Uno stile di vita frenetico è la causa principale della stanchezza fisica, toglie le forze e la voglia di fare, in questi casi è sufficiente interrompere ogni attività e concedersi un po’ di riposo. Altre volte il riposo non basta ma per riprendersi ci vuole qualche attenzione in più. In questa guida le cause più frequenti e i rimedi più efficaci per risolvere il problema della stanchezza.
Il lavoro, la famiglia, gli amici, la casa, lo sport, gli hobby: a volte conciliare tutto sembra impossibile! E anche quando si riesce, a fine giornata il risultato è una vera e propria stanchezza fisica e mentale, con gambe pesanti, dolori agli arti e alla schiena, spesso accompagnati da mal di testa e sonnolenza.
Soprattutto quando si studia molto in previsione di un’interrogazione o di un esame, o si intensificano i ritmi di lavoro per scadenze imminenti, si può avvertire un senso costante di profonda stanchezza. Sarà successo anche a te, vero? Semplicemente il tuo corpo, messo alla prova dal troppo sforzo, chiede riposo a gran voce!
La stanchezza, pertanto, rappresenta spesso un evento puramente fisiologico, una reazione dell’organismo alle situazioni di forte stress che si ripercuote sulla psiche. In questi casi un momento di pausa, un po’ di relax con una passeggiata all’aria aperta, ad esempio, possono aiutare a conciliare il riposo notturno e a liberarci dalla stanchezza, rinnovando le nostre energie e rendendoci pronti ad affrontare un nuovo giorno.
Tuttavia se capita che, nonostante tutto, ci si continui a sentire stanchi e tristi e che non si riesca a riposare bene, allora è il caso di preoccuparsi e di consultare il medico! La stanchezza, infatti, può essere il sintomo di vari stati patologici, dalla semplice influenza a patologie più gravi come i tumori. Questi ultimi, oltre ad avere dei sintomi specifici che permettono la diagnosi certa, ne hanno anche in comune altri più generici e aspecifici, come malessere generale, stanchezza persistente e senso di spossatezza.
Esiste addirittura una specifica condizione patologica, che fortunatamente si manifesta in pochi soggetti, nota come sindrome da stanchezza cronica. Chi ne soffre non trova sollievo con il normale riposo e, inoltre, presenta molto spesso anche i classici sintomi dell’influenza. Ma di questa sindrome ci occuperemo più avanti!
Vuoi scoprire, piuttosto, a cosa è dovuta la stanchezza di origine non patologica?
Le forme di stanchezza occasionali, non correlate a nessuna patologia, possono presentarsi ciclicamente, a intervalli più o meno regolari e legate a fattori particolari. Vediamo quali sono quelli più comuni:
Cambio di stagione. Spesso, nel passaggio da una stagione all’altra, soprattutto verso primavera e autunno, ci si sente stanchi, avvolti in un torpore che sembra non volerci abbandonare, irritabili e umorali, con il sonno disturbato e al mattino più stanchi di prima. Niente di strano! È un fenomeno diffuso e imputabile al cambiamento climatico, alle variazioni delle ore di luce e della temperatura, che si ripercuotono sul nostro organismo. E la stanchezza che si manifesta di frequente nel periodo estivo? Sempre legata a fattori climatici! Condizioni come l’afa e l’umidità, infatti, non solo rendono più difficoltoso dormire bene la notte, il che naturalmente compromette anche lo stato fisico durante la giornata, ma possono far diventare difficili anche gesti normali come passeggiare, portare le buste della spesa, etc..
Ciclo mestruale. In particolari situazioni fisiologiche, la stanchezza può manifestarsi in forma più acuta nelle donne. È il caso del periodo premestruale, quando tale condizione può essere accompagnata da un leggero senso di depressione, gonfiore, addome e schiena doloranti. Spesso questi sintomi sono così intensi da determinare la cosiddetta sindrome premestruale! Le cause sono da ricercare nel progressivo calo di un ormone, il progesterone, i cui livelli aumentano dopo l’ovulazione, ma diminuiscono nei giorni precedenti l’inizio della mestruazione. Tuttavia, si tratta di effetti transitori che spariscono all’inizio o durante il ciclo.
