Chitosano: funziona per dimagrire? Benefici e controindicazioni

Ultimo aggiornamento:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

Il chitosano è una sostanza ricavata dalla chitina, presente nel guscio dei crostacei, la cui principale caratteristica è quella di ridurre l'assorbimento dei grassi a livello intestinale. Proprio per questo viene utilizzato per dimagrire, ma funziona? Analizziamo i benefici e le controindicazioni di questo polimero impiegato in ambito farmaceutico ed industriale!

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
  2. A cosa serve?
  3. Benefici per la salute
    1. Colesterolo
    2. Insufficienza renale
    3. Stitichezza
  4. Funziona per dimagrire?
  5. Effetti collaterali
    1. Carenze nutrizionali
    2. Interazioni con farmaci
    3. Disturbi gastrointestinali
    4. Problemi cutanei
  6. Controindicazioni
    1. Gravidanza
    2. Allergia
  7. Utilizzo
    1. Dosaggio giornaliero
  8. Dove si trova?
    1. Prezzi

Che cos'è il chitosano?

Probabilmente, chi è sovrappeso ha già sentito parlare del chitosano. E’ una sostanza, simile alla cellulosa, che deriva dalla chitina, un componente dell'esoscheletro dei crostacei ( gamberi, aragoste, granchi e via dicendo) tramite processo di deacetilazione (eliminazione di un gruppo acetile). Questa sostanza, chiamata anche “magnete del grasso”, fu scoperta casualmente in Francia già agli inizi dell’Ottocento ed è oggi ampiamente usata in vari campi.

Chimicamente, il chitosano è un polisaccaride formato da due monomeri, legati tra di loro mediante un legame beta (1,4) glicosidico.

Il chitosano è un prodotto biocompatibile (cioè può essere metabolizzato dall'organismo senza problemi), anallergico, atossico e biodegradabile, con caratteristiche antibatteriche e di scarsa permeabilità all'ossigeno, il che lo rende resistente all'ossidazione. Attualmente esso è al centro dell'attenzione per le sue presunte proprietà dimagranti, che ne hanno incrementato la produzione e la vendita da parte delle industrie farmaceutiche. Ma in quali altri modi può essere utilizzato? Vediamolo insieme!

A cosa serve?

Il principale meccanismo di azione del chitosano risiede nella capacità di legare, grazie alla sua composizione chimica, i grassi e le sostanze oleose in generale, favorendone l'eliminazione, pertanto viene utilizzato per diverse preparazioni chimico-farmaceutiche. Nello specifico è usato:

Per le sue singolari caratteristiche chimiche il chitosano può essere usato in attività industriali che richiedano specifiche capacità purificanti, resistenti e antibatteriche. Ad esempio, esso trova vasto utilizzo:

I benefici per la salute del chitosano.

Il chitosano è da tempo oggetto di studi che hanno dimostrato come esso sia capace di limitare l’assorbimento dei grassi e quindi utili per prevenire e contrastare molti disturbi e mantenere l’organismo in buona salute!

Riduce i valori di glicemia e colesterolo.

Grazie alle sue proprietà Il chitosano inibisce l’assorbimento dei trigliceridi e riduce i valori del colesterolo nel sangue. Tutto questo porta ad una riduzione della formazione delle placche atertoscleroche e quindi ad un minor rischio di patologie cardiovascolari ed ictus.

Contrasta l’insufficienza renale.

Il chitosano riduce acido urico e di creatinina, sebbene non sia ancora chiaro in che modo avvenga, e pertanto potrebbe risultare utile nei casi di insufficienza renale o di iperglicemia, come terapia di supporto.

Combatte la stitichezza.

Simile alla cellulosa, questa sostanza ha una struttura fibrosa che sembrerebbe renderla adatta alla prevenzione ed al trattamento della stipsi. Però, il suo ruolo in tale ambito è tutt'ora controverso poiché alcuni soggetti accusano un aggravamento della stitichezza assumendo prodotti a base di chitosano, mentre altri ne ricavano un buon effetto lassativo. Insomma, la questione è ancora aperta!

Ma funziona davvero per dimagrire?

Secondo molti assumendo chitosano per via orale si riduce l’assorbimento dei grassi ingeriti con la dieta. Il chitosano, infatti, si lega ai grassi per poi avvolgerli in una sorta di involucro gelatinoso, fino a che diventano parzialmente indigeribili e vengono eliminati con le feci. In questo modo si limita, di conseguenza, l'accumulo di tessuto adiposo e ciò risulta molto utile in caso di obesità. Sembra, inoltre, che l'utilizzo di integratori contenenti questa sostanza possono anche diminuire il senso di fame, compresa quella nervosa!

In realtà gli studi ad oggi effettuati non hanno confermato definitivamente questo beneficio.

Già nel 1999 l'European Journal of Clinic Nutrition riportava una pubblicazione che afferma che in realtà l’effetto del chitosano sul controllo del peso corporeo è minimo.

