Dipendenza da dolci: sintomi, cause e rimedi

Ultimo aggiornamento: 07 Ottobre 2020

Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

Esiste davvero la dipendenza da dolci? Se si, quali sono i sintomi e cosa la scatena? E soprattutto, cosa si può fare per combatterla? Proviamo a rispondere queste domande per combattere questa dolcissima ma pericolosa schiavitù!

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
    1. Come si sviluppa
  2. Sintomi
  3. Cause
    1. Alimentazione scorretta
  4. Conseguenze
    1. Obesità e diabete
    2. Cancro
    3. Malattie neurovegetative
  5. Rimedi
    1. Rimedi comportamentali
    2. Rimedi naturali
    3. Psicoterapia
    4. Farmaci

Dipendenza da dolci: cos’è?

La dipendenza da dolci è il bisogno mentale e fisico di consumare con frequenza cibi e bevande ricchi di zuccheri!

Questa necessità può comparire da bambini e mantenersi per buona parte della vita, oppure può esordire in adolescenza o età adulta, magari a seguito di eventi scatenanti sul piano fisico oppure psicologico.

Quando il consumo di questi alimenti si interrompe possono comparire veri e propri sintomi di astinenza.

Come si sviluppa la dipendenza da dolci?

Entro certi limiti, l’essere golosi di dolci non può e non deve essere considerato una patologia.

Come si passa, però, dalla sacrosanta acquolina in bocca davanti alla vetrina colorata ed invitante di una pasticceria, al non poter più fare a meno di mangiare notevoli quantità di zuccheri ogni giorno, per mesi o anni?

Per capire il meccanismo occorre anzitutto anzitutto conoscere i tipi di zuccheri e cosa li differenzia:

  • Gli zuccheri semplici naturali sono quelli presenti nella frutta (fruttosio e glucosio) ma anche nei latticini, sotto forma di lattosio (zucchero del latte). Hanno ottime proprietà nutritive, molte vitamine e minerali e vengono direttamente utilizzati dalle cellule per produrre energia. La presenza di fibre nella frutta e proteine nei latticini, ne rallenta l’assorbimento evitando pericolosi “picchi glicemici”.
  • I carboidrati complessi come ad esempio il pane, la pasta, il riso, pur non essendo dolci, contengono zuccheri e danno energia. Se non vengono introdotti in eccesso, non causano squilibri nell'organismo perché il corpo umano impiega tempo a scinderli in zuccheri semplici e dunque il glucosio da essi ricavato arriva alle cellule in modo più lento rispetto agli zuccheri raffinati.
  • Gli zuccheri semplici raffinati, lo zucchero per eccellenza, ovvero il saccarosio, è pieno di calorie e causa aumenti improvvisi della glicemia. L'uso prolungato può creare problemi anche molto seri alla salute

Quando vengono ingeriti questi zuccheri, le papille gustative, presenti sulla lingua, si attivano e inviano segnali al cervello il quale a sua volta attiva i meccanismi di ricompensa, cioè la produzione di ormoni come la dopamina associati a sensazioni di benessere.

Quando mangiamo quindi grandi quantità di cibi dolci e con frequenza i recettori della dopamina attivati troppo spesso e troppo di frequente, non funzionano più correttamente e creano una serie di conseguenze come perdita di controllo, desiderio incontrollabile di sostanze zuccherine dipendenza e assuefazione.

Sintomi: come si manifestano la dipendenza e l'astinenza da zuccheri.

Coloro i quali, più o meno consapevolmente, hanno un vero, potente e frequente bisogno di zuccheri e sono incapaci di gestirlo o controllarlo avvertono una serie di sintomi fisici e mentali, che la comunità scientifica ha dimostrato essere comparabili alle crisi d’astinenza indotte da droghe, nicotina o alcool.

