Stress ossidativo: cos’è? Sintomi, cause, rimedi e conseguenze per la salute

Ultimo aggiornamento: 15 Marzo 2019

Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Lo stress ossidativo è una condizione causata dall'eccessiva produzione di radicali liberi da parte dell'organismo, che non riesce più a smaltirli normalmente. Questa situazione ha gravi conseguenze per la salute, con sintomi come invecchiamento cutaneo, patologie cardiovascolari e neurodegenerative e, in generale, danni cellulari. Ma quali sono le cause dell'aumento incondizionato dei radicali liberi? E quali i rimedi? Approfondiamo il tema!

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
    1. Come si formano i radicali liberi
    2. Effetto dei ROS
  2. Cause
    1. Esposizione alle radiazioni
    2. Fumo ed alcol
    3. Dieta scorretta
    4. Genetica
    5. Patologie metaboliche
    6. Sforzo fisico
    7. Danno mitocondriale
    8. Sostanze chimiche
  3. Sintomi e conseguenze
    1. Invecchiamento cutaneo
    2. Capelli
    3. Infertilità
    4. Psoriasi
    5. Fibromialgia
    6. Infarto, ipertensione o ictus
    7. Parkinson e Alzheimer
    8. Steatosi epatica
    9. Osteoporosi
    10. Vitiligine
    11. Tumori
    12. Tiroide
  4. Come si diagnostica?
    1. Test FORT
    2. Test d-ROMs
  5. Rimedi
    1. Alimentazione
    2. Integratori
  6. Prevenzione

Cos'è lo stress ossidativo?

Ormai se ne sente parlare molto spesso, ma cosa si intende con "stress ossidativo"? Per la precisione, si tratta di un'alterazione dell'equilibrio tra la formazione e l'eliminazione delle specie ossidanti fisiologicamente prodotte nel nostro organismo. Queste ultime, meglio conosciute con il nome di radicali liberi, possono formarsi in misura maggiore a causa di stress, cattivo stile di vita, eccessiva esposizione ai raggi solari o dieta scorretta.

In tali circostanze, i sistemi di difesa antiossidanti dell'organismo non riescono a contrastare i radicali liberi che causano il tanto temuto stress ossidativo. In realtà, esso stesso in sé non apporta danni diretti, ma è causa di patologie secondarie, alcune delle quali anche molto gravi.

Come si formano i radicali liberi?

Per comprendere bene cosa sia lo stress ossidativo è necessario conoscere il meccanismo con cui vengono prodotti gli agenti ossidanti. I radicali liberi, più diffusi sono i cosiddetti ROS "specie reattive dell'ossigeno"e si formano nell'organismo a partire dai numerosi processi biochimici in cui è presente l’ossigeno. In particolare:

  • I processi di riduzione dell'ossigeno in acqua che avvengono a livello delle membrane dei mitocondri producono il radicale anione superossido.
  • Se due molecole di anione superossido si combinano insieme, danno origine al perossido di idrogeno, un radicale molto attivo, capace di attraversare la membrana cellulare in maniera rapida.
  • Dalla reazione di ioni metallici e perossido di idrogeno si forma il radicale ossidrilico, uno dei ROS più reattivi.

Effetti dei ROS.

I radicali liberi così prodotti sono specie instabili che necessitano del legame con le strutture cellulari per riuscire a stabilizzarsi.

Quando uno di essi si lega ad una cellula si dice che la struttura cellulare viene ossidata.

I radicali si legano, e quindi danneggiano, tre categorie di macromolecole:

  • DNA, determinando danni e mutazioni che sono la principale causa dell’invecchiamento cellulare e dell’insorgenza del cancro
  • Lipidi, la perossidazione lipidica provoca danno alla membrana plasmatica rendendola permeabile il che provoca malattie degenerative e cancro.
  • Proteine, l’ossidazione delle proteine e soprattutto degli aminoacidi danneggia le funzioni proteiche.

Normalmente, i radicali liberi vengono neutralizzati dai sistemi antiossidanti, quali gli importantissimi enzimi glutatione e superossido dismutasi, ma, in caso di eccessiva produzione degli agenti ossidanti, la cellula non riesce a neutralizzarli tutti e di conseguenza questi si accumulano, provocando la condizione di stress ossidativo.

Puoi approfondire come combattere i radicali liberi

Quali sono le cause dello stress ossidativo?

I motivi della comparsa di stress ossidativo ovvero della aumentata produzione di radicali liberi nell'organismo sono legati a diverse condizioni esterne all'organismo quali:

L'esposizione prolungata a radiazioni ionizzanti(raggi ultravioletti, raggi x)

L’esposizione e radiazioni a radiazioni ionizzanti provoca alterazioni sia delle funzioni che della struttura cellulare. Esponendosi ai raggi solari, senza un’adeguata protezione, aumentano i fenomeni di ossidazione nell'organismo grazie ai raggi UV che non solo incrementano la produzione di radicali liberi, ma provocano anche danni diretti al DNA. Anche l’esposizione ai raggi X utilizzati per alcune indagini diagnostiche come le radiografie o la tac, intensifica i fenomeni di ossidazione.

