Cyberbullismo: cos'è e come difendersi dal bullismo virtuale online

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sui Consulenti Scientifici

Cos'è il cyberbullismo? Come ci si può difendere? Quali sono le possibili azioni legali? Il bullismo virtuale è molto diffuso, ne è vittima un quarto dei minorenni italiani. Vediamo come prevenire ed arginare questo fenomeno.

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
  2. Gli attori
  3. Caratteristiche e forme
  4. Profilo tipo del bullo e delle vittime
  5. Come difendersi
  6. Aspetti legali

Bullismo e cyberbullismo: due facce della stessa medaglia.

Il cyberbullismo è una sottocategoria del bullismo. Allora per capire bene di cosa si tratta delineiamo prima i tratti essenziali del bullismo, e quelli del cyberbullismo.

È importante conoscere a fondo questo fenomeno che affligge molti ragazzi ma da cui, con i giusti mezzi, è assolutamente possibile difendersi.

  • Bullismo. Il termine bullismo indica un insieme di attività discriminatorie protratte nei confronti di una persona da parte di un individuo o di un gruppo di persone. Le azioni possono essere di vario genere: denigratorie, vessatorie, infamatorie e così via. E’ un fenomeno complesso che coinvolge prettamente i bambini e gli adolescenti e che si sviluppa per lo più nell’ambiente scolastico, dinanzi a un “muro” di persone che solitamente rimangono inermi, interdette, bloccate o distaccate dagli eventi cui assistono, finendo per divenire parte degli atti discriminatori stessi.

  • Il cyberbullismo è quindi un’attività di bullismo, svolta però attraverso la rete internet. Se nel bullismo, quindi nella realtà, i personaggi che abbiamo individuato sono sempre ben distinti ed identificabili, nel cyberbullismo è possibile che alcune caratteristiche siano più difficilmente delineabili.

Casi di cyberbullismo: uno sguardo alla realtà.

Casi reali di cyberbullismo, non legati all’ambiente scolastico, sono quelli che seguono e sono legati sia all’ambiente maschile che femminile.

  • Emilia Romagna: Anna, 13 anni, torna a casa dopo un giorno di scuola e trova on-lin, su facebook, un gruppo creato per riunire tutti coloro che la odiano e parlano male di lei sul web.

  • Trieste: vari alunni di diverse scuole creano delle bacheche virtuali in cui si scagliano verso alcuni ragazzi, sommergendoli di insulti, in particolare per la loro presunta omosessualità. I giovani aggrediti non vengono citati con nome e cognome bensì tramite iniziali, classe e sezione di appartenenza, nonché elementi fisici che ne permettano l’ individuazione.

  • Bologna: una ragazzina di 14 anni, originaria di Pescara, si reca la concerto dell’amato Justin Bieber. Lui la sceglie tra tutte per darle qualche attenzione. Questo scatena l’ira di tutte le spettatrici, che sul web si attivano contro la “privilegiata” con insulti e minacce.

Quali sono gli attori tipici di questi fenomeni?

Dopo aver delineato il fenomeno vediamo adesso di tracciare un quadro dei protagonisti attivi e passivi di queste dinamiche e le differenze dei loro ruoli nel bullismo reale ed in quello virtuale:

  • Il bullo. Come abbiamo detto il soggetto che protrae azioni discriminatorie può farlo da solo o in gruppo. Le sue azioni possono essere di vario tipo e rivolgersi anche a più soggetti contemporaneamente. Il bullo si contraddistingue per il suo atteggiamento per lo più prepotente, arrogante e per la sua mancanza di rispetto e sensibilità verso alcune persone o riguardo determinate problematiche.

  • Il cyberbullo agisce tramite la rete internet: i messaggi, i video, le chat, i social network e così via, ma i meccanismi di intimidazione, sottomissione, discriminazione e violenza, seppur virtuali, rimangono identici a quelli attivati nel bullismo classico.

  • La cerchia. Generalmente anche se il bullo opera singolarmente, è sempre circondato da “tipi” ideali, i cosiddetti compagni d’avventura, che si differenziano tra chi appoggia il bullo (ad esempio ridendo alle sue battute), chi incita il bullo (ad esempio proponendogli scherzi nei riguardi di un coetaneo), chi vede il bullo come un idolo (persone che applaudono il bullo dopo uno scherzo, una battuta, un’azione).

  • La cerchia nel cyberbullismo può esserci oppure no. In rete infatti è possibile che il bullo operi in modo totalmente individuale, anche se spesso, anche in queste occasioni trova riconoscimenti e apprezzamenti da parte di altre persone che finiscono per incitarlo, eccitarlo ed esaltare la sua prepotenza.