Menopausa. In questo periodo la stanchezza, uno dei sintomi principali del termine dell’età fertile, è sicuramente di origine ormonale: i bassi livelli di estrogeni e di progesterone, infatti, determinano il senso di spossatezza e di sonnolenza. Il cambiamento che investe la donna, quindi, non è solo psicologico, ma anche e soprattutto fisiologico! Se necessario, il medico potrà prescrivere una terapia ormonale, ma in linea generale le regole base per un corretto stile di vita sono sufficienti per combattere tale condizione.
Gravidanza. Durante la gravidanza, il fisico di una donna è sottoposto a un incredibile stress! Un vero e proprio bombardamento di ormoni e di emozioni travolge le future mamme come una valanga e, spesso, si può soffrire di stanchezza ben prima che se ne possano attribuire le colpe al peso acquistato per via del bambino. Il periodo più stancante è soprattutto il primo trimestre, in cui sono bassi i livelli di progesterone (che aumenta esponenzialmente nei mesi successivi) e alti, invece, quelli di un altro ormone, la gonadotropina corionica, beta HCG, prodotta dal trofoblasto (un piccolo nucleo che poi forma la placenta). Ecco i primi responsabili del senso di spossatezza avvertito dalla donna incinta! Non è da sottovalutare, inoltre, il fatto che l’organismo si ritrovi di colpo a dover lavorare per due, pertanto sono frequenti i cali di zuccheri e di alcuni nutrienti, come il ferro. Per sopperire a questa mancanza, è opportuno ricorrere a degli integratori e idratarsi con succhi e tisane, per reintegrare gli zuccheri. Infine, anche la psiche ci mette del suo! Anche se la gravidanza è stata voluta e cercata, la donna deve comunque abituarsi all’arrivo di un figlio. I pensieri e le crescenti responsabilità influiscono non poco sul benessere generale della gestante!
Approfondisci le cause della stanchezza in gravidanza.
Carenze vitaminiche nei bambini. Anche i bimbi possono risentire dei cambi di stagione o dei periodi di stress! Un bambino stanco, in genere, non ha voglia di alzarsi al mattino, fa fatica a concentrarsi a scuola, diventa frequentemente apatico e fa più spesso i capricci, risultando più nervoso del solito. Una causa può essere, banalmente, l’eccessiva vivacità, oppure un’alimentazione inadeguata, poco varia e carica di grassi. Un’altra origine importante può essere la carenza di vitamina B, facilmente integrata con una dieta sana e completa, ricca di frutta e verdura di stagione, meglio se cruda, pesce e frutta secca. Anche ridurre il numero di attività quotidiane può essere d’aiuto ai bambini stanchi, affinché riprendano la carica e recuperino le energie.
Sovrallenamento. Sebbene sia difficile separare nettamente la stanchezza fisica e quella mentale, in quanto le due sfere tendono a influenzarsi in modo importante, ci sono alcuni momenti in cui è soprattutto il corpo ad avere bisogno di riposo. In questo caso i sintomi più evidenti sono dolori muscolari diffusi, crampi, tremori e talvolta perfino brividi! Le cause di questo genere di stanchezza sono spesso collegate a un sovrallenamento, quando cioè si fa troppa attività fisica o non si segue una dieta adeguata. Se ciò accade sarebbe opportuno interrompere per un periodo l’allenamento e riprenderlo, in modo graduale e meno intenso, una volta recuperata la forma muscolare.
Debolezza postinfluenzale. Chi non ha accusato, in seguito all’influenza, i classici postumi, caratterizzati da spossatezza e fatica a riprendere la normale attività quotidiana, con la stessa verve di prima? Il senso di stanchezza, poi, viene aggravato se sono stati assunti antibiotici o farmaci che, pur aiutando a combattere la sindrome influenzale, debilitano e rendono stanchi.
Una volta analizzate le cause del disturbo, proviamo a considerare le possibili soluzioni. Qual è la più adatta a te?