Il fumo di sigaretta e abuso di alcol.

Fumare, abuso di bevande alcoliche e soprattutto i superalcolici sono attività altamente ossidanti e, pertanto, aumentano a dismisura la produzione di radicali liberi, con il conseguente stress ossidativo.

Una dieta povera di frutta e verdura.

Ingerire quantità insufficienti di frutta e verdura può essere molto dannoso, poiché in questi alimenti sono contenute tantissime sostanze antiossidanti che aiutano l'organismo a neutralizzare i radicali liberi in eccesso.

La predisposizione genetica.

Possono esserci anche cause genetiche alla base di una minore funzionalità dei sistemi antiossidanti endogeni (enzimi catalasi, superossido dismutasi e glutatione). In conseguenza di ciò, l'organismo sarà meno in grado di contrastare i radicali liberi, i quali produrranno stress ossidativo.

Le patologie metaboliche.

Diabete, sovrappeso e obesità (che insieme all'ipertensione costituiscono la sindrome metabolica) provocano stress ossidativo; in caso di diabete (compreso quello gestazionale), gli alti livelli di glicemia causano un aumento dei fenomeni ossidativi; l'obesità e il sovrappeso producono, invece, infiammazioni a livello degli adipociti (cioè delle cellule costituenti il tessuto adiposo), avendo come effetto un eccesso di radicali liberi.

Un eccesso di attività fisica (specialmente aerobica).

L’avresti mai detto che eccedere con gli allenamenti non è affatto positivo per la salute? Invece è proprio così! Infatti, quando il muscolo è attivo durante lo sport, a causa dell’eccessiva accelerazione del metabolismo cellulare, trasforma il 2-5% dell'ossigeno in radicali liberi. Pertanto, se pratichi attività sportiva in maniera eccessiva, sappi che a lungo andare potresti soffrire di stress ossidativo.

Un danno mitocondriale.

Se in qualche modo viene danneggiato il mitocondrio (organelli addetti alla respirazione cellulare), dove si trovano alcuni sistemi enzimatici antiossidanti, può crearsi o aumentare lo stress ossidativo; le cause del danneggiamento possono essere varie, come l'esposizione a tossine, l'ipossia cellulare o anche lo stesso aumento dei radicali liberi.

L'esposizione a sostanze chimiche.

Chi è spesso a contatto con metalli pesanti, benzene, reagenti chimici e industriali, a causa della capacità di queste sostanze di aumentare i processi di ossidazione dell'organismo, può andare soggetto a stress ossidativo.

Sintomi e conseguenze dell’eccesso di radicali liberi.

Sebbene lo stress ossidativo non sia una vera e propria patologia riconosciuta, tuttavia può portare a numerosi disturbi.

Quando i danni cellulari sono irreversibili si innesca un meccanismo detto di apoptosi o morte programmata della cellula. Se invece i danni sono di entità ridotta consentono il funzionamento della cellula, ma causano diverse condizioni patologiche o degenerative.

Invecchiamento cutaneo.

L'invecchiamento cutaneo è uno dei principali sintomi di stress ossidativo e si manifesta con pelle secca, poco elastica e tendente a formare rughe specialmente sul viso.

Problemi ai capelli.

Un eccesso di radicali liberi danneggia la capigliatura, dal bulbo pilifero al capello vero e proprio, provocando caduta, fragilità e tendenza a spezzarsi, ma anche insorgenza di doppie punte e comparsa di capelli bianchi.

Infertilità.

Troppi radicali liberi possono essere dannosi per tutte le cellule dell'organismo, compresi ovuli e spermatozoi implicati nella fertilità. Pertanto, lo stress ossidativo può essere una causa di infertilità sia maschile che femminile.

Psoriasi.

Questa patologia infiammatoria della pelle è causata da uno squilibrio del sistema immunitario. Sebbene le cause effettive non siano ancora ben conosciute, si pensa che lo stress ossidativo sia una concausa di malattia poiché contribuisce all'aumento dei fenomeni infiammatori.

Fibromialgia.

Sebbene vi siano ancora ricerche in corso, pare che l'insorgenza di questa patologia, che provoca un dolore muscolare cronico associato a rigidità delle articolazioni, possa essere correlata alla presenza di stress ossidativo. Sembrerebbe, infatti, che rigidità articolare e dolori ai muscoli siano una risposta dell'organismo all'eccesso di radicali liberi presenti. Tale conclusione, però, non è stata ancora confermata.

Patologie cardiovascolari.

