Fosforo: proprietà, alimenti ricchi, fabbisogno e carenza nel sangue

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Cos'è il fosforo ed a cosa serva? Quando i valori nel sangue sono alti o bassi? Scopriamo le proprietà, il fabbisogno giornaliero e gli alimenti ricchi di questo minerale così utile per la mente dalla memoria alla depressione.

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
  2. Composizione chimica del fosforo
  3. Funzioni biologiche
  4. Fabbisogno per l’organismo
  5. Metabolismo
  6. In quali alimenti si trova
  7. A che serve?
  8. Effetti benefici
  9. Carenza di fosforo
  10. Eccesso
  11. Patologie correlate
  12. Omeopatia
  13. Farmacologia
  14. I composti
  15. Le piante

Il fosforo è una sostanza chimica che si trova in tutte le cellule degli organismi viventi e può essere presente sotto forma di fosforo inorganico o organico. In natura ne esistono tre varietà, bianco, rosso e nero, mentre nell’organismo si trova sotto forma di ione fosfato o legato a proteine e acidi nucleici. Le funzioni biologiche del fosforo riguardano sia gli esseri umani che le piante e sono legate a processi biochimici, all'immagazzinamento dell’energia e alla formazione e alla struttura degli acidi nucleici. Dal punto di vista nutrizionale il fabbisogno di fosforo è di circa 1000 mg al giorno e lo troviamo in svariati alimenti tra cui legumi, cereali, carni, pesce, frutta secca, e ortaggi. Essendo presente in numerosi cibi è difficile avere una carenza che però si manifesta in alcune patologie, come patologie relative a carenza di vitamina D o a eccesso di paratormone, essendo questi due elementi fondamentali nell’escrezione e nell’assorbimento del fosforo. Anche un eccesso della sostanza può indicare l’esistenza di alcune patologie, mentre è normale nei bambini in crescita in quanto è fondamentale per il metabolismo delle ossa e all’aiuto nella fissazione del calcio. Gli effetti benefici più conosciuti del fosforo sono quelli relativi al potenziamento della memoria e dell’attenzione, tuttavia gli integratori presenti sul mercato non sono completamente a base di fosforo ma a base di precursori per cui i risultati potrebbero non essere tali come quelli che si hanno con una dieta ricca appropriata..Viene utilizzato anche in omeopatia per curare disturbi infiammatori.I composti, come i solfuri o gli ossidi, hanno vari impieghi nell’industria, ma il loro utilizzo può causare l’inquinamento delle acque attraverso il fenomeno dell’eutrofizzazione.

Caratteristiche del fosforo.

Il fosforo è un minerale che si trova in alte percentuali nelle rocce e nelle cellule di molti essere viventi, questo non-metallo appartenente al gruppo dell’azoto è presente in natura in tre diverse forme, bianco, rosso o nero, ognuna con caratteristiche diverse, presenti spesso sotto forma di polvere.

Il fosforo bianco è quello che viene prodotto industrialmente e brucia se esposto all’ossigeno contenuto nell’aria a temperature superiori ai 40°C, lo si può trovare sotto forma di polvere ed è letale se ingerito, bastano 50 mg per determinare la morte di un individuo.

Il fosforo rosso, che si trova sotto forma di polvere e varia nella colorazione dal rosa al viola in base a piccole variazioni nella sua struttura chimica, è un elemento poco reattivo poiché molto stabile.

Il fosforo nero è un semiconduttore elettrico, ed è simile alla grafite. Esiste anche una varietà di fosforo radioattivo, il 32 o P32, il quale ha molte applicazioni in medicina, biochimica e biologia molecolare poiché si può utilizzare per seguire delle molecole e conoscere dei metabolismi o dei percorsi biochimici o ancora le strutture del DNA.

Composizione chimica.

