Oleoliti cosa sono? Preparazione e proprietà degli oli per massaggi

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

Gli oleoliti, oggi utilizzati in vari campi, da quello alimentare a quello medico, affondano le loro radici nell’antico Egitto come oli per massaggi. Vediamo come preparare alcuni tra i più conosciuti e in che modo possono esserci utili.

    Indice Articolo:
  1. Cosa sono?
  2. Come si preparano?
    1. Macerazione classica
    2. Macerazione a bagnomaria
  3. Droghe
  4. Oli
    1. Olio di oliva
    2. Olio di crusca di riso
    3. Olio di semi di girasole
    4. Olio di mandorle dolci
    5. Olio di jojoba
    6. Olio di rosa mosqueta
    7. Olio di sesamo
  5. A cosa servono? Come usarli?
  6. Elenco
    1. Iperico
    2. Calendula
    3. Camomilla
    4. Arnica
    5. Lavanda
    6. Alloro
    7. Timo
    8. Salvia
    9. Rosmarino
    10. Melissa
    11. Vaniglia
    12. Carota
    13. Pomodoro
    14. Curcuma
    15. Menta
    16. Limone
    17. Bardana
    18. Elicriso
    19. Violetta
    20. Nocciola
  7. Benefici
    1. Reumatismi e contusioni
    2. Eccessiva sudorazione
    3. Pelle e capelli
    4. Punture di insetto
    5. Rughe
    6. Scottature
    7. Infiammazioni
    8. Malattie respiratorie
    9. Cellulite
  8. Controindicazioni

Oleoliti: cosa sono?

Gli oleoliti sono delle preparazioni ottenute per macerazione di una o più droghe vegetali in olio.

La droga è quella parte della pianta (foglie, fiori, radici, frutti, semi) in cui si accumulano i principi attivi e dev'essere raccolta durante il periodo balsamico, ovvero l’intervallo di tempo in cui vi è la massima concentrazione di tali principi.

La macerazione in olio, risalente ai tempi antichi, consente l’estrazione di principi attivi lipofili (solubili nei lipidi) dalle piante che possono essere utilizzate a tale scopo.

Preparazione degli oleoliti.

Come abbiamo già anticipato, gli oleoliti vengono ottenuti mediante macerazione oleosa, una tecnica molto semplice che possiamo eseguire comodamente a casa.

La macerazione classica.

E’ il metodo di preparazione più semplice, adatto per l’estrazione di principi attivi molto solubili in olio e/o termolabili (che si degradano ad alte temperature).

Macerazione a bagnomaria.

La procedura è simile alla precedente, tuttavia vengono raggiunte temperature più elevate. Ciò consente un’estrazione molto rapida (circa 2-4 ore) ma, allo stesso tempo, non può essere utilizzata per estrarre principi attivi termolabili. L’acqua per il bagnomaria deve bollire dolcemente e occorre fare attenzione affinché il contenitore non tocchi mai il fondo.

Meglio la droga fresca o quella essiccata?

Sebbene l’essiccamento consenta una minor possibilità di contaminazione microbica e, quindi, una maggior resistenza all'irrancidimento, non sempre è possibile partire dalla droga essiccata. Alcune droghe (come iperico, arnica, melissa, e altre) potrebbero, infatti, impoverirsi di molecole attive, onde per cui è necessario utilizzarle fresche. Possiamo, tuttavia, adottare degli accorgimenti per preservare il nostro oleolito.

Tra questi:

Quali oli utilizzare?

Uno dei motivi che consentono la preparazione “fai da te” degli oleoliti è la possibilità di poter utilizzare diverse tipologie di olio, a seconda delle nostre risorse e dell’utilizzo che ne dobbiamo fare. In ogni caso, si tratta di oli vegetali ottenuti per spremitura a freddo. Vediamo quelli che più si prestano allo scopo.

Olio d’oliva (semplice o extravergine).

