Istamina: cos'é? Alimenti con e senza e cibi istamino liberatori

Ultimo aggiornamento:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

Che cos’è l’istamina? Quali sono gli alimenti che la contengono e quali sono invece i cibi istamino liberatori? Scopriamone il meccanismo d’azione e vediamo la dieta da seguire in caso di intolleranza a questo composto azotato per evitare complicazioni.

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
    1. Meccanismo d’azione
  2. Funzioni
    1. Media le infiammazioni
    2. E’ coinvolta nelle allergie
    3. Agisce da neurotrasmettitore
  3. Dove si trova?
    1. Alimenti ricchi di istamina
    2. Alimenti istamino liberatori
    3. Alimenti senza istamina
  4. Intolleranza all'istamina
    1. Diagnosi
    2. Dieta povera di istamina
    3. Farmaci e rimedi naturali

Cos'è l’istamina?

L'istamina è un composto azotato prodotto anche dal nostro organismo, ma presente in molti alimenti che esplica svariate funzioni legandosi a dei recettori che si trovano sulla membrana cellulare. L’istamina fa parte delle cosiddette ammine biogene insieme alla serotonina ed alla dopamina. l’istamina nel nostro organismo è coinvolta in molte funzioni: funge da neurotrasmettitore, da mediatore dell’infiammazione e delle risposte allergiche.

Come agisce? Il meccanismo d’azione.

In particolare, come abbiamo accennato, l’istamina svolge funzioni diverse a seconda dei recettori a cui si lega e del tessuto in cui si trova:

Le funzioni di questa ammina.

L’istamina svolge funzioni importanti che coinvolgono tutto l’organismo. Essa è infatti presente in quasi tutti i tessuti ma soprattutto nei mastociti e nei basofili che sono le cellule coinvolte nelle allergie, ma si trova anche nella mucosa intestinale e nelle cellule del sistema nervoso.

Regola le funzioni infiammatorie.

Quando le cellule producono molta istamina, in seguito ad un trauma o a causa di un patogeno, essa innesca un processo di vasodilatazione e di permeabilità capillare in seguito al quale si ha un maggior afflusso di leucociti ed altre sostanze deputate alla riparazione del danno nella zona traumatizzata o infetta.

L’infiammazione ha manifestazioni diverse nei vari apparati:

E’ coinvolta nelle risposte allergiche.

Quando le cellule deputate riconoscono degli allergeni attivano le Ige (immunoglobuline E) le quali innescano la degranulazione dei leucociti e rilascio di istamina coinvolta nelle reazioni allergiche di vario tipo come “naso chiuso”, asma, orticaria prurito e disturbi gastroenterici.

Agisce da neurotrasmettitore.

A livello del sistema nervoso centrale, l’istamina agisce come neurotrasmettitore, trasporta, cioè le informazioni tra i neuroni e controlla le funzioni neuroendocrine, regola la temperatura corporea e lo stato di veglia.

Dove si trova? gli alimenti.

L’istamina non solo è prodotta nel nostro corpo, ma si ritrova anche in alcuni alimenti soprattutto se stagionati o non correttamente conservati. Molti alimenti, invece, non contengono istamina ma altre sostanze capaci di attivare una massiccia liberazione di quella endogena: questi alimenti vengono definiti istamino-liberatori.

Vediamo in dettaglio quali sono...

Alimenti che contengono istamina: la sindrome sgombroide.

Gli alimenti che contengono naturalmente istamina sono alcuni vegetali, come i pomodori e le salse che ne derivano, gli spinaci, le melanzane, i funghi, e frutta, soprattutto albicocche, mirtilli, lamponi, pesche e ananas.

I cibi possono anche arricchirsi di questa ammina a seguito di una non corretta conservazione: è il caso delle carni e del pesce fresco, che, se conservato male, comincia subito il processo putrefattivo con la liberazione di istamina e di altre amine endogene (putrescina, tiramina, cadaverina) che causano la cosiddetta “intossicazione da istamina”, molto comune anche a seguito dell’ingestione di formaggi e vini non fermentati in modo corretto.

Gli alimenti più deperibili e suscettibili alla liberazione di istamina sono soprattutto il tonno e lo sgombro.

tanto che questo tipo di avvelenamento viene definito anche “sindrome sgombroide“

Sono istamino-liberatori anche le sardine, le aringhe e le acciughe, le carni rosse e, a causa della stagionatura e/o fermentazione, anche insaccati e formaggi.

Puoi approfondire i rischi derivanti da una cattiva conservazione del pesce azzurro.

Alimenti istamino-liberatori.