I sintomi della dipendenza da zuccheri sono spesso nascosti e subdoli ma distinguono il semplice e comune golosone da quello che clinicamente viene detto “addicted”, cioè il “dipendente” vero e proprio:

  • Incapacità di controllare l’impulso a mangiare dolci dopo i pasti o in qualunque momento della giornata, persino di notte. Attenzione: non parliamo del fisiologico e semplice “desiderio” di una fetta di crostata ma di una vera e propria mancanza di controllo che ci spinge a mangiare dolci a stomaco pieno e pur volendo razionalmente evitare di farlo.
  • Mangiare dolci di nascosto. Quando le abbuffate di zuccheri incontrollabili, prendono il sopravvento, chi ne è “vittima” tende a vergognarsi, di fronte ad amici e parenti e finisce per dare sfogo al bisogno di zuccheri, di nascosto, lontano da sguardi indiscreti o “giudicanti”. Questo accade frequentemente anche in persone che non dovrebbero mangiare zuccheri, ad esempio, chi soffre di diabete e ci porta direttamente al prossimo sintomo.
  • Incapacità di controllarsi malgrado i problemi di salute, legati all'eccesso di zuccheri come diabete od obesità patologica. Le abbuffate di dolci in questi casi possono portare a stati di iperglicemia (eccessivo aumento di glucosio nel sangue) davvero pericolosi, se il corpo non è in grado di utilizzare e smaltire lo zucchero in eccesso.
  • Incapacità di controllare le quantità di zuccheri introdotti. I biscotti, in particolare sembrano creati appositamente per farci perdere il controllo. Sono piccoli, si mangiano in un solo boccone...Avevi detto soltanto 3... ma arrivato all'ultimo, il limite che ti eri imposto sembra ridicolo: Perché non posso mangiarne 5? Il risultato è mangiarne una confezione intera, scatenando il sintomo seguente.
  • Senso di colpa. E’ un altro segno evidente del comportamento dipendente dagli zuccheri. La mancanza di controllo spinge a mangiare dolci, di nascosto ed in quantità smodate. Purtroppo però, se questo ci appaga per qualche decina di minuti, ben presto lascia il posto al senso di colpa. La sensazione di frustrazione e fallimento può arrivare, in casi estremi, a forme di disgusto vero e proprio verso se stessi, scatenando nel tempo disturbi alimentari come la bulimia.
  • Tentativi di giustificare le abbuffate zuccherine. Altro sintomo piuttosto tipico, per lenire il senso di colpa, è trovare tutte le possibili scuse al comportamento fuori controllo. Lo stress, la cena o il pranzo troppo miseri e qualunque altra ragione che renda plausibile e comprensibile il ricorso massiccio ai dolci, appena messo in atto.
  • Assuefazione agli zuccheri. Si è infine davanti ad una “dipendenza patologica” quando, l’abitudine di consumare dolci, così come l’abbiamo descritta fin qui, produce un effetto di “assuefazione” che spinge chi ne è colpito, a ricercare quantità di dolci sempre maggiori per raggiungere lo stato di forte benessere e soddisfazione prima descritto.

Durante e dopo l’assunzione di zucchero, il corpo e la mente ritrovano equilibrio, i sintomi si dissolvono (anche se solo momentaneamente) ed i sensi del “goloso patologico” risultano fortemente appagati.

Proprio questa sensazione di piacere e tranquillità crea il terreno ideale per il mantenimento della dipendenza.

Quando invece gli zuccheri non vengono assunti si presentano I sintomi “dell’astinenza”:

  • Irritabilità e nervosismo anche estremi
  • Ansia
  • Iperventilazione
  • Vertigini
  • Ipersudorazione
  • Nausea
  • Sensazione di svenimento

Cause della dipendenza da dolci.

Al di là delle occasionali abbuffate “consolatorie” di gelato o biscotti, quando si è stressati e frustrati per le ragioni più disparate (rapporti turbolenti con i genitori, liti con il partner o i figli, problemi di lavoro, ansia o noia), le cause della dipendenza e dell’astinenza da dolci hanno meccanismi biochimici veri e propri.

La principale causa è l’alimentazione scorretta.

Un’alimentazione sregolata, priva o carente delle fibre contenute in frutta e verdura fresche e povera di proteine vegetali o animali magre, risulterà ricca di carboidrati e dolci!