Il fosforo è un elemento chimico, il cui simbolo è la lettera P e ha numero atomico 15, che troviamo come fosforo naturale, nelle rocce e nelle cellule degli organismi viventi, sotto forma di gruppo fosfato, uno ione inorganico la cui formula chimica è PO43− e che deriva da un sale dell’acido fosforico (formula chimica H3PO4). Chimicamente ha massa atomica di 30,9738 g.mol -1 e allo stato gassoso (vapore di fosforo) è tetratomico (formato cioè da quattro atomi legati con legami covalenti omopolari, cioè che avvengono tra gli stessi atomi e che formano il fosfato molecolare P4) fino a 1000°C, mentre diventa biatomico a temperature superiori.

Funzioni biologiche del fosforo.

Il fosforo nel corpo umano è presente sia sotto forma di fosfato inorganico, come minerale che fa parte delle ossa e dei denti, sia sotto forma di fosfato organico, o di gruppo fosfato, uno ione a valenza negativa che fa parte della struttura di acidi nucleici, nucleotidi e nucleoproteine.

In totale rappresenta l’1% del peso corporeo ed è distribuito per la maggior parte, circa l’85%, nello scheletro sotto forma di sale di calcio (fosfato tricalcico) o cristalli di idrossiapatite.

La restante parte la troviamo nel collagene e nel tessuto muscolare, per il 10%, nel sangue, per il 4%, e nel cervello per l’1% sotto forma di fosfolipidi, che costituiscono le guaine mieliniche delle cellule del sistema nervoso. La concentrazione del fosforo nel sangue influenza quella del calcio, infatti l’aumento della concentrazione sanguigna di fosfati favorisce la deposizione del calcio nell’osso.

Dal punto di vista extra cellulare rappresenta la frazione minerale di ossa e denti, e interviene nel processo di mineralizzazione dell’osso;

All’interno della cellula prende parte ad alcuni processi biochimici, come le reazioni di fosforilazione, l’affinità dell’emoglobina per l’ossigeno e la captazione del glucosio;

Immagazzina energia dentro la cellula sotto forma di ATP (adenosina trifosfato) e di fosfocreatina;

Stimola la contrazione dei muscoli, compreso il muscolo cardiaco;

Partecipa allo sviluppo, al mantenimento e ai processi di riparazione delle cellule;

Partecipa al mantenimento del pH corporeo entrando a far parte dei sistemi di regolazione del pH, i sistemi tampone.

Contribuisce alla formazione degli acidi nucleici, il DNA infatti ha uno scheletro formato da gruppi fosfato.

Qual’è il fabbisogno per l’organismo?

Il fosforo è un minerale molto importante per il nostro organismo ed il modo migliore per assumerlo è attraverso l’alimentazione e, quando necessario, anche sotto forma di integratore se non si raggiunge un adeguato fabbisogno attraverso la dieta. Il fabbisogno giornaliero di fosforo varia in base al sesso e all’età poichè nei bambini in crescita e nelle donne in gravidanza questo elemento è essenziale per l’accrescimento delle ossa per cui se ne necessita una quantità maggiore:

Come viene metabolizzato?

Il metabolismo del fosforo riguarda principalmente i processi di assorbimento e di escrezione che si verificano nel nostro organismo. Introdotto con gli alimenti sotto forma di fosfato organico e il suo assorbimento, ovvero il passaggio dagli alimenti al sangue, avviene a livello intestinale, nel tratto dell’intestino chiamato digiuno. Della quota introdotta con gli alimenti viene assorbito il 70 – 80% che, prima di essere assorbito dall’intestino viene scisso in fosfato inorganico da parte di alcuni enzimi. L’assorbimento del fosforo è influenzato dalla presenza di alcuni ioni come l’alluminio, il ferro o il magnesio e calcio che combinandosi con lo rendono meno solubile e quindi fanno si che ne venga assorbito meno. L’escrezione avviene per la maggior parte a opera dei reni, circa il 60 – 80% viene eliminato per via renale attraverso le urine, e per la rimanente parte attraverso le feci sotto forma di fosfato tricalcico. Assorbimento ed escrezione sono legati alla presenza di un ormone secreto dalle paratiroidi, il paratormone, e ad alcune vitamine, in particolare la vitamina D. La vitamina D aumenta l’assorbimento intestinale del fosforo, il paratormone ne riduce il riassorbimento renale e ne aumenta l’escrezione.