E’ uno dei migliori in quanto a stabilità e flessibilità d’impiego (può essere utilizzato per oleoliti ad uso alimentare e non). Il contenuto in vitamina E e acidi insaturi (acido oleico) gli conferisce due caratteristiche molto importanti:

L’unico “difetto” é l’odore molto intenso, di conseguenza meglio non usarlo nella preparazione di oleoliti profumati, in quanto potrebbe mascherarne il profumo.

Olio di crusca di riso.

Come l’olio d’oliva, anche l’olio di crusca di riso possiede un’ottima resistenza all'irrancidimento. Ciò è imputabile alla presenza del γ-orizanolo, una miscela di molecole ad azione antiossidante. Possiede un odore più delicato rispetto all'olio d’oliva.

Olio di semi di girasole.

E’un olio molto economico, dall'odore delicato e abbastanza resistente all'irrancidimento.

Olio di mandorle dolci.

Possiamo considerarlo una prima scelta nella preparazione di oleoliti da applicare in tutto il corpo, come quelli profumati.L’olio di mandorle, oltre ad avere un odore delicato, è ricco di acidi grassi polinsaturi (PUFA), dalle proprietà nutrienti e lenitive. D’altro canto, la presenza dei PUFA lo rende molto suscettibile all'irrancidimento. Si consiglia, pertanto, l’aggiunta di antiossidanti come la vitamina E.

Cera liquida di iojoba.

Erroneamente definita “olio di jojoba”, si tratta di una cera liquida a temperatura ambiente, molto pregiata e resistente all'ossidazione. E’ particolarmente indicata per gli oleoliti ad uso cosmetico, in quanto possiede una composizione molto simile a quella del sebo umano.

Olio di rosa mosqueta.

Ricco di PUFA e provitamina A, che gli conferiscono proprietà nutrienti ed antiossidanti, l'olio di rose mosqueta è particolarmente adatto per gli oleoliti ad uso cosmetico, sia per il viso, sia per il corpo. L’unico difetto? Il prezzo!

Olio di sesamo.

E’ un olio molto resistente all'irrancidimento, in quanto ricco di antiossidanti (sesamina e sesamolina), ed é particolarmente adatto per la preparazione degli oleoliti da massaggio (si stende e assorbe facilmente).

Essendo alcuni di questi oli molto costosi, è possibile utilizzarli in miscela! Per esempio: olio di riso/cera di jojoba, olio di rosa mosqueta/olio di riso, etc.

Come usarli: rimedi curativi e cosmetici.

Come già accennato, gli oleoliti possono essere impiegati per scopi differenti a seconda della droga e dell’olio utilizzati. In genere, gli oleoliti vengono impiegati come:

Tipi di oleoliti: elenco.

I tipi di oleoliti da utilizzare per alleviare numerosi fastidi ed inestetismi sono moltissimi e le loro proprietà variano in base ai principi attivi della droga utilizzata. Vediamo quelli più utilizzati.

Oleolito di iperico

I fiori dell’iperico, raccolti verso giugno-luglio, vengono utilizzati freschi in modo da preservare il contenuto di principi attivi. Solitamente, si utilizzano 25 g di fiori ogni 100 ml d’olio d’oliva (rapporto 1:4), lasciati macerare per 6 settimane.

Approfondisci le proprietà dell'iperico.

Sebbene la gran parte delle ricette preveda la macerazione solare (più per tradizione che per altri motivi), in realtà le radiazioni provocherebbero un impoverimento di principi attivi quali la iperforina, altamente instabili. Si consiglia, pertanto, di condurre la macerazione lontano dalla luce e da fonti di calore.

L’oleolito ottenuto avrà una bellissima colorazione rosso rubino, dovuta al contenuto di ipericina.

Oleolito di calendula.

Per la preparazione di questo oleolito, utilizziamo i fiori essiccati e lasciati macerare - al sole, per 4 settimane - in olio di mandorle. Sebbene siano sufficienti 10 g di fiori per ogni 100 g d’olio, si può decidere di preparare un oleolito più concentrato.