Come abbiamo visto, la stanchezza può essere di vari tipi, avere origini diverse ed effetti più o meno invalidanti! Per fortuna, esistono alcuni rimedi naturali per cercare di sconfiggerla, distinguibili in base alle cause da cui essa deriva. In particolare:
fare attività fisica in modo continuativo, poiché contribuisce a tenere l’organismo attivo e ne evita un eccessivo impigrimento;
seguire una dieta equilibrata, che non costringa l’organismo a improbabili fatiche di digestione e che sia completa di tutti gli elementi nutritivi;
arricchire la colazione, indispensabile, con integratori energetici come ginseng e pappa reale o più semplicemente con miele e cioccolato;
evitare stress e fatiche inutili in quanto l’organismo, nei periodi di stanchezza, ha bisogno di tempo per riadattarsi alle condizioni esterne, quindi è bene fare le cose con un po’ più di calma e riservare i training intensivi ai momenti di forma smagliante.
Quando, in estate, il caldo e l’umidità provocano stanchezza e affaticamento, si dovrebbe intervenire cercando di mantenere sempre alto il livello di idratazione, bevendo molto e seguendo una dieta leggera e ricca di vitamine e sali minerali.
In caso di stanchezza in gravidanza, la soluzione è, quasi banalmente, il relax! Infatti, condurre una vita tranquilla e rilassata è il modo giusto per combattere la spossatezza, che paradossalmente tende a diminuire dopo i primi tre mesi, di pari passo con la diminuzione dei livelli di progesterone e beta HCG. In ogni caso, è bene tenere i propri valori sotto controllo e portare con sé caramelle o confetti per sopperire a eventuali cali di zucchero. Inoltre, è importante non saltare mai i pasti, ma al massimo tenersi leggeri e, in caso di capogiro, stendersi all’ombra con le gambe sollevate per qualche minuto.
Dopo l’influenza, poi, si recuperano rapidamente le forze, seguendo alcuni semplici consigli:
Scegliere un’alimentazione ricca di vitamine, soprattutto C e B, può aiutarti a combattere il senso di stanchezza. Quindi, via libera a frutta fresca e secca, verdura, cereali!
Assumere fermenti lattici per alcuni giorni dopo l’influenza, soprattutto dopo aver preso gli antibiotici, in quanto questi ultimi, oltre ad aggredire i microorganismi “cattivi”, attaccano anche quelli “buoni” che costituiscono la flora intestinale.
E se questi rimedi non bastano o comunque richiedono troppo tempo per funzionare? Leggi nel prossimo approfondimento che altro puoi fare!
Quali cure possono proporti l’erborista e l’omeopata?Quando, invece, sei vittima di spossatezza e debolezza, ma non hai voglia di curarti solo col riposo, aspettando che passi, ti puoi rivolgere a un erborista che probabilmente ti proporrà una di queste soluzioni:
Un’altra possibilità è offerta dall’omeopatia, che agisce trasversalmente poiché non offre una cura per la stanchezza in sé, bensì per le sue cause, pensando sempre al paziente e alle sue abitudini! Tenendo conto di queste particolari dinamiche, è bene rivolgersi ad un medico omeopata, per curarsi correttamente e ottenere risultati accettabili. In generale, si riscontra che gli esperti di omeopatia somministrano:
Ti ricordiamo che spesso l’automedicazione non basta! Infatti, anche per curare la stanchezza con rimedi naturali e/o omeopatici è necessario rivolgersi a persone competenti, che possano fornire informazioni complete sui medicamenti che ci si appresta a prendere, in primo luogo la posologia, ossia dosi e modalità di somministrazione, il tutto corredato da rischi e controindicazioni. In qualche occasione la stanchezza può essere anche l’indizio di una vera e propria malattia. Vediamo insieme a cosa è opportuno prestare attenzione! |
Accanto alle normali cause fisiologiche o occasionali di stanchezza, ci sono i casi legati a particolari stati patologici. Tra questi troviamo:
Stress, ansia, depressione. Chi soffre di questi disturbi si sente inadeguato, stanco e spento, senza voglia di fare e spesso in difficoltà nello svolgere azioni di vita quotidiana.
Approfondisci come combattere la stanchezza mentale.
Pressione bassa. Anche chi è ipoteso accusa un senso di spossatezza, accompagnato da vertigini. Questo avviene perché il sangue trasporta a tutte le cellule i nutrienti necessari per produrre energia. In caso di pressione bassa, però, l’apporto di sangue è inferiore e, di conseguenza, anche l’energia complessiva dell’organismo diminuisce.
