Palpitazioni: cause, rimedi e tipi di cardiopalmo

Ultimo aggiornamento: 12 Aprile 2019

Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Approfondiamo le cause ed i rimedi delle palpitazioni, sia di quelle che si manifestano dopo mangiato, che di quelle notturne. Informazioni sul cardiopalmo: quando il ritmo cardiaco anormale deve far preoccupare.

    Indice Articolo:
  1. Cosa sono
  2. Tipologie
    1. Non cardiache
    2. Cardiache
    3. Extrasistole
    4. Tachicardia sinusoidale
    5. Aritmiche
    6. Ritmiche
  3. Quando si manifestano?
  4. Cause
    1. Aritmie
    2. Cause strutturali
    3. Problemi metabolici
    4. Febbre
    5. Anemia
    6. Ansia e depressione
    7. Patologie gastriche
    8. Menopausa e gravidanza
    9. Attività fisica
    10. Stress
    11. Farmaci
    12. Sostanze stimolanti
  5. Sintomi
  6. Che fare?
  7. Rimedi naturali
    1. Biancospino
    2. Fiori di Bach
    3. Valeriana
    4. Omeopatia
    5. Norme comportamentali
  8. Terapia farmacologica

Cosa sono le palpitazioni?

La percezione del battito cardiaco è un fenomeno che prende il nome di palpitazione o cardiopalmo. La corretta definizione è: la percezione, fastidiosa e che arreca disturbo, di un battito cardiaco irregolare e anormale per frequenza (solitamente è accelerato) e intensità. Il cardiopalmo è una condizione abbastanza comune (ed è descritta spesso dal soggetto come la sensazione di avere il cuore in gola). Non è una malattia ma è un sintomo che, nella maggior parte dei casi, non ha significato patologico (la mortalità è molto bassa ed è stimata intorno all'1%), nonostante questo rappresenta il 16% dei motivi per cui un soggetto contatta il medico di famiglia o il cardiologo.

Le diverse tipologie di cardiopalmo.

Un aggettivo comune che definisce il cardiopalmo è il termine parossistico, che sta a indicare un esordio improvviso e un’altrettanta improvvisa scomparsa e soprattutto una durata variabile e individuale del fenomeno. Le palpitazioni però non sono tutte uguali, possono essere di diversa origine e portare a quadri clinici molto diversi. Una prima distinzione può essere compiuta nell'ambito della localizzazione, distinguiamo, infatti, palpitazioni:

Non cardiache.

Sono rappresentate da spasmi, pulsazioni o tremolii che non hanno una genesi cardiaca ma possono originare da altre parti dell'organismo, come per esempio al basso ventre, alla bocca dello stomaco o agli occhi. Solitamente sono correlate a un quadro di nervosismo e stress oppure hanno origine neurologica.

Cardiache.

La loro genesi è a livello del cuore, rappresentano la tipologia più diffusa di palpitazione. Sono solitamente benigne ma talvolta possono essere indice di patologie, cardiache e non, molto serie. Nell'ambito delle palpitazioni cardiache, che rappresentano quelle più comuni e più vaste come tipologia, possiamo distinguere:

Le extrasistole.

Sono caratterizzate da un battito in più che da la sensazione al soggetto come se "mancasse un battito cardiaco" e che è causata da una contrazione del cuore, che non rispetta le normali tempistiche, e avviene prima del dovuto. Le extrasistole possono essere atriali o ventricolari (di conseguenza il cardiopalmo potrà essere definito atriale o ventricolare in base all'origine dell'extrasistole).

Tachicardia sinusoidale.

Causa un aumento dei battiti cardiaci e che è legata ad un aumento della funzionalità del nodo senoatriale, la parte del cuore che fornisce gli impulsi per la contrazione e quindi per il battito.

Il cardiopalma può inoltre essere di tipo:

Aritmico.

Il cardiopalmo è detto aritmico quando il ritmo cardiaco è alterato, non si ha una regolarità e il paziente avverte il battito cardiaco come intenso, accelerato e soprattutto irregolare. L'insorgenza di palpitazioni aritmiche può indicare una patologia cardiaca.

Ritmico.

Il cardiopalmo è detto aritmico quando, nonostante si avvertano battiti cardiaci accelerati e intensi, questi hanno una certa regolarità. Le palpitazioni ritmiche si associano spesso a tachicardia di tipo ansioso.

Quando si verificano: i momenti in cui comunemente si percepiscono le palpitazioni.

Molto spesso le palpitazioni avvengono in momenti ben precisi della giornata di un soggetto, o in condizioni ben definite, e questo può essere un primo indizio per il medico per comprendere quale possa essere l'origine del cardiopalmo.