  • La vittima. La vittima dei bulli è un soggetto che per un motivo, anche banale o poco importante, è stato preso di mira e per questo può subire dalle azioni più blande a quelle più subdole. Solitamente qualcosa individuata come diversità è ciò che scatena l’ira e la violenza dei bulli: un colore della pelle differente, l’omosessualità, una caratteristica fisica (l’eccessiva magrezza, l’obesità, l’avere dei brufoli e così via) o una caratteristica personale che viene stigmatizzata e indicata come eccessiva fino all’ esasperazione. Si può trattare di violenza fisica (manifestandosi con schiaffi, pugni e aggressioni di vario genere, sia verso la persona che verso i suoi oggetti personali), che di violenza psicologica (perenni derisioni, diffusione di pettegolezzi on line, battute, racconti più o meno reali, fino a ricatti veri e propri). La vittima nel cyberbullismo diviene tale per le stesse motivazioni per cui diviene vittima nel bullismo: la diversità. E’ sempre qualcosa, infatti, a stimolare la rabbia, la violenza e l’insensibilità dei bulli o dei cyberbulli.

Ci conosciamo? La possibile mancanza di un rapporto diretto tra cybervittima e cyberbullo nella realtà.

Sembrerà incredibile e forse ancora più grave per certi versi: mentre nella realtà deve necessariamente esistere anche la minima relazione o conoscenza tra la vittima e il bullo, nel cyberbullismo potrebbe non esserci alcun rapporto fisico diretto, ma manifestarsi tutto tramite mezzi di comunicazione “virtuali”.

  •  Il pubblico. Il pubblico c’è sempre negli atti di bullismo “classico” ed è rappresentato da tutti coloro che in qualche modo vedono, sentono, ascoltano, percepiscono la sofferenza di qualcuno e i soprusi altrui ma, per un motivo o per un altro, non intervengono. Alla base del silenzio può esserci la paura, ma anche la semplice e ancor più subdola accondiscendenza.
  • Il pubblico nel cyberbullismo, un po’ come la cerchia, può sia esserci che non esserci. Quando è presente è rappresentato da tutte quelle persone che percepiscono o sanno che si stanno perpetuando delle violenze o forme di stigmatizzazione verso un soggetto divenuto ormai debole e inerme. Non fanno nulla per cambiare le sorti di cyberbullo e cybervittima. Sono quindi coloro che leggono commenti on-line ma non rispondono nè segnalano gli abusi; coloro che sono a conoscenza del fatto che un bambino venga tempestato da messaggi intimidatori ma non si “intromettono” nella questione. Tutti coloro, insomma, che non immaginano quanto positivamente potrebbero influenzare il corso degli eventi e lasciano al loro destino i soggetti che vedono in difficoltà e i bulli che agiscono liberamente.

Le caratteristiche principali del bullismo virtuale.

Cosa identifica nello specifico il cyberbullismo? Oltre a quelle definite fino ad ora esistono delle altre caratteristiche tipiche di questo fenomeno che si ripetono quasi costantemente e che lo differenziano dal bullismo per cosi dire classico:

  • La minore età di tutti i soggetti coinvolti.
  • La mancanza di relazione reale tra bullo e vittima.
  • ll possibile anonimato del bullo. Esisterà sempre, infatti, sia un bullo che una vittima ma non è detto che il bullo possa essere facilmente identificato proprio perché grazie alla rete è possibile impersonificarsi quasi in chiunque si voglia, lasciare messaggi o commenti anonimi, inventarsi continuamente nuovi nomi dietro cui nascondersi.
  • Allo stesso modo la vittima potrebbe essere presa di mira in modo meno evidente rispetto al bullismo tradizionale, poiché magari bersagliata di e-mail che vede solo lei, di messaggi di cui soltanto lei è a conoscenza. In questo modo è possibile che anche il ruolo del pubblico venga meno, poiché è possibile che il pubblico in senso stretto, non esista neppure. In alcuni casi di cyberbullismo, come ad esempio la denigrazione quotidiana tramite e-mail, è la vittima che deve chiedere aiuto, in quanto è difficile che persone esterne arrivino a conoscere dettagli così personali della sua vita e quindi riescano ad attivarsi al fine di proteggerla.
  • Assenza di remore etiche. Proprio l’anonimato conferisce ancora più distacco, ancor meno sensibilità e accortezza e quindi fa sì che le azioni del bullo siano sempre meno etiche. Nascondendosi dietro l’idea che on-line si scherza e si gioca, si finisce per svuotare d’importanza le azioni che invece ledono sentimenti e personalità altrui.