Oleolito di camomilla.

I fiori essiccati della camomilla vengono fatti macerare al sole, per 4 settimane; sono sufficienti 20 di fiori per ogni 100 ml d’olio d’oliva.

Approfondisci le proprietà della camomilla.

Oleolito di arnica.

L’oleolito viene preparato ponendo a macerare i fiori freschi in olio di sesamo (rapporto medio di 1:5), al sole, per 4 settimane.

Puoi scoprire le proprietà dell'arnica montana.

Oleolito di lavanda.

Le infiorescenze essiccate vengono poste a macerare in olio (rapporto 1:5), al sole, per circa 4 settimane. Per quanto riguarda l’olio, si consiglia:

Oleolito di alloro.

Le bacche (meglio se fresche) o le foglie, vengono fatte macerare per circa 4 settimane, al riparo dalla luce. Si consiglia l’impiego di 20 g di droga ogni 100 ml d’olio (d’oliva o di sesamo). L’oleolito all'alloro conterrà buone quantità di un olio essenziale, ad azione revulsiva (richiama il sangue nella cute riducendo, in tal modo, l’infiammazione sottostante).

Per chi volesse cimentarsi nell'impresa, l’oleolito all'alloro (a base d’olio d’oliva) può essere usato nella preparazione di un sapone d’Aleppo “casalingo”, utile in caso di pelli soggette ad infiammazione e/o impurità.

Come si fa il sapone di Aleppo?

Oleolito di timo.

Le sommità fiorite del timo vengono essiccate e fatte macerare in olio d’oliva, al riparo dalla luce, per circa 4 settimane. Si otterrà un oleolito, ricco in olio essenziale, ad azione antisettica.

Oleolito di salvia.

Si consiglia la macerazione di 20 g di foglie essiccate per ogni 100.ml d’olio (d’oliva o di sesamo), da effettuare per 4 settimane, al riparo dalla luce.

Oleolito di rosmarino.

La preparazione dell’oleolito al rosmarino segue un procedimento simile al precedente, ovvero 20 g di rametti con foglie per ogni 100 ml d’olio (d’oliva o di sesamo), fatti macerare per 4 settimane, al riparo dalla luce.

Oleolito di melissa.

In questo caso, è consigliabile utilizzare le foglie fresche. 250 g di foglie vengono fatte macerare, per 5 settimane, in 700 ml d’olio (meglio un olio dal profumo delicato, come quello di riso o di semi di girasole, per non coprire il buon profumo di limone). Per facilitare il processo, si possono addizionare 5 ml di alcool etilico.

Puoi approfondire le proprietà della melissa.


Oleolito di vaniglia.

La preparazione è molto semplice e ci permette di ottenere un oleolito dal profumo inebriante. Si lascia macerare un baccello di vaniglia ogni 250 ml d’olio (olio di riso, di mandorle dolci o cera di jojoba, onde evitare che il profumo della vanillina venga mascherato), per 2 settimane, al buio. Lo si può applicare in tutto il corpo, come coccola dopo il bagno.

Oleolita di carota.

Il tubero fresco della carota viene tagliato a listarelle e ricoperto d’olio d’oliva, in rapporto di 200 g di carote ogni 500 ml d’olio. In questo caso, possiamo ricorrere alla macerazione a bagnomaria: il β-carotene, il pigmento che conferisce la colorazione arancione alle carote, é resistente alla cottura, purché non sia troppo prolungata; 2 ore di macerazione possono andar bene. Il tutto dovrà essere conservato al riparo dalla luce, in quanto il β-carotene è sensibile alle radiazioni.

Oleolito di pomodoro.

Si ottiene ricoprendo la buccia di circa 25 pomodori di medie dimensioni con olio d’oliva. Ricordiamo che la buccia deve essere asportata previa sbollentatura (2’ in acqua bollente). La macerazione dovrà avvenire al riparo dalla luce (che impoverirebbe l’oleolito di licopene) per circa 1 mese.