Pressione alta. Allo stesso modo dell’ipotensione, anche l’ipertensione provoca stanchezza, insieme a cefalea, epistassi (sangue dal naso), palpitazioni e disturbi visivi. L’aumento di pressione al di sopra dei valori normali provoca, infatti, un affaticamento del cuore, che deve effettuare uno sforzo maggiore del dovuto, e sottopone anche i vasi sanguigni a uno stress molto elevato. Ciò, a lungo andare, può causarne l’usura e il danneggiamento, a partire dai vasi più piccoli, come i capillari (da qui l’epistassi).
Problemi al cuore, come insufficienza cardiaca o tachicardia (battito accelerato). Tali patologie, causate dallo stress o di origini più serie, impediscono di riposare correttamente. Così, senza il giusto riposo, ci si sente ovviamente stanchi e scarichi.
Mononucleosi. La stanchezza è uno dei primi sintomi di quella che è comunemente detta malattia del bacio, perché si trasmette con la saliva. Essa provoca una diminuzione dei globuli bianchi, che rappresentano le difese immunitarie dell’organismo. Di conseguenza, avendo un sistema immunitario meno efficiente, ci si stanca presto e di frequente.
Patologie renali. In caso di insufficienza renale, per esempio, i reni non riescono a filtrare correttamente il sangue, per eliminare liquidi e scorie in eccesso. Anche le tossine vengono trattenute dall’organismo e questo provoca stanchezza e debolezza nel paziente.
Abuso di alcool, droghe o farmaci.
Particolari terapie debilitanti utilizzate nella cura dei tumori, come la chemio o la radioterapia, che abbassano le difese immunitarie.
Sindrome da stanchezza cronica.
I rimedi sono, ovviamente, molto vari e dipendono dalla patologia che causa lo stato di stanchezza. Tuttavia, quelli naturali sopracitati possono essere utili, in alcuni casi, anche per alleviare lo stato di spossatezza di origine patologica. Ad ogni modo, ti consigliamo sempre di rivolgerti al tuo medico di fiducia, che saprà indicarti il comportamento migliore da adottare, in base al tuo specifico quadro clinico.
Abbiamo già accennato a una singolare condizione patologica contraddistinta proprio dalla stanchezza continua e della quale si conosce ancora molto poco! Ti va di saperne di più?
Conosci la sindrome da stanchezza cronica? La sindrome da stanchezza cronica o CFS (acronimo di Chronic Fatigue Syndrome) è una patologia particolare caratterizzata, come il nome lascia intendere, da stanchezza persistente e prolungata nel tempo. Secondo la definizione del prof. Umberto Tirelli, Oncologo dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano (PN), si può parlare di CFS quando il soggetto manifesta stanchezza persistente e continuativa per almeno sei mesi di fila, la quale non si allevia con i comuni rimedi né con il riposo e rende difficile svolgere le normali mansioni della vita quotidiana. Perché si parli di CFS, però, oltre alla stanchezza e al senso di spossatezza devono essere presenti anche altri sintomi, almeno quattro tra i seguenti:
Ovviamente, occorrono prima delle opportune analisi cliniche e una buona visita dal medico per escludere altri possibili tipi di patologie che prevedano questi sintomi, come epatite, ipertiroidismo o tumori, ma anche disturbi del sonno e malattie psicologiche. Per quanto riguarda le cause, sono state fatte delle ipotesi, nessuna delle quali scientificamente dimostrata. Si è potuto verificare, tramite alcuni studi, che i pazienti con CFS hanno una forte risposta immunitaria e sviluppano più frequentemente la sindrome in correlazione al virus di Epstein-Barr, ovvero la mononucleosi, ma anche ad altre infezioni comuni. La malattia non va comunque sottovalutata, in quanto il paziente può andare in contro a depressione e isolamento! Inoltre, non essendoci ancora una causa accertata, non è disponibile neanche una cura. Tuttavia, si possono utilizzare dei farmaci per alleviare i sintomi, come antidolorifici e antiinfiammatori; immunoglobuline e antivirali possono essere usati per contrastare la patologia e, in alcuni casi, pare che anche la psicoterapia possa essere d’aiuto. Una curiosità: sai che esiste la giornata mondiale per la CFS? Proprio così, si celebra il 12 maggio di ogni anno! |
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