In molti modelli di società contemporanee la gestione dello stress sembra essere diventato qualcosa di talmente complicato che vengono organizzati appositi corsi, a volte anche molto costosi per insegnare come farlo.
Il primo passo per imparare a gestire lo stress è senza dubbio quello di imparare a conoscere bene il nemico. Abituati a considerare lo stress esclusivamente come qualcosa di negativo spesso si tende ad ignorare il fatto che questo stato invece nasce per favorire il processo di adattamento del genere umano a nuove condizioni.
Lo stress infatti si manifesta ogni qualvolta il soggetto riceve degli stimoli nuovi dall’ambiente esterno o quando si presenta un evento critico.
Questa condizione, da un punto di vista fisico si basa sulla produzione di particolari tipi di ormoni che vanno a stimolare specifiche aree del cervello in modo da far alzare al soggetto i suoi livelli di guardia e permettergli di affrontare nel modo migliore anche situazioni potenzialmente pericolose.
Naturalmente non essendo in grado di fare una distinzione a priori i meccanismi dello stress scattano in relazione a cambiamenti di qualsiasi entità sia positivi che negativi, e di qualsiasi natura ambientali, affettivi, lavorativi, sta poi al soggetto ed alla sua capacità di adattamento dare ad ogni tipo di cambiamento la giusta rilevanza.
Ed è proprio su questo aspetto che si va a lavorare quando si cerca di migliorare le capacità di gestione dello stress di un individuo, può succedere infatti che in alcuni casi le sollecitazioni siano talmente frequenti e ripetute che il soggetto non riesce più a controllarle.
Secondo alcuni studi lo stress si manifesta in tre fasi:
Dalla premessa fatta è facilmente deducibile che non è semplice controllare le fasi 1 e 2 della manifestazione dello stress, quello su cui sui può lavorare è cercare di fare in modo che la fase 3 sia più lieve e non condizioni in modo negativo la qualità della vita del soggetto.
Può capitare infatti, soprattutto se si tratta di stress da lavoro o dovuto alla scuola, che lo stress si manifesti in maniera più o meno latente aumentando poi gradualmente di intensità, condizionando quindi in modo negativo la qualità di vita del soggetto per un lungo periodo.
L’obiettivo delle tecniche di gestione è cercare di riequilibrare i livelli ormonali dell’organismo riportandolo ad uno stato di normalità, e ristabilire l’equilibrio tra mente e corpo. Gli aspetti su cui si deve lavorare per raggiungere questo risultato sono principalmente 2
Respirazione: una delle manifastizioni fisiche dello stress è la mancanza di fiato che porta quindi il soggetto ad avere una respirazione affannosa. Il soggetto dovrebbe allora cercare di concentrarsi sulla respirazione e sforzarsi di fare respiri lunghi e quanto più profondi possibile fino a quando non sentirà svanire lo stato di tensione del suo corpo.
Rilassamento muscolare: complementare al lavoro fatto sulla respirazione è quello che si dovrebbe fare sui muscoli, spesso infatti lo stress porta a contratture e crampi frequenti per cui si dovrebbe cercare di mettersi seduti, o meglio ancora stesi e concentrarsi a turno su una zona del corpo cominciando ad esempio dai piedi e sul loro rilassamento, poi passare ai polpacci, semplicemente cercando di distendere i muscoli liberare la mente, e naturalmente respirare a fondo.
Entrambe queste tecniche sono adatte a gestire momenti di forte stress, quelle che si potrebbero definire anche crisi. Per evitare di arrivare a questi livelli sarebbe necessario invece cercare di lavorare quotidianamente su queste tecniche.
Particolarmente indicate ed utili per la gestione dello stress sono lo yoga e la meditazione, discipline che mirano proprio a riportare l’equilibrio e controllare corpo e mente.
Pur non volendo dedicarsi alla pratica di qualche disciplina particolare esistono comunque tutta una serie di comportamenti quotidiani che sarebbe opportuno mettere in atto per gestire in modo corretto i livelli di stress, ed in particolare :
Nei casi in cui l’esaurimento sia molto grave ed intenso può essere utile ricorrere al parere di un medico che supporti il soggetto magari anche con una terapia farmacologica
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