, e queste possono variare da persona a persona. Ecco alcuni dei fattori più comuni che possono influire sulla gravità dell'acne:
Alimentazione: (un po' sorprendentemente!) alcuni alimenti possono aumentare la produzione di sebo e peggiorare l'acne. Ad esempio, una dieta ricca di zuccheri raffinati, carboidrati e grassi saturi può contribuire all'insorgenza di brufoli.
Prodotti per la pulizia del viso: alcuni prodotti per la pulizia del viso possono essere troppo aggressivi e causare irritazione della pelle, peggiorando così l'acne.
Stress: lo stress può aumentare la produzione di ormoni che peggiorano l'acne.
Uso di cosmetici: alcuni cosmetici possono bloccare i pori e peggiorare l'acne. Inoltre, l'uso di cosmetici pesanti può anche causare irritazione della pelle.
Umidità: ebbene si, l'umidità può aumentare la produzione di sebo e di conseguenza peggiorare l'acne.
Cambiamenti ormonali: durante la pubertà, i livelli di ormoni possono cambiare, causando una maggiore produzione di sebo e peggioramento dell'acne. Inoltre, alcune condizioni come la sindrome dell'ovaio policistico possono causare un'alterazione ormonale e peggiorare l'acne.
Se si nota che l'acne peggiora con il tempo, potrebbe essere utile parlare con il proprio medico per valutare se ci sono fattori scatenanti specifici che possono essere evitati o trattati.
Bibliografia: Studi e pubblicazioni.
Per chi voglia approfondire ecco alcuni studi scientifici sull'acne giovanile:
"The Role of Diet and Nutrition in Acne: A Review of the Evidence" di J. Melnik e B. Schmitz, pubblicato nel 2012 sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics.
"A review of the current status of the relationship between diet and acne" di S. Smith e colleghi, pubblicato nel 2015 sul Journal of the American Academy of Dermatology.
"Acne pathogenesis and potential new treatment targets" di H. Kim e colleghi, pubblicato nel 2019 su The Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology.
"New insights into the management of acne: An update from the global alliance to improve outcomes in acne group" di D. Thiboutot e colleghi, pubblicato nel 2018 su The Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology.
"Acne vulgaris and the effect of hormones" di J. K. Layton e colleghi, pubblicato nel 2018 su The Journal of Family Planning and Reproductive Healthcare.
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