Anche l'INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per Alimenti) ha confermato, che il chitosano può portare ad una lieve perdita di peso solo se associato ad una dieta ipocalorica e all'attività fisica.

In definitiva gli integratori di chitosano possono avere un ruolo significativo solo se inseriti in una dieta controllata affiancata da uno stile di vita attivo.

E gli effetti collaterali? Scopriamo i “contro” del derivato della chitina.

Dopo tanti lati positivi, veniamo ora al rovescio della medaglia: l'assunzione di integratori a base di chitosano, infatti, può provocare degli effetti collaterali, talvolta anche molto seri.

Carenze nutrizionali.

Il chitosano può interferire con l'assorbimento delle vitamine, in particolare quelle liposolubili (A, E, K e D), di acidi grassi essenziali come omega 3 ed omega 6, e di alcuni minerali, provocando carenze nutrizionali e malassorbimento di macro e micro nutrienti. Per tale motivo, si raccomanda un'assunzione continua di questa sostanza per un tempo inferiore a tre mesi.

Interazione con i farmaci.

Il chitosano può interferire anche con l'assorbimento di alcuni farmaci quali anti-diabetici, anticoagulanti, ipocolesterolemizzanti, anticoncezionali e altri, riducendone quindi l'efficacia poiché viene assunto meno principio attivo. Dunque, se segui qualche terapia farmacologica, meglio consultare il medico, prima di prendere iniziative in questo senso!

Disturbi gastrointestinali.

Dopo l'assunzione di chitosano possono manifestarsi sintomi di tipo gastrointestinale come meteorismo, sensazione di gonfiore allo stomaco, nausea, costipazione. Anche in questo caso, il tuo medico saprà consigliarti nel modo migliore!

Problemi cutanei.

Talvolta il chitosano può provocare problemi a livello cutaneo come orticaria, prurito, eruzioni cutanee. Normalmente questi disturbi spariscono da soli abbastanza in fretta, ma se ciò non dovesse succedere rivolgiti subito al tuo medico!

Questi sopraelencati sono i possibili effetti collaterali derivanti dall'assunzione di prodotti a base di chitosano, ma esistono soggetti ai quali essi sono proprio sconsigliati?

Che controindicazioni ha il chitosano?

Per quanto si possa considerare una sostanza innocua, il chitosano non è adatto a tutti. Difatti, vi sono alcuni casi particolari in cui la sua assunzione è fortemente sconsigliata.

Gravidanza e allattamento.

Gli integratori a base di chitosano vanno evitati dalle donne che attendono un bambino o allattano poiché spesso in tali prodotti sono presenti tracce di metalli pesanti, quali mercurio, arsenico, piombo, rame e ferro, molto nocivi per la crescita e lo sviluppo del feto, nonché per la salute del neonato, in cui potrebbero verificarsi reazioni di ipersensibilità.

Accertata allergia ai crostacei.

Tutti gli allergici ai crostacei non dovrebbero, per cautela, assumere chitosano. Sebbene, infatti, tale sostanza sia estratta dai gusci di gamberi, granchi, aragoste e crostacei in generale, può comunque contenere tracce degli allergeni responsabili della reazione anafilattica in soggetti predisposti.

Come si usa: gli integratori.

In commercio esistono molti integratori di chitosano. Tali prodotti di integrazione alimentare possono contenere chitosano naturale oppure un composto comprendente anche altre sostanze, che paiono potenziarne gli effetti. Le principali sono:

Dosaggio giornaliero

I supplementi a base di chitosano vanno assunti generalmente prima dei pasti.

La dose giornaliera efficace, ad esempio, per la riduzione del colesterolo, è di circa 3 g ed in generale si consiglia di assumere circa 1-1,2 g di chitosano al giorno, in base alla posologia delle singole compresse, che dipende dalla casa produttrice.

Dove si trova?

I preparati a base di chitosano sono solitamente acquistabili in compresse, tavolette o capsule. Non ne esiste uno migliore dell'altro in termini assoluti e, per scegliere quale acquistare, ti suggeriamo di rivolgerti al tuo erborista o farmacista di fiducia, il quale saprà consigliarti l'integratore più adatto a seconda dell’obiettivo che desideri conseguire.

E i prezzi?

Sono variabili, in quanto vanno da un minimo di 8 euro per una scatola da 60 compresse, ad un massimo di 27-30 euro per confezioni da 200 capsule.

In conclusione...

Al di là degli studi ancora in via di svolgimento, di certo il “magnete del grasso” non fa miracoli per la linea, come del resto nessun integratore alimentare, ma può aiutare molto, soprattutto se abbinato a una dieta corretta e alla pratica di uno sport!

Le controversie sulla sua reale efficacia dimagrante sono tuttora nel vivo, ma gli usi che se ne possono fare sono talmente tanti che è comunque consigliabile averlo a disposizione e beneficiarne quando si presenti la necessità!

Informazioni Sugli Autori:

Consulente Scientifico:
Dottoressa Margherita Mazzola
(Specialista in biologia e nutrizione)

SALUTE ALIMENTAZIONE FITNESS
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy.