Gastroprotettori naturali: quali sono? Elenco, benefici ed effetti collaterali

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

I gastroprotettori naturali sono sostanze che ci aiutano a preservare la salute dello stomaco: dalla malva alla camomilla, dalla liquirizia alla melissa, vediamo quali sono e come agiscono i più efficaci, senza dimenticare le controindicazioni e i rischi associati al loro impiego.

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
  2. Come agiscono: tipologie
    1. Gastroprotettori ad azione meccanica
    2. Azione non meccanica
    3. Rimedi ad azione mista
  3. Quali sono?
  4. Benefici
    1. Gastrite
    2. Reflusso gastroesofageo
    3. Ulcera gastrica
  5. Controindicazioni ed effetti collaterali

Gastroprotettori naturali: caratteristiche.

I gastroprotettori naturali, sono principi attivi di origine vegetale che, oltre a proteggere la mucosa gastrica, sono in grado di favorirne la guarigione qualora ne sia stata compromessa l’integrità. Pertanto, essi trovano impiego nella terapia complementare di svariati disturbi, quali: gastrite, reflusso gastroesofageo ed ulcera, che insorgono quando i meccanismi di difesa della mucosa non sono più in grado di contrastare l’azione lesiva dei succhi gastrici.

Alimentazione scorretta, alcol, stress, fumo, abuso di antinfiammatori e infezioni, infatti, riducono la produzione dei gastroprotettori endogeni (prostaglandine, muco e bicarbonato) e aumentano la produzione degli agenti lesivi (acido cloridrico e pepsina), predisponendo alla comparsa delle patologie suddette.

Come agiscono? Tipologie dei principi attivi naturali che proteggono lo stomaco.

I gastroprotettori naturali possono esplicare la loro azione in diversi modi. Il meccanismo d’azione è strettamente correlato alla qualità dei principi attivi contenuti, principalmente: mucillagini, saponine e polifenoli

Questi principi attivi vegetali riequilibrano il rapporto tra agenti protettivi e irritanti, potenziando in tal modo l’azione dei farmaci convenzionali.

Questi rimedi possono essere classificati in tre categorie, in base al meccanismo d’azione:

Gastroprotettori ad azione meccanica.

Sono erbe sono ricche in mucillagini, polimeri che danno origine a sistemi molto viscosi (colloidi) quando vengono dispersi in acqua. Grazie a queste caratteristiche, le mucillagini creano un effetto barriera che impedisce ai succhi gastrici di intaccare la mucosa, consentendone la guarigione.

Gastroprotettori che agiscono ad azione non meccanica.

Queste erbe agiscono come i farmaci riducendo la secrezione gastrica, o svolgendo un’azione antinfiammatoria e antiossidante. Sono droghe, quali il peperoncino, il carciofo e il cardo, che devono le loro proprietà alla presenza di capsaicina, acidi organici, sesquiterpeni e polifenoli.

Rimedi ad azione mista.

Questi sono rimedi che agiscono con vari meccanismi, dalla protezione meccanica delle mucose alla modulazione delle secrezioni gastriche e dell’infiammazione.

Quali sono le erbe gastroprotettive?

I gastroprotettori ad azione meccanica, così detti in quanto si stratificano sulla mucosa, isolandola dai succhi gastrici, più utilizzati, sono:


Studi clinici.

In uno studio di Hage-Sleiman et al. (2011), l’estratto dei fiori di altea ha esibito effetti protettivi nell’ulcera indotta dall’alcol. Benché promettenti, i dati ottenuti devono ancora essere confermati da studi clinici.

Studi clinici.

Gurbuz et al. (2005) hanno evidenziato gli effetti protettivi, dell’estratto di malva, nell’ulcera indotta dall’alcol nei ratti; anche in questo caso, sono necessari studi clinici per confermarne gli effetti.

Tra i gastroprotettori ad azione non meccanica troviamo:

Studi.