Tutti gli alimenti che contengono zuccheri raffinati in grandi quantità, sono carenti di quei principi nutritivi (fibre, proteine, vitamine e minerali) in grado di rallentare la velocità di assorbimento dello zucchero stesso, da parte delle cellule e possono creare una serie di squilibri a livello metabolico e biochimico, in molti organi e tessuti del nostro corpo, tra cui intestino e sistema nervoso centrale.

l livelli elevatissimi ed improvvisi di glucosio circolante (picchi glicemici), dopo il consumo di zuccheri sotto forma di cibi o bevande, stimolano il pancreas, un organo importantissimo dell’apparato ghiandolare e digerente, a produrre insulina. Questo ormone, una volta immesso nel sangue, fa in modo che il glucosio penetri nelle cellule del corpo, dove verrà utilizzato e dunque smaltito. A seguito di ogni picco glicemico, la produzione di insulina pancreatica è davvero massiccia. Questo provoca, nel giro di poco tempo, uno stato di ipo-glicemia ovvero di eccessiva carenza di zuccheri nel sangue. Il nostro corpo allora, manda segnali potenti al cervello, dicendogli che occorre assumere di nuovo zuccheri, per colmare questa carenza! Si innesca un circolo vizioso in cui il bisogno di zuccheri (craving) diventa sempre più pressante.

Alla dipendenza fisica si associa quella mentale.La quantità abnorme di glucosio che improvvisamente arriva nelle nostre cellule, infatti, provoca il rilascio di potenti neurotrasmettitori cerebrali come la dopamina, capaci di dare forti sensazioni di soddisfazione e dunque creare uno stato di buonumore e talvolta di euforia.

I continui picchi di dopamina alterano la capacità cerebrale di valutare quanto zucchero serva davvero all'organismo, finendo per danneggiare in modo pericolosissimo anche le funzioni di autoregolazione dell’appetito e della sazietà.

In tal senso un famoso studio statunitense del National Institute of Health (NIH) pubblicato nel 2007, non solo stabilisce l’esistenza scientifica della dipendenza da zucchero ma anche che essa può essere comparata per sintomi ed effetti, alla dipendenza da droghe.

In linea di massima, il rilascio continuo e anomalo di mediatori chimici nel cervello, endorfine e antidepressivi endogeni come la serotonina, capaci di dare forte benessere, felicità e sollievo, è ciò che accade a seguito dell’assunzione di droghe come la cocaina e le metanfetamine.

Ed è ciò che crea e rafforza continuamente il meccanismo alla base di qualunque tipo di dipendenza fisica e psichica.

Le conseguenze che derivano dalla dipendenza.

La dipendenza da zucchero, provoca effetti molto seri che portano conseguenze sulla salute: obesità, problemi cardiaci, cancro, diabete, malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, depressione..

Troppi zuccheri favoriscono obesità, diabete.

Gli zuccheri sono necessari nella dieta dell’uomo, il glucosio, è, infatti, il carburante preferito dall'organismo. Essi, però devono essere assunti con moderazione.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità la dose giornaliera consigliata è pari a circa 50g o per una dieta da 2 mila kcal.

Un consumo eccessivo abbinato alla sedentarietà, determina insulino-resistenza, le cellule, cioè diventano insensibili all'insulina stessa, provocando molte condizioni patologiche quali iperglicemia, sovrappeso e obesità.

L’eccesso di zucchero favorisce l’insorgenza di alcuni tumori.

Gli studiosi sono d’accordo nel sostenere che c’è una relazione tra un alto consumo di cibi che alzano l'indice glicemico e la produzione di molecole infiammatorie, condizioni che a loro volta possono stimolare lo sviluppo di tumori.

Secondo uno studio pubblicato nel 2016 su Cancer Research sostiene che una dieta ricca di fruttosio favorisce la crescita del tumore al seno.

Lo studio è stato condotto su topi di laboratorio nutriti con grandi quantità di fruttosio, quantità che un essere umano non mangia normalmente. Comunque secondo lo studio il fruttosio, innalza l’indice glicemico e stimola la produzione di fattori infiammatori che favoriscono la moltiplicazione delle cellule cancerogene.

Lo zucchero causa malattie neurovegetative.

Un consumo eccessivo di zuccheri, secondo alcuni ricercatori della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, può essere nocivo per le cellule staminali del cervello fondamentali per i processi cognitivi, la memoria e la riparazione dei danni cerebrali.

Un minor numero di cellule staminali neurali può essere causa del declino cognitivo nell'anziano e provocare invecchiamento e malattie neurodegenerative.

Come superare la dipendenza da dolci?

Quando il goloso non è più tale ma diviene un vero e proprio “zucchero dipendente” e se, per giunta, si stanno già manifestando i segni fisici dell’eccesso di zuccheri assunti quotidianamente, come ad esempio:

  • Sovrappeso
  • Obesità
  • Ridotta tolleranza al glucosio con conseguenti alterazioni della glicemia, anche a digiuno (valori di glicemia a digiuno superiori a 110 mg/dl)
  • Insulino resistenza, ovvero bassa risposta cellulare all'insulina

Allora è il momento di correre ai ripari!