Forme di violenza perpetrate dal cyberbullo: impariamo a riconoscerle.

Fino ad ora abbiamo parlato delle forme di cyberbullismo in generale, proviamo invece a definire in modo più netto le diverse manifestazioni di questo fenomeno anche se va sempre tenuto presente che è una classificazione del tutto accademica e spesso la distinzione non è cosi netta.

  • Molestie: messe in atto tramite invio di e-mail, sms, messaggi in chat o commenti su blog che mirano a denigrare/insultare il soggetto. Spesso le molestie possono essere inoltrate “a ripetizione”, arrivando allo stalking (letteralmente perseguitare) tempestando la persona di frasi e parole inopportune. I messaggi possono essere estremamente violenti e volgari.
  • Denigrazione: solitamente una volta preso di mira qualcuno, i bulli lo attaccano non necessariamente in modo diretto ma diffamandolo, diffondendo idee, opinioni e commenti su di lui sul web. Possono anche far arrivare notizie (non necessariamente reali) a terzi ed estranei, minando la reputazione del soggetto che hanno deciso di colpire.
  • Violazione privacy/Impersonificazione: consiste nello spacciarsi per qualcuno che non si è. Lo si può fare rubando password, nickname o creando falsi account o profili facebook. Il tutto al fine di diffondere falsità su un soggetto che si vuole mostrare al mondo in modo negativamente alterato.
  • Esclusione: in questo caso i bulli cercano e trovano vari modi per isolare un soggetto, ad esempio escludendolo dalla condivisione di un blog. Lo scopo da raggiungere in questi casi è negargli l’opportunità di far parte di un gruppo, ad esempio non rispondendo ai suoi messaggi, ignorandolo ed impedendogli qualsiasi attività.

Happy Slapping: la nascita del cyberbullismo in Italia.

I bulli amano diffondere reali eventi o accadimenti che riguardano il soggetto, ma al fine sempre di turbarlo, ferirlo, denigrarlo o emarginarlo, ad esempio sottoforma di pettegolezzi on-line.

Proprio così si è manifestata la prima forma di cyberbullismo in Italia, esattamente nel 2006, quando dei ragazzi hanno diffuso un video, fatto col cellulare, in cui picchiavano un ragazzo disabile. Nello specifico, le azioni violente riprese e diffuse fanno parte di uno specifico fenomeno che viene indicato come Happy slapping (letteralmente: “schiaffeggiare in allegria”).

Caratteristiche dei bulli e delle vittime del cyberbullismo.

I ragazzi che incappano in questo nuovo fenomeno sociale, tendono ad avere una psicologia delicata e presentano delle forme di disagio che un genitore può e deve essere pronto a captare.

Il loro disagio interiore diviene facilmente una forma di devianza conclamata attraverso comportamenti e stili di vita.

Inoltre, in casa, il bambino o il ragazzo, tende ad assumere precisi atteggiamenti che devono risuonare come un campanello d’allarme alle orecchie di chi gli sta vicino.

Il cyberbullismo, ma in generale le forme di sottomissione e quindi di generico bullismo, sono infatti tra le cause di suicidio dei minori, che spesso, sormontati dalle persecuzioni, dalle derisioni, dall’isolamento, non vedendo altra via d’uscita né forme di possibile aiuto e finiscono per credere che morire sia l’unica forma di evasione da un tale disagio.

Vale la pena, allora, osservare i bambini che amiamo, che siano i nostri figli, gli alunni della classe in cui insegniamo o dei ragazzi a cui vogliamo bene.

È dimostrato come solitamente i ragazzi che si confrontano col fenomeno del bullismo in generale e del cyberbullismo nello specifico, abbiano:

  • Estrema difficoltà a parlare e confidarsi con altre persone su ciò che gli sta accadendo.
  • Tendono a perdere progressivamente la propria autostima e il proprio entusiasmo.
  • Mostrando i tipici sintomi di ansia e depressione.
  • Finiscono col perdere gli amici e hanno difficoltà a farsene dei nuovi.
  • Possono avere difficoltà scolastiche.

In generale sembra che le attività più gravi riguardino la diffusione di video e/o foto personali, azioni che minano la stima e la dignità della persona. Particolarmente sentite appaiono anche le telefonate persecutorie, mentre riescono ad avere conseguenze minori i tipici messaggini denigratori.