In quali alimenti si trova il fosforo.

Il fosforo fa parte dei sali minerali assimilabili attraverso gli alimenti. I cibi che possiamo mangiare per assumere la quantità giusta di questa sostanza sono moltissimi, in particolare abbiamo per 100 g di prodotto:

I cereali come il germe di grano, che contiene 842 mg di fosforo, la farina di riso che ne contiene 90 mg, la farina di soia, che ne contiene 600 mg, il farro che ne contiene 420 mg.

I semi di zucca, che ne contengono 1233 mg;

I legumi, come la soia che contiene 591 mg di fosforo, i fagioli, che ne contengono circa 460 mg, i ceci che ne contengono circa 416 mg, le lenticchie con 376 mg, i piselli con 320 mg, e le fave con 110 mg.

Il cioccolato fondente con 186 mg e cioccolato al latte ne contiene 207 mg.

I formaggi come l’emmental che contiene 700 mg, la mozzarella, che ne contiene 463 mg, e la ricotta, che ne contiene 183 mg se è di pecora, 237 mg se è di vacca, e 380 mg se è di bufala.

Il latte, che in base alla provenienza ha diverse quantità di fosforo. In particolare abbiamo il latte di mucca, che contiene 93 - 95 mg, il latte di pecora, che ne contiene 158 mg, il latte di soia che ne contiene 50 mg, il latte di capra, che ne contiene 111 mg, il latte di bufala, che ne contiene 117 - 120 mg. Il latte in polvere ha un contenuto maggiore, circa 1030 - 770 mg.

La carne, come per esempio il fegato di ovino, che ne contiene 364 mg, il fegato di suino che ne contiene 362 mg, il fegato di equino che ne contiene 358 mg.

Il pesce come il merluzzo, che contiene 562 mg di fosforo, il salmone che ne contiene 280 mg oltre a contenere acidi grassi essenziali come gli omega 3, il tonno che ne contiene 264 mg, i filetti di spigola, che ne contengono 1150 mg, e i crostacei come i gamberi che ne contengono circa 349 mg.

La frutta secca come i pistacchi che contengono 500 mg, gli anacardi, che ne contengono 490 mg, le noci, che ne contengono 238 mg e le mandorle dolci che ne contengono 550 mg.

Lo troviamo anche negli ortaggi, seppure in quantità minore e tra le verdure sono ricchi di fosforo i funghi, che ne contengono circa 142 mg, il sedano rapa, con 90 mg e il sedano con 45 mg. Anche il miele contiene una buona percentuale, circa 61 mg.

A cosa serve? Vantaggi e svantaggi del fosforo.

Vediamo adesso quali effetti benefici ha sul nostro organismo tale minerale, e quali sono le eventuali controindicazioni e i rischi per la nostra salute che derivano dalla sua assunzione. Mentre, infatti, in alcuni casi in cui ci sono carenze molto gravi può essere utile ricorrere a degli integratori di fosforo, bisogna prestare molta attenzione a non superare di troppo le dosi consigliate che vanno sempre assunte in modo proporzionale al calcio, perchè può essere dannoso per la salute dell’organismo creando disturbi ai reni o altri tipi di patologie.

Effetti benefici.

I benefici del fosforo si esplicano in diversi distretti del nostro organismo e della nostra mente e a volte si utilizzano anche come cura in diverse patologie.

Per la mente: il fosforo fa bene alla nostra mente in quanto potenzia la memoria e sviluppa l’intuizione e quindi è ottimale per coloro che devono affrontare lunghi periodi di studio. Inoltre ha un effetto positivo nei confronti di stanchezza mentale e depressione. L’azione che l'elemento esplica sulla mente è probabilmente dovuta al fatto che è responsabile del metabolismo delle cellule e della formazione della guaina mielinica delle cellule nervose ma il meccanismo non è ben conosciuto.