Rimedi “comportamentali” alla dipendenza da zuccheri.

Le indicazione pratiche e concrete per contrastare la schiavitù fisica e mentale da zucchero, possono riassunte in 3 passi, apparentemente semplici ma in realtà difficili da attuare e mantenere nel tempo.

Primo passo: seguire un’alimentazione corretta

Come abbiamo già chiarito in precedenza, tutte le categorie alimentari sono fondamentali per una buona salute, anche i carboidrati e gli zuccheri.

Quello che è opportuno fare, dunque, non è eliminarli ma imparare a sceglierli. La crisi d’astinenza è sempre in agguato e porta con sé frustrazione e rabbia. Per questa ragione è opportuno:

  • ridurre gradualmente gli zuccheri artificiali ed i cibi che li contengono, sostituendoli con alimenti dolci ma naturali, come la frutta fresca intera o frullata, magari accompagnata da cereali integrali, oppure congelata sotto forma di sorbetto. Da provare anche leggermente tiepida (basta farla a pezzetti, aggiungere poca acqua e lasciarla andare in un pentolino antiaderente finché non si ammorbidisce) in modo che il fruttosio in essa contenuto risalti e contrasti con la freschezza e l’acidità, ad esempio, dello yogurt naturale. Il cervello, in tal modo rieduca progressivamente i nostri sensi al piacere di mangiare cibi naturalmente dolci, accostandoli anche a sapori più aspri, acidi o pungenti, per fare il pieno di gusto!
  • Non eliminare totalmente i carboidrati dall'alimentazione, a meno che non sia un nutrizionista a consigliarlo. E’ opportuno sostituire il pane, la pasta ed il riso “bianchi”, con quelli integrali. Questi carboidrati complessi vengono ridotti dal corpo a zuccheri semplici ma le fibre rallentano molto questo processo. In tal modo ci si sentirà sazi, soddisfatti, pieni di energia ma senza picchi glicemici!  Anche quei tremendi colpi di sonno dopo i pasti a base di pasta o riso raffinati saranno solo un brutto ricordo!
  • Non esagerare con il consumo di carni, latticini o uova, soprattutto per non esagerare con i grassi animali.
  • Sostituire gli snack dolci a colazione, durante il giorno o la sera, con alternative gustose ma più sane. Un esempio? Al posto del cono gelato industriale, una bella coppa di ottimo yogurt naturale, arricchito da frutta fresca a pezzi, scelta tra le varianti di stagione. Il tutto ingolosito dalla frutta secca: noci, nocciole, mandorle e arachidi, possibilmente non sgusciate e non trattate,che forniscono proteine, grassi “buoni” e soddisfano il palato. Il sapore finale comunque dolce ma molto meno estremo, abituerà progressivamente le papille gustative ed il cervello ad una dolcezza più naturale e più salutare, allentando poco alla volta il rapporto di dipendenza dagli zuccheri raffinati.
  • Una volta al giorno, sostituire una porzione di dolci, ad esempio a colazione, come spuntino o dessert serale, con una di cereali integrali ricchi di fibre tipo fiocchi di avena o crusca d’avena, ravvivati con frutta di stagione con la buccia (mele, pere, susine, albicocche, pesche, frutti di bosco ecc.) latte scremato o yogurt naturale. Una colazione superba, un pranzo veloce sul lavoro, invece del solito panino ma anche un piacevole spuntino la sera, al posto di una scatola di biscotti. Sazietà, meno sonnolenza, più energia, intestino regolare e progressiva disintossicazione delle papille gustative dai potenti zuccheri artificiali! Sarà l’organismo stesso a chiedervi di aumentare progressivamente questo tipo di pasto a discapito dei dolci!

Modificando progressivamente il regime alimentare, ricordatevi di ripulire casa dalle tentazioni! Riempite dispense e frigorifero di cereali e carboidrati integrali e frutta e verdura ma preparatele già pronte all'utilizzo! Se il peperone o l’ananas sono già sbucciati sarà più pratico e semplice aggiungerli all'insalata!

Secondo passo: restare idratati.