Benché necessitino di ulteriori indagini, le proprietà antiulcera del peperoncino sono state valutate in diversi studi. In particolare: Il peperoncino previene l’ulcera indotta dall’alcol, dall’aspirina (Kang et al., 1995) e dallo shock emorragico (Teng et al., 1998), nell’animale da esperimento.In uno studio clinico di Yeoh et al. (1995), inoltre, la somministrazione di 20g di peperoncino ha prevenuto - in modo significativo rispetto al placebo - la lesione gastrica indotta da 600mg di aspirina, in 18 volontari sani.

Studi.

Uno studio di Ishida et al. (2009) ha evidenziato le proprietà antiulcera di un estratto di carciofo, il quale ha inibito “in modo dose dipendente” lo sviluppo dell’ulcera indotta dall’alcol e dallo stress. Tali effetti sono dovuti soprattutto alla cinaropicrina, in grado di aumentare la secrezione di muco e ripristinare l’effetto-barriera sulla mucosa. Essa, inoltre, è risultata più potente del sofalcone (un farmaco antiulcera utilizzato come standard di riferimento). I risultati precedenti sono stati confermati da Nassar et al. (2013). Questi dati provengono da studi sull’animale e, pertanto, non sono predittivi dell’efficacia clinica degli estratti di carciofo.

Gli studi.

In alcuni studi preclinici, la silimarina ha prevenuto l’ulcera indotta dallo stress e dall’ischemia riperfusione; tali effetti potrebbero essere dovuti all’inattivazione dei globuli bianchi, in particolare i neutrofili, e ad una ridotta produzione dei leucotrieni, mediatori dell’infiammazione (Alarçon de la Lastra et al., 1995; Borrelli and Izzo, 2000).

In ogni caso, sono necessarie ulteriori indagini per confermarne l’efficacia sull’uomo.

Tra i rimedi ad azione mista abbiamo:

Gli studi.

Gli effetti gastroprotettori sono stati evidenziati in numerosi studi, purtroppo solo preclinici, dai quali è emerso che: gli estratti di camomilla riducono la progressione dell’ulcera indotta dall’indometacina, un antinfiammatorio (Szelenyi et al., 1979), l’estratto acquoso di camomilla riduce la progressione dell’ulcera indotta dall’alcol, in modo dose-dipendente, attraverso il ripristino delle scorte di glutatione (Al-Hasher, 2010) un potente antiossidante endogeno, in grado di proteggere lipidi, proteine e DNA dai radicali liberi prodotti in abbondanza durante i processi infiammatori (gastrite) e degenerativi (ulcera), l’estratto idroalcolico, previene le lesioni indotte dall’alcol, attraverso un aumento di glutatione nel tessuto gastrico, nonché di pro-vitamina A e vitamina A (Cemek et al., 2010).

Studi.

Anche in questo caso, sono necessari ulteriori studi per valutarne l’efficacia sull’uomo.

Studi.

Benché promettenti, i dati ottenuti in questi studi preclinici non sono predittivi dell’efficacia sull’uomo.

Studi.

Il gel di aloe, nello specifico esplica un effetto barriera sulla mucosa, proteggendola dall’azione aggressiva dei succhi gastrici Gli estratti d’aloe, acquosi e idroalcolici, riducono la secrezione acida in modo dose-dipendente (Yusuf et al., 2004; Keshavarzi et al., 2014). L’aloctina A inibisce la secrezione acida, in modo dose-dipendente, e previene l’ulcera indotta dallo stress e dall’indometacina, probabilmente attraverso una ridotta produzione dei leucotrieni (Asada et al., 1987; Saito et al., 1989).

