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La withania somnifera è una pianta curativa usata in medicina ayurvedica, ma quali sono le sue proprietà? Approfondiamo gli effetti che ha sull’organismo, il dosaggio indicato per i diversi utilizzi e le eventuali controindicazioni del ginseng indiano.
La Withania somnifera, conosciuta come ginseng indiano, ma anche col nome impronunciabile di ashwagandha, o come “uva spina velenosa”, o ancora come “ciliegia d’inverno”, è una pianta che nasce nelle regioni asiatiche dell’India, del Pakistan e del Nepal e si è poi diffusa anche nel Mediterraneo, cioè in Africa, Sicilia e Sardegna.
È un arbusto alto fino a 170 cm che presenta infiorescenze giallo-verde e come frutti ha delle bacche rosse che, insieme ai semi e alle radici, sono di particolare interesse dal punto di vista erboristico, in quanto in esse si trova la droga (la parte utilizzabile a scopo terapeutico) utilizzata in fitoterapia per la sua azione tonico-adattogena.
Questa pianta dall’ aspetto molto particolare è conosciuta fin dall’antichità nella medicina popolare indiana, soprattutto dall’ayurveda, che impiega i principi attivi per la cura di numerose affezioni e anche per un disturbo molto comune come l’insonnia.
Peculiari di questa pianta, dalla quale prendono il nome, sono i withanolidi, che costituiscono, insieme ad alcuni alcaloidi quali la witanina, la witaninina e la witasomnina, i principi attivi responsabili dei numerosi effetti benefici che il ginseng indiano ha sull’organismo.
I witanolidi maggiormente benefici sono la witaferina A e il witanolide D, che svolgono le seguenti azioni:
La Withania è un’erba oggetto di studi che può offrire molti benefici con pochi effetti collaterali:
I witanolidi aumentano la produzione e secrezione di dopamina, un neurotrasmettitore che, nel cervello, regola numerose importanti funzioni come l’apprendimento, l’umore, il sonno, motivo per cui il ginseng indiano viene utilizzato per combattere ansia e stress, demenza senile e insonnia.
la Withania somnifera è utile per combattere dolori muscolari, gastriti e ulcere, probabilmente attraverso l’inibizione della ciclossigenasi, enzima deputato alla produzione dei mediatori dell’infiammazione, ma questo meccanismo d’azione è ancora oggetto di studi.
Grazie alle sue proprietà adattogene la Withania è in grado di aumentare la resistenza dell'organismo a problemi di varia natura, sia fisici che psichici. Gli alcaloidi, a cui è dovuta questa proprietà, sono in grado di fungere da precursori di numerosi ormoni, solo però a seguito di un’eventuale carenza dell’ormone endogeno, ossia quando vi è necessità, e in questo modo migliorano le capacità di resistenza alle malattie dell’organismo. Essa è pertanto consigliata per affrontare periodi di intenso stress psico-fisico.
La Withania non solo aiuta a sviluppare i muscoli, grazie ai suoi effetti tonici sull’organismo, ma anche per le sue proprietà calmanti e la capacità di attenuare gli squilibri ormonali.
questa pianta può essere di aiuto nelle diete ipocaloriche (a patto di non esagerare!), sia accelerando il metabolismo e quindi agendo direttamente sul problema “peso”, sia calmando l’ansia che spesso accompagna chi deve dimagrire, rendendo difficoltoso il raggiungimento dell’obiettivo.
Come adattogeno l’ashwagandha un valido supporto a coloro che sono affetti da tiroidite di Hashimoto e da ipotiroidismo. Essa, infatti, sembra in grado di aumentare la produzione degli ormoni tiroidei TSH e tiroxina. I witanolidi, infatti, sarebbero dei precursori di TSH, l’ormone che, endogenamente, viene sintetizzato dall’ipofisi, una ghiandola situata alla base dell’encefalo, e che va ad attivare direttamente la tiroide, inducendo il rilascio di T3 e T4 (ormoni tiroidei, appunto) quando questi sono insufficienti.
Gli stessi witanolidi possono anche agire da stimolanti sulle ghiandole surrenali attivando, in particolare, la produzione di testosterone e proprio questo meccanismo spiegherebbe l’effetto afrodisiaco della “ciliegia d’inverno” sull’uomo. Secondo una ricerca effettuata su cento uomini, il 71 % di essi ha riscontrato un miglioramento nella disfunzione erettile grazie all’assunzione di ashwagandha, che, tra l’altro, aiuta anche la produzione degli spermatozoi.
Da quello che abbiamo appreso è evidente come il ginseng indiano, per le sue numerose proprietà, venga largamente utilizzato nella cura di alcuni disturbi di salute, risultando solitamente molto vantaggioso, eppure non sempre ne viene fatto un uso ragionevole. Per questo motivo occorre rivolgersi a professionisti in grado di consigliare a ciascuno il dosaggio più appropriato di Withania somnifera o, se necessario, di sconsigliarne del tutto l’assunzione, evitando così di correre rischi superflui.
Innanzitutto partiamo da un dato di fatto: i prodotti a base di Withania sono venduti in qualsiasi erboristeria ed è lì che è possibile reperirli. Tuttavia, la legislazione che regola la commercializzazione di erbe medicamentose in Italia è piuttosto ambigua riguardo a questa pianta: essa consente, infatti, l’utilizzo dell’estratto, ma non dei semi delle bacche.
Fatto sta che numerosi sono gli integratori a base di ashwagandha contenenti soprattutto l’estratto secco della radice, dove i principi attivi sono più concentrati. Per esempio la troviamo in forma di:
Le piante officinali, pur essendo prodotti del tutto naturali, possono procurare effetti collaterali, per cui è necessario seguire accuratamente la posologia consigliata per esse, proprio come si fa con i farmaci.
Tra gli effetti collaterali del ginseng indiano si segnalano:
Adesso che hai capito in quali situazioni e a quali soggetti è sconsigliato l’uso di Withania, puoi finalmente comprendere che bisogna assumerla in maniera più consapevole evitando il “fai da te”. Insomma, prima di fare mosse azzardate ricordati di consultare un medico!
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