Prima di tutto bevendo acqua! Non si può avere uno stile di vita sano e neppure combattere la dipendenza da zuccheri, se ci si dimentica di bere acqua, fondamentale anche per raggiungere più velocemente il senso di sazietà o individuare i sapori troppo dolci.

E’ bene evitare le acque aromatizzate o il thè freddo industriale! All'apparenza trasparenti e salutari, possono essere imbottiti letteralmente di zuccheri ed aromi artificiali e diventare anch'essi una fonte di dipendenza da dolci!

Se proprio non si riesce a bere l’acqua naturale allora berla aggiungendo una spremuta di limone, lime, arancia o mandarino.

Anche il tè freddo preparato in casa consente di scegliere l’aroma più gradito (limone, bergamotto, pesca e persino liquirizia, e di dolcificarlo il minimo indispensabile!

E soprattutto occorre abituarsi a bere acqua a stomaco vuoto e prima dei pasti o degli spuntini! Aiuta a saziarsi più in fretta e rieduca i sensi a riconoscere i sapori troppo dolci ed artificiali. Liquidi in eccesso diminuiti, reni perfettamente funzionanti ed anche pelle più giovane ed elastica ma soprattutto palato più sensibile ai sapori troppo dolci ed artificiali.

Vanno evitati anche succhi di frutta e centrifughe come sostituti dell’acqua o della frutta.

Bere solo quelli di frutta al 100% e senza zuccheri aggiunti. La soluzione migliore e più economica è preparali da se!

Frutta di stagione ma anche verdure come zucchine, sedano, carote, finocchi, possono essere combinati per ottenere bevande con gradi di dolcezza modulabili a seconda del vostro gusto.

Sono fonti eccellenti di liquidi, vitamine e minerali e, se assunti con costanza, possono essere un grandissimo alleato contro la dipendenza o l’astinenza dai gelati industriali e dai frappè del fast food!

Se vi piace la consistenza “smoothie”, basterà aggiungere al vostro succo o centrifuga, un paio di mele!

Ritrovata energia e potente disintossicazione dell’organismo ma anche enorme aiuto alle difese immunitarie. Vogliamo parlare anche dei soldi risparmiati per integratori alimentari di fibre o multivitaminici?

Terzo passo: fare regolare attività fisica

Tappa fondamentale per chiunque decida di rimettersi in forma fisicamente ma anche liberarsi dallo stress, dall'ansia e dalle dipendenze.

Tenere il corpo attivo e occupato è fondamentale anche per infondere energia positiva al cervello ed attenuare lo sconforto tipico di tutti i percorsi disintossicanti, dalla nicotina allo zucchero!

Non dimentichiamo che l’attività fisica provoca il rilascio di endorfine, mediatori cerebrali del buonumore e dell’appagamento!

Non è opportuno iniziare l’attività fisica, specie se intensa, senza un’alimentazione adeguata, la giusta idratazione oppure a stomaco completamente vuoto!

Il rischio è quello di ipoglicemia con capogiri, debolezza ed il tipico buco allo stomaco che ci spinge verso la prima gelateria o pasticceria!

E’ importante fare la giusta scorta di energia, da 1 a 3 ore prima dello sport. Ideali banane e mele (meglio senza buccia in caso di intestino sensibile) ma anche pane, fette biscottate o crackers.

I risultati sono spesso strabilianti: miglioramento delle funzioni cardiovascolari, riduzione del peso corporeo, migliore forma fisica, pensieri positivi, soddisfazione e soprattutto liberazione progressiva dalla schiavitù dell’accoppiata divano-dolci oppure PC-dolci o ancora TV-dolci.

Rimedi naturali contro la dipendenza da zuccheri

In aiuto ai cambiamenti di alimentazione e abitudini di vita che abbiamo visto fin qui, anche i fiori vengono in soccorso.

Secondo la medicina alternativa, hanno la capacità di positivizzare stati d’animo e sentimenti negativi.

In particolare i principi attivi contenuti nei mix di fiori di Bach, assunti per qualche settimana e con costanza, possono interferire con la richiesta continua di zucchero da parte del corpo ma soprattutto della mente.