I bulli invece possono andare incontro ad altre forme di devianza oltre quella di praticare il cyberbullismo e presentano una serie di comportamenti:

  • Passano molte ore al pc o al cellulare e tendono a colpire soggetti che come loro sono particolarmente dipendenti dalla rete internet.
  • Possono essere nervosi o irascibili, poco empatici, insensibili. Tutte caratteristiche che sembrano accentuarsi con un uso eccessivo dei giochi on-line, i quali invadono il soggetto dell’idea che vita reale e vita virtuale siano totalmente separate e che ciò che si fa in una non influisca sull’altra.
  • E’ un amante dei social network, dei gruppi on-line, utilizza la webcam e le tecniche di comunicazione di ultima generazione.

Bisogna fare delle riflessioni importanti sul fatto che spesso anche il bullo, per diversi aspetti, è una vittima, una persona che soffre e ha bisogno d’aiuto, come tutti noi.

Diverse tesi ormai sostengono che per genitori e amici è molto importante osservare il comportamento dei ragazzi e imparare a capire le manifestazioni del loro malessere.

L’esempio è importante: un corretto uso di Internet.

E’ bene insegnare ai bambini e ai giovanissimi il corretto utilizzo della rete internet, dei social network e di facebook che ormai sono presenti nella vita di tutti.

Nel corretto utilizzo di internet rientrano ovviamente:

  • Le regole inerenti password, account e blog personali

  • specificazione delle differenze tra la vita reale e quella virtuale

  • individuazione delle situazioni di pericolo e di quelle che possono portare disagio o sofferenza.

Un buon esempio da parte dei membri della famiglia può davvero fare la differenza!

Come difendersi dal bullismo online.

Se hai capito di essere vittima di cyberbullismo, segui alcune regole fondamentali:

  • Parla con qualcuno che possa indirizzarti o aiutarti, scegli tu se sia più adatta in un primo momento una persona a te cara o uno sconosciuto, ad esempio l’operatore di un numero verde.
  • Non rispondere alle minacce, ai messaggi e alle chiamate dei bulli, né ai commenti che possono inviarti tramite social network o blog. Fai in modo che loro si sentano inutili, sia non ricevendo le tue risposte, sia non percependo la tua sofferenza. Cerca di mostrarti indifferente a ciò che accade, senza però aspettare tempo e rendere un fatto episodico la quotidianità.
  • Finché hai dei dubbi sulla situazione e sulle misure da prendere, annota o riferisci a qualcuno che annoterà per te, tutto ciò che accade, ogni sms, ogni video, ogni foto, ogni parola. Tutto potrebbe servire in futuro.
  • Se scopri che qualcuno parla a nome tuo o ti ha rubato una password o un nickname, crea un nuovo nome e riferisci ai tuoi amici che sei vittima di questo episodio, in modo che il bullo non possa crearti problemi con persone a cui tieni. Ricorda inoltre che molti siti permettono di “segnalare abusi” in qualche modo. Può essere una buona arma da usare contro i bulli!
  • Se ad essere stato preso di mira è il tuo cellulare, cambia numero appena capisci di essere bersagliato di telefonate o sms e non diffondere indistintamente il nuovo recapito.
  • Contatta la polizia se credi ci siano gli estremi di un reato.

Numeri utili: chi chiamare in caso di bisogno.

Esiste innanzitutto un numero verde 800669696, a cui ci si può rivolgere e chiedere tutto ciò che serve per capire se è davvero vittima di bullismo e per avere chiarimenti circa il comportamento che può tenere verso i bulli.

È un numero a cui si possono segnalare azioni di bullismo e cyberbullismo, sia personali, sia che riguardino amici o conoscenti.

Il ragazzo potrà così ricevere tutte le informazioni che desidera, da parte di persone che non lo conoscono e con cui può sfogarsi, esattamente dal Lunedì al Venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.

È totalmente gratuito e mira ad essere di supporto soprattutto a bambini e ragazzi.

Esistono anche altre linee, in cui gli operatori si confrontano per lo più con urgenze, casi particolarmente gravi o che necessitano di un intervento immediato.

È il caso del 114, una linea d’emergenza gestita dal Telefono Azzurro, attiva 24h su 24h, pronta ad intervenire in caso di immediato bisogno.

È bene comunque cercare di far capire ai più piccoli che è estremamente importante parlare e confidarsi sempre con qualcuno di cui ci si fida: un genitore, un parente, un amico più grande.

Sono loro che con esperienza e amore riusciranno a trovare il modo migliore per aiutarli senza farli sentire inadeguati, confusi o colpevoli di qualcosa.

