Primo chakra: significato ed esercizi di meditazione quando è chiuso o bloccato

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Cos’è il primo chakra? Qual’è la funzione e quale il significato del Muladhara che rappresenta la base di tutti i sette chakra dell’induismo? Scopriamo inoltre quali gli esercizi e le tecniche utili per riequilibrare il primo chakra quando, per ragioni varie, è chiuso o bloccato.

    Indice Articolo:
  1. Cosa è?
  2. Come riequilibrarlo?
    1. Esercizi

Cos’è il primo chakra?

I chakra, secondo le tradizioni indiane come lo yoga e l’ayurveda, sono dei punti energetici del nostro corpo, in cui risiede l’energia divina che fluisce liberamente quando sono aperti, trova, invece, un ostacolo quando sono chiusi.

I chakra sono sette ed ognuno corrisponde ad un punto del corpo facendo da collegamento con la mente. Quando un chakra è bloccato e l’energia non circola possono insorgere degli squilibri sia fisici che mentali.

Ognuno dei sette chakra è posizionato, in un punto specifico del corpo, il primo chakra si trova al centro del perineo e in particolare nella zona compresa tra l’ano ed i genitali ed è collegato alle ghiandole surrenali. Esso è responsabile delle funzioni dell’intestino, delle gambe, delle ossa, unghie e denti, dal punto di vista psichico il Muladhara da all’individuo calma e fiducia spingendo ad un atteggiamento aperto e positivo nella vita.

Puoi approfondire cosa sono i chakra.

Cosa succede quando il primo chakra non funziona bene: effetti psicologici.

Da un punto di vista psicologico l’iperfunzionamento del primo chakra, detto anche Muladhara, determina l’eccessivo orientamento verso la soddisfazione dei propri bisogni materiali e della sicurezza personale. Qualsiasi ostacolo si frappone al raggiungimento di uno stato di piena soddisfazione materiale determina lo svilupparsi di atteggiamenti aggressivi e collerici. In questa fase si sviluppa cioè un forte istinto di difesa e autopreservazione dovuto alla mancanza di fiducia nelle forze vitali ancestrali. Queste reazioni sono dovute alla posizione del primo chakra che interessa anche la corteccia surrenale, responsabile della produzione di glucocorticoidi e mineralcorticoidi.

Tra i glucocorticoidi vi è, per esempio, il cortisolo, la cui produzione viene stimolata come risposta dell’organismo a situazioni di stress. Il cortisolo è responsabile della stimolazione proprio di atteggiamenti aggressivi e competitivi.

Approfondisci il rapporto tre cortisolo e stress.

Nel caso, invece, di funzionamento ridotto del primo chakra si avverte un aumento di sensazioni di debolezza, connesse ad una scarsa resistenza sia fisica che emozionale. Qualsiasi evento della propria vita quotidiana viene cioè percepito come insormontabile.

Per superare questa sensazione, l’individuo tende a sviluppare un desiderio di fuga dalla realtà, sognando condizioni di vita più semplici da affrontare rispetto a quelle in cui si sente inevitabilmente intrappolato. Una delle cause che determina spesso questo atteggiamento è l’insorgere di problemi economici. L’individuo scappa dalle difficoltà di risoluzione di questo tipo di problemi, sviluppando una sorta di rifiuto della propria capacità creativa, intesa come facoltà di elaborare valide soluzioni ai momenti di impasse. L’individuo mostra cioè una certa difficoltà ad essere flessibile di fronte alle situazioni, il che a livello fisico determina problemi alle gambe e alle articolazioni degli arti inferiori. Spesso le patologie connesse al primo chakra sono anche causate dalla difficoltà a riconoscere la propria identità sessuale.

Corrispondenze del primo chakra.

  • Colore: rosso che rappresenta il colore dell’istinto e della passione.
  • Elemento: terra. Infatti, è detto anche chakra della radice.
  • Parti del corpo: colonna vertebrale, gambe, reni, vescica, intestino.
  • Ghiandola: ghiandola surrenale
  • Numero: quattro come le quattro stagioni.
  • Pietre: corallo, tormalina, rubino, granato.
  • Animali: Bue, toro, elefante.

Quando e come riequilibrare il primo chakra.

Prima di procedere agli esercizi per riequilibrare il primo chakra bisogna verificarne il funzionamento. Si può procedere, infatti, agli esercizi per riequilibrarlo solo nel caso in cui si sia riscontrata la presenza di patologie o di stati d’animo riconducibili al suo iperfunzionamento o scarso funzionamento.

Come fare?

Per ottenere il riequilibrio del primo chakra, non si lavora sulle manifestazioni esteriori, ma sull’interiorità praticando esercizi di meditazione che possono variare da disciplina a disciplina.

La prima cosa da fare per riequilibrare il chakra della terra è ritrovare il contatto con la natura facendo una passeggiata in un bosco o anche in un prato.

Esercizio di radicamento:

  • Mettetevi seduti a terra con la schiena dritta,
  • chiudete gli occhi e liberate la mente fino a quando sentirete le energie negative, accumulate dentro di voi, abbandonarvi e le energie buone della terra confluire in voi

Un altro modo per aprire il primo chakra è quello di utilizzare i cristalli. Le pietre da utilizzare sono: la tormalina nera, l’ossidiana, l’onice, l’ematite, il corallo, il diaspro rosso, il rubino, l’occhio di falco e il granato ecc..

Aprire il primo chakra con i cristalli:

  • stendetevi con la testa rivolta verso nord, chiudere gli occhi e appoggiare gli appositi cristalli direttamente sulla pelle nuda. I cristalli ovviamente vanno appoggiati in corrispondenza del primo chakra.
  • Dopo essersi così posizionati, si può cominciare la meditazione, concentrandosi proprio sul primo chakra.
  • Per potenziare gli effetti della meditazione, si possono tenere dei cristalli stretti nel pugno: nel pugno sinistro va tenuto un quarzo tondeggiante, in quello destro un quarzo appuntito.
  • Intorno al corpo vanno poi posizionati dodici piccoli cristalli, disposti in forma di cerchio e con le punte rivolte verso il centro.

Per riattivare e riequilibrare il primo chakra è anche molto utile sono gli esercizi (Asana) yoga che rilassano i muscoli, allentando la fatica e le tensioni.

Vajrasana:


Balasana:

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