I fiori principali sono:

  • Crab Apple: è il fiore del Melo selvatico il cui olio essenziale è indicato per stati d’animo ossessivi e paurosi soprattutto rispetto alla forma fisica ed all'aspetto esteriore del corpo. In floriterapia infatti, sembra capace di convertire queste sensazioni negative in amore verso se stessi, accettazione del proprio aspetto e serenità.
  • Honeysuckle: Il fiore del Caprifoglio, legato ai rimpianti ed al passato sarebbe capace, grazie al suo profumato e ricco olio essenziale di trasformare vecchi rimorsi in nuovi stimoli vitali.
  • St. John’s Worth: è il fiore giallo dell’Hypericum perforatum, i cui olii essenziali sono ideali nei casi di paure profonde e mancanza di controllo psichico, perché idonei a reindirizzare questi stati d’animo negativi verso altri positivi caratterizzati da maggiore forza e comprensione di sé.

Per la loro composizione e diluizione, è opportuno rivolgersi ad un esperto di medicine alternative oppure alle ormai numerose farmacie che trattano i Fiori di Bach.

Dipendenza da dolci: quando serve la psicoterapia.

Parliamo di una minoranza di casi, senza dubbio.

Eppure quando lo zucchero diventa un’ossessione, una droga per il corpo e per la mente e quando questo interferisce con la normale quotidianità di una persona, rendendo impossibile concentrarsi, lavorare, studiare o persino riposare, allora diventa necessario chiedere aiuto allo psicologo.

Ciò accade più frequentemente in certi momenti della vita, come l’adolescenza, oppure in occasioni di traumi fisici o emotivi che portano a rifugiarsi nei dolci per trovare sollievo da stati di angoscia, rabbia, dolore o paura incontrollabili.

Sfortunatamente in questi casi, non è possibile eliminare tutte le potenziali fonti di zuccheri e neppure riuscire a seguire un regime alimentare adeguato.

I percorsi psicoterapeutici sono molti, dalle terapie comportamentali, all'ipnosi ed alla psicanalisi, e presentano affinità con quelli per combattere la dipendenza da alcool, droghe e nicotina ed occorre scegliere il più adatto alla propria situazione, anche con l’aiuto di familiari o medico di base.

Esistono farmaci per curare la dipendenza da dolci?

E’ recente la notizia che alcuni farmaci utilizzati per combattere la dipendenza da nicotina possano essere efficaci anche per contrastare la dipendenza da dolci.

I farmaci in questione sono la Vareniclina e il bupropione, farmaci antagonisti del recettore della nicotina che pare inducano un meccanismo di compensazione che riduce la voglia di dolci, simile a quello che avviene per il fumo.

Lo studio condotto dai ricercatori dell’Istituto di Ricerca Traslazionale della Queensland University è stato pubblicato su su Plos One.

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

Apri Commenti Chiudi Commenti

CORRELATI
Argento colloidale: la guida completa Farmaci per dimagrire Dieta per ulcera gastrica: cosa mangiare? Cibi da evitare ed alimenti consigliati Cioccolato fondente: proprietà, benefici e calorie. Noci: proprietà, calorie, valori nutrizionali, benefici e controindicazioni Esercizi di ginnastica posturale

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.
Inulina: cos’è? Dove si trova? Proprietà, benefici, usi e controindicazioni Ritenzione idrica: cos’è? Sintomi, cause e rimedi Mercurio nel pesce: fa male? Tabella delle specie e rischi per la salute Zenzero: proprietà curative e dimagranti, usi e controindicazioni Depurare il fegato: alimenti, dieta e rimedi naturali Magnesio: proprietà, benefici, controindicazioni e rischi da carenza
BLOG WORKOUT SHIRT APP

© 2021 Ego360 Srl - Lumowell - riproduzione riservata - P.IVA 06882461210

Chi Siamo - Consulenti Scientifici - Contatti - Note legali - Privacy Privacy - Cookie Policy

Disclaimer: Le informazioni proposte da questo sito, sebbene siano il frutto dell'impegno e della competenza di professionisti del settore, non possono sostituire il parere di un medico. Devi sempre consultare il tuo professionista di fiducia prima di seguire le indicazioni riportate (Leggi le note legali).

BENESSERE 360

    Sezioni

    Articoli

    Tutti Gli Articoli Alimentazione Dimagrire Esercizi Diete Salute Bellezza Psicologia Integratori Gravidanza Massaggi

    Video Allenamenti Applicazioni Informazioni Chi Siamo Consulenti Scientifici Principi Etici Contattaci Termini e Condizioni Norme sulla Privacy Cookie Policy Strumenti