Menopausa e ciclo mestruale: il fosforo è importante per migliorare gli sbalzi d’umore che si verificano durante questi periodi della vita di una donna infatti contrasta notevolmente l’irascibilità e la collera tipiche del periodo mestruale. In menopausa inoltre è utile un’integrazione di tale minerale per contrastare gli effetti dell’osteoporosi, in quanto esso aiuta a fissare il calcio nelle ossa. Se sei interessato puoi approfondire il tema dell'alimentazione in menopausa in tutti i suoi aspetti. 

Per la gravidanza e i bambini: l’apporto di fosforo, anche attraverso l’integrazione, è fondamentale in gravidanza e nei bambini perché coadiuva il corretto sviluppo osseo aiutando il calcio a fissarsi nelle ossa. Per questo motivo il fabbisogno per i bambini in crescita e le donne incinte è superiore a quello delle altre categorie di persone ed è di circa 1200 mg al giorno. Per i bambini può essere utile anche in caso di mancanza di concentrazione e di attenzione a scuola.

Carenza di fosforo.

In un adulto i valori normali di fosforo nel sangue sono di 2,5 – 4,5 mg/dl, mentre nelle urine la fosfaturia, cioè la concentrazione di fosforo, è di circa 1 g nelle 24 ore. Un innalzamento o un abbassamento di questi valori riscontrati nelle analisi del sangue fanno subito pensare ad una patologia.

In presenza di valori di fosforo ematico bassi, al di sotto del valore normale di 2,5 mg/dl, le patologie sono:

I sintomi da mancanza di fosforo sono debolezza, spossatezza, mancanza di forze, demineralizzazione delle ossa con conseguente fragilità ossea e osteoporosi, mancanza di appetito, articolazioni rigide, stanchezza mentale, e disturbi a carico del sistema nervoso.

Valori alti di fosforo.

Un eccesso di fosforo ematico al di sopra di 4,5 mg/dl, causa dei danni notevoli all’organismo i cui sintomi sono calcificazione ed ossificazione dei tessuti molli, in particolare di polmoni, articolazioni, cuore, cute e vasi sanguigni, a causa dello squilibrio che si viene a creare tra il bilancio di calcio e quello di fosforo, questo causa la deposizione di sali di calcio, e quindi la calcificazione, anche al di fuori dall’osso.

E’ un fenomeno tipico dell’insufficienza renale cronica e di altre patologie come intossicazione da vitamina D, ipocalcemia, ipoparatiroidismo, morbo di Addison. Quando si trovano valori alti di fosforo nei bambini non ci si deve preoccupare poiché è sinonimo di accrescimento osseo ed è in linea con la normale crescita del bambino, specialmente nel periodo della pre pubertà.

Un eccesso di fosforo alimentare (eccesso di integratori) invece può portare a tossicità e si deve intervenire con una somministrazione di calcio al fine di ristabilire l’equilibrio tra i due oligoelementi nell’organismo, considerato che un’alta concentrazione provoca un minore assorbimento di calcio che quindi si ritrova ad essere in circolo con conseguenze anche molto gravi come la calcifilassi, cioè la calcificazione di tessuti e organi che si verifica in alcune patologie come iperparatiroidismo, e insufficienza renale.

Controindicazioni e patologie correlate.

Tra le patologie correlate con i valori del fosforo ematico le più importanti sono l’insufficienza renale cronica e l’iperparatiroidismo.

Insufficienza renale cronica: questa patologia renale determina un accumulo del fosforo in circolo poiché il rene perde la sua capacità di eliminarelo con le urine. Inoltre il rene malato non riesce a eliminare nemmeno il potassio né a produrre vitamina D, con conseguente calcificazione dei tessuti, specialmente i piccoli vasi sanguigni. La terapia dell’insufficienza renale cronica prevede delle sedute di emodialisi, un sistema che consente di purificare il sangue al posto del rene e riportare le concentrazioni ematiche di fosforo, calcio e potassio ai livelli normali.

