Fichi d'india: proprietà cosmetiche, terapeutiche, nutritive e calorie

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

Molti ne conoscono le proprietà terapeutiche ed estetiche, altri non sanno neppure come si mangiano! I fichi d’india sono frutti con poche calorie ma ricchi di proprietà nutritive, fanno bene allo stomaco ed anche alla bellezza di pelle e capelli. 

    Indice Articolo:
  1. Cosa sono?
    1. Tipi
  2. Valori nutrizionali
    1. Calorie
    2. Indice glicemico
  3. Come mangiarli
  4. Benefici
    1. Intestino
    2. Colesterolo
    3. Fegato
    4. Reni
  5. Proprietà cosmetiche
    1. Pelle
    2. Capelli
    3. Cellulite
  6. Fanno dimagrire?
  7. Effetti collaterali
  8. Controindicazioni
    1. Gravidanza e allattamento
    2. Diabete
    3. Colite
    4. Diverticolosi
  9. Utilizzi
    1. Uso in cucina

Fichi d’india cosa sono?

I fichi d’india o Nopal sono il frutto di una pianta grassa del genere delle succulente originaria delle Americhe. La pianta è costituita da un fusto a segmenti detti cladodi o pale ricoperti di spine ed il frutto è una bacca carnosa ricca di semi anch'esso ricoperto da spine (circa 300 per frutto) .

Tipologie: rossi, gialli e bianchi.

Esistono molte tipi di fico d’india che danno frutti di colore vario:

Valori nutrizionali.

Frutti dalla polpa morbida e succosa, anche in relazione al grado di maturazione, i fichi d’india si caratterizzano di un sapore dolce e gradevolmente acidulo. L’acqua costituisce ben l’83% della parte edibile e i macronutrienti così suddivisi:

Come per molti frutti proteine e grassi sono quasi pari a zero, mentre sono ricchi di fibre: la fibra insolubile (4.9 g), quella solubile (0.13 gr.).

Importante è la presenza di sali minerali tra i quali abbiamo:

Per quanto riguarda le vitamine: troviamo la vitamina C (18 mg), e,in concentrazioni più basse la vitamina a, la niacina, la tiamina e riboflavina.

Calorie.

I fichi d’india sono frutti poco calorici.

Contano solo 53 Kcal per 100 grammi.

Poiché un solo fico, senza buccia, pesa soltanto 70 grammi, allora le calorie per frutto si riducono a 37!

Indice glicemico.

I fichi d’india hanno un indice glicemico basso

L’indice glicemico di 100 g di fico d’india è pari a 13.

Come si mangiano? Qualche consiglio per non pungersi.

Il frutto va mangiato fresco, meglio se appena raccolto, quando raggiunge la completa maturazione, ma bisogna fare attenzione alle spine.

Per raccoglierli bisogna munirsi di guanti di gomma per evitare che le spine attraversino la pelle. Per sbucciarli, poi, dopo averli immersi in acqua fredda, per togliere parte delle spine, basta tenere fermo il frutto con una forchetta e tagliare con il coltello, le due estremità. A questo punto basta incidere la buccia longitudinalmente e far rotolare la polpa, con l’aiuto della forchetta, per separarla completamente dell’involucro.

Benefici terapeutici del Nopal.

Le proprietà benefiche del fico d’india, note fin dall'antichità, sono state comprovate tanto da diventare curative e terapeutiche.

Sono lassativi o astringenti?

I fichi d’india hanno, in genere, potere astringente perché le caratteristiche igroscopiche, li rendono capaci di trattenere l’acqua.

In effetti il potere lassativo o astringente dipende dal grado di maturazione: il frutto acerbo si comporta da astringente, ma se consumato maturo si comporta come un blando lassativo. Tuttavia anche in quest’ultimo caso, i semi che contengono molta lignina, possono provocare stipsi. I fichi d’india, quindi si comportano più precisamente come regolatori intestinali e sembra abbiano anche qualche ruolo nel prevenire la proliferazione dei parassiti intestinali.

Un aiuto naturale a controllare il colesterolo: il ruolo delle betalaine.

Il consumo abituale di fichi d’india ha un effetto ipocolesterolemizzante: le betalaine, insieme alla taurina, aumentando la secrezione di acidi biliari, richiamano più colesterolo dal sangue al fegato dove è richiesto per la sintesi di altri acidi biliari.