Alcuni alimenti, detti istamino-liberatori, non contengono molta istamina ma, una volta ingeriti, possono causarne la liberazione dalle cellule del sistema immunitario che la contengono. In altre parole, questi cibi contengono proteine (come la tiramina) o altre sostanze (salicilati naturali o nichel...) capaci di innescare la degranulazione dell’istamina innescando i meccanismi infiammatori che portano ad orticaria, nausea e diarrea, e disturbi respiratori. Questi alimenti sono:

Anche alcuni coloranti ed additivi (tartrazina, salicilati...), spesso aggiunti per la conservazione degli alimenti ma non contenuti naturalmente negli alimenti stessi, possono essere la causa dell’induzione della liberazione di istamina. Questi conservanti e additivi si trovano sovente in alimenti come:

Anche alcuni farmaci sono responsabili di rilascio di istamina:

Alimenti senza istamina.

La causa dell’intolleranza all'istamina è la carenza di enzimi deputati al metabolismo di questo neurotrasmettitore. Questo rende necessario applicare un regime alimentare in cui prevalgono cibi non contenenti istamina:

Si può essere intolleranti a questo mediatore dell'infezione?

l’intolleranza all'istamina è una sensibilità a questo composto al pari delle altre intolleranze alimentari (al glutine, al lattosio...). Nei soggetti che presentano un’intolleranza all'istamina, la causa è da ricercarsi nella carenza degli enzimi che degradano l’istamina (MAO monoaminossidasi e DAO diaminossidasi) La produzione endogena di istamina si associa a quella ingerita con gli alimenti causando un eccesso di tale sostanza che si manifesta con tutti i sintomi di un’allergia.

Le reazioni possono variare da semplici orticarie, arrossamenti accompagnati da prurito sulla pelle, a reazioni gastroenteriche con vomito e diarrea.

Le caratteristiche descritte sono tipiche dell’intolleranza permanente, ma esiste anche un’intolleranza temporanea:

Non è necessario, quindi, avere una carenza di enzimi del metabolismo dell’istamina per accusare gli stessi sintomi dell’intolleranza, ma è sufficiente avere assimilato con gli alimenti una quantità eccessiva di istamina.

La diagnosi di intolleranza …

L’unica diagnosi certa può provenire da una dieta di esclusione svolta nelle prime settimane in cui si dovrebbe assistere ad assenza di sintomatologia seguita dall'inserimento graduale di alimenti istamino-liberatori o che contengono istamina (secondo linee guida stabilite), di cui il paziente registra gli effetti. Dopo aver stabilito la dieta ideale e soggettiva per il paziente, si stabilisce la soglia, vale a dire il livello massimo di istamina tollerato dal paziente, anch'esso soggettivo.

Il grado di sensibilità dell’intolleranza all'istamina può variare da persona a persona, per cui le manifestazioni possono variare da più lievi a gravi in risposta a determinati alimenti. Così, per esempio, formaggi freschi e yogurt possono essere ben tollerati da alcuni soggetti e provocare i sintomi dell’intolleranza già descritti, in altri.

Dieta.

Una dieta sana ed equilibrata, ma povera di istamina, deve essere seguita in caso di intolleranza a questa amina. I cibi che la contengono o quelli istamino-liberatori, però, non devono essere eliminati del tutto. Infatti, mangiare per lungo tempo gli stessi alimenti può causare intolleranza anche nei confronti di questi. Quindi, di tanto in tanto è bene consumare a piccole dosi anche alimenti “proibiti” come le fragole, o una fetta di prosciutto, stando bene attenti a non consumarli in concomitanza o nello stesso giorno ma di rado nel tempo.

Inoltre, utili in caso di attacchi acuti, sono gli integratori di enzima DAO, che possono essere prescritti sotto indicazione medica proprio per i casi di intolleranza all'istamina

Farmaci e rimedi naturali.

I classici farmaci antistaminici seppur efficaci, mostrano controindicazioni che li rendono inadeguati per un utilizzo prolungato nel tempo. Gli antistaminici naturali, invece, si basano soprattutto sull'evidenza per cui la liberazione di istamina risulta inibita da alcuni flavonoidi come la quercetina della parte interna della cipolla o degli antociani del ribes nigrum.

Inoltre è stata riscoperta di recente una cura omeopatica per l’eccesso di istamina che utilizza la stessa istamina! Si tratta di istamina con estratto polmonare, il Poumon histamine. Essa si prefigge l’eliminazione dell’istamina endogena con l’assunzione di quella esogena che essendo complessata ad estratti polmonari risulta essere innocua. I trattamenti omeopatici dovrebbero cominciare, quando possibile, prima della manifestazione dei sintomi (per esempio prima della primavera) così da prevenirli oltre che curarli.

 

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Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

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