Tenersi informati: gli aspetti legali del fenomeno del cyberbullismo.

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha emanato una Direttiva sul cyberbullismo in cui ha indicato agli insegnanti di essere particolarmente severi con chi utilizza cellulari nelle ore di lezione.

Alle scuole ha imposto di diffondere dei regolamenti specifici circa l’utilizzo di pc, risorse e reti informatiche e di diffondere notizie e cultura contro il cyberbullismo, intrattenendo rapporti con i genitori degli alunni, i quali devono essere pronti a fronteggiare un fenomeno complesso come questo e devono mediare, assieme alla scuola come istituzione, una soluzione e delle linee guida contro di esso.

Pare quindi che per contrastare un fenomeno come il cyberbullismo sia necessaria qualche forma di prevenzione che coinvolga direttamente i genitori, i quali devono essere consapevoli dei mali dei nostri tempi e incaricati di un’educazione mirata dei propri figli e di una protezione specifica nei loro riguardi.

La polizia postale ha anche realizzato un video contro il cyberbullismo per allertare la popolazione e renderla più consapevole dei propri doveri e dei propri diritti in materia.

Sai quando il cyberbullismo diventa un reato? Tramite la concretizzazione dei reati indicati in questi articoli del nostro codice penale:

  • 528 “Pubblicazioni e spettacoli osceni”. Se è stato pubblicato qualcosa di personale e osceno, il cyberbullo può essere punito con reclusione fino a tre anni e con una multa non inferiore ad euro 103.

  • 594 “Ingiuria”. Chi offende il decoro o l’onore di chiunque può essere punito con la reclusione fino a sei mesi e una multa fino a un milione di euro. Lo stesso vale per chi l’ingiuria la protrae con mezzi telegrafici o telefonici, disegni e scritti. Le pene aumentano se si tratta di un fatto preciso e se il fatto è commesso dinanzi a più persone.

  • 600 ter “Pornografia minorile”. Punisce chi diffonde materiale relativo a minori di 18 anni, chi diffonde materiale a fini di “adescamento o dello sfruttamento sessuale”, chi divulga materiale creato tramite sfruttamento minorile e chi induce minori a spettacoli/esibizioni a luci rosse. Le pene variano e si può arrivare alla reclusione di 12 anni e alla multa di 240.000 euro (anche se in caso di minori le pene sono ridotte).

  • 615 bis “Interferenze illecite nella vita privata”. Mira a punire chi riprende o registra indebitamente scene di vita privata e chi le diffonde con qualsiasi mezzo.

La normativa c’è, anche se chiaramente va sempre evolvendosi con il fenomeno stesso.

Il cyberbullismo, quindi, può essere individuato e deve essere combattuto.

Informazioni Sugli Autori:

Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sui Consulenti Scientifici

Apri Commenti Chiudi Commenti

CORRELATI
Cos’è la depressione? Quali sono i sintomi? Come uscirne? Tipi e rimedi Disturbi alimentari: cause, tipi, sintomi, rischi, terapie e prevenzione La vita del Buddha Cioccolato fondente: proprietà, benefici e calorie. Noci: proprietà, calorie, valori nutrizionali, benefici e controindicazioni Esercizi di ginnastica posturale

Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.
Insonnia: cause, sintomi, rimedi e consigli Autostima: test per valutarla e consigli per aumentare la fiducia in se stessi Filosofie orientali Zenzero: proprietà curative e dimagranti, usi e controindicazioni Depurare il fegato: alimenti, dieta e rimedi naturali Magnesio: proprietà, benefici, controindicazioni e rischi da carenza
BLOG WORKOUT SHIRT APP

© 2021 Ego360 Srl - Lumowell - riproduzione riservata - P.IVA 06882461210

Chi Siamo - Consulenti Scientifici - Contatti - Note legali - Privacy Privacy - Cookie Policy

Disclaimer: Le informazioni proposte da questo sito, sebbene siano il frutto dell'impegno e della competenza di professionisti del settore, non possono sostituire il parere di un medico. Devi sempre consultare il tuo professionista di fiducia prima di seguire le indicazioni riportate (Leggi le note legali).

BENESSERE 360

    Sezioni

    Articoli

    Tutti Gli Articoli Alimentazione Dimagrire Esercizi Diete Salute Bellezza Psicologia Integratori Gravidanza Massaggi

    Video Allenamenti Applicazioni Informazioni Chi Siamo Consulenti Scientifici Principi Etici Contattaci Termini e Condizioni Norme sulla Privacy Cookie Policy Strumenti