Queste sostanze legano le LDL, molecole deputate al trasporto del colesterolo in circolo, prevenendone così l’ossidazione e, quindi il conseguente depositarsi sulle pareti interne dei vasi sanguigni.

Depurano il fegato.

Per quanto riguarda il fegato, poi, i benefici delle betalaine si esplicano sia in modo indiretto che in modo diretto: indirettamente, attraverso l’eliminazione delle tossine aumentando la diuresi; direttamente, attivando vie enzimatiche preposte alla detossificazione di sostanze xenobiotiche.

Eliminano i calcoli renali grazie all'azione diuretica.

I fichi d’india sono utili nell'eliminazione dei calcoli renali grazie alla loro potente azione diuretica, attività da attribuirsi alle betalaine, pigmenti che danno al frutto una colorazione giallo- arancio (betaxantine) o rossa ( betacianine)

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Le proprietà cosmetiche dei fichi d’india per la bellezza di pelle e capelli.

In virtù delle proprietà igroscopiche del fico d’india, ossia la capacità di catturare e trattenere le molecole d’acqua i fichi d’india sono molto utili per la cura e la bellezza di pelle e capelli.

Hanno effetto antinvecchiamento.

Nella polpa del frutto sono presenti due antiossidanti, la indicaxantina e la betanina conferiscono ai fichi d’india un alto potere anti-invecchiamento contrastando la formazione dei radicali liberi. Inoltre creme per il viso per il corpo e lozioni in genere a base di fichi d’india, sfruttano anche il loro potere astringente: l’azione vasocostrittrice ha, sulla cute, un effetto rassodante e tonificante.

Contrastano l’effetto crespo dei capelli.

ISui capelli ha un’azione idratante e lisciante, per cui lo shampoo a base di estratto di fico d’india si rivela particolarmente utile per chi ha capelli crespi e ribelli. Sembra anche che mangiare il frutto possa aiutare la ricrescita dei capelli e delle unghie probabilmente grazie alla ricchezza in sali minerali e vitamine della sua polpa.

Validi alleati contro ritenzione idrica e cellulite.

I fichi d’india sono validi alleati nella lotta contro la cellulite. Questo in virtù degli effetti diuretici di questi frutti, che si esplicano fondamentalmente grazie all'abbondanza di acqua, all'altissima concentrazione di potassio  e alla carenza di sodio, presente in bassissime quantità. Il loro consumo, associato ad una dieta ipocalorica e iposodica, permette di perdere chili efficacemente e di avere risultati evidenti sulla cellulite.

I fichi d’india fanno perdere peso o fanno ingrassare?

Essendo poco calorici e privi di grassi non fanno certo ingrassare: la frutta è sempre da considerarsi un alimento “innocuo” sotto questo punto di vista, ma la moderazione e il buon senso sono le regole di sempre. Infatti, qualsiasi cibo, va assunto con equilibrio, cioè non in quantità smisurate. Questo vale anche per i fichi d’india che, nelle giuste proporzioni, vengono inseriti nelle diete grazie ad alcune caratteristiche di questi preziosi frutti. Una di queste è la capacità di funzionare da “spezzafame”: il fico d’india allevia l’acidità di stomaco che spesso viene avvertita come fame nervosa, grazie alla presenza delle fibre nella polpa, evitando così, l’introito di alimenti calorici. Inoltre le fibre tengono sotto controllo la glicemia perché consentono il rilascio graduale di zuccheri nel sangue, che altrimenti verrebbero subito captati, trasformati in grassi e accumulati nel tessuto adiposo.

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Effetti collaterali del frutto.

I fichi d’india non presentano particolari effetti collaterali se non per il fatto che mangiarne troppi può provocare stitichezza. Questo sempre per la presenza di fibre vegetali che se da un lato forniscono tanti benefici all'organismo, dall'altro se l’introito è massivo, possono formare nell'intestino grasso, dei “tappi” occlusivi che impediscono la defecazione.

Controindicazioni.

Nonostante questi numerosi benefici in alcune condizioni i fichi d’india andrebbero consumati con moderazione se non eliminati del tutto dalla dieta.

Non esagerare in gravidanza e allattamento.

Mangiati a fine pasto, i fichi d’india, possono avere una blanda azione lassativa, che può risultare utile per contrastare gli episodi di stipsi che caratterizzano alcuni periodi della gravidanza. Ma è bene non esagerare: questi frutti sono tra i pochi prodotti vegetali che contengono taurina, una sostanza ampiamente presente nelle bevande gassate e soprattutto nei drink energizzanti. La taurina svolge ruoli importanti nella sintesi degli acidi biliari, nella contrazione muscolare e nella funzionalità cellulare a vari livelli, ma compete con l’assorbimento del calcio che nella gravidanza e nell'allattamento ha un ruolo cruciale rispettivamente, per la corretto sviluppo tissutale dell’embrione, prima, e del feto poi e per la produzione del latte nell'allattamento.

In caso di diabete vanno mangiati con moderazione.

Avendo un indice glicemico (riferito alla capacità di innalzare il livello di glicemia nel sangue), pari a 13 per 100 grammi di alimento, i fichi si collocano tra quei frutti ben tollerati dal paziente diabetico ma se consumati con moderazione. Nei casi di iperglicemia la frutta più consigliata, però, è quella con indice glicemico compreso tra 7 e 10, come fragole, pesche, albicocche, mele, pere, more, arance..... I fichi d’india non sono esclusi dalla dieta ma se si sceglie di mangiarli si dovrà dimezzare le dosi rispetto ai frutti precedenti.

Meglio evitarli se si soffre di colite.

Non adatti in caso di colite, perché questi frutti contengono fibra insolubile che può peggiorare stadi di stipsi e, solo in parte, fibra solubile (presente nelle pale della pianta sotto forma di mucillagini) che invece forma con l’acqua una sostanza gelificante che nell'intestino aiuta il transito delle feci. In generale, in presenza di alimenti ricchi di fibre, come quelle dei fichi d’india e dei semi legnosi, è necessario bere molta acqua per evitare che la formazione di un tappo a livello intestinale.

Sono assolutamente da evitare in caso di diverticolosi intestinale.

I semi sono particolarmente duri (a causa della lignina) e irritanti, quindi i fichi d’india vanno evitati in presenza di patologie intestinali. Inoltre la presenza di semi può causare occlusione intestinale in caso di diverticoli che sono una sorta di piccoli sacchi che si formano lungo le pareti dell’intestino.

Uso di frutti, fiori e pale.

Del fico d’india si utilizzano varie parti, frutto, fiore e pale.

Praticamente tutte le parti dell’Opuntia, la pianta del fico d’india, vengono utilizzate per la produzione di cosmetici.

L’uso della pianta spazia anche ad usi diversi in cosmetica: gli aztechi già lo sapevano, la pianta può essere utilizzata per allevare la cocciniglia un insetto che produce naturalmente un colorante rosso vivo ampiamente utilizzato per la produzione di rossetti, ombretti e cosmetici vari.

Fichi d’india in cucina: non solo dolci!

Chi ha mai provato a farne un risotto? La ricetta è molto semplice.

Basta tritare una cipolla e farla rosolare con un filo d’olio in una casseruola per poi aggiungere la polpa di due fichi d’india precedentemente liberata dei semi. Quindi si aggiunge il riso e si fa sfumare con un po di prosecco (o vino bianco in alternativa). Si continua la cottura aggiungendo brodo vegetale e, a piacere, erbe aromatiche e infine, si manteca con un fiocco di burro e formaggio grattugiato.

Marmellata di fichi d’india.

Non si trova ovunque nonostante la sua ricchezza in sapore e proprietà (forse per il prezzo dei frutti che si aggira intorno a 3 euro al chilo), ma la si può realizzare facilmente a casa.

Ingredienti:

I kg di fichi d’india già sbucciati

500 g di zucchero

succo di 1 limone.

Dopo aver sbucciato con cura i fichi d’india, la polpa va tagliata a tocchetti e versata in una casseruola.

Quando la polpa arriva ad ebollizione va passata al setaccio, per eliminare tutti i semi, e poi rimessa di nuovo sul fuoco con l’aggiunta del succo di limone e lo zucchero.

Quando il composto è denso al punto giusto si travasa in barattoli di vetro che vanno pastorizzati per permetterne una conservazione più lunga.

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Valentina Coviello
(Specialista in biologia e nutrizione)

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