Crosta lattea nei bambini: cause, sintomi, cure e rimedi naturali

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

Crosta lattea è il nome popolare dato alla dermatite seborroica quando questa colpisce i neonati; si tratta di una condizione che può creare disagio sia dal punto di vista estetico che pratico, provocando desquamazione delle zone colpite. Ma quali sono le cause, e come tenerla sotto controllo?

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
  2. Come si manifesta
    1. Dermatite seborroica adulti
  3. Cause
  4. Diagnosi
  5. Cosa fare?
  6. Rimedi naturali
    1. Olio di mandorle, di jojoba o di calendula
    2. Olio vea
    3. Amido di riso
  7. Cura farmacologica
  8. Quanto dura? Ha conseguenze?

Cos'è la crosta lattea?

La crosta lattea è una patologia benigna che interessa la cute e colpisce tutte le etnie. Deve il suo nome al fatto che colpisce bambini molto piccoli, in poche parole i lattanti.

Circa il 42% dei lattanti presenta la crosta lattea, quasi 1 bambino su 2.

Essa si presenta:

L’eruzione cutanea tende a risolversi spontaneamente generalmente dopo i tre mesi

Come si manifesta?

Pur trattandosi di una forma infantile di dermatite seborroica (DS), presenta delle differenze rispetto alla DS che coinvolge gli adolescenti e gli adulti.

Sullo scalpo e sul visetto si manifesta con crosticine o squame giallo- rosse, untuose a causa di un eccesso di sebo sulla pelle, mentre altrove si nota soprattutto l’arrossamento della pelle (eritema). Può causare una temporanea caduta dei capelli laddove vi è la desquamazione.

È importante osservare che di solito il bambino è tranquillo, significa che la crosta lattea non è pruriginosa, né dolorosa.

Dermatite seborroica negli adulti.

La dermatite seborroica interessa dall’1% al 5% delle persone, per le quali non c’è mai una guarigione definitiva: la dermatite attraversa delle fasi di remissione, in cui non è presente, e fasi di riacutizzazione.

La DS si presenta con maggior frequenza:

Questa dermopatia è caratterizzata da lesioni eritemato-desquamative: la cute, arrossata per via di un processo infiammatorio, è ricoperta da squame giallastre o anche bianche. Le squame anche qui sono untuose. Le lesioni si localizzano frequentemente:

Puoi approfondire come si manifesta la dermatite seborroica del cuoio capelluto.

Tutte aree che hanno in comune una cosa: qui l’attività delle ghiandole sebacee è particolarmente intensa, per cui si avrà una ipersecrezione di sebo. Oltre alla transitoria perdita dei capelli/peli dove la cute è lesa, a peggiorare la qualità della vita interviene spesso e (poco) volentieri il prurito. Le manifestazioni della patologia sono più frequenti nel sesso maschile e nel periodo invernale.

La dermatite seborroica può essere concomitante a:

Le cause della dermatite infantile.

Attualmente non si sa esattamente il perché si sviluppi la crosta lattea nei bambini. Certamente non ha alcun legame con l'alimentazione del lattante, essa, infatti, compare sia in caso di allattamento al seno che di allattamento artificiale.

Tuttavia, è probabile che questa sia determinata da:

Questo lievito si ciba del sebo: secerne una lipasi, un enzima che catalizza la conversione dei trigliceridi in acidi grassi saturi e insaturi. Gli acidi grassi saturi sono il nutrimento della Malassezia; gli acidi grassi insaturi, come gli acidi oleico e arachidonico, sono un sottoprodotto del metabolismo che causa anomalie del differenziamento dei cheratinociti e quindi il cambiamento delle caratteristiche dello strato corneo, lo strato più superficiale dell’epidermide. La funzione di barriera dello strato corneo diventa meno efficace nel contrastare l’ingresso di microrganismi e sostanze dannose, fatto che scatena l’infiammazione. Lo stesso acido arachidonico prodotto dalla Malassezia è fonte di prostaglandine, molecole pro-infiammatorie.

