Sai che esistono rimedi naturali per le emorroidi, sia esterne che interne? Sono dei trattamenti di tipo non medico-farmacologico, alcuni dei quali casalinghi e utili per ridurre la sintomatologia. Ma si può ricorrere anche alla fitoterapia oppure seguire un’alimentazione appropriata per attenuare il disturbo. Scopri con noi tutti i dettagli!
Quando si parla di rimedi naturali per le emorroidi, ci si riferisce a tutti quei trattamenti che non prevedono l'utilizzo di farmaci o di strategie medico-chirurgiche e che quindi non possono curare la patologia, ma alleviare i sintomi grazie a particolari sostanze in essi contenute. In particolare, questa dicitura comprende:
I rimedi casalinghi o "della nonna", come i lavaggi con acqua e bicarbonato, l'applicazione di vaselina e gli impacchi con ghiaccio o acqua fredda che trovano il loro fondamento nella saggezza dei nostri avi.
Le preparazioni fitoterapiche a base di erbe contenenti principi attivi utili per rafforzare le pareti dei vasi sanguigni, o ad azione lenitiva ed antinfiammatoria.
I preparati omeopatici, come l'utilizzo di granuli di Sepia o Nux vomica o le pomate quali Avenoc che, secondo la medicina omeopatica, contengono sostanze capaci di provocare sintomi analoghi a quelli delle emorroidi e che quindi sono anche capaci di alleviarli.
L'aromaterapia, che sfrutta le proprietà degli oli essenziali estratti da alcune piante quali menta, limone e cipresso. Nonostante l'uso terapeutico della medicina olistica è stato riconosciuto fin dall'antichità, ad oggi, i benefici sono ancora da dimostrare con ulteriori studi.
L'agopuntura o la digitopressione, che, secondo la medicina tradizionale cinese, intervengono applicando degli aghi o una lieve pressione su alcuni punti ben precisi.
I fiori di Bach, come Crab Apple, che sono una medicina alternativa per riequilibrare l'intero organismo. La medicina tradizionale non riconosce a tali rimedi alcun potere curativo se non quello dell'effetto placebo.
L'alimentazione, nella quale devono abbondare mirtilli, agrumi e semi di lino, mentre sono da evitare alcol, caffè e cioccolato.
Cominciamo ad approfondire il discorso nel prossimo paragrafo!
I rimedi della nonna riguardano praticamente ogni tipo di disturbo, chi non li ha mai sentiti nominare? Quelli per la cura delle emorroidi, sanguinanti o esterne, molto fastidiose perché provocano bruciore e prurito, consistono in una serie di preparazioni casalinghe considerate di "primo soccorso". Ecco alcuni consigli:
Eseguire dei lavaggi nella zona anale e perianale con acqua e sapone neutro, oppure con acqua e bicarbonato, sostanze che, avendo un effetto disinfettante e lenitivo, aiutano a ridurre prurito e bruciore.
Porre sulla zona anale della ricotta fresca, la quale, secondo la tradizione, svolgerebbe azione decongestionante ed antinfiammatoria, aiutando quindi a ridurre il bruciore dovuto all'infiammazione. Il latticino deve essere steso, con uno spessore di circa 1 cm, su una garza sterile, che va poi posta tra le natiche, a livello dell'ano, e lasciata in posa una notte intera.
Mettere sulla zona anale, mediante l'utilizzo di carta igienica, un po' di vaselina che, per la sua azione lenitiva, aiuta a ridurre l'infiammazione ed il bruciore ad essa associato.
Puoi approfondire le proprietà della vasellina.
Applicare del ghiaccio, dal potere decongestionante ed antinfiammatorio, sulla zona interessata per circa 10-15 minuti, al fine di ridurre la sintomatologia legata alle emorroidi.