I radicali liberi ossidano molte strutture cellulari, tra cui i lipidi, causando un fenomeno noto come perossidazione lipidica. Quando ciò avviene, possono insorgere placche aterosclerotiche, che sono spesso causa di problemi cardiovascolari come infarto, ipertensione o ictus.

Malattie neurodegenerative.

La perossidazione lipidica sopra descritta, insieme agli altri danni cellulari a scapito di proteine e DNA, può indurre anche patologie neurodegenerative come il morbo di Parkinson e l'Alzheimer.

Steatosi epatica.

Sembra che lo stress ossidativo possa essere una concausa di questa patologia consistente nell'accumulo di grassi nel fegato. Probabilmente, ciò è dovuto ai processi di ossidazione lipidica causati dai radicali liberi.

Osteoporosi.

Una delle principali cause di osteoporosi (una patologia che causa demineralizzazione e fragilità delle ossa) è proprio lo stress ossidativo. La correlazione tra le due condizioni sarebbe da imputare ai danni cellulari causati dai radicali liberi.

Vitiligine.

Questa patologia provoca ipopigmentazione della cute, cioè comparsa di chiazze biancastre sulla pelle in alcune zone, per una ridotta concentrazione di melanina. Lo stress ossidativo sembrerebbe essere una delle principali concause di tale disturbo, in quanto nei soggetti affetti si avrebbe un deficit di enzima catalasi, che neutralizza il radicale perossido di idrogeno.

Tumori.

Lo stress ossidativo è una delle maggiori concause nell'insorgenza del cancro. Questa correlazione è dovuta ai danni che i radicali liberi causano a DNA e proteine, i quali si traducono nella mancata regolazione dei processi di crescita e morte cellulare.

Disturbi alla tiroide.

Anche il metabolismo tiroideo può essere influenzato dallo stress ossidativo, infatti, i danni causati alle cellule possono provocare sia l’infiammazione del tessuto tiroideo, sia problemi nella sintesi degli ormoni tiroidei.

Come vedi, sono veramente tanti i problemi causati dallo stress ossidativo, per cui diventa fondamentale diagnosticare l’esistenza di questa condizione.

Con quali esami si diagnostica lo stress ossidativo?

Abbiamo visto che dei valori elevati di stress ossidativo provocano l'insorgenza di numerose patologie ed è, quindi, molto importante effettuare una corretta diagnosi per poter intervenire il più tempestivamente possibile.

Ad oggi, tale valutazione può essere eseguita mediante i seguenti esami:

Test FORT (Free Oxygen Radicals Test).

E’ un test colorimetrico (basato su un cambiamento di colore) che misura la capacità di alcuni metalli (in particolare di quelli definiti di transizione) di scindere i radicali liberi presenti nel campione da analizzare. Si pone, quindi, il campione di plasma del paziente a contatto con i reagenti metallici e, mediante reazione colorimetrica, si determina la quantità di radicali liberi presenti.

Test d-ROMs (Reactive Oxygen Metabolites).

E’ un test che misura la capacità ossidante del campione di plasma del paziente, mettendolo a contatto con una sostanza cromogena, cioè che cambia colore in base alla quantità di radicali liberi presenti. Viene eseguito in associazione con il BAP test (Biological Antioxidant Potential), un esame che rileva la quantità di antiossidanti presenti nell'organismo, mediante uno strumento chiamato FRAS (Free Radical Analytical System).

Dai test sopra elencati possiamo, dunque, conoscere lo stato di stress ossidativo del nostro organismo, in termini di valori numerici dei radicali liberi, che nel test d-ROMs si misurano in unità Carratelli (abbreviato CARR) e si associano alla concentrazione in micromoli (microM) di antiossidanti presenti.

Il bilancio ossidativo ottimale secondo il test d-ROMs si ottiene quando i radicali liberi hanno un valore compreso tra 250 e 300 CARR, mentre gli antiossidanti sono presenti in concentrazione superiore a 2200 microM.

Alla luce di questo, abbiamo:

  • Iporeattività assoluta e relativa (valori più bassi del normale), quando i radicali liberi hanno un valore inferiore ai 250 CARR e gli antiossidanti sono presenti rispettivamente in concentrazione inferiore o superiore a 2200 microM.
  • Stress ossidativo relativo quando i valori di radicali liberi sono di 250-300 CARR e valori di antiossidanti inferiori a 2200 microM.
  • Stress ossidativo potenziale quando i valori di radicali liberi sono superiori a 300 CARR e quelli di antiossidanti superiori a 2200 microM.
  • Stress ossidativo assoluto quando i valori di radicali liberi sono superiori a 300 CARR e quelli di antiossidanti inferiori a 2200 microM.