A favore della tesi c’è una buona risposta della cute lesa al trattamento con molecole antifungine. Però, ci sono altri studi, i quali mostrano che la Malassezia colonizza anche la cute di soggetti che non sviluppano la DS, comportandosi come commensali.

Diagnosi.

Sicuramente la cosa migliore da fare è rivolgersi a un/a specialista, che si baserà sulla storia raccontata dai genitori e su quello che vede all'esame clinico della cute.

Il dermatologo si troverà a fare diagnosi differenziale con la dermatite da pannolino, la dermatite atopica, la psoriasi e la tinea capitis.

Se il lattante presenta una crosta lattea che ricopre buona parte della superficie cutanea, è fondamentale riferire al medico se ci sono anche sintomi come diarrea e prurito e se c’è un ritardo nella crescita, perché potrebbero essere le manifestazioni di una immunodeficienza (malattia di Leiner).

Cosa fare per contrastare la crosta lattea?

Avendo detto che la crosta lattea è autolimitante, la sua gestione è meno complessa della dermatite seborroica adulta e può essere trattata con rimedi naturali senza ricorrere ai farmaci.

Rimedi Naturali.

La prima cosa da tener presente è che c’è bisogno di un’igiene accurata e frequente. La testa del bambino deve essere lavata quotidianamente con uno shampoo delicato. Mai usare uno shampoo antiforfora per adulti su un neonato: si tratta di prodotti troppo aggressivi per una pelle così giovane. Le squame vanno rimosse con una spazzola a setole morbide, facendo ben attenzione perché la fontanella anteriore è ancora aperta; mai grattare via le squame con le unghie, provocherebbe delle piccole ferite facilmente infettabili dai batteri.

Prima del lavaggio si possono applicare oli per ammorbidire le squame e facilitarne il distacco.

Olio di mandorle o di calendula.

Si può usare un olio di mandorle, oppure di jojoba, o di calendula,che hanno un’azione emolliente e nutriente, ma i pareri non sono univoci su quanto lasciarlo in posa; alcuni autori sostengono sia sufficiente solo mezz’ora, e altri indicano di lasciare ammorbidire le crosticine tutta la notte. Inoltre secondo un articolo pubblicato su Archives of Pediatrics & Adolescent Medicine nel 2012, l’uso di oli vegetali può essere controproducente, dato che la Malassezia può degradarli per ricavare energia, producendo quei metaboliti noti per causare l’infiammazione. Gli autori consigliano invece l’uso di un olio minerale indigeribile (come l’olio Johnson’s baby).

Olio vea.

L’olio Vea è un prodotto cosmetico, a base di vitamina E che crea un film protettivo sulla cute ed ha un’azione idratante e lenitiva. Il tocoferolo ha inoltre azione antinfiammatoria ed è quindi utile per contrastare l’irritazione, il prurito ed il rossore.

Amido di riso.

La cute affetta da crosta lattea va lavata con prodotti neutri e poco aggressivi e risciacquata con acqua ed amido di riso. L’amido di riso è una polvere che si scioglie facilmente in acqua ed ha proprietà rinfrescanti e lenitive che contrastano il prurito e l’infiammazione.

Trattamento farmacologico.

Il trattamento farmacologico della crosta lattea viene utilizzato solo nei casi più gravi.

È caldamente sconsigliato il fai da te. Alcune delle molecole impiegate per cercare di risolvere la sintomatologia senza i consigli del dermatologo danno effetti avversi poco piacevoli.

Durata e conseguenze.

La dermatite seborroica del lattante si risolve spontaneamente senza lasciare tracce e basta detergere il cuoio capelluto e rimuovere le croste dal capo dei piccoli. In genere la crosta lattea scompare entro il terzo-quarto mese di vita.

Raramente comporta conseguenze tuttavia, secondo alcuni medici è possibile che predisponga il bambino alla dermatite atopica, o, molto più raramente, alla psoriasi, ma non vi è alcun riscontro scientifico a tale tesi.

L’unica conseguenza potrebbe essere quella di una sovrapposizione batterica ad eventuali lesioni che il bambino può causarsi con le unghie.

 

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

Consulente Scientifico:
Giada Zanza
(Specialista in medicina e chirurgia)

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