Riempire una borsa di acqua calda e, dopo averla posizionata tra i glutei, sedercisi sopra. Si verrà a creare un ambiente caldo favorevole alla circolazione, che ridurrà il fenomeno infiammatorio. In alternativa fare un bagno caldo, mettendosi in posizione seduta nella vasca piena di acqua bollente e rimanendo in immersione per 10-15 minuti.
Sfruttare le proprietà antinfiammatorie e decongestionanti dell'argilla verde, da sempre utilizzata dalla medicina alternativa, con la quale si può realizzare un impacco per la zona anale e perianale. Come? Miscelando un paio di cucchiai di tale sostanza con dell'acqua fredda, fino ad ottenere un impasto cremoso. Successivamente si spalma il composto su una garza sterile (con uno spessore da un minimo di 0,5 cm ad un massimo di 2 cm) e si posiziona a livello anale tra i glutei, dove deve rimanere per un tempo variabile in base ai sintomi (da un'ora a una notte intera).
Fare il bidet con acqua e camomilla, quest'ultima nota per la sua azione lenitiva ed antinfiammatoria. Si porta a ebollizione circa mezzo litro d'acqua, poi vi si lasciano in infusione un paio di cucchiai di fiori di camomilla. Quando il tutto si è intiepidito, si filtra e si utilizza l'acqua per fare il bidet.
La fitoterapia può essere usata per il trattamento delle emorroidi? Questo metodo sfrutta l'azione di erbe contenenti principi attivi dal potere disinfiammante e che favoriscono la circolazione sanguigna, per ridurre la sintomatologia e così accelerare il processo di guarigione.
Infatti, la pratica fitoterapica, pur non essendo curativa, può essere utile per trattare i sintomi che derivano da emorroidi esterne e/o sanguinanti, ma anche per dare sollievo a quelle interne, sebbene queste ultime siano spesso asintomatiche. Ecco perché, in questo caso, il trattamento è preventivo e serve più che altro per evitare sanguinamenti! Tra le piante suggerite dalla fitoterapia per tale scopo possiamo citare:
Ippocastano: viene utilizzato in caso di emorroidi sanguinanti o come prevenzione per il sanguinamento grazie alla sua azione vasocostrittrice e decongestionante, ma anche per la capacità di prevenire la formazione di edemi infiammatori. Contiene, infatti, principi attivi quali escina, glucosidi triterpenici e cumarinici, flavonoidi, esculina, tannini e procianidine. Può essere utilizzato come estratto secco (in capsule, circa 800 mg al giorno), tintura madre o gemmoderivato (in entrambi i casi 40 gocce due volte al giorno) oppure come ingrediente di pomate da applicare localmente sulla zona.
Rusco: conosciuto anche con il nome di pungitopo, contiene resine, oli essenziali, ruscogenine e saponine steroidee. Ha azione vasoprotettrice ed antinfiammatoria, pertanto aiuta nel trattamento sia delle emorroidi sanguinanti che dei sintomi legati a questa patologia. La fitoterapia ne consiglia l'assunzione sotto forma di estratto secco (in compresse per un totale di 500-750 mg al giorno), di tintura madre (30-40 gocce al giorno), oppure come ingrediente di creme da applicare direttamente a livello anale.
Elicriso: contiene acetato di nerile, flavonoidi, triterpeni, geraniolo e neroli, dalle proprietà antinfiammatorie ed analgesiche. Inoltre ha la capacità di prevenire la formazione di edemi infiammatori (come avviene di solito in presenza di emorroidi) e può essere utilizzato per uso interno ed esterno. Nel primo caso si usa come infuso (porre in infusione per dieci minuti un cucchiaio di fiori di questa pianta in una tazza di acqua bollente, filtrare il tutto e bere fino a quattro tazze al giorno) o di tintura madre (35 gocce tre volte al giorno), nel secondo caso come decotto (portare a ebollizione una tazza di acqua fredda ed un cucchiaio di fiori, far bollire per un paio di minuti, lasciare poi in infusione per circa dieci minuti ed applicare il preparato, filtrato, mediante una garza sterile o un batuffolo di cotone direttamente sulla parte da trattare), o come ingrediente di pomate per applicazioni locali.