Le palpitazioni possono verificarsi sia a riposo che dopo uno sforzo. A riposo si possono verificare:

  • Di notte: le palpitazioni notturne sono molto comuni e nella maggior parte dei casi sono riconducibili a fenomeni di ansia o di stress. Possono verificarsi sia in soggetti giovani che anziani e tipicamente hanno breve durata. Possono avere diverse cause tra cui difficoltà digestive e reflusso gastroesofageo dopo essersi messi a letto (è possibile che in questo caso si avverta anche una sensazione di nausea), menopausa (ed in questo caso possono accompagnarsi a vampate di calore ed eccessiva sudorazione), problemi tiroidei.
  • Dopo i pasti: la sensazione di cardiopalmo e di tachicardia dopo i pasti è una condizione frequente in soggetti che hanno una digestione lenta e difficoltosa oppure che soffrono di patologie gastriche quali il reflusso esofageo.
  • Al risveglio: svegliarsi con il "cuore in gola" è una sensazione tipica di chi soffre di attacchi di ansia e di panico. Il cardiopalmo al risveglio si manifesta solitamente dopo che il soggetto apre gli occhi e si rende conto che inizia una nuova giornata, questo scatena la crisi d'ansia e le palpitazioni.
  • In gravidanza: durante la gravidanza il cuore subisce una modifica nella propria funzionalità, che risulta aumentata per soddisfare il fabbisogno di madre e feto. In aggiunta il cuore subisce un aumento di dimensioni (correlato all'aumento della funzionalità) e viene leggermente dislocato dalla sua sede classica a causa della crescita dell'utero. Queste condizioni fanno si che possano verificarsi fenomeni di palpitazione (sia diurni che notturni), che possono aumentare se la futura mamma si fa prendere dall'ansia.
  • Cardiopalmo dopo un intenso sforzo. Quando le palpitazioni si manifestano, insieme alla tachicardia, dopo un intenso sforzo fisico possono essere dovute sia al sovraffaticamento temporaneo del cuore che ha sostenuto lo sforzo, sia alla presenza di alterazioni cardiache che si manifestano soltanto in condizioni di intensa attività e che non sono percepibili a riposo.

Cause del cardiopalmo: stile di vita o patologia.

Solitamente non è necessario preoccuparsi quando accadono sporadici episodi di palpitazioni poiché le cause di cardiopalmo non sono necessariamente di origine cardiaca e non sempre hanno una genesi patologica. Sono molte le condizioni fisiologiche che comportano un'accelerazione del battito cardiaco legate allo stile di vita.

Le cause di origine cardiaca non sono molto frequenti e spesso si riscontrano in pazienti che presentano fattori di rischio (quali diabete, obesità, ipercolesterolemia, ereditarietà) per infarto del miocardio, oppure che hanno già subito un infarto o ancora che soffrono di problemi di disequilibrio elettrolitico, cioè gli elettroliti plasmatici (sodio e potassio) non rientrano nei normali valori di riferimento.

Nel caso in cui il cardiopalmo ha origine a partire da un problema cardiaco abbiamo:

Aritmie.

Sono condizioni in cui si ha un'alterazione del normale ritmo cardiaco. Tra le cause cardiache vi sono extrasistoli ventricolari, sopraventricolari e paraventricolari (che partono cioè dal ventricolo e dalle zone vicine), extrasistoli atriali, tachicardia atriale e ventricolare, bradiaritmie (cioè alterazioni del ritmo che si manifestano con bradicardia, un rallentato ritmo del cuore, e non con tachicardia).

Cause strutturali.

Sono cause riconducibili all'alterazione delle strutture che fanno parte del cuore. Esempi sono l'insufficienza della valvola mitralica e della valvola aortica, cardiopatie congenite, prolasso della valvola mitralica e scompenso cardiaco.

Altre patologie che comportano palpitazioni sono di varia natura e possono essere legate a:

Problemi metabolici.

Patologie che coinvolgono il metabolismo come attacchi ipoglicemici, ipertiroidismo (patologia che aumenta l'attività della ghiandola tiroide la quale ha un effetto sul ritmo cardiaco aumentandolo), ipocalcemia (cioè una concentrazione di calcio inferiore ai valori di riferimento) e tumori benigni con attività metabolica come il feocromocitoma, possono provocare alterazioni nel ritmo cardiaco a causa dello scompenso che creano all'intero organismo.

Febbre.

La comparsa di febbre alta, per esempio a causa di infezioni o di un'influenza, può provocare palpitazioni in quanto l'aumento della temperatura corporea aumenta anche il battito cardiaco e non è raro che si verifichino fenomeni di extrasistole.

Anemia.

Quando un soggetto è anemico vi è un ridotto numero di globuli rossi o un basso contenuto di emoglobina per trasportare l'ossigeno correttamente a tutti i distretti corporei. Questo determina un affaticamento del cuore il quale è costretto ad aumentare il ritmo cardiaco per far fronte al fabbisogno di ossigeno e nutrienti dei tessuti. L'aumento del battito cardiaco può determinare quindi la comparsa di palpitazioni.

