Depressione stagionale: cause, sintomi, terapia e rimedi naturali

Consulente Scientifico:
Dottoressa Marilena Grassi
(Specialista in biologia e nutrizione)

La depressione stagionale, nota anche come ‘Sindrome affettiva stagionale’, è un disturbo che si presenta annualmente ad ogni cambio di stagione, momento in cui variano le condizioni climatiche ed il nostro organismo deve adattarsi ad esse. La SAD è causata principalmente dagli squilibri ormonali, determinati dalla variazione delle ore di luce-buio e delle temperature. Analizziamo insieme i sintomi e vediamo quali sono i rimedi naturali e la terapia psicofarmacologica per affrontarla al meglio.

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
  2. Tipologie
  3. Sintomi
  4. Rimedi naturali

Cos’è la depressione stagionale?

La depressione stagionale fa parte della ‘Sindrome affettiva stagionale’ (SAD), espressione con cui ci si riferisce a un insieme di sintomi psicofisici che un soggetto manifesta esclusivamente al cambio di stagione.

Uno dei sintomi principali di questa sindrome è proprio la depressione, ovvero una condizione caratterizzata da disturbi dell’umore, ansia, difficoltà di risveglio al mattino, disturbi del sonno, stanchezza eccessiva, aumento della frequenza dei pasti nel corso della giornata, irritabilità, sintomi che si manifestano annualmente in maniera ciclica proprio in occasione del passaggio dalla stagione estiva a quella invernale e viceversa.

Approfiondisci le caratteristiche della depressione.

Il problema risiede essenzialmente nella difficoltà del nostro organismo ad adattarsi alle nuove condizioni climatiche.

Come si manifesta? I cambiamenti dell’umore legati a quelli del clima.

Vediamo insieme quali sono le differenti tipologie di disturbo affettivo stagionale, a seconda delle stagioni in cui esso si manifesta.

Depressione stagionale invernale.

La depressione stagionale invernale è molto frequente e sembra che ne venga colpita ogni anno la maggior parte della popolazione.

Le popolazioni più colpite sono soprattutto quelle dei Paesi nordici, come la Danimarca, la Svezia o la Norvegia, nei quali ci si ritrova a vivere in totale assenza di luce per periodi molti lunghi nel corso dell’inverno.

I ricercatori dell’Università di Copenhagen hanno effettuato degli studi riguardo a questo disturbo e sono giunti alla conclusione che la maggior responsabile di questa sindrome sia la serotonina.

La serotonina è l’ormone che regola il tono del nostro umore e i cui livelli variano nel corso dell’anno soprattutto in relazione al variare delle ore di buio e di luce.

In particolare, il passaggio all’estate all’inverno è vissuto in modo quasi traumatico da quei soggetti che non riescono ad adattarsi alla riduzione delle ore di luce e all’abbassamento delle temperature.

Innanzitutto, la riduzione delle ore di luce induce una minor produzione di serotonina, il che predispone ad uno stato d’animo più negativo e quindi ad una vera e propria depressione nel lungo periodo.

Ore di buio maggiori hanno anche un effetto sui livelli di melatonina, neurotrasmettitore importante per la regolazione del nostro ritmo sonno-veglia, che viene prodotta al buio, per cui in inverno i suoi livelli aumentano in maniera esagerata e inducono uno stato di sonnolenza maggiore.

La minore esposizione al sole, tra l’altro, determina anche una minore produzione di vitamina D che sembra essere anch’essa responsabile della regolazione dell’umore.

Infatti, questa vitamina agisce come un vero e proprio ormone che stimola la produzione di serotonina.

Tutte queste problematiche si associano ad ulteriori disturbi che il nostro organismo avverte a livello fisiologico.

L’abbassamento delle temperature implica, infatti, un adattamento di tutti i nostri apparati a questa nuova condizione con l’obiettivo di ridurre il più possibile la dispersione del calore e combattere il freddo!

Per far ciò il nostro organismo riduce la sudorazione e, per evitare di disperdere il calore, restringe i vasi sanguigni più periferici. In tal modo aumenta leggermente la pressione arteriosa, per velocizzare il flusso del sangue dal cuore alla periferia, con l’obiettivo di riscaldarci e di nutrire in maniera efficiente tutti i tessuti.

Il nostro organismo ne risulta più affaticato e sembra che sia necessario circa un mese affinché un soggetto si adatti a questa sua nuova condizione fisiologica.

Questa condizione di stress induce la produzione di elevati livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, che amplifica tutti i disturbi esposti finora e in più determina un calo della produzione di endorfine, altri ormoni responsabili del tono del nostro umore.

La componente psicologica fa anche la sua parte in quanto in inverno, a causa delle basse temperature, si esce meno, ci si rinchiude più spesso in casa e si riprendono i ritmi stressanti della quotidianità e tutto questo ha come risultato una vera e propria depressione che non è sempre facile combattere!

