Il melanoma è un tumore maligno della pelle causato da fattori genetici o da un’errata esposizione ai raggi UV. I sintomi sono generalmente legati ai cambiamenti dei nevi benigni. Ma qual è la stadiazione? E quali le terapie? Scopriamolo.
Il melanoma è una tipologia di tumore maligno la cui origine è a partire da particolari cellule dell'epidermide, i melanociti, cioè le cellule responsabili della produzione di melanina.
Normalmente i melanociti servono a produrre melanina e talvolta possono formare degli aggregati di colore marrone scuro o chiaro chiamati nei o nevi. Questi ultimi sono per lo più benigni ma a volte, a causa di diversi fattori di rischio, possono degenerare e dare origine al melanoma. Il tumore si manifesta in un età compresa tra i 35 e i 65 anni ed è leggermente più frequente nelle donne che negli uomini. Si stima che nelle persone di pelle chiara il tumore abbia una frequenza di 17 volte maggiore. In Italia vi sono circa 2800 - 3100 nuovi casi l'anno, con una stima generica di 13 persone colpite ogni 100000 sane.
Il melanoma se preso in tempo può essere curabile, ma se preso troppo tardi ha prognosi infausta e si stima che muoiano circa 650 - 750 persone di melanoma ogni anno.
Le diverse tipologie di questo tumore. Il melanoma è un tumore che può presentarsi, e conseguentemente viene classificato, in diverse tipologie, tra cui possiamo citare:
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Il melanoma, in base alla sua progressione, si può classificare in diversi stadi. Esistono tre diverse stadiazioni del melanoma.
La prima che possiamo citare è la stadiazione fatta dall'American Joint Commitee on Cancer a cui si associa la seconda classificazione TNM che definisce le dimensioni del tumore (T), il numero dei linfonodi coinvolti (N) e la presenza di metastasi a distanza (M). Abbiamo:
Stadio 0: è lo stadio iniziale in cui il melanoma è in situ, cioè limitato allo strato più superficiale dell'epidermide. Stadiazione TNM = T0N0M0.
Stadio 1: melanoma con dimensioni che vanno da meno di 1 mm ad un massimo di 2 mm, con o senza presenza di ulcerazione. Stadiazione TNM = T1N0M0.
Stadio 2: melanoma di dimensioni che vanno da 1 a 2 mm che presenta ulcerazione, o melanoma di dimensioni superiori a 2 mm ma senza presenza di ulcerazioni. Stadiazione TNM = T2N0M0 se 2 mm, T3N0M0 se 3 mm o T4N0M0 se 4 mm o superiore.
Stadio 3: melanoma di qualsiasi dimensioni, con o senza presenza di ulcerazioni, che presenta coinvolgimento dei linfonodi. Stadiazione TNM = Ogni T N1, 2 o 3 (1= 1 linfonodo, 2= da 2 a 3 linfonodi, 3 = più di 3 linfonodi) M0.
Stadio 4: melanoma di qualsiasi dimensioni, con o senza presenza di ulcerazioni, che presenta metastasi a distanza. Stadiazione TNM = Ogni T Ogni N M1.
Una seconda classificazione che citiamo è quella secondo Clark, basata sul coinvolgimento degli strati dell'epidermide, ed in base alla quale abbiamo:
Primo stadio, melanoma confinato all'epidermide.
Secondo e terzo stadio, melanoma che raggiunge il derma papillare.
Quarto stadio, melanoma che raggiunge il derma reticolare.
Quinto stadio, melanoma sottocutaneo.
Una terza classificazione è quella secondo Breslow, che classifica il melanoma in base ai millimetri di penetrazione della cute e che in base a questo ne stima la sopravvivenza. Secondo questa classificazione abbiamo:
Dimensioni inferiori ad 1 mm, con una sopravvivenza stimata del 95% a 7 anni.
Dimensioni comprese tra 1 mm e 1,69 mm, definito a basso rischio.
Dimensioni comprese tra 1,70 mm e 3,99 mm, definito a rischio moderato.
Dimensioni superiori ai 4 mm, definito ad alto rischio.
Le cause del melanoma sono per lo più classificabili come fattori di rischio modificabili o non modificabili.
I fattori di rischio non modificabili sono quelli relativi alle alterazioni genetiche della predisposizione genetica individuale. Tra i fattori non modificabili abbiamo:
Presenza di molti nei (più di 60) o di molte lentiggini.
Pelle chiara, occhi chiari e capelli biondi o rossi.
Parenti di primo grado colpiti da melanoma.
Patologie ereditarie.
Tra i fattori di rischio modificabili possiamo invece citare:
Esposizione non regolamentata ai raggi solari, ovvero chi si espone al sole nelle ore centrali del giorno o chi si espone al sole senza un'adeguata crema solare di protezione.
Utilizzo frequente di lampade abbronzanti.
Approfondisci i rischi delle lampade abbronzanti.
E’ importante sapere che… L'esposizione incontrollata alle radiazioni UV provoca delle mutazioni a livello del DNA. In particolare possiamo avere la mutazione dei geni che codificano per proteine di adesione, quali le caderine e le integrine, e mutazione del gene che codifica per la proteina p16, che ha la funzionalità di sopprimere il ciclo cellulare ed evitare la riproduzione incontrollata delle cellule. |
La sintomatologia del melanoma è legata essenzialmente ai cambiamenti nei nevi benigni, sebbene a volte possano manifestarsi anche sintomi atipici come il prurito.
La sintomatologia sulla base della quale si pone il sospetto diagnostico di melanoma è definita dalla regola ABCDE, ovvero:
A come asimmetria: indica quanto il nevo è asimmetrico rispetto alla normalità. Un nevo benigno è solitamente simmetrico, mentre il melanoma è solitamente asimmetrico, con una metà più grande dell'altra.
B come bordi: si riferisce ai bordi del nevo, che se benigno ha bordi regolari e ben definiti, mentre se maligno ha bordi irregolari e frastagliati.
C come colore: differenzia i nevi benigni ed i melanomi in base alla colorazione. Il nevo ha solitamente colorazione uniforme di colore marrone chiaro o scuro, il melanoma invece presenta colorazione disomogenea con aree colorate in marrone scuro, altre in marrone chiaro ed altre ancora in blu, in rosso o in rosa.
D come dimensione: i nevi hanno solitamente dimensioni inferiori o pari ai 6 mm che non si modificano nel tempo. Un nevo con dimensioni superiori ai 6 mm o le cui dimensioni si sono modificate nel tempo merita di essere attenzionato.
E come evoluzione: ovvero se un nevo modifica la sua forma, la sua dimensione o la sua colorazione è da ritenersi sospetto.
Nel caso si parli di melanoma nodulare (che ricordiamo essere quello più aggressivo) a tale regola c'è una modifica nella parte finale, la parte ABCD rimane costante, ed invece:
La lettera E assume il significato di elevazione, ovvero di quanto il nodulo è elevato rispetto alla superficie cutanea.
Si aggiunge la lettera F che significa "firm" cioè consistenza, e che indica un aumento della consistenza del nodulo rispetto alla consistenza della cute circostante.
Si aggiunge la lettera G che significa "growing" cioè crescita e che serve a quantificare la rapidità della progressione del melanoma.
In base a questo si può porre il sospetto diagnostico di melanoma che verrà però confermato solo dopo la rimozione della lesione ed il relativo esame istologico.
Possono essere eseguite anche altre immagini diagnostiche quali pet o tac per vedere se vi sono metastasi a distanza.
La terapia di elezione del melanoma è rappresentata dalla chirurgia che, se eseguita con intento radicale, dovrebbe eliminare tutta la malattia visibile. In associazione alla chirurgia è possibile associare la terapia farmacologica.
La terapia chirurgica rappresenta la scelta di elezione per il trattamento del melanoma.
È possibile eseguire due diverse tipologie di intervento:
Asportazione locale della lesione neoplastica, ovvero il chirurgo asporta il melanoma visibile ed una porzione (di circa 1 cm) di tessuto sano che si trova intorno al melanoma, per tentare di rimuovere in modo radicale tutta la malattia.
Asportazione locale della lesione ed asportazione dei linfonodi. Questa procedura prevede che prima di intervenire si esegua una mappatura dei linfonodi (attraverso l'iniezione di una sostanza radioattiva nella zona in cui è presente il melanoma) ed una biopsia del linfonodo sentinella (il linfonodo che si trova nell'area cutanea in cui è presente il melanoma). Se i linfonodi risultano essere contaminati da cellule tumorali verranno asportati.
A differenza degli altri tumori il melanoma è poco responsivo ai classici farmaci chemioterapici che vengono utilizzati, insieme alla radioterapia, come palliativi nelle fasi avanzate del tumore.
La terapia farmacologica di elezione per il melanoma è l'immunoterapia, che ha lo scopo di potenziare il sistema immunitario e di aiutarlo ad attaccare e distruggere il tumore.
L'immunoterapia può essere:
Passiva, ovvero si somministrano dei vaccini che hanno lo scopo di addestrare il sistema immunitario al riconoscimento delle cellule tumorali da attaccare.
Attiva, ovvero si somministrano delle sostanze quali interferone o interleuchine che aumentano la capacità del sistema immunitario di rispondere al tumore attivando e potenziando la risposta infiammatoria locale.
Basata su farmaci che vanno a stimolare ed aumentare il TIL, l'infiltrato leucocitario intratumorale, ovvero i linfociti che si trovano all'interno del tessuto tumorale e che possono attaccarlo e neutralizzarlo.
Basata su anticorpi monoclonali, ovvero si utilizzano particolari tipologie di anticorpi che vengono iniettati nell'organismo e che hanno come bersaglio specifico le cellule tumorali.
Di tipo indiretto, ovvero vengono somministrati farmaci che inibiscono l'angiogenesi tumorale (cioè la formazione di vasi sanguigni che apportano nutrimento al tumore) e i fattori di crescita tumorale.
L’articolo ha uno scopo esclusivamente informativo e non intende assolutamente sostituirsi al parere del dermatologo.
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