Dieta genetica: cos’è? Come funziona? Benefici e menù di esempio dell’alimentazione nutrigenomica

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Consulente Scientifico:
Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

La dieta nutrigenetica è un regime alimentare studiato dai nutrizionisti in relazione al DNA del paziente. Ma come funziona? E quali sono i benefici? Analizziamo le caratteristiche di questa dieta nata in seguito alle più recenti scoperte in campo medico-scientifico.

    Indice Articolo:
  1. Cos'è?
    1. Nutrigenetica e nutrigenomica
  2. Come funziona
  3. Schema
    1. Menù di esempio
  4. Benefici
    1. Fa dimagrire
    2. Diabete e colesterolo
    3. Invecchiamento
    4. Intolleranze

Che cos’è la dieta genetica?

La dieta genetica é un programma alimentare personalizzato che viene elaborato in seguito all'analisi del DNA del paziente dal quale viene ricavato il profilo metabolico di una persona cioè la capacità di metabolizzare i nutrienti. Essa non é altro che l’applicazione pratica di quanto asserito da studi di nutrigenetica e nutrigenomica, due branche della genetica che - soprattutto negli ultimi anni - hanno fatto passi da gigante.

Il ruolo della nutrigenetica e della nutrigenomica nell'alimentazione personalizzata.

La nutrigenetica studia in che modo il patrimonio genetico può influenzare la risposta individuale agli alimenti. La variabilità individuale é il motivo per il quale alimenti dai comprovati effetti benefici non facciano bene a tutti, e - viceversa - alimenti dai comprovati effetti nocivi (i cosiddetti “cibi spazzatura”) non facciano male a tutti.

La nutrigenomica studia in che modo gli alimenti funzionali (alimenti che esplicano effetti benefici sulla salute, al di là degli aspetti nutrizionali) modulano la produzione di enzimi coinvolti nel metabolismo lipidico, glucidico e proteico, grazie alla presenza dei cosiddetti nutraceutici, appartenenti a tre diverse categorie:

Come funziona la dieta del DNA?

Come già anticipato, il test del DNA é fondamentale per elaborare questo tipo di regime dietetico. Vediamo in cosa consiste.

Il test si può effettuare direttamente nel laboratorio del centro specializzato, oppure avvalendosi di un kit da utilizzare in casa, che é necessario prenotare per via telefonica o attraverso il sito Internet dell’azienda specializzata.

Il paziente che deciderà di acquistare il kit troverà, al suo interno, un tampone per la raccolta della saliva (da cui si estrae, appunto, il DNA) e un questionario, attraverso il quale vengono raccolti i dati riguardanti peso, altezza, glicemia, colesterolemia e assetto lipidico, presenza di patologie ed esercizio fisico svolto. Una volta raccolto il campione e compilato il questionario, il tutto dovrà essere inviato al laboratorio dell’azienda che ci ha fornito il kit, che provvederà alle analisi.

Il genetista analizzerà specifiche sequenze di DNA, contenenti i geni coinvolti nel:

  • Metabolismo lipidico;
  • Metabolismo glucidico;
  • Metabolismo osseo;
  • Stress ossidativo (danno cellulare dovuto all'azione dei radicali liberi);
  • Intolleranze, come quella al lattosio.


Una volta analizzato il DNA, il nutrizionista potrà pianificare la dieta più appropriata in base ai risultati ottenuti e ai dati relativi al paziente.

Quest’ultimo riceverà, oltre allo schema dietetico, un rapporto nel quale vengono indicati gli esiti delle analisi, la cui interpretazione é semplificata dalla presenza di pallini colorati (grigio = funzionalità normale, verde = funzionalità ottimale, giallo = funzionalità intermedia, rosso = funzionalità non ottimale).

Schema della dieta genetica.

Lo schema dietetico elaborato dal nutrizionista, strettamente dipendente dai risultati delle analisi, contiene le indicazioni riguardanti sia la qualità, sia la quantità degli alimenti concessi, nonché le alternative che permettono al paziente di avere un’alimentazione varia e aumentare, quindi, la compliance (ovvero, l’adesione) al regime dietetico.

Nonostante la personalizzazione della dieta genetica, il modello alimentare più utilizzato é quello della dieta mediterranea, che si fonda sul consumo di carboidrati integrali, legumi, frutta e verdura, prodotti di derivazione ittica e olio extravergine d’oliva.

Il motivo risiede nella capacità, di tale modello, di ridurre la mortalità e la morbilità (ovvero il numero di casi patologici registrati in un certo periodo, in un campione di persone), come mostrato da diversi studi (tra questi, una metanalisi di Sofi et al., 2014, pubblicata su Public Health Nutrition).

Tali studi, infatti, dimostrano che la dieta mediterranea sia in grado di ridurre (grazie al contenuto di nutraceutici) il rischio di patologie come:

Colazione:

Spuntino di metà mattina:

Pranzo:

Merenda:

Cena:

Funziona? quali sono i benefici della dieta genetica?

Sebbene non vi siano evidenze schiaccianti sulla sua efficacia, la dieta genetica - unita all'adozione di uno stile di vita sano che includa l’attività fisica - può aiutare a raggiungere dei buoni risultati.

Tra questi:

Fa dimagrire?

La dieta genetica è un programma studiato in base alle esigenze del soggetto. Essa studia un programma alimentare volto ad eliminare tutte quelle condizioni che possono essere di ostacolo alla perdita di peso.

Il test genetico è in grado di fornire informazioni sul metabolismo dei lipidi, sull'assorbimento dei carboidrati, sull'appetito e quindi il nutrizionista potrà intervenire sul metabolismo e ottimizzare il lavoro per poter dimagrire in tutta sicurezza e in piena salute.

La dieta genetica non è una dieta restrittiva e garantisce una perdita di peso pari in media a 5 chili ogni 4 mesi.

Prevenire patologie come il diabete ed il colesterolo.

Sempre grazie al test genetico, che ci informa sul proprio metabolismo dei lipidi e degli zuccheri, è possibile assumere determinati alimenti che mantengono la glicemia e la lipidemia nella norma e di attuare strategie nutrizionali preventive in grado di prevenire il diabete di tipo 2.

Ritarda l’invecchiamento.

Attraverso il risultato del test del DNA è possibile agire sui processi cellulari che portano all'invecchiamento. Individuando, infatti, la giusta alimentazione possiamo limitare o ridurre i livelli dei radicali liberi che sono i maggiori responsabili dei danni alle e quindi dell’invecchiamento e delle malattie degenerative. Il nostro patrimonio genetico suggerisce , infatti, come il corpo reagisce di fronte agli alimenti e quindi permette di scegliere quelli giusti.

Aiuta a fronteggiare le intolleranze alimentari.

Il test genetico permette di individuare un alterato metabolismo del lattosio, lo zucchero contenuto nel latte e nei suoi derivati o la predisposizione alla celiachia. In tal modo è possibile regolare l’alimentazione ed evitare la spiacevole sintomatologia.

N.B. Quanto riportato é solo a titolo informativo. Prima di prendere qualsiasi iniziativa, consultate sempre il vostro specialista della salute.

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Dottoressa Jessica Zanza
(Specialista in farmacia)

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