Oleolito di curcuma.

Per preparare l’oleolito alla curcuma si utilizzano 3 cucchiai di polvere di curcuma (equivalenti a circa 45 g) ogni 500 ml d’olio d’oliva; il tutto viene lasciato macerare per 2 settimane, al riparo dalla luce.

Oleolito di menta.

Si consiglia l’impiego di 25 g di foglie di menta fresca per ogni 100 ml d’olio di riso, da lasciar macerare al sole. L’oleolito così ottenuto contiene un olio essenziale ricco in mentolo, il quale:possiede un’azione rinfrescante e antipruriginosa;

Oleolito di limone.

La parte più esterna della scorza necessita l'essiccamento all'ombra, per qualche giorno, onde evitare che ammuffisca.

A questo punto, le scorze vengono fatte macerare in olio (dall'odore delicato, in modo che non ne copra il profumo) per 30 giorni, al riparo dalla luce. Si consiglia di utilizzare 100 grammi di scorza ogni 100 ml d’olio. L’oleolito contiene l’essenza di limone, dalle proprietà purificanti.

Oleolito di bardana.

La radice della bardana, essiccata all'ombra e tagliata a fette, viene posta a macerare in olio d’oliva, per circa 4 settimane, al sole. Il rapporto consigliato è di 20 g di radice ogni 100 ml d’olio.

Oleolito di elicriso.

I fiori freschi dell’elicriso vengono posti a macerare in olio d’oliva, al sole, per circa 4 settimane. Si consiglia un rapporto di 1:4.

Oleolito di violetta.

Per la preparazione di questo oleolito profumato, si consiglia l’uso di 20 g di fiori freschi di violetta ogni 100 ml d’olio (per esempio, di girasole). Si lascia macerare il tutto per circa 2 settimane, al sole. Esattamente come quello alla vaniglia, anche l’oleolito alla violetta può essere applicato come coccola dopo il bagno.

Oleolito di nocciole.

Tra le varie ricette proposte, una molto semplice prevede di riempire un barattolo con delle nocciole e colmare gli spazi vuoti con olio (olio di riso, cera di jojoba). Il tutto viene lasciato macerare a bagnomaria, per circa 3 ore.

Si otterrà un oleolito dalle buone proprietà nutrienti, idratanti e antiossidanti, ricco in vitamina E, provitamina A e acidi grassi insaturi.

Benefici dei vari tipi di oleolito.

Secondo la tradizione popolare e la fitoterapia, gli oleoliti grazie ai principi attivi delle erbe utilizzate apportano numerosi benefici: di seguito vediamo i più utilizzati, tenendo, però presente che quanto riportato è solo a titolo informativo. Prima di prendere qualsiasi iniziativa, consultate il vostro specialista della salute.

Oleolito di arnica o alloro per traumi, reumatismi e contusioni.

La tradizione popolare prevede l’uso di l'oleoito all'arnica sottoforma di unguento (l’oleolito si applica sulla cute integra, in quanto non sono disponibili dati sufficienti sui potenziali effetti interni dell’arnica) per il trattamento di:

Diversi studi (Lyss et al., 1997; Klaas et al., 2002) ne corroborano l’impiego, e sembra che l’attività antinfiammatoria e antiedemigena sia imputabile all’elenalina, un lattone sesquiterpenico, la cui azione viene potenziata dagli altri componenti dell’essenza e dai carotenoidi.

Salvia contro l'eccessiva sudorazione.

Inglobato in deodoranti fai da te l’oleolito alla salvia può contrastare l’eccessiva sudorazione. la salvia agisce sulle ghiandole sudoripare e regola la sudorazione, inoltre riduce l'iperidrosi  da stress in quanto agisce sull'ipotalamo.

Pelle e capelli purificati dall’oleolito al rosmarino.