Centella asiatica: contiene flavonoidi, tannini, acidi triterpenici e saponine triterpeniche che le conferiscono un'azione flebotonica, che aiuta cioè a rinforzare le pareti dei vasi sanguigni. Pertanto, in caso di emorroidi, può essere utile per prevenire sanguinamenti e infiammazione! Molto utilizzata dalla medicina indianaq sotto forma di estratto secco (in capsule, circa 800 mg in totale al giorno), di tintura madre (80 gocce in un litro d'acqua da bere durante l'arco della giornata) o di infuso (mettere in infusione per dieci minuti un cucchiaio di foglie della pianta in una tazza di acqua bollente e bere un paio di volte al giorno).
Ammamelide: contiene tannini solubili come l'acido amamelitannico, flavonoidi e triterpeni, i quali le garantiscono proprietà flebotoniche, vasoprotettrici, astringenti e antiemorragiche. Risulta, quindi, utile per il trattamento delle emorroidi infiammate e sanguinanti: si può trovare come ingrediente di pomate ad uso topico, oppure sotto forma di tintura madre (40 gocce due volte al giorno) o di infuso (lasciare in infusione per dieci minuti un cucchiaio di foglie in una tazza di acqua bollente, poi filtrare e bere due volte al giorno).
Equiseto: il contenuto di glucosidi flavonici, tannini ed equisetonina, dalle proprietà astringenti e cicatrizzanti, lo rende adatto per il trattamento delle emorroidi sanguinanti. Per uso interno si può assumere sotto forma di infuso (porre in infusione per dieci minuti un cucchiaio della pianta in una tazza d'acqua, filtrare il tutto e bere un paio di volte al giorno) oppure per uso esterno come decotto (portare a ebollizione per un paio di minuti 5 g di equiseto per 100 ml di acqua, lasciare in infusione da dieci a quindici minuti, poi filtrare ed applicare, una volta tiepido, direttamente sulla parte da trattare, mediante una garza o un batuffolo di cotone).
Calendula: pianta ad azione lenitiva, antinfiammatoria e decongestionante che aiuta a contrastare i sintomi legati all'infiammazione grazie al suo contenuto di mucillagini, sostanze amare, polisaccaridi, flavonoidi, acido salicilico e olio essenziale. Per il trattamento delle emorroidi si usa per lo più come componente di creme o pomate da applicare direttamente sulla zona anale e perianale.
Foglie di rovo: contengono tannini ed acidi organici, dalle proprietà astringenti ed antinfiammatorie. Per il trattamento delle emorroidi si utilizzano sotto forma di cataplasma, che si ottiene facendo bollire per mezzo minuto, in circa 500 ml di acqua, 50 g di foglie (le quali andranno tritate finemente). Il tutto deve poi essere filtrato e applicato a livello anale o perianale per circa una ventina di minuti.
Cipresso: ha proprietà flebotoniche, antiemorroidarie e vasoprotettrici grazie al contenuto di flavonoidi, tannini, polifenoli, proantocianidoli, olio essenziale ed acidi triterpenici. Si utilizza sotto forma di pomata, ad una concentrazione di principi attivi del 5-10%, oppure come tintura madre (20 gocce due volte al giorno).
Vite rossa: ricca di bioflavonoidi come le antocianidine e le proantocianidine, antocianine, flavonoidi come quercitrina, isoquercitrina e rutina, tannini e vitamina P, ha azione tonica, antinfiammatoria e vasoprotettrice. Si usa sotto forma di tintura madre (40 gocce tre volte al giorno) o di infuso (lasciare in infusione un cucchiaio di foglie in una tazza di acqua bollente per dieci minuti, filtrare il tutto e bere un paio di volte al giorno).
Aloe vera: grazie al suo contenuto di antrachinoni catartici, mucopolisaccaridi e glucomannani, ha proprietà antinfiammatorie e lenitive. Si utilizza come gel da applicare direttamente sulla parte interessata.
