Approfondimenti sulla dieta South beach: principi base, menù di esempio della versione completa, benefici per la salute e le controindicazioni che questo regime alimentare nato negli stati uniti che promette dimagrimento e salute riducendo grassi saturi e glucidi.
La dieta South beach, inventata da un medico cardiologo americano, ha avuto molto successo negli USA ed è perciò poi stata esportata anche in Europa. L’intuizione di Agaston fu che il seguire una dieta priva di carboidrati e zuccheri e con una notevole riduzione dei grassi saturi rendesse possibile dimagrire e allo stesso tempo prevenire malattie all’apparato cardiocircolatorio, per questo ideò un programma dietetico strutturato su questi principi. Sebbene rispettandolo schema ed i tempi della dieta South beach si possano effettivamente ottenere dei reali risultati è bene ricordare che soprattutto la prima fase di dieta è piuttosto squilibrata e quindi se protratta per un periodo troppo lungo può arrecare dei disturbi anche seri alla salute. Ma vediamo nello specifico come la dieta è strutturata e i principi su cui si basa cercando di capirne pregi e i difetti.
La dieta south beach prevede la divisione dell’intero percorso in tre fasi, strutturate a loro volta in modo diverso per aiutare il corpo ad abituarsi al nuovo regime alimentare.
I fase: di attacco. | II fase: reintegro alcuni alimenti. | III fase: mantenimento. |
Eliminazione totale dei carboidrati, degli zuccheri e dei grassi saturi. | Introduzione di legumi, frutta e vino e di carboidrati come pasta e riso integrali. | Rintroduzione dei grassi saturi, anche se in modo ridotto. Consumo di carboidrati sempre in modo controllato. |
Questa fase dura 15 giorni e mediamente | La seconda fase ha una durata variabile. | Durata a vita. |
C’è una perdita di peso tra i 4 e i 6 chili. | Perdita di peso legata al soggetto. | Permette di mantenere il peso forma e di prevenire tutti i problemi cardiocircolatori. |
Vediamo adesso più nel dettaglio le caratteristiche delle diverse fasi di questa dieta.
Fase di attacco. Come si nota dalla tabella la prima fase della dieta South beach è la più dura e deve essere seguita per almeno due settimane durante le quali si dovrebbero perdere tra i 4 e d i 6 kg. Durante questo periodo sono vietati tutti tipi di zuccheri, quindi non solo dolci e biscotti di ogni tipo ma anche lo zucchero nel caffè, i succhi zuccherati, e perfino alcuni tipi di frutta ritenuta troppo zuccherina, i formaggi grassi, e l’alcool e tutti i carboidrati complessi quindi pasta e pane sia di grano duro che integrali. Inoltre in questa fase è necessario seguire alla lettera i menù indicati che prevedono tre pasti principali e tre spuntini a base prevalentemente di proteine magre (carni bianche, pesce, formaggi magi, ecc..) e verdure a basso indice glicemico, tenendo sempre presente che sono ammessi massimo tre cucchiaini di olio al giorno e che bisognerebbe bere almeno un litro e mezzo d’acqua nell’arco della giornata.
Fase II. Passate le prime due settimane vengono poi pian piano reintrodotti alcuni tipi di carboidrati come ad esempio i cereali o la pasta integrale, e gran parte della frutta e della verdura, la durata della seconda fase è strettamente soggettiva, questa infatti dovrebbe durare fino al raggiungimento del peso forma che dipende sia dalle condizioni iniziali del soggetto che dai suoi tempi di dimagrimento.
Fase III. La terza fase invece è quella di mantenimento del peso forma e va seguita per tutta la vita. Essa consiste in un regime dietetico meno restrittivo delle prime due fasi ma sempre mirato a tenere sotto controllo l’indie glicemico degli alimenti, ed in particolare la distinzione tra carboidrati buoni, ovvero quelli complessi, associati a fibre presenti in pasta cereali e in quasi tutti i tipi di frutta e verdura e carboidrati cattivi, ovvero lo zucchero e quindi tutti gli alimenti che ne contengono alte percentuali.
La dieta di south beach è un regime alimentare rigoroso che si può riassumere in due fondamentali principi.
Il primo è l’abolizione di grassi saturi, ovvero quelli più dannosi per il cuore e tutto l’apparato cardiocircolatorio, perché essendo più densi hanno maggiore facilità ad accumularsi lungo i vasi sanguigni, provocando infarti o ictus.
Il secondo principio invece è la sospensione per un determinato periodo di tempo dei carboidrati e degli zuccheri, che fanno alzare il livello dell’insulina nel sangue. Quest’ultima aumentando non solo può provocare il diabete, ma fa si che gli zuccheri si trasformino in grassi. Controllando e diminuendo l’assunzione dei carboidrati, si può ottenere una diminuzione della massa grassa perché viene usata dall’organismo per ottenere l’energia sufficiente a tutti i processi vitali.
Per il controllo nell’assunzione dei carboidrati è fondamentale l’indice glicemico. Questo rappresenta il quantitativo di zuccheri che ogni alimento possiede: infatti questi ultimi arrivando nel corpo, determinano un aumento della glicemia e di conseguenza anche dell’insulina che è l’ormone addetto all’abbassamento di questa per riportare il corpo ad una situazione di equilibrio.
