Bisfenolo A: cos’è? Usi ed effetti sulla salute

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Cos’è il bisfenolo A? Vediamo quali sono gli utilizzi di questo composto e focalizziamo l’attenzione sulla sua tossicità e sugli effetti che può provocare sulla salute in dosi eccessive.

    Indice Articolo:
  1. Caratteristiche
  2. Usi
  3. Normativa
  4. Effetti sulla salute
  5. Come limitarne l’assunzione

Bisfenolo A: cos’è?

Il bisfenolo A, abbreviato come BPA, è un composto organico, utilizzato nella produzione di plastiche ed additivi. Viene usato ad esempio per la realizzazione del policarbonato, una plastica che serve per il confezionamento di contenitori e bottiglie.

Dove si trova? Usi e applicazioni di questo composto.

Le plastiche ottenute con il BPA, hanno la caratteristica di essere molto resistenti e versatili, impiegate comunemente in molti oggetti di uso quotidiano.

Vediamone alcuni esempi:

Tossicità e normative.

Uno dei problemi principali associati all’uso di bisfenolo A è la sua elevata tossicità. Sono molti gli effetti, in alcuni casi anche molto gravi, che questo composto può avere sulla salute del nostro organismo.

Nonostante molti studi provino la pericolosità di questa sostanza, nel 2006 l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha stabilito una dose giornaliera tollerabile (in sigla DGT).

La DGT è un parametro utilizzato in tossicologia, per esprimere la quantità massima di una sostanza considerata tossica, che giornalmente un soggetto può assumere, in base al proprio peso, senza subire danni alla propria salute.

Per il BPA tale limite è stato fissato a 0,05 milligrammi per ogni chilogrammo di peso corporeo.

Nel 2015, però, sempre l’EFSA ha abbassato la DGT da 0,05 a 0,004 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo. L’Autorità Europea ha anche dimostrato che la quantità di Bisfenolo A a cui noi veniamo giornalmente esposti, è ben più bassa della soglia limite fissata, di 3-5 volte. Pertanto, pur essendo tossico, non costituisce un vero problema per la nostra salute, in quanto assunto in quantità molto basse.

Biberon e Bisfenoilo A

2010 - La Francia vieta l’uso di BPA nella realizzazione dei biberon.

2011 - Una direttiva europea (Dir. 2011/8/EU, 28 gennaio 2011) vieta l’impiego di BPA nei biberon, per tutta l’Europa.

Oggi - Sono in commercio biberon senza BPA, che sulla confezione recano la dicitura “BPA-free” o “BPA 0%”.

Tra le marche produttrici: Chicco, avent-Philips, Nuk, Coop.

In vari settori, l’uso del Bisfenolo A sta via via diminuendo, per essere sostituito da plastiche più sicure. Tra i paesi in prima fila troviamo proprio i francesi:

Quali sono gli effetti di questo composto sulla salute?

Il BPA è considerato un interferente endocrino, ovvero in grado di interferire con il nostro apparato endocrino.

L’apparato endocrino è un sistema di controllo del nostro organismo, che, tramite le ghiandole, produce ormoni (un classico esempio è rappresentato dalla tiroide, che produce ormoni tiroidei). Gli ormoni vanno nel circolo sanguigno e, tramite il sangue, raggiungono vari distretti del nostro organismo, per regolare alcune specifiche funzioni. A tal fine, si legano a delle strutture, presenti sulle nostre cellule, dette recettori, (funzionano un pò come l’antenna del televisore, che capta i segnali).

Nello specifico, sembra che il bisfenolo A abbia affinità per i recettori degli ormoni steroidei, ovvero per gli ormoni sessuali, in particolare gli estrogeni. Gli estrogeni sono i principali ormoni sessuali femminili e sono responsabili della formazione dei caratteri sessuali secondari e della regolazione delle varie fasi del ciclo mestruale. Gli estrogeni sono anche importanti per il corretto sviluppo dei neuroni. Pertanto, interferendo con la normale segnalazione operata da questi ormoni, il BPA andrebbe ad alterare il normale sviluppo neuronale ed avrebbe quindi un certo grado di neurotossicità. Inoltre, alcuni studi evidenziano una correlazione tra emicrania ed esposizione al bisfenolo A.

Approfondisci  le funzioni degli ormoni steroidei

Vediamo nel dettaglio quali organi possono essere colpiti:

Come possiamo limitarne gli effetti nocivi?

A questo punto, appare di vitale importanza riuscire a capire in che modo possiamo entrare a contatto con questa sostanza e, quindi, quali sono le precauzioni da prendere per limitarne l’assunzione.

Il bisfenolo A viene ingerito principalmente con la dieta, in quanto tutti i contenitori contenenti BPA, che vengono a contatto con gli alimenti (quindi anche bottiglie, stoviglie e lattine) possono rilasciare alcune molecole di questo composto, che inevitabilmente migrano e vanno a finire in quello che noi poi mangiamo o beviamo.

L’EFSA, afferma che la quantità giornaliera con cui veniamo a contatto è comunque esigua per avere dei danni effettivi.

Ecco alcuni consigli per evitare al minimo il contatto:

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