In uno studio di Park et al. (2011), le mucillagini hanno ridotto del 50% - rispetto al controllo - l’espressione di enzimi infiammatori, quali iNOS (nitrossido sintetasi indotta) ed MMP-9 (metalloproteasi di matrice), quest’ultima utilizzata come marker di lesione gastrica;

In uno studio di Eamlannam et al. (2006), il gel di aloe: ha attenuato l’infiammazione della mucosa gastrica, attraverso una ridotta sintesi di citochine infiammatorie (TNF-α) e una ridotta infiltrazione dei globuli bianchi, Ha aumentato la produzione di PGE2, con conseguente aumento della secrezione di muco e bicarbonato e riduzione della secrezione acida.

Ha promosso la guarigione dell’ulcera attraverso la riepitelizzazione indotta dall’IL-10 (una citochina antinfiammatoria).

Ha ripristinato il flusso ematico attraverso la produzione di prostaglandine (che dilatano i vasi) e l’angiogenesi (la nascita di nuovi vasi) e l’estratto idroalcolico aumenta la produzione di muco gastrico, attraverso un aumento delle prostaglandine, riducendo la progressione dell’ulcera indotta dall’alcol e dall’indometacina (Metowogo et al., 2011). In uno studio clinico di Blitz et al. (1963), l’aloe gel ha indotto la regressione dei sintomi in 20 pazienti con un principio d’ulcera. I risultati ottenuti, tuttavia, necessitano di indagini più approfondite che ne confermino l’efficacia.

Studi.

La rutina previene l’ulcera indotta dall’alcol (Martin et al., 1993; Di Carlo et al., 1994; Izzo et al., 1994)

Galati et al. (2001 e 2003) hanno osservato che sia l’estratto liofilizzato dei cladodi, sia il succo di frutta sono in grado di prevenire l’ulcera indotta dall’alcol, mentre l’estratto dei cladodi ha prevenuto anche quella indotta dall’aspirina e dall’indometacina (Lee et al., 2002).

Studi.

Le proprietà antiulcera del platano, sono state valutate in diversi studi preclinici, dai quali è emerso che:

L’estratto previene la formazione delle lesioni indotte dall’aspirina e accelera la guarigione di quelle preformate. Ciò è dovuto ad un aumento della proliferazione delle cellule della mucosa: i nuovi epiteliociti, infatti, secernono muco che isola l’ulcera, facilitandone la guarigione (Best et al., 1994).

Gli estratti prevengono anche altri tipi di lesioni, come quelle indotte da altri antinfiammatori (indometacina, fenilbutazone e prednisolone) e dall’istamina (Goel et al., 1986).

Gli effetti gastroprotettori sono dose-dipendenti e aumentano quando la banana verde viene frullata con il latte (Hills and kirwood, 1989).

Oltre ai meccanismi sopracitati (effetto barriera e riepitelizzazione), gli effetti antiulcera sono ascrivibili anche a:

Effetto antiossidante degli estratti, dovuto all’aumento di glutatione e alla riduzione dei radicali liberi (Goel et al., 2001; Rohan Kumar et al., 2006; Prabma et al., 2011).

Riduzione della secrezione acida e aumento della secrezione di muco e bicarbonato (Prabma et al., 2011).

Ridotta produzione di citochine infiammatorie (TNF-α e IL-1β) e aumento dei fattori di crescita (TGF-α) (Kumar et al., 2013).

Studi.

Grazie al fitocomplesso in toto, quindi, la curcuma, previene le lesioni gastriche causate da stress, legatura del piloro, indometacina, reserpina e altri agenti irritanti, nell’animale da esperimento (Rafatullah et al., 1990). Ha mostrato effetti positivi anche sull’uomo (Prucksunand et al., 2001), in particolare, la somministrazione di 600 mg di curcumina, 5 volte/die per 12 settimane, ha portato alla completa guarigione dell’ulcera (19 pazienti su 25); alla regressione dei sintomi in 20 pazienti affetti da gastrite e dispepsia (difficoltà digestive). In ogni caso, sono necessari ulteriori studi per confermare i dati clinici a disposizione. La curcuma può essere assunta sottoforma di estratto secco standardizzato (93% di curcuminoidi). Assumere 1-3 cps/die (ogni capsula contiene 400 mg di estratto).