Invece, per quanto riguarda il test FORT i valori sono diversi e vengono espressi in unità FORT. In base ai risultati dell’esame avremo:

  • Valori considerati normali quando le unità FORT sono inferiori a 300-310.
  • Valori al limite (borderline) quando le unità FORT sono comprese tra 300 e 330.
  • Condizione di stress ossidativo quando le unità FORT sono superiori a 330.

Una volta conosciuto lo stato di stress ossidativo attraverso queste analisi, si può intervenire mediante l'assunzione di antiossidanti, ricordando sempre che la prevenzione è la migliore strategia anche in questo caso.

Come combatterlo? I principali rimedi per combattere i radicali liberi.

Lo stress ossidativo non va assolutamente trascurato, ma per fortuna si può combattere mediante l'assunzione di sostanze antiossidanti molto benefiche per l’organismo.

Approfondisci tipologie e benefici degli antiossidanti.

Dieta a base di frutta e verdura.

La dieta ricca di antiossidanti prevede il consumo soprattutto di:

  • pomodori (contenenti licopene),
  • agrumi e kiwi (contenenti vitamina C),
  • semi oleosi (contenenti vitamina E),
  • frutti rossi (contenenti antociani, polifenoli e flavonoidi),
  • frutta e verdura di colore arancione come albicocche e carote (contenenti carotenoidi).
  • uova, formaggio, latte (contenenti vitamina A)

Puoi approfondire quali sonoi gli alimenti antiossidanti.

Integratori sia farmaceutici che fitoterapici (estratti da diverse piante).

Gli integratori consigliati per contrastare i radicali liberi sono:

  • antiossidanti contenenti flavonoidi, polifenoli, antociani e carotenoidi,che aiutano a potenziare le sostanze antiossidanti endogene ed a bilanciare il rapporto con i radicali liberi.
  • integratori di vitamine e minerali, in particolare complessi multivitaminici contenenti vitamina A, C ed E, e di minerali quali zinco, magnesio e selenio che svolgono una funzione antiossidante.
  • Integratori di acidi grassi essenziali appartenenti alla famiglia degli omega-3 e omega-6 (che però si possono assumere in buone quantità anche con il pesce azzurro) che sono antinfiammatori ed aiutano a proteggere la membrana cellulare.
  • Integratori di glutatione e coenzima Q10, antiossidanti naturalmente prodotti dall'organismo umano, che possono essere assunti anche per via esogena.
  • Integratori di OPC, cioè le proantocianidine oligomeriche, estratte dalla corteccia del Pino Marittimo e della Vitis Vinifera (la vite da uva). La corteccia del pino marittimo, infatti, contiene tra i suoi principi attivi il picnogenolo, che protegge sia le cellule della pelle che quelle del cuore e dei vasi sanguigni. La vite, invece, è ricca di resveratrolo, principio attivo dalle proprietà antinfiammatorie e antinvecchiamento.

In ogni caso, prima di iniziare ad assumere qualsiasi integratore, ti raccomandiamo di chiedere sempre il parere del tuo medico curante, affinché con la sua professionalità possa indirizzarti verso la terapia più adatta a te.

L’arma più efficace contro lo stress ossidativo? La prevenzione.

Il modo migliore per non soffrire di stress ossidativo, quando si riesce a intervenire in tempo, è sicuramente la prevenzione, che permette di creare e mantenere una forte barriera antiossidante. In particolare, per evitare l’attacco degli agenti ossidanti, ti consigliamo di:

  • Svolgere uno stile di vita attivo, rinunciando alla sedentarietà che favorisce l'aumento di peso.
  • Praticare uno sport ma senza esagerare, bastano 2-3 volte a settimana di allenamento oppure 30-40 minuti al giorno di passeggiata a passo sostenuto.
  • Seguire una dieta sana e varia, in cui non devono mancare frutti rossi, pomodori, carote, agrumi, kiwi, e spinaci; a ciò vanno aggiunti anche il pesce azzurro, ricchissimo di acidi grassi insaturi, e i semi oleosi, così come, in generale, tutti gli alimenti contenenti sostanze antiossidanti (vitamina A, C ed E, polifenoli, antociani, flavonoidi, resveratrolo, carotenoidi e licopene).
  • Evitare l'abuso di alcol e il fumo di sigaretta, poiché entrambe le cose favoriscono l’aumento di radicali liberi.
  • Non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata e non dimenticare mai di utilizzare creme con filtri solari protettivi, per non danneggiare la struttura cellulare della pelle.
  • Non abusare di indagini diagnostiche non necessarie, quali radiografie e tac, che, come abbiamo già detto, possono accelerare i processi di ossidazione.
  • Tenere sotto controllo la glicemia (una delle maggiori cause di stress ossidativo), sia assumendo pochi zuccheri attraverso dolci, bevande zuccherate, caramelle e così via, sia introducendo nella propria dieta cereali integrali e alimenti a basso indice glicemico.

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Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

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