Iperparatiroidismo: è una patologia causata da un’iperattività delle ghiandole paratiroidi che secernono elevate quantità di paratormone che può essere primario, cioè dovuto a patologie proprie delle paratiroidi come un tumore, o secondario, derivante cioè da patologie non a carico delle paratiroidi come per esempio insufficienza renale cronica o carenza di vitamina D. Alti livelli in circolo di paratormone causano un’ipercalcemia ematica e un’aumentata fosfaturia, poiché il paratormone interviene sull’escrezione del fosforo. Tra i sintomi abbiamo osteoporosi poiché il calcio si trova in circolo e non nell’osso, e calcifilassi, calcificazione dei tessuti dovuta a troppo calcio in circolo. La terapia varia in base al tipo di iperparatiroidismo.

Il fosforo in omeopatia.

Il fosforo viene utilizzato anche come rimedio omeopatico in quanto stimola il metabolismo delle cellule e agisce come fortificante di sistema nervoso, sistema neurovegetativo, ossa e muscoli. In omeopatia è utilizzato per chi soffre di mal di testa, di tosse con muco, di stati di ansia e panico, in caso di gengiviti ed emorragie, di infiammazione e debolezza muscolare, di infiammazione dei reni e delle vie urinarie.

Farmacologia.

L’integrazione di fosforo avviene sotto forma di farmaci tra cui i più famosi sono l’Acutil e il Glutamin. Si trovano sul mercato sotto forma di compresse o capsule, fialette monodose o sciroppo. Le indicazioni terapeutiche riguardano stanchezza, affaticabilità mentale, difficoltà di concentrazione e di attenzione e scarso rendimento mentale. La posologia è diversa per quanto riguarda la modalità di somministrazione, per le pillole si consiglia di assumere da 2 a 6 compresse al giorno, per le fiale da 1 a 2 flaconcini al giorno e per lo sciroppo un cucchiaio da 2 a 4 volte al giorno. Si consiglia di non superare le dosi consigliate poiché il prodotto non fa male e non presenta rischi per la salute ma provoca lievi effetti collaterali come eccitabilità ed insonnia. E’ bene sottolineare però che tali farmaci non sono a base di fosforo vero e proprio ma a base di aminoacidi fosforilati per cui i risultati non sempre sono quelli attesi e se vi sono carenze è bene aumentare il consumo di alimenti appropriati oppure utilizzare il lievito di birra.

I composti.

I composti del fosforo sono parte essenziale di tutte le reazioni vitali degli organismi viventi. Ve ne sono alcuni però che vengono utilizzati nell'industria.

Solfuro di fosforo: si forma dalla reazione tra il fosforo e lo zolfo e viene utilizzato per la realizzazione della testa dei fiammiferi che si accendono ovunque, basta sfregarli su qualsiasi superficie ruvida.

Fosfato di ammonio: è un sale di ammonio dell’acido fosforico e si forma per la reazione con l’ammoniaca. Il composto viene utilizzato come fertilizzante. E’ responsabile del fenomeno di eutrofizzazione, un fenomeno che si verifica nelle acque in cui vi è un eccesso di fosfati e di azoto, probabilmente provocato da scarichi industriali. La presenza di alte concentrazioni di fosforo crea la proliferazione di alcuni tipi di alghe, quelle microscopiche, che causano un aumento della massa del fitoplancton e di specie tossiche di fitoplancton e un aumento di alghe gelatinose, con il conseguente inquinamento delle acque.

Ossidi del fosforo: si formano per la combinazione del fosforo con l’ossigeno attraverso una reazione di ossidazione. Tra questi abbiamo l’anidride fosforica, un forte disidratante.

Il fosforo nelle piante.

Oltre che per gli esseri umani il fosforo riveste un ruolo molto importante anche per le funzioni biologiche dei vegetali e il loro fabbisogno è massimo in estate, stagione in cui le piante hanno la loro massima attività, e minimo in inverno, poiché d’inverno il metabolismo delle piante è molto poco attivo. Il fosfato viene assorbito dalle piante attraverso le radici e la quota di fosfato disciolto nel terreno viene chiamata fosfato disponibile. Una parte del fosforo è disponibile come sedimento sul fondo dei laghi e dei fiumi sotto forma di fosforo particolato.

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