L’effetto gastroprotettore viene esplicato attraverso vari meccanismi, in particolare: Inibizione dei recettori H2 (i recettori per l’istamina) che porta ad una ridotta secrezione di acido. I curcuminoidi sono antagonisti selettivi e competono con l’istamina per il sito di legame (Dong-Chan Kim et al., 2005). Questo è un fatto molto importante, se si pensa che una categoria di farmaci antiulcera (comprendente la ranitidina e la famotidina) agisce proprio in questo modo. Azione antiossidante, che avviene attraverso la neutralizzazione dei radicali liberi, il ripristino del glutatione (Swarnakar et al., 2005), la protezione dell’enzima perossidasi (che inattiva i radicali liberi) e una ridotta produzione del radicale libero nitrossido (Mahattanadul et al., 2009; Yadav et al., 2013).

Curcumina e bisdemetossicurcumina promuovono la guarigione dell’ulcera regolando l’azione delle metalloproteasi (MMP), enzimi che intervengono nel rimodellamento dei tessuti. In particolare, inibiscono le MMP-9 che intervengono nei processi infiammatori e stimolano le MMP-2, che agiscono nei processi fisiologici (Swarnakar et al., 2005). Inibizione dell’Helicobacter pylori da parte della curcumina (Swarnakar et al., 2005). In uno studio di Harsha et al. (2016), è emerso che i polisaccaridi, creano un effetto barriera, inibiscono la pompa protonica, riducono la proliferazione e l’adesione alle mucose dell’Helicobacter pylori e sono antiossidanti.

I benefici dei gastroprotettori naturali.

Abbiamo visto come i principi attivi contenuti nei vari rimedi possano contribuire alla prevenzione e al trattamento delle affezioni gastriche.

Grazie alle proprietà mucoadesive, antisecretorie e antinfiammatorie, infatti, queste droghe possono essere d’aiuto nel trattamento di svariati disturbi:

Gastrite.

La gastrite è un'infiammazione - acuta o cronica - della mucosa gastrica, che si manifesta con: nausea, vomito, dolore e, nei casi più gravi, erosione della mucosa e conseguente sanguinamento. Tra le cause di questo disturbo, vi sono: stress, fumo, abuso di alcol e antinfiammatori, alimentazione scorretta e infezioni da H. pylori.

Reflusso gastroesofageo.

E’ il reflusso dei succhi gastrici nell’esofago, che si manifesta con bruciore, difficoltà di deglutizione e rigurgito; esso insorge come conseguenza di varie condizioni patologiche, quali la disfunzione dello sfintere gastroesofageo e l’ernia iatale.

Ulcera gastrica.

L'ulcera gastrica è una lesione ovale, con diametro superiore a 6 mm, che si localizza con maggior frequenza nell’antro dello stomaco o nella giunzione gastroduodenale. L’ulcera rappresenta una diretta conseguenza della gastrite non trattata, pertanto i fattori causali sono i medesimi; a differenza della comune erosione, che interessa solo la mucosa, è più profonda essa, infatti, si estende oltre la muscolaris mucosae, un sottile strato di muscolatura su cui poggiano la mucosa stessa e la membrana basale.

Sono sicuri? Controindicazioni ed effetti collaterali.

Purtroppo, come tutti i rimedi biologicamente attivi, anche i gastroprotettori naturali non sono scevri da effetti indesiderati, in particolare la liquirizia, le spezie e i digestivi. Vediamo, quindi, le principali reazioni avverse:

Pertanto, i rimedi suddetti sono controindicati nei seguenti casi:

Le informazioni riportate non sostituiscono in alcun modo il rapporto medico-paziente, pertanto, rivolgetevi sempre al medico (o ad altro specialista della salute) prima di prendere qualsiasi iniziativa.

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

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