Dopo aver elencato i benefici della fitoterapia passiamo, invece, all’omeopatia, prassi terapeutica basata sul principio secondo cui “i simili si curano con i simili”! In che modo essa può rivelarsi utile?
Anche l’omeopatia può essere di aiuto contro le emorroidi principalmente sotto forma di granuli o di pomate da applicare localmente. Per quanto riguarda i granuli, tra i più efficaci possiamo citare quelli a base di:
Aloe: si usa in caso di emorroidi esterne e con la conformazione "a grappolo", la cui denominazione deriva dell’aspetto simile ad un grappolo d'uva, alla concentrazione 5 CH con una posologia di 5 granuli tre volte al giorno.
Aesculus ippocastanus: da utilizzare ad una concentrazione di 5 CH e con una posologia di 5 granuli al bisogno, attenua i sintomi acuti legati all'insorgenza di emorroidi, quali bruciore e prurito intenso.
Collinsonia: con una posologia di 5 granuli tre volte al giorno e ad una concentrazione di 5 CH, aiuta in caso di emorroidi sanguinanti.
Lachesis: utile per il trattamento delle emorroidi dolorose e quando, in corrispondenza di queste, si formano dei coaguli di sangue, si assume alla concentrazione di 5 o 9 CH in base ai casi e con una posologia variabile, che va da 3 a 5 granuli ogni ora se il dolore è acuto o di 3 granuli tre volte al giorno in presenza di dolore moderato.
Arnica: da usare alla concentrazione di 5 CH e con una posologia di 5 granuli ogni ora, questa pianta è indicata per il trattamento del dolore associato alle emorroidi.
Sepia: questo rimedio si consiglia nel caso di prolasso emorroidario legato a gravidanza e va assunto ad una concentrazione di 9 CH, 5 granuli una volta al giorno.
Nux vomica: efficace nel trattamento di emorroidi recidivanti, si utilizza alla concentrazione di 9 CH e con una posologia di 5 granuli tre volte al giorno.
Sulphur: se le emorroidi si accompagnano a sintomi quali bruciore, prurito e dolore, va assunto alla concentrazione di 5 CH con una posologia di 5 granuli da una a tre volte al giorno.
Graphites: quando oltre alle emorroidi compaiono ragadi anali, questo rimedio va usato ad una concentrazione di 9 CH, mentre la posologia consigliata è di tre granuli tre volte al giorno.
Per quanto riguarda le pomate omeopatiche, esse sono molto utili se le emorroidi si manifestano in gravidanza. Perché? Essendo prive di qualsiasi principio farmacologico, possono essere usate tranquillamente anche dalle donne in dolce attesa!
Puoi approfondire gli altri rimedi contro le emorroidi in gravidanza.
Chi soffre di questa dolorosa patologia anorettale, tuttavia, ha a disposizione anche degli alleati inaspettati… a tavola! Vuoi saperne di più?
La prima cosa da fare, in caso di emorroidi, sia come prevenzione che per non aggravare i sintomi e addirittura per migliorarli, è prestare attenzione all'alimentazione.
Quali sono gli alimenti da preferire?
E quali, invece, sono da limitare o evitare assolutamente? Vediamolo insieme!
Tra i cibi più indicati nella dieta contro le emorroidi figurano sicuramente quelli che aiutano a mantenere le feci morbide e a combattere la stipsi, ma anche quelli che contribuiscono a rafforzare le pareti dei vasi sanguigni.
Cosa mangiare, dunque? Ecco alcuni esempi:
Semi di lino e di psillio, che contengono delle mucillagini in grado di ammorbidire le feci e prevenire fenomeni di stipsi. In questo modo, l’assenza di sforzi durante l'evacuazione eviterà la conseguente fuoriuscita delle emorroidi. I semi di lino, inoltre, dalle proprietà emollienti e lenitive, contrastano tutti i fenomeni infiammatori interni.
