Pigrizia: come combatterla? Cause e rimedi

Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

Cosa significa davvero “essere pigri”? Essere un po pantofolai può sembrare normale, eppure a volte, dietro la mancanza assoluta della voglia di compiere ogni tipo di azione, si nasconde qualcosa di molto diverso e per nulla banale. Scopriamo cos’è la pigrizia e soprattutto cosa la causa e come vincerla.

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
  2. Cause
  3. Come combatterla?
  4. Rimedi naturali

Cos’è davvero la pigrizia?

La pigrizia è la capacità di evitare accuratamente o procrastinare continuamente, un’ azione fisica o mentale.

Esiste la pigrizia “fisiologica” che intervalla i numerosi momenti attivi delle nostre giornate e della nostra vita, e poi c’è una pigrizia patologica, non solo fisica, che sembra quasi impedirci di vivere, costringendoci ad assistere allo svolgersi della nostra esistenza, da spettatori anziché da protagonisti..

Pigrizia patologica: quali sono i sintomi e come riconoscerla?

I sintomi principali che possono aiutare a distinguere la pigrizia fisiologica da quella patologica sono essenzialmente legati a quanto vogliamo essere e restare inattivi.

Il pigro “fisiologico”:

Puoi approfondire i rischi della sedentarietà.

Eppure sa attivarsi ed agire quando occorre e lo fa in modo efficiente e nell’ambito di una vita normale dal punto di vista emotivo, sociale e lavorativo.

Il pigro “patologico”:

Quando proprio si trova costretto a dover parlare o agire lo fa con profondo disagio, fastidio o rabbia.

Quali sono le cause più comuni della voglia di non fare?

Chi è pigro, non ha voglia di fare, di pensare, di capire...e dunque non fa, pensa il minimo indispensabile e non ha alcun interesse a capire, scoprire, conoscere o sperimentare.

Le ragioni sono molteplici e possono interessare adulti ma anche, sebbene con meno frequenza, bambini ed anziani.

Ecco le più comuni.

Le cause scatenanti possono essere da sempre presenti nel vissuto di una persona e divenire evidenti già nell’infanzia o nell’adolescenza oppure possono esordire in età adulta a seguito di eventi particolari o traumatici.

Come combattere la pigrizia patologica.

Una volta compreso che ci troviamo in uno stato di apatia, svogliatezza e disagio che ci isola dal mondo e ci rende spettatori inattivi della nostra quotidianità, occorre conoscere quali sono i gesti e gli stratagemmi per riattivare corpo e mente ed impegnarsi nell’applicarli.

I risultati potrebbero essere sorprendenti.

Primo Passo: fare il punto della situazione

Per capire quanto la pigrizia condizioni la nostra vita e la limiti, occorre mettere tutto nero su bianco. Per farlo basta prendere un foglio, dividerlo a metà ed annotare da un lato:

Dal lato opposto invece scriviamo:

Se davvero la pigrizia che ci affligge è patologica, il primo lato del foglio sarà misero e monotono il secondo più consistente e vario.

Secondo Passo: fare il primo passo!

Non è un gioco di parole, una volta riconosciuto il problema, bisogna attivarsi per superarlo.

Quindi, carta e penna alla mano, occorre fissare un obiettivo, scriverlo e se occorre combattere contro noi stessi e la nostra apatia, per raggiungerlo.

Il pigro patologico dovrebbe iniziare da cosa semplici: telefonare all’amico che non sente da una vita, andare al lavoro a piedi, iniziare a leggere un libro, guardare un film, sono solo alcuni esempi.

Sembrano gesti banali ma spesso siamo bloccati da mille pensieri, ansia per ciò che non consociamo, paura di essere giudicati e finiamo per rimandare, riducendo il nostro campo di azione talmente tanto da smettere quasi di vivere.

Terzo passo: essere fieri di noi e premiarci.

Ogni volta che ci poniamo un obiettivo e lo raggiungiamo, abbiamo il diritto ed il dovere di congratularci con noi stessi e magari concederci una piccola ricompensa.

Se anche sulla gratificazione non abbiamo idee, basta guardare il foglio fatto per il passo 1!

Quarto passo: parliamo del nostro percorso con qualcuno.

Un familiare, un amico, un collega o anche uno specialista. A volte condividere ciò che si vive, aiuta a ridimensionare incertezze e paure e funziona da autentica cassa di risonanza per i nostri successi e la gioia che ne deriva.

Come spesso accade per stati emotivi sgradevoli, un aiuto può arrivare anche dalla natura.

Scopriamo di più.

I rimedi naturali: fiori di Bach contro la pigrizia

Appartenenti alla famiglia dei rimedi naturali, i fiori di Bach sono ben 38 e la loro attività si basa sul principio per cui un fiore, immerso in acqua, rilascia un’ energia o per meglio dire una sua “memoria”, in grado di agire sugli stati d’animo negativi, rendendoli positivi.

In tal modo un gran numero di disturbi di natura psicosomatica, possono risultare alleviati, senza la paura di incorrere in effetti collaterali, in quanto nei fiori di Bach non sono presenti principi attivi chimici veri e propri.

Le formulazioni commerciali sono tinture madri (idro-alcoliche) e si assumono in gocce da 2 a 4 volte al giorno.

Nel nostro caso la floricoltura suggerisce 3 rimedi.

  • Hornbeam: è un albero ornamentale (Carpinus Betulus) diffuso in montagna, con foglie rade e fiori bianchi cadenti ed ha la caratteristica di essere spesso associato alla debolezza, alla pigrizia, alla sensazione di sovraccarico. Questo perché la mattina, sotto il peso della rugiada, i rami sembrano quasi cadere ma con il passare delle ore si risollevano e assumono un aspetto vitale e molto caratteristico.Si ritiene dunque che la capacità della pianta di risollevarsi ogni giorno possa agire analogamente nelle persone pigre, apatiche e fragili.
  • Wild Rose o Rosa Canina: nota per le proprietà immunostimolanti dovute all’alto contenuto di flavonoidi e vitamina C, la rosa canina è utilizzata in floricoltura per trattare gli stati emotivi di rassegnazione ed apatia.
  • Gorse o Ginestrone: è un arbusto il cui fiore è sinonimo può essere utile a trattare perdita di speranza e disperazione, che talvolta colgono chi soffre d pigrizia patologica da molto tempo.

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Alessandra Cavallari
(Specialista in ostetricia)

SALUTE ALIMENTAZIONE FITNESS
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.