Depressione stagionale primaverile-estiva.

Sebbene la maggior parte della popolazione soffra della depressione stagionale invernale, sembra che ci sia anche una buona percentuale di soggetti che hanno notevoli difficoltà ad abituarsi all’arrivo della bella stagione! Si parlerà in tal caso di depressione stagionale primaverile-estiva.

Non tutti, infatti, sono contenti dell’allungamento delle giornate o dell’aumento delle temperature e questo accade perchè il cambio di stagione presenta delle profonde implicazioni psicologiche, oltre che fisiologiche.

Il periodo primaverile-estivo rappresenta un periodo di relax visto che ci si avvicina alle vacanze tanto desiderate, ma è anche percepito come un evento che segna la fine delle nostre quotidiane attività, in quanto durante l’estate chiudono i negozi, terminano molti dei più seguiti programmi televisivi, si va in ferie, gli amici vanno in viaggio per le destinazioni più disparate lasciando in città chi non ha la possibilità di partire e ciò viene percepito come un abbandono.

Tutta questa serie di situazioni psicologiche si associa, poi, a un insieme di disturbi fisiologici che sono praticamente l’opposto di quelli della depressione stagionale invernale.

Con l’arrivo della primavera iniziano ad aumentare le temperature perciò il nostro organismo per mantenere costante la sua temperatura corporea ed evitare di surriscaldarsi deve disperdere il calore in eccesso.

Aumenta perciò la sudorazione con cui si perdono sali minerali importanti per il corretto funzionamento dell’organismo, in particolare potassio e magnesio.

Il magnesio soprattutto è un importante regolatore del nostro umore e una sua carenza è responsabile di una maggiore predisposizione alla depressione.

Inoltre, i vasi sanguigni si dilatano e la pressione sanguigna subisce un drastico calo determinando un senso di spossatezza e di torpore soprattutto in chi già soffre di pressione bassa durante tutto l’anno!

L’aumento delle ore di luce determina dei problemi nei nostri ritmi circadiani, in quanto anche questa nuova condizione ambientale altera la produzione di melatonina, serotonina e vitamina D.

L’aumento di serotonina e di vitamina D all’aumentare delle ore di luce, in realtà, dovrebbe bilanciare gli effetti depressivi indotti dall’alterazione della melatonina portando a una condizione di buonumore ma non è sempre così!

Infatti, all’aumentare delle ore di luce la produzione della melatonina ha bisogno di tempo per essere regolata e per scandire i nostri ritmi circadiani in maniera regolare.

E’importante che la melatonina non venga prodotta né in eccesso, né in difetto, ma nelle giuste dosi, in quanto determina sonnolenza e stati depressivi sia quando è poca, sia quando è troppa.

Come si manifesta la SAD in bambini e anziani?

Il cambio di stagione è avvertito in misura diversa a seconda delle condizioni psicologiche e fisiologiche di ognuno di noi. La depressione stagionale viene affrontata, infatti, con più difficoltà, dalle categorie maggiormente a rischio, ovvero dai bambini e dagli anziani.

In particolare, i bambini, soprattutto quelli più piccoli, non hanno un sistema immunitario ancora del tutto sviluppato, mentre gli anziani hanno solitamente un sistema immunitario compromesso e sono quindi i soggetti più a rischio di raffreddori e malanni che si riscontrano solitamente al passaggio dalla stagione estiva a quella autunnale, perchè le temperature più basse creano un ambiente favorevole alla sopravvivenza e allo sviluppo dei virus.

Dal punto di vista prettamente psicologico, invece, sembra che i bambini non siano particolarmente colpiti dalla depressione stagionale e che vivano meglio qualunque cambio di stagione essendo sempre molto energici e positivi.

Gli anziani, invece, a causa della solitudine e dell’ alterazione del sistema endocrino (responsabile della produzione degli ormoni regolatori dell’umore), sono più soggetti a stati depressivi e fanno molta più fatica a gestire il cambiamento.

Quali sono i sintomi della depressione stagionale?

I sintomi della depressione stagionale sono grossomodo gli stessi indipendentemente dal cambio di stagione a cui si va incontro.

I più comuni sono i seguenti:

Le cause scatenanti.

Le cause scatenanti di tutti questi sintomi sono dunque essenzialmente gli squilibri ormonali, determinati dalla variazione delle ore di luce-buio e delle temperature.

Tutti questi sintomi sono un importante campanello di allarme che ci fa capire che è bene modificare il nostro stile di vita, per combattere la depressione!

Rimedi naturali per ripristinare il buonumore.

Quando si avvertono i primi sintomi della depressione stagionale, è bene intervenire, per affrontarla nel modo giusto e per aiutare il nostro organismo a reagire al meglio.

Vediamo quali sono i rimedi consigliati dalla naturopatia.

Alimentazione

Un’alimentazione sana rappresenta un valido aiuto per vincere la depressione stagionale, sia invernale sia primaverile-estiva.