L’oleolito al rosmarino grazie all'azione dell’essenza ricca in linalolo può essere utile per massaggiare il cuoio capelluto prima dello shampoo, nonché per la pulizia del viso, in caso di seborrea.

Melissa per contrastare le punture di insetto.

L’oleolito alla melissa contiene un’essenza ricca in citrale, citronellale e altri terpeni, che hanno un’azione repellente nei confronti degli insetti.

Carote, curcuma e pomodoro per prevenire le rughe.

L’oleolito alle carote è dotato di ottime proprietà antiossidanti, grazie al contenuto in carotenoidi, che ci permettono di utilizzarlo come prodotto doposole e come rimedio antirughe. Come l’oleolito alle carote, anche quello al pomodoro protegge la cute e ritarda la formazione delle rughe; ciò è dovuto all'elevato contenuto di licopene, un fortissimo antiossidante. Anche l’oleolito alla curcuma, dotato di ottime proprietà antiossidanti grazie al contenuto in curcuminoidi, può essere considerato un ottimo alleato per la prevenzione delle rughe.

Oleolito di iperico contro piaghe, scottature e couperose.

Secondo la medicina popolare, l’oleolito di iperico (utilizzato anche sottoforma di unguento) risulta utile in caso di:

L’uso dell’oleolito (in caso di ustioni, piaghe, traumi e nevralgie) è stato suffragato da evidenze sperimentali che dimostrano:

Imputabili al contenuto di naftodiantroni (ipericina, pseudoipericina, etc.), fluoroglucinoli (come l’iperforina) e olio essenziale.

Calendula e camomilla per contrastare gli stati infiammatori.

Secondo la tradizione, l’oleolito alla calendula è utile per la cura di stati infiammatori della cute, quali:

Diversi studi sperimentali dimostrano l’efficacia della calendula in tali affezioni, imputabile al contenuto di:

L’oleolito alla camomilla viene utilizzato per:

Diversi studi, infatti, dimostrano che l’essenza contenuta nell’oleolito possiede proprietà:

Oleoliti alla menta o di eucalipto per le affezioni respiratorie

Per calmare sinusite e raffreddore può essere utile fare dei suffumigi con acqua calda e poche gocce di oleoliti di menta o eucalipto.

L’oleolito alla menta applicato sottoforma di unguento spalmato sul torace, può dar sollievo in caso di tosse, febbre e stati influenzali grazie alle proprietà antibatteriche ed espettoranti.

Lavanda contro la cellulite.

L’oleolito di lavanda, infatti, contiene composti (come la canfora) ad azione revulsiva, ovvero in grado di attivare la circolazione cutanea e ridurre, in tal modo, l’infiammazione dei tessuti sottostanti. L’oleolito, quindi applicato localmente con massaggio o versato nella vasca da bagno e sciolto in acqua calda, permette di contrastare la cellulite

Controindicazioni ed effetti collaterali.

Tutti gli oleoliti, avendo proprietà diverse, possono avere specifiche controindicazioni ed effetti collaterali.

Per la presenza di elenalina, l’oleolito all'arnica può provocare dermatite allergica da contatto.

L’applicazione dell'oleolito di iperico deve avvenire lontano dall'esposizione solare, in quanto l’ipericina ha un’azione fotosensibilizzante, ovvero aumenta la sensibilità della pelle a dosi innocue di radiazioni, provocando la comparsa di eritema e bolle.

L’oleolito alla calendula è fotosensibilizzante a causa dell’olio essenziale. Da usare lontano dall'esposizione solare.

L’oleolito alla camomilla è controindicato in caso di allergia alle Compositae la famiglia cui appartengono piante come la calendula, la camomilla e l’arnica.

Non utilizzare l’oleolito alla menta o al rosmarino o alla lavanda nei bambini al di sotto dei 3 anni, in quanto il mentolo e la canfora aumentano il rischio di spasmo della glottide.

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
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