Cibi da evitare. | Cibi consentiti. |
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Vuoi approfondire la relazione tra indice glicemico e dimagrimento?
In base agli alimenti si ed a quelli no, di seguito vi proponiamo un menu settimanale relativo alla prima fase della dieta south beach.
colazione | spuntino | pranzo | spuntino | cena | |
Lunedi: | 1 tazza di tè 2 uova strapazzate succo di verdure |
100 gr fiocchi di latte | 200 gr di pesce 1 porzione di lattuga 1 pomodoro |
gambi di sedano | 150 gr petto di pollo 1 porzione di melanzane alla griglia succo di verdure. |
Martedì: | 1 tazza di caffè 1 uovo ad omelette succo di pomodori; |
100 gr formaggio cremoso light; | 150 gr di tacchino 1 porzione di bietole; |
succo di verdure; | 200 gr polipo all’insalata 1 porzione di finocchi. |
Mercoledì: | 1 tazza di tè frittata di uova con spinaci; | 100 gr mozzarella | 200 gr di pesce spada alla griglia 1 porzione di cicoria; |
succo di pomodoro; | 50 gr coniglio 1 porzione di peperoni succo di verdure. |
Giovedì: | 1 tazza di caffè 2 uova sode succo di pomodoro; |
100 gr fiocchi di latte; | 200 gr di gamberoni 1 porzione zucchine; |
gambi di sedano; | 150 gr filetto di maiale 1 porzione di broccoli. |
Venerdì: | 1 tazza di tè 2 uova strapazzate succo di verdure; |
fesa di tacchino gambi di sedano; |
200 gr di orata 1 porzione di rape 1 pomodoro; |
un finocchio; | 150 gr coscia di pollo 1 porzione di insalata succo di verdure. |
Sabato: | 1 tazza di caffè omelette ai funghi succo di pomodoro; |
100 gr fiocchi di latte; | 200 gr di seppie con piselli 1 porzione di lattuga |
succo di verdure; | 150 gr hamburger di manzo 1 porzione di melanzane a funghetto succo di verdure. |
Domenica: | 1 tazza di caffè quichè di verdure succo di pomodoro; |
100 gr formaggio light; | 50 gr vitello arrosto 1 porzione di carciofi grigliati; |
affettato di prosciutto crudo; | 200 gr salmone 1 insalata di lattuga e finocchi succo di verdure. |
Dopo aver esaminato le sue caratteristiche e proposto il uno schema alimentare passiamo ad analizzare ora i punti di forza e quelli di debolezza della dieta ideata da Agaston.
Come tutte le medaglie, anche in questo caso abbiamo un’altra faccia da considerare: ci sono anche dei difetti da tener presenti.
I dietologi hanno pareri discordanti circa la dieta south beach: si riscontrano opinioni diverse dettate da modi di mangiare e concepire l’alimentazione. Infatti se ci affidiamo alle opinioni dei dietologi americani, possiamo notare una maggiore propensione all’uso di questa dieta. Essi favoriscono un’alimentazione prevalentemente proteica. Invece per quanto riguarda i dietologi italiani abbiamo un’opinione negativa circa la dieta south beach perché troppo lontana dalla nostra cultura di dieta mediterranea, basata su un’alimentazione varia, in cui non sono favorite alcune categorie alimentari a discapito di altre. Per la dieta mediterranea, non esiste un indice glicemico degli alimenti per perdere peso, ma il segreto è nelle quantità di cibi e nelle relative calorie assunte.
Questa dieta presenta diversi punti in comune con altre tipologie di diete, come la dieta Atkins e la dieta chetogenica, infatti anche la South Beach deriva da ricerche fatte per prevenire una patologia, in particolare malattie cardiovascolari, e può essere considerata almeno nella prima fase come una dieta low carb, e non prevede alcun tipo di conteggio delle calorie, ma bensi di valutare la bontà dietetica degli alimenti in base al loro indice glicemico esattamente come la dieta Montignac.
Ingredienti per 1 persona:
Preparazione. Pulire e lavare tutte le verdure. Tagliarle a cubetti e metterle in una padella con un filo di olio extravergine di oliva e uno spicchio di aglio. Farle cuocere con un coperchio in modo che non vengano fritte, ma solo stufate. Dopo preparare dentro una scodella le due uova, romperle e sbatterle. Fatto ciò unite le verdure alle uova e mescolate, in modo che il composto risulti amalgamato. Unire i capperi e le olive tagliate al composto e porre il tutto in una padella antiaderente e far cuocere per circa 10 minuti a fuoco lento, girandola su entrambi i lati. Quando vedrete che la quichè avrà raggiunto un aspetto solido e un colore dorato, sarà pronta per essere mangiata.
Per seguire la dieta south beach è possibile acquistare dei libri scritta dal suo ideatore il dottor Arthur Agaston. Per noi italiani c’è un ulteriore possibilità per poter seguire questo regime alimentare, adattandolo alla nostra cultura: esiste un libro “la dieta south beach all’italiana” in cui si può trovare una variante adeguata al nostro stile culinario. È disponibile in tutte le librerie.
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