Infatti, l’integrazione delle vitamine e dei sali minerali necessari al funzionamento corretto del nostro organismo aiuta a vincere la depressione e a ripristinare il buonumore.

La depressione spesso induce a mangiare di più e in maniera disordinata in quanto il cibo, nei casi di estrema angoscia e tristezza, assume un valore emozionale talmente importante da indurci a mangiare cibi, spesso molto dolci, per tirarci su il morale!

Dobbiamo allora abituare il nostro organismo a nutrirsi nel modo corretto.

Consigli nutrizionali.

E’ bene non fare diete ipocaloriche per evitare di avere ancora più fame e fare dei fuori pasto pericolosi, ma seguire questi consigli:

  • Fare una colazione abbondante con una tazza di latte, 4-5 biscotti ai cereali, un bicchiere di succo di arancia e un piccolo pezzo di crostata o di altro dolce fatto in casa. L’arancia, ricca di vitamina C, rinforza il nostro sistema immunitario e per di più, molti succhi d’arancia in commercio sono fortificati con vitamina D, il che è positivo per il nostro umore! Il dolce mangiato al mattino soddisfa la nostra necessità di zuccheri dopo il digiuno della notte e i biscotti ai cereali, avendo un indice glicemico basso, ci aiutano a sentirci sazi e a non avere immediatamente bisogno di altro cibo.
  • Fare due spuntini al giorno, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio preferibilmente con un frutto oppure con un paio di barrette ai cereali, una per spuntino, in modo tale da ripristinare il livello di zuccheri nel nostro sangue, dopo le attività della giornata e non arrivare troppo affamati ai pasti principali.
  • Fare un pranzo e una cena non troppo calorici, magari mangiando un bel piatto di pasta a pranzo e un secondo piatto a base di proteine a cena. Le proteine sono digerite più facilmente dei carboidrati, per cui aiutano a dormire meglio e questo è importante affinché la melatonina recuperi i suoi naturali ritmi di produzione.
  • Inserire sia a pranzo che a cena qualunque tipo di frutta e verdura si abbia il desiderio di mangiare, perché questi alimenti contengono sali minerali e vitamine che ci aiutano a sentirci più energici, come i folati di asparagi, spinaci o cavolfiori, la vitamina C degli agrumi, il magnesio delle mandorle e delle nocciole e tanti altri.
  • Scegliere un momento della giornata in cui mangiare due quadratini di cioccolato, al latte o fondente, perchè il cacao stimola la produzione di serotonina, ormone del buonumore!
  • Una tazza di caffè al mattino aumenta la concentrazione e riduce la sonnolenza dando la giusta carica per affrontare la nuova giornata che sta per iniziare.

Integratori contro la depressione legata al cambio di stagione.

In generale un’alimentazione sana e variata non dovrebbe indurre in un soggetto il rischio di carenze di vitamine e sali minerali.

Nei casi in cui ci si sente però particolarmente depressi, stanchi e spossati è utile intervenire dall’esterno con degli opportuni integratori alimentari che possano aiutarci a sentirci meglio.

Rimedi erboristici.

I rimedi erboristici per combattere i sintomi della depressione stagionale sono numerosi e a disposizione di tutti in quanto prodotti più comunemente consigliati si possono tranquillamente comprare in parafarmacie ed erboristerie.

Dato che la depressione induce un senso di stanchezza e di torpore si potranno assumere una volta al giorno, magari al pomeriggio per sentirsi più svegli dopo la prima parte della giornata, tisane a base di sostanze energizzanti.

Secondo l’omeopata i più efficaci sono:

Attività fisica.

Svolgere attività fisica aiuta moltissimo nei casi di depressione, in quanto lo sport non solo migliora la risposta muscolare rendendoci più vigorosi, ma stimola anche la produzione di endorfine, quindi il buonumore.

Non è necessario svolgere un’attività fisica esagerata, perchè è stato dimostrato scientificamente che in questi casi lo stress che il nostro corpo subisce è talmente alto da aumentare la produzione di cortisolo! E’ sufficiente andare in palestra qualche ora durante la settimana, oppure anche camminare a passo svelto per circa 30 minuti al giorno.

Tutto ciò ha anche un risvolto psicologico importante, in quanto l’attività fisica non solo permette di distrarsi dalle incombenze quotidiane, ma attiva anche il metabolismo e ciò significa bruciare più calorie, perdere peso più facilmente ed essere più felici del proprio aspetto fisico.

Terapia psicofarmacologica.

Qualora i rimedi naturali non fossero sufficienti, su consiglio del medico è possibile trattare la sindrome affettiva stagionale con gli psicofarmaci utilizzati per la depressione e la psicoterapia.

L’articolo ha uno scopo puramente informativo e non intende sostituire il parere del medico.

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Dottoressa Marilena Grassi
(Specialista in biologia e nutrizione)

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