Ansia e depressione.

Patologie di tipo psichiatrico quali la depressione, l'ansia cronica e gli attacchi di panico, hanno come sintomo comune l'aumento del battito cardiaco che spesso si accompagna alla sensazione di avere il cuore in gola e quindi a frequenti palpitazioni.

Patologie gastriche: reflusso, ulcera, ernia iatale.

Chi soffre di reflusso gastroesofageo o di ulcera gastrica sostenuta da Helicobacter pylori, o di ernia iatale, può accusare delle palpitazioni poiché queste patologie danno uno stimolo di tipo irritativo che frequentemente, specialmente dopo i pasti, porta allo sviluppo di extrasistole.

In generale possono poi essere causa di palpitazioni tutte quelle condizioni che portano ad un aumento della pressione arteriosa e del ritmo cardiaco.

Più frequenti e, alcune, meno gravi rispetto alle cause cardiache, sono quelle non cardiache che possono essere di tipo patologico o essere correlate con condizioni proprie dell'individuo e con il suo stile di vita.

Alterazioni ormonali fisiologiche: menopausa e gravidanza.

Nelle donne possono essere frequente causa di palpitazione i cambiamenti ormonali che avvengono nell'arco della vita. Per esempio è possibile avere il cardiopalmo durante il periodo pre - menopausa o durante la menopausa, a causa della mancata azione degli estrogeni, in gravidanza, a causa dei cambiamenti subiti dal cuore,  in chi soffre di sindrome premestruale.

Approfondisci i numerosi sintomi della menopausa.

Attività fisica.

Gli atleti o coloro che si sottopongono ad intense sedute di allenamento possono soffrire di cardiopalmo a causa dell'eccessivo lavoro a cui è sottoposto il cuore. Solitamente le palpitazioni si accompagnano in questo caso a intensa tachicardia e scompaiono man mano che la frequenza cardiaca diminuisce e il soggetto torna ad uno stato di riposo.

Stress ed emozioni.

Soggetti che vivono eventi stressanti o emozioni molto forti possono avvertire le palpitazioni sia in corrispondenza dell'evento sia a distanza di tempo, pensando consciamente o inconsciamente all'evento scatenante.

Assunzione di farmaci.

Il cardiopalmo può anche essere provocato dall'utilizzo di alcuni farmaci i quali possono interferire con il normale ritmo cardiaco. Tra questi abbiamo farmaci decongestionanti, per l'asma, vasodilatatori, anticolinergici e farmaci simpaticomimetici.

Assunzione di sostanze stimolanti:alcol, caffeina, ginseng.

L’assunzione di integratori alimentari contenenti sostanze stimolanti come il ginseng o il guaranà, l'abuso di alcol, di caffeina, di teina e di nicotina (per esempio i fumatori che consumano molte sigarette) e l'assunzione di alcune droghe come le anfetamine e la cocaina, può provocare la comparsa di cardiopalmo. Tutte queste sostanze, infatti, al pari dei farmaci interferiscono con il normale ritmo cardiaco e lo alterano.

Sintomi associati alla sensazione di "cuore in gola".

Il sintomo principale del cardiopalmo è l'avvertire il battito cardiaco che risulta anormale sia nell'intensità che nella regolarità (possiamo avere infatti fenomeni di tachicardia, cioè aumento del battito cardiaco, o di bradicardia cioè diminuzione del battito cardiaco). A questo sintomo, ed in base alla causa che ha determinato l'insorgenza delle palpitazioni, se ne possono associare altri, come per esempio:

  • Brividi di freddo: quando compaiono brividi di freddo insieme a palpitazioni è possibile che si stia per verificare un attacco febbrile oppure che vi sia un abbassamento di pressione o di glicemia.
  • Astenia e stanchezza: la sensazione di debolezza che può accompagnare le palpitazioni può essere sintomo di anemia.
  • Dispnea: l'affanno e la fame d'aria insieme alle palpitazioni rappresentano dei sintomi molto importanti che devono far pensare ad un problema cardiaco come uno scompenso.
  • Vertigini e tremori: se insieme alle palpitazioni si accusano tachicardia, giramenti di testa, sensazione di vertigine e tremori è possibile che vi sia in atto una crisi ipoglicemica, cioè che la glicemia si sia abbassata al di sotto del valore normale.
  • Nausea e vomito: sensazione di nausea ed episodi di vomito, associati a palpitazioni, possono essere provocati da patologie gastriche.

Attenzione ai sintomi dell’infarto!

Tuttavia se insieme a palpitazioni, nausea e vomito si associano anche sensazione di costrizione al petto, formicolio alle mani e dolore al braccio sinistro è bene correre subito al pronto soccorso poiché potrebbe trattarsi di infarto.

Che fare? Quali sono i rimedi e le terapie possibili?

I rimedi naturali: fitoterapia, omeopatia e norme comportamentali possono tenere sotto controllo le palpitazioni.

Diverso è il caso in cui le palpitazioni siano correlate a problemi di natura patologica, in quel caso potrebbe essere necessaria una terapia di tipo farmacologico da stabilire in base alla patologia scatenante.

Rimedi naturali.

I rimedi naturali possono essere utilizzati nel caso in cui le palpitazioni siano legate a cause non patologiche e possono essere rimedi di tipo omeopatico, fitoterapico oppure semplici norme comportamentali.

Tra i rimedi di tipo fitoterapico possiamo citare:

Biancospino.

Questa pianta contiene, tra i suoi principi attivi, sostanze come flavonoidi, proantocianidini e vitexina, i quali hanno molteplici azioni tra cui quella di prevenire l'alterazione della funzionalità del cuore. Inoltre tali principi attivi conferiscono al biancospino proprietà rilassanti e calmanti che possono aiutare a ridurre ansia e stress. Può essere assunto in gocce o sotto forma di infuso o tisana e la posologia è dipendente dai casi.

Approfondisci le proprietà del biancospino.

Fiori di Bach.

I fiori di bach sono una preparazione fitoterapica che prevede di utilizzare degli estratti (o tintura madre) di fiori, diluiti in acqua e alcol (solitamente brandy) o aceto di mele. Per le palpitazioni si consiglia di miscelare le tinture madri di Cherry Plum, utile per riuscire a controllarsi, Star of Bethlem, utile per la gestione dello stress, Oak, per combattere l'ansia, e Rescue Remedy per tenere sotto controllo la tachicardia. Solitamente si miscelano 2 gocce per ogni tintura madre in una boccetta da 30 ml contenente due parti di acqua e una di conservante (brandy o aceto di mele) e se ne assumono 4 - 8 gocce al giorno.

Valeriana.

La valeriana contiene oli essenziali, alcaloidi e flavonoidi, principi attivi che le conferiscono proprietà calmanti, rilassanti e coadiuvanti il sonno e il riposo. Si assume sottoforma di compresse oppure di infuso o tisana. La posologia varia in base ai casi, per le compresse è solitamente di 3 al giorno, mentre per l'infuso se ne utilizzano circa 3 grammi da porre in infusione in una tazza di acqua calda.

Omeopatia.

Tra le preparazioni omeopatiche sono particolarmente indicate per la terapia delle palpitazioni abbiamo Nux vomica, Lachesis, Ignatia amara, e Aconitum napellus, che derivano sia da piante (come per esempio l'albero della stricnina) sia da estratti animali (per esempio il veleno di un serpente).Tali rimedi vanno assunti nelle composizioni di 30 CH e 200 CH, particolarmente indicate per il trattamento dell'ansia.

Norme comportamentali.

Infine per quanto riguarda le norme comportamentali possiamo consigliare di:

  • Evitare di bere caffè o thè e di assumere integratori e alimenti a base di sostanze eccitanti o stimolanti.
  • Prediligere pasti leggeri, privi di grassi e cibi pesanti, e ricchi di frutta, verdure e fibre.
  • Ridurre o eliminare il consumo di superalcolici.
  • Cercare di evitare situazioni stressanti e provare a tenere a bada l'ansia mediante tecniche di rilassamento o discipline quali lo yoga e il pilates.

Quando preoccuparsi e ricorrere ai farmaci?

Non è possibile fare un elenco di farmaci adatti alla cura delle palpitazioni come patologia in quanto esse rappresentano un sintomo, per cui la cura farmacologica verrà stabilita dal medico in base alla patologia. Tuttavia vi sono farmaci che possono essere utilizzati nel caso in cui il cardiopalmo sia legato a problemi di natura non patologica, in particolare a fenomeni di ansia o di stress. Tra questi abbiamo dei farmaci sedativi, come per esempio:

  • Bromazepam: conosciuto con il nome commerciale di Lexotan, questo farmaco è indicato per coloro che soffrono di ansia, palpitazioni e insonnia. La posologia viene stabilita dal medico in base ai casi.
  • Diazepam: conosciuto con il nome commerciale di Valium, questo farmaco, al pari del bromazepam è utile per il trattamento di sindromi ansiose ed insonnia. Anche in questo caso la posologia va stabilita in base ai casi.

Solitamente le palpitazioni sono benigne e riconducibili a un'extrasistole ma talvolta possono avere cause molto diverse. In ogni caso sarà il medico a decidere il tipo di terapia più indicata ed eventualmente  un cardiologo rimanderà ad eseguire esami specifici come l'elettrocardiogramma o l'ecocardiogramma.

 

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