Agrumi, ricchi di vitamina C, sostanza antiossidante che aiuta a mantenere in salute le pareti dei vasi sanguigni.
Mirtilli, more, ribes e frutti rossi in generale, che per il loro contenuto di flavonoidi, polifenoli e antociani, aiutano a migliorare la circolazione e a rafforzare le pareti dei vasi sanguigni.
Cereali integrali e vegetali ricchi di fibre, le quali rendono le feci morbide e quindi prevengono la stipsi, come fagiolini, finocchi, barbabietole, porri, cipolle, carciofi, zucchine e carote.
Crusca di avena, che aiuta la regolarità intestinale e contrasta la stitichezza.
Formaggi freschi, yogurt e latticini, utili per favorire il benessere della flora batterica intestinale e contrastare la stitichezza.
Alimenti ricchi di ferro come fegato di pollo o di vitello, melone, spinaci, prugne e albicocche secche, pistacchi e uvetta. Con il sanguinamento delle emorroidi si tende, infatti, a perdere questo minerale e, pertanto, l'alimentazione può aiutare a ripristinarne i livelli.
Alimenti ad azione antinfiammatoria naturale come l'aglio e lo zenzero. Tuttavia, essi vanno assunti con moderazione poiché, quando in eccesso, producono l'effetto opposto aggravando i processi infiammatori.
Occupiamoci, adesso, del rovescio della medaglia, ovvero cosa è meglio non mangiare!
Alcuni alimenti sono altamente sconsigliati quando si hanno le emorroidi, perché possono aggravare l'infiammazione o causare la stitichezza. Vuoi sapere quali?
Per esempio sono da scartare i seguenti:
Bevande a base di caffeina e di teina, bibite gassate, alcolici e superalcolici.
Spezie, condimenti acidi come l'aceto o il limone, peperoncino, pepe.
Cibi difficili da digerire come formaggi grassi e fermentati, fritture, condimenti a base di grassi animali o vegetali.
Cacao e cioccolata in generale.
Cereali raffinati e riso bianco.
Aglio e cipolla in dosi eccessive. A dosi moderate, invece, come già abbiamo accennato, possono dare giovamento all'infiammazione.
Alimenti troppo salati, sotto sale o sott'aceto.
A questo punto ti abbiamo spiegato quali sono i cibi amici e quali i nemici, affinché tu possa regolarti di conseguenza. Ora, come dice il proverbio: “uomo avvisato, mezzo salvato”!
Approfondimento: ci sono altri metodi per la cura di questa affezione? Oltre a quelli già citati, esistono anche rimedi naturali “alternativi” per il trattamento delle emorroidi, tra cui i più efficaci sembrano essere:
Ora che ti abbiamo dato tutte le informazioni necessarie, non ci resta che trarre le dovute conclusioni! |
Per concludere...
In chiusura dell’articolo, vogliamo riepilogare le varie possibilità esistenti per chi intenda curare le emorroidi interne ed esterne senza ricorrere a trattamenti farmacologici, i quali spesso apportano effetti indesiderati.
In presenza di tale patologia, bisogna sottoporsi in primo luogo a una visita approfondita dal proprio medico, per valutare la gravità della situazione. Fatto ciò, puoi scegliere di ricorrere ai “rimedi naturali”, definizione che comprende, come ormai sai, sia le preparazioni fitoterapiche sia l’omeopatia, ma anche l’assunzione di alimenti consigliati e gli immancabili rimedi casalinghi, che servono per lo più ad attenuare i sintomi dolorosi! Tutte queste pratiche terapeutiche sono accomunate dall’esigenza di lenire l’infiammazione in atto, combattere la stitichezza (il nemico numero uno per il disturbo emorroidale!) e rafforzare i vasi sanguigni.
Dunque, se le emorroidi ti tormentano, che aspetti a provare uno di questi metodi alternativi che, quanto meno, non fanno male al tuo organismo come molti farmaci?
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